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Autore: AlwaysAttract    04/01/2013    10 recensioni
Harry ci passa i pomeriggi lì dentro a leggere, seduto sulle sedie scomodissime e piegato sui libri solo perché quel ragazzo lo incuriosisce, ha il forte desiderio di farci sempre più amicizia e poi lo trova dannatamente carino e dolce. Harry non capisce, non ha mai pensato queste cose per un ragazzo, è già tanto se le ha pensate almeno una volta per una ragazza.
Intanto, però, da dietro le copertine dei libri -perché a volte fa finta di leggere solo per poter osservare Louis- lo vede muoversi tra gli scaffali per cercare dei libri ad altre persone: nota che è molto loquace con tutti, che il suo tono di voce a volte è così alto che rimbomba per tutta la biblioteca, veste molte giorni con delle magliette a righe e gira tra le cinque alle sei con una tazza di thè in mano.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The library.'
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Harry Styles è un bambino.
Nonostante i suoi quasi quindici anni di età e il mutamento che il suo corpo ha subito negli ultimi tempi, Harry è ancora un bambino: si lascia preparare ogni mattina a colazione, odia rifarsi il letto e fare quei pochi servizi domestici che sua madre e Gemma gli chiedono, si veste piuttosto a casaccio, ha una strana fissazione per il Signore degli anelli – ha anche il poster attaccato in camera-  e il suo Pokémon preferito è Sawk.
Gemma lo rimprovera sempre per la sua infantilità, gli dice sempre che ormai non è più un undicenne e che dovrebbe darsi una svegliata perché nessuno ha più voglia di stargli dietro.
Nella sua breve vita, Harry Styles,  non ha mai dovuto affrontare chissà che cosa e l’idea che un giorno dovrà superare vari problemi lo spaventa un po’. Sa perfettamente di essere superficiale e infantile ma non ha così tanta voglia di cambiare, gli piace essere così, gli piace soprattutto essere coccolato da tutta la famiglia e ricevere le migliori attenzioni, ha solo quasi quindici anni, in fondo. A volte trova più facile mandare mentalmente a quel paese sua sorella e fregarsene.
Lui vorrebbe crescere, ma proprio non ci riesce.
“Un bel libro non ti farebbe male, tesoro” gli dice sua madre entrando nella sua stanza con, tra le braccia, i vestiti già lavati e stirati e pronti da mettere a posto, “Un libro?” chiede Harry alzando gli occhi dal Nintendo interrompendo una fenomenale partita tra due combattenti. Una volta stava leggendo un libro, all’età di otto anni, ma il segnalibro è ancora fermo su pagina sette.
“Sì, amore, stai sempre a giocare su quel coso o al computer” gli spiega appoggiando i panni all’estremità del suo letto, “ora metti questi a posto, però, e non buttarli come tuo solito nell’armadio”.
Harry sbuffa, lo farà dopo, o domani.
 
Zayn sospira davanti all’insolita richiesta del suo amico, poi sospira e con pigrizia si alza dal letto per raggiungere uno degli scaffali della libreria dove tiene i suoi amati fumetti “non capisco tutto questo interesse” dice prendendone uno “a che ti serve?”
Harry alza le spalle e prende in mano il libricino che Zayn gli sta porgendo - per fortuna non è molto grande- e “un esperimento” risponde iniziando a sfogliarlo: è un fumetto su un supereroe che non conosce ma si fida perché Zayn è un esperto su questo campo, va sempre in edicola con il portafoglio pieno per comprare le ultime novità e perde moltissimo tempo su internet a guardare in streaming le serie televisive che non danno in diretta in Inghilterra, non se ne perde una. Harry lo trova un tipo strano ma Zayn è anche un ragazzo con una certa filosofia di vita e, per sua fortuna, ha un bel viso, per questo è molto popolare tra le ragazze a scuola: ha già baciato con la lingua quattro ragazze ed è andato un po’ più oltre con un’altra che, attualmente, è ancora la sua ragazza. Harry lo idolatra come se fosse un Dio, un essere da venerare ogni giorno ed è così da quando si conoscono, lo ha anche convinto a farsi spiegare come baciare qualcuno con la lingua perché, nei suoi quasi quindici anni di vita, ha dato solo un misero bacio a stampo ad una sua compagna di classe alla festa di compleanno di Niall durante il gioco della bottiglia, e purtroppo quella ragazza neanche gli piaceva.
 “Se lo rovini..” inizia Zayn con tono minaccioso ma il più piccolo lo interrompe subito, “tranquillo, starò attento” lo rassicura tirandolo a sé per un abbraccio. Harry sa che al suo amico non piacciono molto le dimostrazioni d’affetto ma lui ha così tanto da ringraziargli che non ne può fare a meno, è il suo migliore amico e lo sarà per sempre.
 
