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Autore: ely_comet    04/01/2013    3 recensioni
Dominique Weasley era come la primavera. Fresca, bella, irrequieta ma soprattutto volubile. Si, perché poteva trasformare la sua giornata da tranquilla e serena ad un’autentica tempesta. Era completamente diversa da sua sorella Victoire, l’incarnazione di sua madre: bionda, esile e in breve.. amata da tutti. Victoire era la primogenita, la principessa di papà Bill, l’orgoglio di nonne e zie. E naturalmente l’amore della vita di Teddy Lupin. Un ritratto perfetto. Un ritratto che accanto a quello di Dominique, però, si rabbuiava un po’. Se Victoire era nata in una fredda giornata di maggio, sua sorella invece aveva visto la luce in una notte di luna piena nel mese di novembre. Erano agli opposti. Dominique inoltre non aveva il gene Weasley; no, lei aveva i capelli color nocciola,le spalle piccole, gli occhi color notte, le labbra sottili e una leggera spruzzatina di lentiggini, in modo che ricordasse che era anche figlia di Bill e non di Fleur con qualcun’altro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley | Coppie: Hannah/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dominique Weasley era come la primavera. Fresca, bella, irrequieta ma soprattutto volubile. Si, perché poteva trasformare la sua giornata da tranquilla e serena ad un’autentica tempesta. Era completamente diversa da sua sorella Victoire, l’incarnazione di sua madre: bionda, esile e in breve.. amata da tutti. Victoire era la primogenita, la principessa di papà Bill, l’orgoglio di nonne e zie. E naturalmente l’amore della vita di Teddy Lupin. Un ritratto perfetto. Un ritratto che accanto a quello di Dominique, però, si rabbuiava un po’. Se Victoire era nata in una fredda giornata di maggio, sua sorella invece aveva visto la luce in una notte di luna piena nel mese di novembre. Erano agli opposti. Dominique inoltre non aveva il gene Weasley; no, lei aveva i capelli color nocciola,le spalle piccole, gli occhi color notte, le labbra sottili e una leggera spruzzatina di lentiggini, in modo che ricordasse che era anche figlia di Bill e non di Fleur con qualcun’altro.
Fin da quando aveva imparato a  parlare, Dominique chiedeva sempre e solo perché: perché il cielo è azzurro, perché le api fanno il miele, perché i suoi cugini avevano i capelli rossi. Chiedeva sempre spiegazioni, faceva domande e non stava un attimo zitta. Un po’ come sua zia Ginny. Non era una bella bambina che se ne stava muta come Victoire, anzi. Le piaceva parlare e guai a chi osasse contraddirla. Naturalmente era cresciuta con i suoi cugini maschi come Albus, Hugo, James e Fred. Quando giocava con loro era tutto così semplice: i problemi degli adulti erano lontani anni luce. Giocavano nel fango, si arrampicavano sui salici e si tuffavano nei laghetti. Ma tutto era cambiato da quando James, il più grande del gruppo, aveva cominciato ad andare a scuola. Scuola, una parola riduttiva in confronto all’idea di dove andasse: Hogwarts. La scuola di stregoneria e magia più importante di tutta l’Inghilterra. Dominique se l’era immaginata tante volte. Grande, maestosa, accogliente e piena di enigmi e misteri da scoprire. Sorrideva solo al pensiero e diventava verde d’invidia quando James la nominava.
<< Il verde non è il tuo colore, Dom. >> diceva sempre Al. Allora lei sbuffava e se ne tornava fuori a giocare. Quando finalmente arrivò il turno di Dominique, i suoi cugini c’erano già dentro fino al collo. Era sola. Anzi con lei c’era Hugo. Il rosso per eccellenza. Il suo grande compagno di avventure: avventure dove fingevano di trovare reliquie nascoste in Guatemala o essere rincorsi da dei banditi nel deserto africano.  La mattina in cui doveva affrontare il viaggio che aveva sempre aspettato, era una mattina piovosa e fredda. L’espresso per Hogwarts brillava sotto le nuvole grigie. Dominique sorrise, mentre suo cugino Hugo e sua cugina Lily la seguivano dentro il binario 9 e ¾. Salutò i suoi genitori e salì sul treno, seguendo James e Al che prendevano posto in uno scompartimento.
