Non ho mai creduto veramente nel destino, l’ho sempre considerato come qualcosa di effimero, qualcosa che di certo non sarebbe mai stato a capo della mia vita.
Pensavo che fossi io, con la mia ragione, a disegnare e seguire il percorso da me tracciato, seppur ogni tanto prendendo qualche svolta desiderata o meno, ma alla fine rientravo sempre nel disegno, ma ero un povero illuso a credere che quella fosse la mia strada.
O meglio, lo era, ma non quella immaginata.