Quel fumetto non gli piace, ha cercato di leggerlo una sera appena prima di andare a dormire ma si è stancato dopo neanche cinque vignette e a dirla tutta non gli stavano piacendo neanche i disegni, quindi non si è sforzato di continuarlo, lo ha chiuso e lo ha appoggiato sul comodino, pronto per ridarlo a Zayn.
Nella famiglia Styles non leggono molto, Harry ha cercato qualcosa di interessante nella libreria che tengono in salotto ma ha trovato solo qualche libro da ragazzina che legge Gemma, quelli dolci e smielati che non leggerà neanche quando avrà ottant’anni e sarà costretto a vivere attaccato ad una flebo, un’ enciclopedia e una sfilza di ricettari ordinati in ordine alfabetico, quelli sono sicuramente di sua madre, visto che passa ore sopra ore a consultarli, soprattutto nei periodi delle festività.
Insoddisfatto sbuffa, crede proprio che un giorno di questi passerà in biblioteca, anche se non sa dove si trovi.
 
Niall gli ha riso in faccia quando gli ha chiesto di accompagnarlo in biblioteca ed Harry l’ha guardato malissimo, rubandogli dalle mani anche il pacchetto delle Haribo, “Dico sul serio, idiota!” ha gridato dopo un po’ interrompendo le risate del biondino. Niall ha inarcato un sopracciglio ed è saltato in sella sulla sua bicicletta nuova di zecca, “okay, scusa” ha borbottato puntando con il mento la bicicletta di Harry, per dirgli tacitamente di salire e di seguirlo.
Harry non ha voluto chiederlo a Gemma perché il suo sarebbe stato un no a prescindere, tantomeno a Zayn: sa come è fatto il suo amico, è pigro e svogliato, a volte è più bambino di lui.
 