“Dom, vedrai che Hogwarts ti piacerà. E’ bella e si mangia un sacco!” aveva cominciato James, quando la porta dello scompartimento si aprì di colpo. Ne entrarono due ragazzi dell’età di Albus, il primo, capelli neri come la pece e occhi azzurri si sedette accanto a James con in mano una rivista strana e il secondo, capelli biondo miele e occhi scuri salutò i ragazzi e spostò la sua attenzione su Dominique.
“Ragazzi.. “ disse facendo un piccolo inchino. “ E questa chi è? “
“Lei è Dominique. E’ nostra cugina.” Rispose Al con semplicità. “E’ del primo anno.”
“Capisco.. quindi una matricola.. ti hanno già spiegato delle case e il resto?”
“Si.. beh.. più o meno.. “ era la prima volta che Dominique non aveva la risposta pronta, specialmente verso uno più grande.  Abbassò lo sguardo, arrossendo.
“Io mi chiamo Lysander. Sono Corvonero.” Sorrise e porse la mano a Dominique. Lei alzò lo sguardo e la strinse. Non sapeva che quello sarebbe stato l’inizio della fine. Col passare degli anni, Dominique aveva tirato fuori il suo caratterino, molto amato dalla sua casa, Grifondoro. Era entrata nella squadra di Quidditch come battitore e la sua media era una delle più alte di tutta la scuola. Ma durante l’estate del suo quinto anno, il suo corpo cambiò. Non era più una bambina, con i capelli nocciola scuro e il fisico secco. Stava diventando sempre più bella, e solare. Lei continuava a negare, ma tutti ormai se n’erano accorti, compresi i suoi cugini. James andava avanti ore a parlare di quanto dovesse stare attenta ai ragazzi, perché erano pericolosi, Albus si divertiva a elencarle pretendenti e Hugo la prendeva in giro senza pietà per via del suo “adorabile seno” come l’aveva soprannominato la madre. L’unico che non se n’era reso conto era Lysander. Era partito con i suoi genitori e suo fratello per la Norvegia alla ricerca del fantomatico Ricciocorno Schiattoso amato tanto da sua madre. Quando la vide, il primo settembre alla stazione di King’s Cross, gli venne quasi un infarto. Era davvero la sua migliore amica, quella che ondeggiava i suoi capelli e che gli sorrideva, come solo lei sapeva fare? Che fine aveva fatto quella ragazza maldestra e logorroica?
“Ciao biondo!” lo salutò Dominique, abbracciandolo. Lysander non potè  non sentire che il seno della ragazza era notevolmente cresciuto.  “Com’è andata in Norvegia? Ti sarai divertito parecchio. Dai racconta e smettila di fissarmi come se avessi la lebbra.” Lysander infatti la stava fissando con la bocca spalancata. Lei sorrise e lui sentì una scossa dentro.
“O niente di che.. le solite cose.. Lorcan però si è divertito parecchio.” Disse indicando il gemello che leggeva al contrario Il Cavillo. Dominique sorrise: sapeva che quella vacanza era stata un disastro per il suo migliore amico ma almeno una cosa positiva c’era stata; Lysander stava veramente bene con l’abbronzatura.
Il cambiamento di Dominique venne notato dalla maggior parte del corpo studentesco maschile, almeno da quelli non ciechi e dalla sessualità non confusa e ben presto la bella Weasley si trovò a dover dire “No” nel mezzo della Sala Grande per l’ennesima dichiarazione d’amore.
“E questo non era nemmeno male. “ commentò Albus mentre finiva la sua porzione di porridge. Dominique sorrise. Dopotutto le dispiaceva: non voleva far soffrire nessuno ma tutti quei ragazzi non erano veramente innamorati di lei. Lei non era quel tipo di ragazza di cui i ragazzi s’innamorano sul serio.
“Albus, c’è un biglietto per te.” Disse ad un tratto la mora, mentre guardava una ragazza dai capelli biondi andarsene.
“Mi chiede se mi va di andare a Hogsmeade con lei sabato. E dice inoltre che me l’avrebbe chiesto di persona ma era intimorita dalla tua presenza. Ah e si chiama Mary. “ Albus prese il bigliettino e lo mise in tasca.
“Hai intenzione di andarci vero?” disse Dominique con un tono che non ammetteva repliche.
