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Autore: GiulyMUSE    05/01/2013    0 recensioni
Trailer della FF -----> http://www.youtube.com/watch?v=6-14TnafDY4
‘Nessun caffé amaro puó distarmi da quel giorno, da quell‘amore che non é stato vissuto, assaporato.. Matt ho bisogno di te‘
Una vecchia cotta, o meglio il primo amore di Bellamy dopo parecchi anni ritorna improvvisamente nella vita di costui. Un amore scoppiato alle superiori é ancora capace di far svolazzare le farfalle nello stomaco della Rock Star?
‘Poi si erano lasciati ma in quel modo che non é un lasciarsi veramente: Lei troppo bella, lui..lui troppo matto ma si volevano da morire. Non potevano stare insieme, non potevano stare lontani‘
A. Baricco
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Map of your head.
 
 
Un settimana, è passata una settimana da quel pugno allo stomaco. Una settimana, lontana dai brividi dei suoi baci e dei suoi incalzanti respiri sul mio collo. Forse per me è iniziata una nuova vita ma è ancora difficile lasciarsi alle spalle quel sabato perché con me ,sul mio petto, c’è quel plettro giallo che ad ogni passo si fa sentire vicino al cuore, chissà sarà la speranza di un suo ritorno a dargli la forza violenta di colpirmi al cuore, o forse son le impronte delle dita del ragazzo che prendono vita e ritornano a camminare,sfiorare la mia pelle come un settimana fa.
 
Ancora una volta ,a scuola non vidi i capelli di “afro” e le spalle di Dom stette dal braccio di Matthew.
 
Sono alla disperata ricerca dei suoi occhi.
 
Ho di nuovo la sensazione che loro siano qui, sotto lo stesso tetto a respirare la stessa aria, di loro si sentono solo frivole voci ma oggi queste rimbombano alle orecchie sempre più e tutte quante s’aggiravano tra la folla dinanzi alla bacheca, saltellavo con il collo alto tra i corpi dei compagni, non riuscivo a vedere nulla, accidentalmente pestai il piede di un ragazzo.
-Scusa!- chiesi a testa china.
-Non preocu.. Ah ma ciao Nolan!-
Alzai la testa di botto scombinando la frangia, qualche ciuffo cadde vicino alle labbra però lo feci tornare al posto con un buffo soffio.
-Ciao Colin, hai capito cosa sta succedendo?.-
Colin Stidworthy, a causa del suo impronunciabile cognome lo chiamavano solo Colin. Era un compagno dei ragazzi e l’unico in quella classe ad accorgesi che in quel scheletrico ragazzino c’era del talento. Spesso ,però, tra i due c’erano delle liti da fanatici della musica classica, c’è chi diceva e difendeva Bach e chi Tchaikovsky.
 
-Di quanto ho capito i MUSE cercano aiuto…Mmm una crew, sai cos’è una crew no? Un grup.-
- Non dice altro? Dove si trovano in questo momento, quali saranno le tappe!? Ad esempio-
- Mi dispiace no. – Continuava a cercare di intravedere qualcosa ma nulla poi un ragazzo che si trovava li vicino decise di leggere ad alta voce.
- Ragazzi questi qui danno 700 sterline a serata! 700!”- disse urlando il ragazzo per l’emozione dei quattrini.
“Passatemi una penna!, “Cavolo ho una firma di merda, secondo te lo capiranno?”, “ Che fine ha fatto ‘sta penna?”
Stavano per innervosirsi tra cui anche Colin che non riusciva a farsi spazio per firmare, era meglio cambiare aria, soprattutto per me che aria ai polmoni non avevo più.
 
Era sconfortante sapere che non avevano bisogno del mio aiuto,dei miei consigli e in futuro non ne vorranno altri da me, ormai hanno imboccato la strada della popolarità , del successo , davanti le colonne d’Ercole oltre l’Oceano.
 
Il timbro dell’ultima ora si fece sentire, mi alzai dal mio banco, sentivo lo sguardo da sbruffone di Matt dietro le mie spalle, i suoi rozzi complimenti ma pur sempre complimenti. Mi avvicinai l’orecchio sul suo banco ,come quando in spiaggia fai con le conchiglie, volevo ascoltare il tamburellare delle sue dita, e con le mani sfiorare le incisioni di pianeti e dell’enorme scritta Mars eVenus.
 
Mi dispiace Matt, nessun caffè amaro potrà cancellare il tuo ricordo dalla mia mente.
 
Mi affrettai all’uscita, cavolo sarò stata circa 10 minuti poggiata sul banco e nei corridoi non c’era nessun altro a parte i collaboratori scolastici e le luci dei neon cominciavano a spegnersi. Quindi me la feci di corsa, avevo un po’ paura, poi con le spalle tenevo la porta aperta dell’uscita dal palazzo grigio ,scorsi la vista oltre l’immenso spiazzale.
Lowell era qui.
 
Mi avvicinai all’auto che spuntava da un tronco sfoglio, stava leggendo un libro poggiato al manubrio; quando mi feci più vicina alzò il naso dalle pagine, lancio un sorriso e tolse la sicura.
 