Quando Harry entra in quella biblioteca l’istinto gli dice di voltarsi e scappare via, non gli piace l’atmosfera che c’è lì dentro. Niall non ha voluto seguirlo ed è andato via appena sono arrivati davanti l’edificio e ora Harry è solo, tra scaffali alti e imponenti.
Una signora, all’entrata l’ha guardato torva e poi ha continuato a battere i tasti di un vecchio computer, così, senza chiedere, Harry ha iniziato a girovagare tra gli scaffali, controllando i titoli dei libri e passandoci le dita sopra appena ne scorgeva uno più vecchio degli altri.
C’è uno strano silenzio e lui ha paura anche di respirare per non far troppo rumore, con passi lenti e felpati cambia corridoio e si accorge che quello è il settore dei libri fantasy, proprio quello che cercava.
Non sa proprio da dove partire, non è mai stato in una biblioteca e non ha idea di quali libri prendere, ce ne sono un’ infinità catalogati tutti per lettere e anno, potrebbe prenderne alcuni a casaccio, ma non è sicuro che questa idea sia la migliore.
Continua a guardare quei libri stando in silenzio e leggendo per bene i titoli, poi, all’improvviso, qualcosa si appoggia sulla sua spalla e lui grida spaventato, proprio come un bambino, voltandosi e sbattendo con le spalle contro i libri dello scaffale che prima stava osservando.
Si accorge che di fronte a lui c’è un ragazzo con lo sguardo accigliato e divertito allo stesso tempo, deve aver fatto una figura orribile, perché gli sembra che il ragazzo sia sul punto di scoppiargli a ridere in faccia.
Invece, sorride solamente, gli porge la stessa mano con cui gli ha toccato la spalla e “piacere, Louis Tomlinson” dice con tranquillità. Harry sbatte più volte le palpebre e no, forse non dovrebbe dare confidenza a nessuno lì dentro, tantomeno a uno che gli ha fatto perdere dieci anni di vita, così lo guarda  scettico e tiene le braccia ferme lungo i fianchi.
Il ragazzo di fronte, Louis Tomlinson, continua a sorridere e abbassa la mano “okay, scusa se ti ho spaventato, non era mia intenzione” dice allontanandosi da Harry di un passo, “ho notato che eri abbastanza in difficoltà prima, così ho pensato di venirti a chiedere se avevi bisogno di aiuto”.
Harry continua a guardarlo serrando le labbra in una linea dritta, il ragazzo ha degli occhi piccoli e celesti dietro ad una montatura di occhiali spessa e nera, i capelli sono lunghi sulla fronte e sono castani, lucidissimi, ha una naso piccolino ed è poco più alto di lui, solo di qualche centimetro, Harry deve ammettere che i suoi modi sono anche carini e si sente un po’ più rassicurato ora che si è scusato e gli ha spiegato come sono andate esattamente le cose.
“Va bene, ho capito, non ti sto simpatico” sospira Louis infilando le mani intasca “mi dispiace di averti disturbato, ma se hai bisogno basta chiedere” continua sorridendogli un’ultima volta prima di voltarsi per allontanarsi.
Harry sente qualcosa di caldo arrosargli le guance e trattiene il respiro appena si accorge che ha sicuramente dato una brutta impressione di sé a quel ragazzo, non era sua intenzione, e infatti “No!” grida facendo qualche passo per raggiungerlo “no.. scusa, non mi stai antipatico” dice piazzandosi di fronte a lui abbassando subito lo sguardo per non far notare le sue guance rosse “di solito non do molta confidenza alle persone che non conosco” borbotta infine alzando le spalle, imbarazzato.
Louis fa una lieve risata e “quindi hai bisogno di aiuto?” gli chiede dolcemente, Harry alza per un attimo gli occhi e annuisce, “e hai già qualche idea di quale libro prendere?”
“No, io non leggo” dice fissando le punte delle sue converse, poi si acciglia e scuote la testa “Cioè, leggo, ma non i libri”.
Louis ride un’altra volta e poi “dammi qualche minuto, cerco qualcosa che vada bene per la tua età” gli dice iniziando a camminare per il corridoio alzando la testa per controllare i libri più in alto, Harry lo guarda e si morde le labbra stringendosi nelle spalle, “ma dovresti dirmi quanti anni hai” scherza il più grande ridendo poco da solo.
Se possibile, Harry arrossisce ancora di più mentre “Ne farò quindici tra due settimane” risponde e nota Louis annuire poco dopo, “e tu?” domanda imbarazzatissimo, il ragazzo si volta e gli sorride “ne ho compiti diciassette a dicembre, lavoro come volontario qui, sai, per passare il tempo”.
Harry annuisce e si avvicina a lui di qualche passo non riuscendo a capire come si faccia a passare del tempo in questa noia, lui non ci riuscirebbe mai. Aspetta pazientemente che Louis gli trovi un libro, lo vede prenderne in mano uno, controllarlo e rimetterlo a posto subito dopo scuotendo la testa, è curioso di sapere cosa sta cercando e gli sembra tanto dolce che si stia dando così tanto da fare per lui.
Arrossisce un’altra volta al pensiero, perché sta pensando certe cose? Non è da lui, se lo sentisse Zayn lo prenderebbe in giro e Niall lo farebbe ancora di più.
“Trovato!” grida ad un certo punto Louis tappandosi la bocca subito dopo “ops, mi dimentico sempre che non devo strillare” sussurra subito dopo avvicinandosi ad Harry con un libro in mano dalla copertina strappata, il più piccolo lo prende in mano e lo esamina, “Ho già visto il film” lo informa appena legge Un ponte per Terabithia sulla copertina. Louis sorride e spinge il libro verso il  petto di Harry, “E’ la versione del ’77 e a me piace tantissimo, ora lo porti a casa e lo leggi, okay?”.
Harry alza gli occhi su quelli azzurri del ragazzo più grande e impotente annuisce, stringendo tra le mani quel libro, si ritrova un’altra volta arrossito e “Comunque il mio nome è Harry” borbotta stringendo le labbra e Louis gli sorride “piacere di averti conosciuto, Harry, e scusa ancora se ti ho spaventato prima!” esclama subito dopo spostandosi il ciuffo di capelli che gli ricade sulla fronte con una mano. Harry scuote leggermente la testa e cerca di sorridere “tranquillo.. e grazie per l’aiuto”.
Se Gemma fosse stata lì con lui lo avrebbe già tartassato di parole su quanto sia carino questo Louis… Dio, non può averlo seriamente pensato!
 
Alla fine riesce a leggere Un ponte per Terabithia in una sola settimana ed è orgoglioso del suo tempo, anche se ammette di aver saltato qualche pagina perché gli sembravano  molto noiose. Sua madre gli ha sorriso quando lo ha visto con quel libro in mano, Gemma, invece, ha sputato il suo succo di frutta per la sorpresa.
Ritorna in biblioteca lo stesso giorno in cui lo finisce, vicino l’entrata c’è sempre la vecchia signora che batte le dita smaltate sulla tastiera del computer e come al solito c’è un tetro silenzio lì dentro. Fa uno strano sorriso sbilenco alla signora e si avvicina a quella scrivania con passi lenti, la volta che ci ha parlato per prendere in prestito quel libro non gli è sembrata molto simpatica, e man mano che si avvicina, Harry, pensa che l’umore di quella anziana peggiori di giorno in giorno.
“Harry!” il ragazzino sussulta  e con un balzo è già vicino alla scrivania, si volta piano riconoscendo un attimo dopo la voce di Louis e gli sorride debolmente appena lo scorge dietro di lui, “scusami, ti faccio sempre spaventare” dice con tono dispiaciuto avvicinandosi a lui.
“E ogni volta mi fai venire una crisi epilettica” borbotta l’anziana signora facendolo un attimo ridere. Louis non le da corda e prende dalle mani di Harry il libro che gli aveva dato la settimana prima, “l’hai già letto? Pensavo di rivederti tra un mese” scherza alzando gli occhi su di lui per sorridere.
Harry, come al solito, arrossisce e annuisce piano “io.. sì, mi è piaciuto” confessa mordicchiandosi piano il labbro inferiore.
“Mi fa piacere.. ne vuoi leggere un altro?” gli chiede con una dolcezza infinita, Harry annuisce di nuovo e lo segue tra gli scaffali della biblioteca, “ti piacerebbe cambiare genere? L’horror ti piace?”
“Io penso di sì” risponde scorgendo alla fine del corridoio una stanza con dei tavoli e delle sedie “ma si possono leggere i libri qui?” chiede timidamente. Louis si volta verso di lui e annuisce “certo, vorresti leggerlo qui?”
“Mi piacerebbe” afferma. Harry si ferma quando nota che anche Louis l’ha fatto, lo vede mettersi in punta di piedi e prendere un libro che si trova in alto, poi lo sfoglia e sorride “questo deve andar bene” gli dice porgendoglielo.
“Grazie mille” mormora il più piccolo prendendo il libro dalle sue mani, diventando color porpora appena tocca accidentalmente le dita di Louis, alza timidamente lo sguardo su di lui e “vado di là” lo informa puntando i tavoli con la testa, Louis annuisce e si allontana subito dopo, lasciandolo con il cuore galoppante nel petto.
 
