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Autore: fulmineo    05/01/2013    0 recensioni
[Medical Investigation]
Ecco cosa succede quando, in un giorno libero, non si ha proprio nulla da fare. Eva Rossi e Natalie Durant non si lasceranno sfuggire questa succulenta occasione.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest
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Era una tranquilla serata all'NIH, il National Institute of Health e coloro che vi lavoravano, ovvero il tossicologo Frank Powell, il medico e team leader Stephen Connor, l'altro medico maschio Miles McCabe, la dottoressa Natalie Durant e l'addetta stampa Eva Rossi avevano uno dei loro rarissimi giorni liberi.

I primi due tornarono a casa, uno dalla famiglia e l'altro dal suo cane, essendo divorziato e non essendo il suo turno nel tenere con sè il figlio di undici anni, Miles aveva un convegno di medici a Seattle a cui non poteva mancare dato che era poco più di un pivello... E le due donne non avevano proprio nulla da fare.

"Che ne dici di andare a fare shopping, Natalie...? A stare qui all'NIH senza nessuno intorno è noioso..." Disse la mora e frizzante Eva Rossi.

"Si, perchè no?? Almeno passiamo un po' il tempo..."

"Bene! Allora andiamo, Nat! Così poi usciamo anche a cena..."

"Ma tu pianifichi la tua giornata libera così in fretta ogni volta?"

"Certo! Io so cosa voglio fare e cosa voglio! E poi, dimentichi che ho lavorato come addetta stampa in una borsa prima... Per questo pianifico in fretta!"

"Sei unica e rara, Eva!"

Detto questo, le due si sorrisero e lasciarono l'edificio in cui lavoravano per dirigersi verso i grandi magazzini. Inutile dire che, una volta lì, presero d'assalto il reparto abbigliamento e calzature e poi la fornitissima libreria del quarto piano.

"Qui ci sono un'infinità di libri..."

"Già, ma non trovo mai quello che cerco..."

"E sarebbe? Forse io cel'ho..."

"Ma dai...? Non dirmi che sei anche un'accanita lettrice?"

"Accanita no, ma adoro leggere un buon libro una volta ogni tanto!" Rispose la mora, sorridendo dolcemente alla bionda collega.

"Capisco...! Comunque, io cerco Il Nome della Rosa!"

"E'... E' pazzesco! Cel'ho, è il mio libro preferito!" Fece l'addetta stampa "Allora fuori di qui ce ne andiamo a casa mia, così lo puoi leggere!"

"D-Davvero...?" Tentò Natalie, imbarazzata all'idea di andare a casa di Eva, perchè nessuno di loro ci era mai stato.

E così fecero. Verso le quattro le due lasciarono i grandi magazzini coi loro acquisti e raggiunsero a piedi la vicina casa di Eva e, una volta lì, costei fece i dovuti onori di casa, facendo accomodare Natalie sul divano in pelle bianca e prendendo il libro che tanto desiderava leggere.

"Io preparo la cena... Tu fai come se fossi a casa tua! Mi casa es tu casa!"

"Gracias! Sei davvero gentile, ma... Non indosso proprio i vestiti adatti per una cena! Jeans, maglietta, un vecchio cardigan, stivaletti di pelle..."

"Non m'importa! Tu per me sei sempre bella, qualsiasi cosa indossi... Se non indosseresti nulla sarebbe meglio, ma non importa!" Disse Eva che, realizzate le sue parole, si rifugiò in cucina, lasciando Natalie imbarazzata e scioccata sul divano col libro fra le mani.

Lì la mora prese un bel pezzo di carne di manzo dal frigo ed iniziò a tagliarlo e preparare così uno spezzatino coi fiocchi per la sua adorata Natalie, la sola collega che ammirasse e che amasse perchè, come le aveva detto molte volte,- una donna brillante e bella come lei doveva avere molti corteggiatori al suo seguito- ed invece si era ritrovata sposata con un uomo che la tradiva continuamente e fidanzata con un altro che voleva obbligarla a lasciare il suo amato lavoro, ottenuto con molti sacrifici.

E qualcuno riportò Eva alla realtà, arrivandole alle spalle e circondandole il collo con le esili braccia, posandole un lieve bacio sul collo.

"Posso aiutarti...?" Chiese sensualmente Natalie ed Eva si voltò, per guardarla nei suoi occhi grigio-verdi.

"S-Sicuro..."

Allora le due pensarono anche alle verdure da mettere nello spezzatino, già in procinto di ebollizione... Ma Eva, in preda a chissà quali pensieri, si ferì al dito mentre sfettava le carote e subito Natalie se ne accorse.

"Mio Dio...! Fammi vedere..." Disse la bionda, che succhiò il dito della mora dopo esserselo portato alle labbra, con gusto ed una lieve provocazione nel suo gesto. Eva, generalmente, non cedeva alle provocazioni, ma per questa avrebbe fatto un'eccezione.

Infatti spense lo spezzatino e sollevò fra le proprie braccia Natalie, mettendola seduta sul piano della cucina accanto al lavandino, baciandola con passione e desiderio, cercando di farle capire che lei non avrebbe commesso l'errore di tutti gli uomini che aveva amato prima di lei.

"Lasciamo perdere il dito, che ne dici...? Possiamo andare a letto, ho un mini bar in camera ed anche un secondo frigorifero per gli spuntini di mezzanotte!"

"Fantastico...!" Ribadì la bionda, stupendosi della forza di Eva "Ma dimmi... Come fai ad essere tanto forte?"

"Mangio molti cibi nutrienti e salutari! E poi... Beh, quando ero in borsa portavo sempre plichi di documenti da una parte all'altra ed ho così fatto i muscoli senza l'aiuto della palestra!" Rispose mentre apriva la porta della sua camera da letto per stendere la dottoressa sul materasso e spogliarla di ogni indumento che aveva indosso.

Le due, sapendo benissimo cosa volessero l'una dall'altra, si amarono senza impedimenti una volta senza veli, esplorando ogni centimetro dei loro bellissimi corpi, unendosi e raggiungendo l'apice del piacere più di una volta insieme, sempre.

Ed entrambe decisero che, non solo per i giorni liberi, ma per sempre, questa sarebbe stata la prima cosa da fare ai primi cinque minuti liberi. E per sempre, ovvio.

  
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