Da quando Jeremy, mio padre, lesse nel giornale della contea un furto in un pullman che portava a Netwon Abbot a Cambrige mi vietò di prendere il bus per ritornare a casa affidando l’incarico al suo bignamino Lowell, a momenti lo trattava meglio di me considerandolo il figlio perfetto che non ha mai avuto. Io però non riuscivo a vederlo in faccia.
 
Aprii la portiera e lo salutai sollevando il mento verso l’alto, passai la cintura e guardai fuori dal finestrino per evitare che lui allacciasse un argomento.
Rividi i ragazzi e Kelly, nella stessa posizione in cui li lasciai una settimana fa, lì sullo scalino di marmo dell’entrata tutti quanti sorridenti anche Matt era felice, anzi strafelice sbellicava dalle risate. Un angolo delle labbra si incurvò verso l’alto e abbassai lo sguardo per non farmi vedere dal ragazzo.
 
Scusami Matthew.
 
-Scusami….- dissi con voce bassa -Matt.-
-Scusa di che?-
-Matt, non sono riuscita a salutarlo.-
Nel frattempo Lowell aveva preso l’autostrada per condurci nel posto che ancora mi teneva segreto.
Aveva notato del tremolio nelle mie parole, e chi non capiva che a me stava per succedere qualcosa.
-Perché soffri per lui? C’è di meglio, forse non lo comprendi ma (“il meglio”) è molto più vicino di quanto tu pensi .-
Quelle parole risuonavano nella mia testa “ c’è di meglio”, “è molto più vicino” è più si facevano coincise nella testa le vampate di nervosismo salivano dal petto e su per le gote pallide fino a liberarsi nelle corde vocali.
D’un tratto mi ritrovai le sue labbra sulle mie,lì per lì scatto lo schiaffo. 
-Accosta la macchina.-
S’impaurì, avevo preso una brutta cera. Quindi prese la decisione più ragionevole e accostò l’auto in una zona di sosta.
-C-che succede?-
-Non è possibile….-
Lowell rimase immobile. L’incosciente uscita dall’auto in quel momento prese il sopravvento. Lui diede un pugno sul sedile in cui ero seduta io e scese di corsa dalla BMW. Con la coda dell’occhio riuscii a vedere che si stava avvicinando e decisi di allungare il passo, nel frattempo le automobili sfrecciavano sulla strada ,qualcuno suonava il clacson,abbassava il finestrino e mi urlava di star attenta. Lowell non cesso per nulla il passo anzi velocizzò la corsa ma stremato si fermo con le braccia alle ginocchia ,cercò di riprendere un po’ di fiato con i capelli che svolazzavano di fronte ai suoi occhi lucidi.
 
-Cazzo Crystal almeno lo capisci che son cotto di te?-
Migliaia e migliaia di farfalle si liberarono dalla loro prigione di seta e compirono il loro volo nel mio stomaco.
 
-Cazzo e tuo lo capisci che per me c’è solo e soltanto Matt? Per te potrà sembrare uno sciagurato bombato e fumato ma è la mia salvezza,la vita mi è apparsa davanti come un flash.-
 
Rimase un attimo in silenzio poi strattono la testa e lasciò spazio ad un sorriso morbido e passo la mano sulla fronte
-. Ti chiedo scusa, sono stato sciocco e testardo, ma adesso ti prego Sali in macchina.. ti accompagnerò a casa.-
Perseverò nel convincermi ma ben presto si capì che da lì non mi sarei mossa. Mi prese per le gambe e mi portò dentro.
Stetti con lo sguardo fermo ad osservare ciò che si trovava fuori dal finestrino cercando di evitare qualsiasi contatto visivo. Arrivammo a casa e più cocciuto di un asino.
-Te lo dico per il tuo bene, da quel ragazzo non riceverai altro che dolore.-
Stufa di riprendere a litigare chiusi con forza la portiera sfiorandola punta del suo naso e rientrai a casa.
 
-Ehi Crystal tutto okay?.-
Ancora bloccata da quel flashback non risposi subito e questo permise di lasciargli fare un'altra domanda.
-Cos’è ‘sto muso.. è ancora per lui?.-
-Mmm.. come va il dito? Ci sono progressi?.- Feci finta di non aver sentito
-Dai su, non cambiare discorso, la realtà è questa, lui se n’è andato, A-N-D-A-T-O. Fattene una ragione Crystal! Non tornerà più.-
-Come pretendi che in neppure una settimana mi dimentichi di Matt? Non ci riuscirò mai.-
-Non essere sicura di quel che dici e - lo fermai e gli dissi.
-E tu non essere sicuro che lui non tornerà più, per favore , BASTA, non voglio riprendere a litigare, sei insensibile.-
-Sono razionale!.- blocco la mia testa –Ed è perché sono affezionato a te cerco di fartelo entrare in testa.-
-Dovrei dirti Grazie? …ma per il momento fammi vivere questa illusione.-
 
Illusione, ne ero consapevole che sarebbe finito tutto lì ma non riuscivo a smettere di illudermi, erano visioni fantastiche.

 
Otto anni Dopo.

Ringrazio la mia amica Francy per avermi aiutato a mettere insieme le idee.

  
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