Harry ci passa i pomeriggi lì dentro a leggere, seduto sulle sedie scomodissime e piegato sui libri solo perché quel ragazzo lo incuriosisce, ha il forte desiderio di farci sempre più amicizia e poi  lo trova dannatamente carino e dolce. Harry non capisce, non ha mai pensato queste cose per un ragazzo, è già tanto se le ha pensate almeno una volta per una ragazza.
Intanto, però, da dietro le copertine dei libri -perché a volte fa finta di leggere solo per poter osservare Louis-  lo vede muoversi tra gli scaffali per cercare dei libri ad altre persone: nota che è molto loquace con tutti, che il suo tono di voce a volte è così alto che rimbomba per tutta la biblioteca, veste molte giorni con delle magliette a righe e gira tra le cinque e le sei con una tazza di thè in mano.
A volte, quando in biblioteca non ci sono persone e Louis ha del tempo libero, parlano e scherzano, Louis è simpatico ed è facile conversare con lui, nonostante lo faccia arrossire, balbettare e soprattutto aumentare il battito cardiaco ogni volta.
Harry si scopre esageratamente geloso quando lo vede intrattenersi con delle ragazze, a quanto pare ha proprio il potere di far arrossire le persone perché anche quelle civette che gli ronzano intorno ogni pomeriggio arrossiscono alle sue parole, ma Louis non sembra accorgersene.
Un giorno Louis lascia prima del suo solito orario, a trovarlo è venuto un ragazzo dai capelli a caschetto biondo cenere, alto e slanciato. Li ha visti abbracciarsi forte per vari minuti -in realtà Louis gli è saltato al collo appena lo ha visto- e poi Louis si è girato dalla sua parte e lo ha salutato “Ciao Harry, ci vediamo domani!” gli ha detto prima di mettersi il cappotto e uscire dalla biblioteca insieme a quel ragazzo misterioso. Harry, quel giorno, è diventato verde per l’invidia e la gelosia.  
 
Sono passate più o meno sei settimane da quando Harry conosce Louis. Harry ha compiuto quindici anni, ha letto quattro libri e mezzo e visto solo le immagini di un altro invece Louis ha lasciato tre volte il lavoro prima per uscire con quel ragazzo e al più piccolo, questa cosa, non piace per niente.
 
