Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: VioletBow    04/01/2013    2 recensioni
- Io non lo vedo. - decretò infine, facendo un passo indietro.
- Scusa? - le chiese l'altra, leggermente perplessa.
- Il potenziale. - le rispose Kirika annoiata, come se fosse qualcosa di ovvio. - Oriko dice che ne hai tanto ma non riesco proprio a vederlo.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kirika Kure, Madoka Kaname
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Stringendo forte a sé la cartella, velocizzò un po' il passo: la strade a quell'ora erano davvero deserte, non era stata una buona idea fermarsi così a lungo in quel negozio di CD con Sayaka.
- Kaname Madoka. - una voce femminile e squillante la richiamò pronunciando il suo nome molto lentamente, quasi sillabandolo, come se fosse incerta che fosse quello giusto, costringendola di malavoglia a fermare il rumore dei propri passi sul marciapiede.
La ragazza si voltò nonostante avesse un po' paura, già pronta a urlare o darsela a gambe, ma si trovò davanti solo una ragazzina che sembrava essere di poco più grande di lei.
- Sei tu che mi hai chiamata? - le chiese, leggermente rassicurata, mostrandole un precario sorriso stentato.
La ragazza le si avvicinò a passi svelti, come se avesse fretta di conoscerla, e quando si fermò le punte delle loro scarpe potevano quasi sfiorarsi.
Per una manciata di secondi la scrutò con un'espressione enigmatica che sembrava esprimere diverse emozioni - interesse, delusione e disappunto - e Madoka non riuscì a muoversi; la lasciò semplicemente fare, chiedendosi come una ragazza all'apparenza tanto normale potesse incuterle quella strana sensazione di disagio e timore solo standole vicino.
- Io non lo vedo. - decretò infine, facendo un passo indietro.
- Scusa? - le chiese l'altra, leggermente perplessa.
- Il potenziale. - le rispose Kirika annoiata, come se fosse qualcosa di ovvio. - Oriko dice che ne hai tanto ma non riesco proprio a vederlo.
Madoka dischiuse le labbra per ribattere ma fu battuta sul tempo.
- D'altronde Oriko non sbaglia mai, io lo so bene. - la zittì la ragazza dai capelli scuri, portando una mano sul coniglietto che teneva attaccato alla cintura e sorridendogli teneramente.
- Non capisco. - disse, finalmente, in un solo respiro per evitare che quella sconosciuta la fermasse nuovamente.
- Kaname Madoka, - riprese la più grande, tornando ad avvicinarsi a lei. - tu sai cos'è l'amore?
- Non lo so... Non c'è nessuno che mi piace. - rispose esitante, perdendo definitivamente il filo del discorso.
Con un movimento repentino, Kirika la afferrò per le spalle e le diede uno scossone violento.
- Ho detto "amore", - le urlò contro con rabbia quasi disperata - non puoi definire l'amore con un semplice "piacere"... È terribilmente riduttivo!
Poi d'improvviso sembrò calmarsi e, mentre la più piccola provava a liberarsi dalla sua presa fin troppo ferrea, la lasciò andare spingendola via per allontanarla.
Le voltò le spalle, come dimenticandosi della ragazzina spaventata e lievemente tremante che aveva fermato poco prima, e alzò gli occhi al cielo con un sospiro.
- Forse questo non le piacerà - disse a se stessa. - ma tanto diventerai una puella magica anche tu prima o poi, non c'è nulla di male nell'affrettare un po' i tempi.
Detto questo, in un battito di ciglia la ragazza venne rinchiusa in una gabbia di strane ossa appuntite che sembravano essere uscite dal terreno e, dallo spavento, Madoka fece un balzo e quasi cadde.
Cosa stava succedendo? Quella ragazza sembrava così tranquilla e ora... Era forse morta? E lei cosa avrebbe dovuto fare adesso? Non poteva di certo scappare ma neanche avvicinarsi a quell'affare, che aveva iniziato a crescere e assumere una strana forma, sembrava un'ottima idea.
Non ebbe neanche il tempo di decidersi che quello strano mostro tornò a essere la ragazza di prima ma con una benda sul occhio destro, dei vestiti eccentrici e tre lunghi artigli curvati che le spuntavano da sotto la manica destra.
- Io non capisco... Chi sei? - piagnucolò la ragazzina dai capelli rosa palesemente in preda al panico.
- Mi dispiace, Kaname Madoka, - ancora una volta ignorava bellamente le sue domande e cambiava discorso. - non ho nulla contro di te, credimi, ma tu non sai cos'è l'amore e non posso proprio sopportare che il tuo nome soggiorni così tanto sulle labbra della persona che invece io bramo.
Era incredibilmente veloce perché, prima che potesse accorgersi che non le era più di fronte, la più piccola delle due ragazze avvertì il respiro irregolare dell'altra farle ondeggiare uno dei codini tenuti su da due identici fiocchi rossi.
- Ti prego, lasciami stare.
Due grosse lacrime le rotolarono lungo le guance, andando ad inumidirle le labbra secche e tremanti, mentre sentiva una stretta metallica, forte e spaventosa ma non ancora dolorante, all'altezza dello stomaco.
- Fidati di me, è meglio così... Ti ho solo fatto il favore di non lasciarti diventare una strega perché, nonostante il tuo potenziale, avrei fatto in modo di farti diventare tale molto presto.
D'un tratto le si mozzò il fiato e sentì le gambe non reggere più il peso del corpo ma non avvertì il dolore provocato dalla caduta.
Era finita. L'ultima lacrima, rimastale incastrata tra le ciglia, cadde con lo schianto contro il suolo e si unì al sangue che già aveva iniziato a spandersi sul freddo marciapiede.
Insieme al rumore del passi che si allontanavano, si poté udire anche quello di un numero composto su un telefono cellulare.
- Oriko, sto arrivando... Perdonami il ritardo.
  
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