How many more ways can you rip my heart out?

Elena Gilbert si sentiva completamente sopraffatta dalle sue emozioni.

Sapeva che il suo incontrollabile bisogno di immergersi nell'immensità degli occhi color ghiaccio dell'uomo che amava, non era dovuto a una qualsiasi stregoneria vampiresca.

Sentiva la necessità di baciarlo, di intrecciare le dita fra i suoi capelli folti e corvini, di sentirsi travolta dal suo amore.

Si ritrovò a fantasticare su di lui.

Sul suo Damon.

Non era per niente vero che l'aveva lasciata libera.

Lui aveva deciso di mandarla via contro la sua volontà, aveva costretto il suo corpo ad allontanarsi e lasciarlo alla casa sul lago insieme a Jeremy.

Lo aveva fatto per il suo bene, ne era certa, ma era stufa che tutti si preoccupassero per lei.

Se Damon era la cosa sbagliata, allora voleva sbagliare, per una volta avrebbe voluto non doversi preoccupare delle conseguenze.

Ripensò al loro primo incontro.

Non quello che lui le aveva cancellato dalla mente il giorno dell'incidente con i suoi genitori, ma quello in casa Salvatore, quando si presentò come 'il fratello di Stefan' baciandole la mano.

Le sembrava passata un eternità, quando il suo vampiro era ancora innamorato di Katherine, la perfida vampira che le assomigliava molto più di quanto lei pensasse.

Inevitabilmente si ritrovò a pensare anche a Stefan, il ragazzo che aveva amato, o aveva creduto di amare, prima che la sua coscienza riuscisse ad ammettere che l'oggetto del suo desiderio era un altro. Avrebbe dovuto parlargli e spiegargli cosa c'era tra lei e Damon, si sentiva terribilmente in colpa nei suoi confronti, dopotutto erano stati insieme fino a una settimana prima..

Immerse la faccia nel cuscino respirando a pieni polmoni e si alzò dal letto.

Si pettinò i capelli lisci come seta e indossò i primi abiti che trovò nell'armadio. Non era dell'umore adatto per scegliere accuratamente cosa indossare. Prese i libri e andò verso scuola.

Come al solito trovò Bonnie che la aspettava all'armadietto di fianco al suo.

“Come stai?” Chiese l'amica preoccupata.

“Come pensi che mi senta? Il bisogno che ho di vederlo supera addirittura la mia sete di sangue.” Il paragone non era dei migliori e quel pensiero le fece venire in mente che quella mattina non aveva ancora fatto colazione.

“Non immaginavo che.. Fosse diventato così importante per te.” Elena non si era nemmeno resa conto delle parole che aveva detto all'amica, ma era quello che provava davvero, aveva bisogno di dirlo a qualcuno e chi meglio di Bonnie avrebbe potuto capirla?

Intravide Stefan in lontananza tra gli studenti, si avvicinò, doveva dirgli tutto per essere in pace con se stessa.

“Stefan.. io..” Cercò di iniziare una frase ma non riusciva a sbloccare le parole che aveva nella mente .

“Cosa vuoi da me?” La voce del ragazzo era piatta, lo sguardo spento.

“Devo parlarti.” Tentò, cercando di mantenere la calma.

Stefan si avviò verso un'aula vuota e lei lo seguì chiudendosi la porta alle spalle.

“So già tutto.” Disse bruscamente il ragazzo.

“Mi dispiace, non è una cosa che abbiamo premeditato..”

“In quanti altri modi vuoi spezzarmi il cuore!?”

“Io non voglio spezzare il tuo cuore Stefan, io volevo dirtelo per essere sincera con te, perchè anche se tu forse non ci credi, io ti voglio ancora bene. Non mi sono dimenticata tutto quello che abbiamo passato insieme ma i miei sentimenti sono cambiati e non posso ignorarli. Non più.”

“Povera sciocca..” Stefan pronunciò quelle parole con disprezzo.

Elena gli tirò uno schiaffo che risuonò forte nell'aula vuota.

“Come ti permetti” urlò poi su tutte le furie.

“Lui non ti ama – proseguì il vampiro- ha sempre voluto ciò che era mio, l'amore di nostro padre, Katherine, te, la mia vita. Quando capirà che sei sua e non si sentirà più in competizione con me, ti lascerà. Il suo unico scopo nella vita è distruggermi Elena, e grazie a te c'è riuscito.”

Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, si sentiva confusa e ferita. Ma non perchè dubitava dei sentimenti di Damon, ma perchè si rese conto fino a che punto Stefan era disposto ad arrivare pur di riaverla. Era disposto a ferirla e a metterla contro gli altri. Questo non è amore è egoismo.

“Ricorda, lui non ti ama e quando l'avrai capito io sarò qui ad aspettarti a braccia aperte” Il ragazzo accennò un sorriso.

“Vattene” Rispose lei fredda e il vampiro si dileguò in un attimo dalla sua vista.

***

April si svegliò provando un forte dolore alla testa.

Per terra c'era del sangue.

Non sapeva se era il suo o quello di qualcun altro. Sentì la paura crescerle dentro quando udì delle urla provenire da un'altra stanza.

Non era casa sua. Trovò le forze per alzarsi e mettersi a sedere, le girava la testa.

Tentò di ricordare come aveva fatto a finire lì.

Rebekah.

L'aveva trovata dopo aver seguito Klaus nel bosco. Dopo aver assistito all'uccisione di dodici persone. Dodici persone proprio come quando era morto suo padre.

Si affollarono nella sua mente centinaia di migliaia di domande senza risposta, ma i suoi pensieri furono interrotti da un altro urlo.

Camminò barcollando verso la stanza accanto.

C'erano due ragazze bionde. Una in piedi, di spalle e l'altra accasciata a terra ricoperta di sangue. La prima si scagliò contro la seconda, provocandogli una profonda ferita sul viso.

April si sentì mancare quando Caroline alzò gli occhi verso di lei, mostrando tutte le ferite sanguinanti che aveva sul viso e mimandogli un “scappa” silenzioso.

Raccolse tutte le energie che aveva in corpo e si girò per fuggire. Non fece in tempo a sbattere le palpebre che si ritrovò la ragazza che fino a poche ore prima aveva considerato la sua migliore amica di fronte a sé.

Il terrore la invase.

Ciao Vampirelli (?)

Come certamente avrete capito sono una accanita fan del Delena

se avete idee o consigli da darmi su come vi piacerebbe che continuasse la storia

non vi fate problemi a dirmelo :3

Se avete tempo/voglia lasciatemi qualche recensione.

Grazie per aver letto.

With love

Lisa.