Così, miracolosamente, Harry ammette di avere un grosso problema e, siccome è un bambino, non lo sa affrontare.
Bussa piano alla porta della camera di Gemma, consapevole di poter parlare solo con lei di questo grave problema che lo affligge, e attende pazientemente il permesso di entrare. Appena lo ottiene apre la porta e con un sorriso si avvicina al letto di sua sorella, “ciao” le dice sedendosi di fronte. Gemma lo guarda scettico con un sopracciglio inarcato “cosa hai combinato, Harry?” gli chiede mettendo da parte il suo giornalino di gossip. Harry alza le spalle e prende a giocarellare con uno dei peluche che si trova sul letto, “questa volta niente” la rassicura “però..”
“Però?” lo incalza immediatamente, Harry la guarda e poi sospira pesantemente “penso di avere un problema, Gem”.
Si guardano per alcuni secondi e poi “dai, sentiamo” sospira Gemma incrociando le braccia al petto.
“Beh, ecco, mi piace una persona” confessa e arrossisce allo stesso tempo pensando agli occhi azzurri di Louis e ai suoi modi gentili “ma è complicato”.
Gemma ride per un momento, “pensavo fosse una cosa tremenda” lo canzona spintonandogli una spalla, Harry la guarda malissimo, “okay, okay, racconta” continua subito dopo, ma suo fratello abbassa la testa e continua ad accarezzare il peluche intenzionato a prendersi un po’ di tempo per rivelare la verità, così Gemma alza gli al cielo e “questa persona non ti ricambia?” gli chiede dolcemente.
“Non lo sa” risponde in fretta Harry, Gemma annuisce.
“E’ già impegnata?”
“No, cioè, non lo so” dice e in mente gli riaffiora l’immagine di Louis e quel ragazzo biondo avvinghiati come un koala e un ramo, s’intristisce di colpo.
“Capisco” fa Gemma accarezzandogli il braccio, “è più grande di te, Haz?” gli chiede quindi, e Harry conferma, “ed è per questo che pensi sia complicato? L’età non conta, tranquillo, ci sono tantissime coppie in cui la ragazza è più grande del ragazzo” lo rassicura prendendogli il mento tra le mani per riuscire a guardarlo negli occhi, ma Harry scuote la testa.
“Non è questo il problema” si lamenta incrociando le braccia al petto, “è complicato” ripete con il broncio. Gemma sbuffa e lo lascia andare “allora dimmelo perché ho finito i tentativi”.
“Mi prometti che non lo dirai alla mamma?” le chiede mordendosi forte le labbra, Gemma annuisce ma pochi secondi dopo, proprio mentre Harry stava per aprire la bocca per rilevare il suo segreto, spalanca gli occhi e “oh mio Dio, non l’avrai mica messa incinta?” strilla portandosi una mano sulla bocca.
Harry, infastidito, la guarda male e poi sbotta: “E’ un ragazzo, Gem, è un ragazzo!” dice coprendosi il viso con le mani per non vedere la reazione di sua sorella.
E’ spaventato da questo sentimento, sa che non è del tutto normale e che forse non sarà mai ricambiato, ma ormai è diventato troppo forte per non farci caso. Rimane con le mani sul volto fin quando non è Gemma a toglierle, gli sorride dolcemente e poi le sue mani corrono ad accarezzargli i capelli, tirandoli all’indietro per liberare la sua fronte alta. Harry ha gli occhi spalancati, si aspettava di tutto ma non un bacio stampato sulla fronte da parte di sua sorella, è visibilmente accigliato e piuttosto confuso e così mentre sta dicendo “perché non mi stai insultando?” Gemma sta prendendo il suo computer portatile e lo sta accendendo, e “cosa vuoi fare?” chiede ancora Harry.
Sua sorella alza le spalle e sorride “verifico che questo ragazzo almeno sia carino” risponde con ovvietà “come si chiama?”
“Louis” sussurra e il cuore gli sale immediatamente in gola “lavora in biblioteca” continua con gli occhi bassi e un sorrisino sulle labbra. Gemma ride lo tira per un braccio per farlo sedere accanto a lei e “mi devi dire il suo cognome” gli dice aprendo la sua pagina Facebook, “Tomlinson” è la risposta di Harry. Con velocità Gemma apre un’altra pagina in cui ci sono molti Louis Tomlinson ma Harry ne punta subito uno e poi “è lui” mormora con gli occhi lucidi, Gemma annuisce e clicca sulla sua foto, e Dio, è stupendo anche in foto!
“Beh, fratellino, è accettabile” fa Gemma per prenderlo in giro, nota le gote di suo fratello colorarsi di rosso e poi ride, “sei tenerissimo!” esclama tirandogli le guance incandescenti.
“E smettila!” si lamenta Harry allontanandosi dalla sua presa per dedicarsi unicamente alle foto di Louis, Gemma continua a borbottare che anche secondo lei è un bel ragazzo e lui sorride compiaciuto, poi, però, si ferma su una foto in cui Louis è ritratto insieme al ragazzo che lo viene a prendere ogni tanto in biblioteca e il sorriso svanisce: nella foto sono abbracciati e sorridono tutti e due, Harry è di nuovo gelosissimo di quel biondo.
“Credo che lui sia il suo ragazzo, li vedo spesso insieme” sussurra con una nota di malinconia appoggiando la testa sulla spalla di sua sorella, “ma che ne sai?” fa Gemma e con un paio di click ritorna sul profilo principale di Louis, “c’è scritto che è single” lo informa con un sorriso che parte da un orecchio e finisce all’altro, Harry non sa se fidarsi.
“Sì, ma io li ho visti” dice prendendo tra le dita una ciocca di capelli di Gemma “li ho visti abbracciarsi e poi uscire insieme, e Louis è contentissimo quando lo vede” continua intristendosi sempre di più.
Gemma sbuffa, mette da parte il suo computer e prende Harry per le spalle, “non importa, Haz, impegnato o non impegnato, tu devi dirlo, okay?” gli dice puntando i suoi occhi dentro quelli tanto simili di suo fratello. Harry sussulta e scuote con veemenza la testa e “te lo scordi” sbotta spaventato “io non so neanche sei a lui interessano i ragazzi, a parte quello lì. No, Gem, io non glielo dirò mai, quanto è vero che mi chiamo Harry Styles, lui non deve saperlo, potrei morire di vergogna” continua borbottando parole.
Sua sorella alza gli occhi al cielo sbuffando, odia quando le persone non fanno cosa dice e così usa l’unica cosa che ha in suo potere: la minaccia. E infatti “Se non lo fai tu, lo faccio io!” esclama riprendendo il computer e aprendo la cartella per un nuovo messaggio a Louis Tomlinson, Harry rimane a bocca aperta e la blocca immediatamente “No, no, smettila, lo faccio, lo giuro” dice piagnucolando.
“Lo giuri?” chiede allontanando il computer dalle grinfia di suo fratello, Harry annuisce, “bene” fa dolcemente sorridendogli “che ci fai ancora qui?”.
 
