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Autore: Horrorealumna    05/01/2013    1 recensioni
C’è un posto abbandonato e dimenticato nel profondo del cuore di ogni essere umano, dove la realtà e la finzione sono un’unica cosa, dove la verità e la bugia non hanno alcun valore e la paura del silenzio non esiste, così come quella della morte.
E io ne ero completamente a conoscenza.
Il resto del mio cuore era accanto ad una bambina sui sette anni, dai capelli corti e neri, in una città lontana, chiamata Silent Hill.
Genere: Horror, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Mason
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fear of ...'
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SPAZIETTO CANZONE:
http://www.youtube.com/watch?v=gh-CWoAXV8g
Consiglio d’ascoltarla... mhh, ma solo quando le cose si mettono male XD
Lo capirete leggendo!
:) Buona lettura... vado a prendere la scatola di fazzoletti! Ci sentiamo a fine capitolo.

 

 
Lacrime D'Angelo
 
Stavo male. Mi reggevo a malapena in piedi, sudavo e sanguinavo, tremavo con gli occhi persi nel vuoto. A pensare. A riflettere su quello che avevo appena scoperto.
Il diario era sparito.
Ero nel Nowhere.
Solo.
O non del tutto...
 
Tutto quello che avevo sempre creduto di sapere si era rivelata un’enorme bugia. Cheryl non era la bambina che avevo creduto di conoscere; era Alessa, e se sua madre la stava cercando per offrirla in sacrificio, probabilmente era troppo tardi.
 
Spensi la torcia e cominciai a camminare lento nel buio di quel corridoio in cui ero stato catapultato. C’erano diverse porte davanti a me, molte delle quali senza maniglia o impossibili da muovere.
Nella prima stanza che esaminai non c’erano mostri. Solo un tavolo macchiato di sangue, e delle strane bottigliette. Erano dei disinfettanti. Non so quanto potevo fidarmi di medicinali in un realtà demoniaca, ma indugiai troppo sul da farsi anche perché la ferita sulla spalla cominciava a mandare fitte dolorosissime. Non avevo gli arnesi giusti, comunque; mi versai piano il liquido sulla ferita stringendo i denti per il dolore.
Rimediai anche delle bende abbastanza pulite, per fortuna, e cercai di fasciarmi. Alla fine il dolore era decisamente diminuito.
La seconda porta aperta mi condusse in un magazzino pieno di infermiere e dottori. Uscii subito naturalmente e corsi verso la terza porta...
Ma un pianto sommesso e un rumore di tacchi mi costrinse a fermarmi e voltarmi in direzione di una porta ancora chiusa.
Tacchi...
E passi veloci... diversi da quelli delle infermiere demoniache.
 
Mi avvicinai, con l’orecchio teso e la pistola alla mano.
Bussai tre volte.
Ma...
- Ahhh! Via, vattene via! Non voglio più vederti! Ne ho abbastanza di te!
Una voce dall’interno. Una donna. E quella dolce voce...
- Lisa?! - esclamai mettendo a posto la pistola.
Un sollievo, era un angelo.
Vederla mi avrebbe fatto bene, anche per distrarmi un po’ dai pensieri che mi assillavano. Poi, dovevo farle alcune domande.
- Via! Non voglio più niente da te! Ho promesso, ma... - continuò a urlare.
La porta era bloccata; volevo vederla, ma come potevo fare?
- Lisa! Lisa! Sono io, Harry.
- ... Harry... ?
- Sì. Puoi aprire la porta dall’interno?
- S-sì... subito...
Non doveva stare bene. La voce le tremava più del solito... e cosa ci faceva nel Nowhere?
Alessa... la conosceva?
 
Click!
La porta si aprì... ma la stanza era vuota.
Lisa era sparita.
Mi guardai attorno, ma nessun segno, né un rumore... solo silenzio e buio.
Davanti a me c’era un’altra porta.
- Forse è entrata lì dentro... ma cosa sta facendo? Voglio salvarla...
Ma anche l’altra camera si rivelò vuota.
A parte uno strano bagliore che l’illuminava.
Mi feci vicino alla strana e abbagliante fonte di luce. Scaturiva da un oggetto... una stella. La raccolsi. Era piccola, non avrebbe occupato molto spazio nella mia tasca.
 
Immm
 
Sentii uno strano brivido al solo tocco di quell’oggettino luminoso, una forza innaturale.
 
La Stella di Salomone, dai due triangoli uniti per formare il sigillo con sei punte, collega l’uomo al divino donando la Verità all’essere umano dalla duplice natura.
 