“No..” Albus non aveva ancora alzato lo sguardo dalla sua tazza ma quando lo fece e intercettò lo sguardo della cugina, deglutì rumorosamente “ Volevo dire.. si… certo che ci andrò.”
“Aspetta.. E tu scusa? Sabato dovevamo fare scorta da Zonko!” disse poi il moro come se non ci fosse niente di più importante al mondo.
Dominique sospirò.
“Vacci con lei e magari portala anche in quella sala da tè che mi fa venire la nausea ogni volta che ci passo davanti.. certo che tu di donne non ne capisci un fico secco?”
“Perché tu si?” chiese scettico Albus, come se non avesse notato che Dominique era una donna. Eccome se era una donna.
Prima che potesse rispondere, la ragazza venne avvolta da un forte profumo di menta e il suo migliore amico quasi la fece cadere dalla panca. Lei tirò un urlo e lui le tappò la bocca, sorridendo tranquillamente ad Albus che riprese a mangiare il suo porridge  e gli passò il bigliettino dell’invito.
“Mmh.. è carina?” chiese Lysander, mentre Dominique gli mordeva la mano. “Mordi la mano che ti nutre? Vergogna!”  
“Molto carina a sentire la tizia qui.” Disse Albus indicando sua cugina che si stava in qualche modo sistemando i capelli. Lei aggrottò la fronte e rivolse la sua attenzione al giornale che era appena atterrato mentre la civetta tornava verso le finestre.
“Vacci. Se è carina e pure facile sei a cavallo. Ma se è carina e pure figa sei fregato.” Disse Lysander mentre si alzava e andava verso il suo tavolo.
“Ha ragione sai.” Disse ad un certo punto Hugo, emerso da una ciotola di caffè e latte con aria assonnata. Qualche giorno più tardi, Dominique se ne stava appollaiata sulle poltrone della Sala Comune mentre accarezzava il suo gatto a pelo lungo. Un grassone che si chiamava Ares, come il dio della guerra aveva pensato la Weasley quando l’aveva comprato; invece di diventare il dio della guerra, Ares si abbuffava di qualsiasi cosa trovasse in giro. La solita sfortuna di Dominique. Entrò nella Sala una ragazzina del secondo anno, urlando il suo nome e dicendo che un tizio di Corvonero la aspettava fuori. La Weasley uscì e trovò Lysander vestito e pronto per uscire.
“Hai un appuntamento?” chiese lei, mentre le viscere le si contorcevano in un modo strano. Lysander era il suo migliore amico.. nient’altro. Si ma era così bello con la sciarpa fino alle orecchie e gli occhi che brillavano. Dominique si riprese per un attimo.
“No, mia cara. Io e te andiamo ad Hogsmeade a fare spese. E’ quasi Natale e io non ho intenzione di fare i regali all’ultimo perché tu sei la solita pigra. E ora vai ad infilarti il cappotto. Io ti aspetto qui.”
Dominique alzò le spalle e camminò verso il ritratto della Signora Grassa, ma dei  <> sonori del ragazzo le fecero aumentare la velocità. Salì di corsa nel suo dormitorio e incontrò per le scale Lily che le chiese dove stava andando e lei le rispose solamente “Lys. “
Lys era il soprannome che Lily e Dominique avevano dato a Scamandro ed era anche un modo per far arrabbiare il ragazzo, perché considerava quel soprannome poco virile per la sua personalità. Lily sorrise in modo malizioso alla cugina e scese al piano di sotto. Quando finalmente Dominique uscì dalla Sala Comune, lei e Lysander camminarono verso Hogsmeade parlando dell’ultimo scontro Grifondoro contro Corvonero. Arrivarono fino a MondoMago e li comprarono i regali di Natale. Ai Tre Manici Di Scopa incrociarono Rose e le sue amiche e davanti  a Madama Piediburro, Dominique giurò di aver visto Albus e la fantomatica Mary. Verso sera, carichi di pacchi tornarono al castello. Ma mentre Lysander raccontava di come fosse stato bello vedere l’aurora boreale, si fermò di colpo e fissò intensamente Dominique. Lei sorrise confusa un attimo e lui dette voce ai suoi pensieri.
“Sei bella, Dom.” disse con voce roca. Le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e si avvicinò a lei, con una lentezza esasperante. A Dominique venne la strana voglia di baciarlo. Ma era il suo migliore amico.