Harry odia sua sorella, la odia soprattutto quando lo minaccia e lo istiga a fare cose che non vuole fare, come la volta in cui ha dovuto seppellire un gatto morto –che aveva ucciso con un vaso che aveva fatto cadere, in realtà- prima che lei lo dicesse alla mamma, e si sa quanto sua madre Anne ami i gatti, non glielo avrebbe mai perdonato. Non è andato in biblioteca per sei giorni e Gemma gli ha dato un ultimatum di una settimana, poi manderà un messaggio a Louis, e Harry morirà di imbarazzo.
Così, il settimo giorno, Harry varca l’entrata della biblioteca. Ha il cuore in gola, lo sente quasi uscire dalla bocca e appena vede Louis inizia a battere anche più velocemente, peggiorando la situazione. Come ogni volta Louis gli sorride e lo saluta dolcemente, “Ciao Harry, è da un po’ che non ti vedo” gli dice appoggiando una decina di libri sulla scrivania dell’anziana signora. Harry cerca di sorridere e poi annuisce “sì, infatti” balbetta togliendosi il berretto di lana dalla testa.
“Nuovo libro?” gli chiede Louis iniziando a camminare verso gli scaffali, Harry lo segue con la testa bassa stringendo tra le mani il cappellino grigio, camminano per un po’ fino a quando Louis non si ferma, costringendolo a fare lo stesso.
“Uhm, vorresti provare qualcosa di più pesante? Ora hai quindici anni, no?” gli domanda con un sorrisino che gli fa aumentare la presa sul cappellino. Annuisce e lo guarda con gli occhi grandi e lucidi, sente Louis parlare di un libro che non sta riuscendo a trovare ma non lo sta ascoltando veramente, più che altro gli sta fissando le labbra come un ossessionato, sono così belle quando si muovono, ancora più belle quando gli sorridono.
“Finalmente!” esclama ad un certo punto girandosi verso di lui con un libro dalla copertina spessa in mano, Harry sussulta e non riesce a fare a meno di  pensare che questo è il momento buono per dirlo. Sono due semplici paroline, Haz gli ha confessato Gemma mezz’ora prima, devi dire solo ‘mi piaci’. Facile a dirlo.
Fissa qualche altro secondo Louis con l’espressione di un mezzo ritardato, ha la gola secca, secchissima, e non fa altro di torturare quel povero cappellino tra le dita. Louis, di fonte a lui, si acciglia e si avvicina di poco, “Stai bene?” gli chiede con voce preoccupata appoggiando una mano sulla sua spalla, alla base del collo, Harry trasalisce e tutto il calore del suo corpo si concentra sotto il tocco di Louis, “io.. io.. ecco.. tu..” balbetta a mezza voce ma viene fermato  dal  sorriso di Louis e poi dalle sue labbra che bloccano le sue, delicatamente.
Esattamente non sa cosa gli succede, una miriade di sensazione gli pervadono il corpo e rimane paralizzato come un sasso, si sente come se avesse perso ogni attività motoria, non respira neanche. Louis lo trattiene ancora per il collo, i suoi occhiali sfiorano lievemente il suo naso e le sue palpebre, al contrario di quelle di Harry, sono abbassate.
Harry non conta quanto dura quel contatto ma sa che è bastato per farlo andare completamente in tilt. Neanche Louis ha spiccato una parola da quando si è allontanato ma la sua mano è ancora ferma sul collo di Harry e i suoi occhi sono incatenati a quelli del più piccolo.
Harry ormai si è perso, le iridi azzurre di Louis sono glaciali, perfette, resterebbe a guardarlo per ore se un’altra cosa non avesse catturato la sua attenzione. Proprio dietro di Louis, a distanza di qualche metro, seduto su una di quelle sedie scomode e intento a leggere un libro, c’è quel ragazzo che ha visto nelle foto insieme a Louis e che lo viene a prendere ogni tanto e Harry, come punto da qualchecosa, scatta all’indietro spaventato. Borbotta qualche scusa iniziando a indietreggiare sotto gli occhi confusi di Louis,  “Harry..” cerca di dirgli ma il più piccolo ha già iniziato a correre verso l’uscita per prendere la sua bici e sfrecciare verso casa.
 
Gemma, quando viene a sapere cosa è successo quel pomeriggio in biblioteca, soffoca un grido dentro un cuscino. Non può credere che suo fratello sia così idiota.
“Harry, sei proprio un bambino!” lo accusa lanciandogli addosso il cuscino “ti fai baciare e poi scappi?”.
“Ma c’era quel tipo” si giustifica portando le mani nei capelli disordinati e quasi ondulati, il cuore ancora sotto pressione per quello che gli è capitato. Gemma alza gli occhi al cielo e lo scuote per le spalle “ma che t’importa? Lui stava per i fatti suoi!” gli urla contro esasperata “E poi se ti ha baciato un motivo c’è, no? Pensa che figura hai fatto!” continua poco dopo con uno sbuffo.
“Dici?” mormora piano Harry sprofondando nel rosso delle sue guance, Gemma annuisce, “e pensi che non voglia più vedermi?” chiede ancora con la voce sottilissima.
“Oh Harry, questo non lo so” risponde Gemma calmandosi un po’ appena vede suo fratello mordersi forte le labbra, si avvicina a lui e lo stringe in un abbraccio, che viene subito ricambiato, “ma tu puoi andare sempre a scusarti con lui e dirgli che provi anche tu qualcosa nei suoi confronti”.
 
Con la consapevolezza che deve delle enormi scuse a Louis, Harry entra per l’ennesima volta in biblioteca. Si morde le labbra mentre lo cerca con gli occhi, la signora all’entrata appena lo ha visto ha ruotato gli occhi e lo ha lasciato perdere, così Harry si è dato il permesso da solo di addentrarsi tra gli scaffali. Percorre tre corridoi prima di vederlo prendere un libro per una bambina di appena dieci anni e sorriderle appena quella lo ringrazia.
Si riempie di forza di volontà e con un grande respiro avanza verso di lui, a grandi passi. La bambina si è allontanata e Louis ha iniziato a mettere a posto alcuni libri che aveva in mano non facendo caso alla sua presenza.
“Ciao” gli dice Harry quando gli arriva dietro. Per lo spavento, a Louis,  gli cade dalle mani il libro che stava mettendo a posto e poi lentamente si volta verso di lui con uno sguardo che Harry non riesce a decifrare. Deve essere arrabbiato, pensa.
“Ciao” dice prima di chinarsi per prendere il libro, Harry si morde forte le labbra, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in una situazione così imbarazzante.
“Senti, io volevo..”
“No, Harry, ho capito male io, non volevo metterti in imbarazzo ieri, scusa” lo interrompe infilando il libro nello scaffale “se non ti dispiace ora avrei del lavoro da fare” continua lanciandogli un’occhiata e facendo per andarsene. Harry, senza perdere tempo, lo ferma prontamente per un braccio e si spinge contro di lui, abbracciandolo in un modo strano, “no, no, no” dice piagnucolando contro il suo orecchio “io.. mi è piaciuto ieri” balbetta stringendo tra le dita la maglia di Louis “non volevo scappare ma ho visto il tuo amico e mi sono spaventato” continua appoggiando il mento sulla spalla.
Sente Louis irrigidirsi un po’ e poi le sue mani fare leva sul suo petto per poterlo guardare in faccia “Amico? Liam, dici?” gli chiede accigliato.
“Amico, ragazzo, non so cosa sia per te” dice mentre del calore si diffonde sulle sue gote, abbassa subito lo sguardo.
“Cosa? No, Liam è il mio migliore amico” gli spiega con un mezzo sorrisino sulle labbra “e ti sei spaventato perché credevi che lui fosse il mio ragazzo?” lo incalza trascinando le mani sotto le braccia del più piccolo. Harry annuisce a testa bassa e con un lamento si butta di nuovo sulla spalla di Louis “mi dispiace, tu mi piaci tanto” mormora respirando il profumo della maglia di Louis, registrando un attimo dopo ciò che ha appena detto, strizza gli occhi sperando di non essere stato troppo patetico ma “vieni con me” è la risposta di Louis che lo prende per un polso e lo trascina via con sé.
Arrivano nell’ultimo corridoio, Harry non l’hai mai attraversato e quando ci mette piede capisce il perché, è il settore degli scritti religiosi. Si guardano e si sorridono a vicenda. Louis è più bello del solito, pensa Harry mentre si lascia appoggiare con la schiena su uno degli scaffali.
“E’ un po’ inquietante qui, in realtà” sussurra Louis allacciando le braccia attorno la vita del più piccolo e Harry sorride, alza le mani per portarle sugli occhiali di Louis e glieli leva lentamente  scoprendo quel volto che gli piace tanto , “E’ okay” risponde chiudendo gli occhiali nella sua mano, osservando ancora e ancora quanto siano azzurri gli occhi di Louis.
“Scappi se ti bacio?” gli chiede Louis mentre si trova ad un palmo dal suo naso ma Harry scuote immediatamente la testa e lo tira a sé chiudendo le braccia attorno al suo collo, aspettando che si decida a farlo.
Lo guarda con gli occhi mezzi chiusi quando Louis si avvicina ancora di più, nota anche un leggero rossore sulle sue guance ed è felice di sapere che non è l’unico ad avere il viso rosso, e, oddio, sta per baciare qualcuno con lingua, Zayn sarà orgoglioso di lui!
Chiude le palpebre e gli scappa una risata nervosa dalla bocca prima di sentire le labbra di Louis appoggiarsi sulle sue e poi allontanarsi con uno schiocco. Ripassa a mente tutto quello che gli ha detto Zayn su come baciare una persona e scopre che si è dimenticato di un passaggio importante: devi aprire la bocca e incastrarla a quella della ragazza, Haz gli ha detto qualche tempo prima.
Si maledice da solo e apre un attimo gli occhi per vedere Louis sorridergli e poi piegare appena la testa. Harry, preso alla sprovvista, li richiude immediatamente e lo imita socchiudendo le labbra. Sospira felice quando scopre che le sue labbra, come ha detto il vecchio e saggio Zayn Malik, si incastrano perfettamente con quelle di Louis e stringe di più la presa attorno al suo collo per non lasciarlo andare via. Trema quando sente, a contatto con la sua, la lingua di Louis, un retrogusto di Yorkshire Tea, e apre ancora di più la bocca per potersi spingere più in là e invadere ulteriormente gli spazi del ragazzo più grande, sta divinamente bene.
E’ il miglior primo bacio di sempre e Louis è perfetto e bellissimo.
 