E allora? Disse una vocina dentro di lei, mentre aspettava il bacio che aveva desiderato da cinque anni.
“Dom? Sei tu? “ chiese una voce maschile, alle loro spalle. Era Albus. Evidentemente era appena tornato dal suo appuntamento galante.
“Ah, Lysander ci sei anche tu! Ragazzi mi sono divertito parecchio oggi!”disse mentre si avvicinava e il suo sorriso svaniva. “Tutto bene? Ho interrotto qualcosa?”
“No, no tranquillo Al.. “disse Dominique con voce stranamente calma. Una voce che non sembrava nemmeno la sua.
“Allora arrivo al portone d’ingresso e la trovo li ad aspettarmi. Avevi ragione Dom è davvero carina!...” Albus cominciò il suo monologo mentre gli altri due continuavano a fissarsi preoccupati. Perché Lysander l’aveva fatto? Ho rovinato tutto? Che diavolo gli è saltato in testa? I pensieri di entrambi erano così forti da potersi sentire, ma Albus era davvero troppo preso da quella Mary che a quanto pareva, gli aveva preso la mano e poi baciato dolcemente.
I mesi passarono in fretta, ma la situazione non cambiava. Lysander aveva quasi baciato la sua migliore amica. Ma sembrava che ai due la cosa non importasse più di tanto. Non avevano più accennato all’accaduto, e le cose erano andate avanti come prima. Ma un pomeriggio di aprile, l’aria calda aveva spinto Dominique a uscire ed a sedersi sulla riva del Lago Nero, a leggere il capitolo di Trasfigurazione che la professoressa aveva dato da fare come compito. Un rumore però attirò la sua attenzione. Infatti di fianco alla corteccia dove si era seduta lei, c’era un ragazzo con i capelli biondo miele e gli occhi scuri come l’ebano. Dominique pensò di andare a salutarlo ma qualcosa la bloccò: una starnazzante moretta gli corse incontro e lo baciò con foga. Lui cercò in qualche modo di allontanarla ma il resto Dominique non lo vide, perché se ne andò mentre le lacrime scendevano lungo le guance. La sera a cena, la ragazza evitò il suo sguardo per tutto il tempo e poi mentre Lysander cercava di avvicinarsi al suo tavolo, lei si alzò e se ne andò, mentre le lacrime tornavano più brucianti di prima. Entrò nel suo dormitorio e lasciò libere le sue lacrime che venivano versate per qualcuno che forse non avrebbe mai capito e ricambiato i suoi sentimenti: il suo migliore amico. Lily entrò di soppiatto dentro il dormitorio e sentendo Dominique singhiozzare, si sedette accanto a lei e la abbracciò, come solo un’amica sa fare. Non chiese nulla ma sapeva una cosa: era raro che Dominique Weasley piangesse. Era sì volubile, distruttiva e impetuosa ma non era una lagna. Se piangeva era qualcosa di grave. Le accarezzò la testa e aspettò che lo sfogo finisse per poi augurarle una buona notte e pensare al domani.
Il mattino, la ragazza si svegliò con gli occhi gonfi e rossi e con lo sguardo basso si diresse subito nell’aula di Trasfigurazione, dove stava per cominciare la lezione. Non seguì per nulla la trasfigurazione di una bottiglia d’acqua in un uccellino anche se Albus continuava a lanciarle occhiate preoccupate e a metà lezione, intontita da troppi pensieri, chiese se potesse andare in Infermeria , perché non si sentiva molto bene. Si diresse da Madama Chips e si stese su un letto, spiegando alla donna che quella notte non aveva dormito e aveva bisogno di un oretta di tranquillità. Ma accanto al suo letto, con orrore, c’era Lysander che fischiettava sommessamente, con la gamba alta e qualche botta sulle braccia. Dominique si alzò di colpo e per non poco svenne. Il ragazzo se ne accorse e la guardò con curiosità mentre Madama Chips le portava la Pozione per il sonno senza sogni. Lei la bevve d’un fiato e si addormentò. Avrebbe affrontato i problemi dopo. Quando si svegliò, Lysander la stava fissando con scetticismo.
“Cosa diavolo hai da fissare?” chiese Dominique stroppicciandosi gli occhi.