Harry Styles smette di essere un bambino quando si accorge di essersi completamente, perdutamente innamorato di Louis Tomlinson.
 
“Zayn!” grida Harry entrando entusiasta nella camera del suo migliore amico: come al solito è sul suo letto con il cellulare in mano e la pagina di Tumblr aperta sul pc appoggiato sulle gambe magre. Zayn alza un attimo lo sguardo e fa un cenno col capo per salutarlo. Harry, contentissimo come una Pasqua, gli salta addosso e lo abbraccia calorosamente, rischiando di far cadere il computer portatile del suo amico, ma “non ci crederai mai” inizia andando a ritroso con le gambe sul letto per sedersi sul fondo “ma ho baciato una persona!” esclama allargando il sorriso sul suo volto. Zayn inarca e sopracciglia e poi ride divertito “spero tu l’abbia fatto bene” dice chiudendo il suo computer per dedicarsi al suo migliore amico, finalmente delle novità nella noiosissima vita di Harry Styles!
Il più piccolo annuisce con veemenza e sorride di più iniziando a parlottare con entusiasmo “Sì, penso di sì, cioè è stato bellissimo, e penso sia piaciuto anche lui perché ha ricambia..”.
“Aspetta!” fa Zayn sporgendosi con il busto verso di lui e sventolando una mano davanti al suo viso. Harry si tappa immediatamente la bocca appena si accorge di cosa ha detto. “Lui?” gli chiede Zayn con gli occhi leggermente aperti.
Dannazione, non era nei programmi rivelare a Zayn il sesso del suo, ormai, ragazzo, “Ecco, io..” inizia a dire abbassando la testa, imbarazzatissimo, si aspetta come minimo una fragorosa risata da parte dell’altro.
“Hai baciato un ragazzo?” gli continua a chiedere Zayn, ma nella sua voce non c’è disgusto ma bensì curiosità ed è, forse, proprio questo che spinge Harry a confessare “Si chiama Louis” dice alzando gli occhi su quelli scuri di Zayn.
Restano in silenzio qualche secondo, Harry studia il volto di Zayn e Zayn fa lo stesso con quello di Harry, poi “Cool” dice sorridendogli. Pesca dalla tasca dei jeans il pacchetto di sigarette, ne estrae una e quando sta per accenderla con l’accendino di Batman riserva un’altra occhiata ad Harry e continua a sorridergli “e ti ha già infilato le mani nei pantaloni?”.

 


Ciao a tutti!
Era da un po' che volevo postare una oneshot AU sui Larry :) 
Ero indecisa un po' con il rating, forse è più verde.. uhm.. è verdognolo? Va beh, è una fluff con tanto di Harry quindicenne alle prime armi e un Louis diciasettenne e amante dei libri. Zayn e Gemma sono i personaggi che ho amato di più e tanto di cappello a Zayn e alle sue perle di saggezza! :'D
Niall e Liam ci sono poco, ma volevo inserirli ugualmente :)
Spero vi sia piaciuta, un bacio enorme! 



 

   
 
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