“Fai i rivoli di bava mentre dormi. E inoltre russi parecchio.” Disse lui, grattandosi la testa. Dio se era bello. E affascinante. E spiritoso. Era una gran bella persona, pensò Dominique.
“Perché mi eviti?” chiese lui a bruciapelo. Ecco, l’unico difetto di Lysander era la sincerità e il suo essere così schietto e diretto. Dominique abbassò lo sguardo.
“Io non ti sto evitando.. è che avevo da fare.” Disse lei cercando di essere convincente. Spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, proprio dove lui aveva posato le sue dita qualche mese prima.
“Non mentire a me, Dominique.”
Lei sospirò. Non voleva mentirgli ma cos’era lei davvero per lui?
“Chi era la tizia del Lago Nero?” Anche Dominique sapeva essere schietta. Molto schietta. Lysander la guardò confuso e poi si ricordò di Juliet Macmillan, una Tassorosso che gli aveva chiesto di aiutarlo con i compiti e poi l’aveva baciato a tradimento.
“Non dirai sul serio, Dom. T’importa di una tizia che mi ha baciato, a tradimento poi, e invece di venirmelo a dire, hai cominciato a evitarmi?”
“Non volevo dirtelo per il semplice fatto che tu..” Dominique non finì la frase.
“Tu cosa, Dominique? Ci conosciamo da quasi sei anni, cazzo. Non puoi comportarti così. Siamo adulti ormai. Non possiamo comportarci da bambini! Non puoi far finta che non sia successo nulla cinque mesi fa!” disse Lysander, quasi urlando.
“ E cosa sarebbe successo cinque mesi fa?! Hai cercato di baciarmi, dannazione! Li hai cominciato e li hai finito! Cosa dovrei fare io? Aspettarti? Aspettare una tua stupida mossa, un campanello d’allarme? Cosa diavolo dovrei fare Lysander?!”
“Innanzitutto smettila di gridare. Poi.. io non lo so ok?! Io.. ti trovo bella.. e anche simpatica.. e spiritosa.. e fantastica sotto ogni punto di vista Dom.. e non lo so perché te lo stia dicendo ma è la verità. E inoltre devi smetterla di metterti quelle gonne così corte per uscire. Cazzarola, lo so che hai delle belle gambe ma vorrei vederle solo io e non mezza scuola. “ disse tutto d’un fiato Lysander continuando a guardarla negli occhi. Lei addolcita da tutte quelle parole, si alzò dal suo letto e lo baciò. Lo baciò con passione, una passione che non pensava di avere in corpo. Lui affondò finalmente le dita tra i suoi capelli nocciola e si perse nel profumo che emanavano. Rose. Rose selvatiche. Perché alla fine Dominique era come le rose selvatiche, così intensa e aggressiva ma anche dolce. Molto dolce.
“Cosa facciamo adesso?” chiese Lysander timidamente. Insomma Dominique le piaceva ma era quella giusta sul serio?
“Non possiamo fare sesso in Infermeria genio.”disse lei acidamente.
“Intendo.. stiamo o non stiamo insieme? E comunque Miss Acidità, sì potremmo fare sesso in Infermeria, magari da qualche parte ci sono pure i preservativi.”
Stiamo o non stiamo insieme? Dominique e Lysander come una coppia. Una coppia che passeggia per i corridoi mano nella mano. Una coppia che va da Madama Piediburro.
“Se pensi che staremo insieme come quelle coppiette melense, te lo puoi scordare, mio caro! Io sono allergica a queste cose!”  disse la ragazza, mentre si risedeva sul letto. Lysander si mise a ridere.
“No, non faremo quelle cose che ti danno la nausea.. il sesso non ti da la nausea, vero?”
“Mmmh..  non te lo dico.. “ sorrise Dominique e si alzò per fuggire.
“Non vale! Io non posso camminare!” Le urlò dietro il suo migliore amico e nuovo ragazzo.
Magari staranno davvero insieme per sempre. Magari il carattere di Dominique verrà domato. Ma chi può dirlo. Si sa solo che sono tremendamente innamorati l’uno dell’altra. Ed è questo quello che conta.









 

Salve a tutti! Allora è la prima One Shot che scrivo su Harry Potter, quindi siate clementi :)
che dire? Beh fatemi sapere che ne pensate :) 

  
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