E...
- Harry?
Una voce tremante, la stessa, alle mie spalle.
Lisa.
Mi voltai di scatto, infilando velocemente la stella accanto al Flauros e alla bottiglietta profumata.
La ragazza aveva un aspetto terribile: sembrava dimagrita molto dal nostro ultimo incontro, tremava molto, aveva il viso pallidissimo e scavato. Gli occhi sembravano sul punto di cadere dalle orbite ed erano lucidissimi. Le labbra, contorte in un’espressione di paura, era bianche e tremanti.
Cosa le stava succedendo?
- Lisa! - esclamai avvicinandomi un po’ e tendendole una mano gentilmente - Cosa... ?
Lisa chiuse gli occhi e abbassò il capo:
- Harry... - sussurrò piano.
- No - la fermai - Basta scuse, o spiegazioni. Andiamocene via da questo inferno. Hai bisogno di riposare. E di...
- Harry... - continuò, come in trance - Ricordi tutto quello che ti ho detto... ?
- Lisa!
- Dimmi di no! Te ne sei dimenticato. Dovevo stare zitta...
- LISA!
Finalmente riaprì gli occhi.
Le fui subito accanto, non stava bene, e le tenevo il braccio: era gelida.
Troppo fredda.
Con movimenti calmi e deboli si liberò dalla mia stretta e camminò verso la porta d’uscita, senza fiatare, con gli occhi sbarrati.
La raggiunsi:
- Lisa. Lisa! Ma cos’hai che non va? - gridai. Non era in sé. Non era la stessa infermiera dell’Alchemilla. Era il Nowhere a renderla così?
Sembrava pazza. No,forse distante, in un suo mondo. Era un pericolo portarla con me... ma non potevo lasciarla sola in queste condizioni.
Si voltò a guardarmi. Era sul punto di crollare, di piangere, a malapena si reggeva in piedi.
- Lisa... - dissi moderando la voce e guardandola dritta negli occhi.
Le sorrise:
- Harry! Quanto sei... caldo... no? Hai trovato la bambina che cercavi?
Non le risposi. Continuai a guardarla senza muovermi o parlare.
Ritornò seria:
- Non capisci? - mi chiese seria - Non ci sei ancora arrivato?
Ora mi allontanai io da lei. Cosa le stava accadendo?
Riprese immobile, continuandomi a fissare:
- Ti preoccupi per lei. Quanto pensi che possa riuscire una bambina di sette anni a sopravvivere in questo posto?
- E’ con una donna. Me l’hanno presa loro - risposi.
- Ah... ed è viva?! Preferisci andare alla ricerca di una morta, invece di preoccuparti della persona viva, che è qui, davanti ai tuoi occhi?! - disse prima di aprire la porta e correre via.
Ero pronto per fortuna.
Riuscii ad intrufolarmi velocemente anche io nella stanza che avevo esaminato precedentemente. Lisa era in piedi, ferma, lo sguardo basso e il viso bagnato di lacrime.
Non capivo...

- Hai capito... lo so che hai capito, Harry - disse Lisa vedendomi entrare di corsa; ora singhiozzava - Perdonami... se non ho saputo raccon...
- Lisa!
- Ho capito anche io... ma solo ora, Harry - continuò.
Mi guardò e riuscì a sorridermi, ancora...
- Perché... sarei qui. Cosa ho fatto? - si lamentò, ma senza smettere di sorridere - Tu sei vivo. Ma questo è un luogo di morte. Tu hai le tue ragioni per esserlo. Io? Ora so... perché io sono qui, viva, mentre tutti gli altri sono morti.
Di cosa stava parlando?
- Io... - sussurrò - Io sono... non sono una di voi che andate passeggiando in questo posto.  Perché io dovrei essere viva... se gli altri sono morti?
No...
- Io sono esattamente come loro - concluse Lisa - Sono una di quelle “cose”.
- Lisa...
- Sono morta - rise - Ma non me ne ero accorta!
 
Il mondo sembrò crollarmi addosso.
Avevo davanti a me una di quelle infermiere ingobbite, incapaci di parlare, e assetate di sangue.
Avevo paura.
E non potevo crederci.
- Lisa... - sussurrai.
Lisa intuì i miei timori ed urlò:
- Sta’ con me, Harry! Ti supplico... Harry! Ho così tanta paura! Non voglio! Aiutami, ti prego.
Tese le pallide braccia verso di me, supplicante.
Paura...
- HARRY! Tu non mi lascerai! Lo so! Salvami da quei mostri! Harry! Ti prego...
Mi afferro il braccio destro. Aveva una morsa d’acciaio, gli occhi erano iniettati di sangue e barcollava...
Non ce la feci...
Era davvero una di loro.
La spinsi via da me con una violenza troppo forte per lei... ancora. La mandai a sbattere contro il muro incrostato alle sue spalle.
Ora piangeva davvero.
- Scusa... - sussurrai.
 
Era immobile, con le mani premute contro il muro e lo sguardo perso.

 
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Poi ebbe uno spaventoso fremito. Sussultò lievemente.
Una goccia di sangue scese dalla cuffietta da infermiera, fino all’occhio sinistro che chiuse dolcemente al passaggio del liquido. Il sangue andò a bagnarle la guancia e continuò, giù per il collo fino al petto.

 
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Si staccò dal muro e barcollo verso di me.
 
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Dolcemente, cadde davanti a me.
Il sangue la stava divorando: la bocca e il naso ne erano pieni. Cominciò a sputarlo quando aprì la bocca per un’ultima supplica. Cadde ancora.
Invece delle lacrime, gli occhi piangevano sangue.
Anche il suo vestito era scarlatto... più di prima.
La puzza colpì il mio naso.
 

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Cadde ancora.
Il viso era rosso. Completamente.
Era uno spettacolo orribile.

 
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Tese supplicante le braccia verso di me, gorgogliando il mio nome e camminandomi incontro.
In preda al terrore corsi fuori dalla stanza.
La lasciai sola.
Bussò e bussò alla porta, piangendo e chiamandomi.
Feci di tutto per non farla uscire.
- Lisa...
Era andata... morta.
Era un mostro... per lei non ci sarebbe stato un domani.
 
Poi, dopo qualche secondo, i battiti e le grida cessarono.
Lisa aveva smesso di cercarmi.
 
- Io... io sono un mostro - sussurrai, riaprendo la porta, con le lacrime che scendevano verso la bocca. Avevo fatto una cosa orribile...
Lisa era sparita. Così come il sangue e la puzza.
Per terra... un biglietto. Un foglio del suo diario:
 

“Ho chiesto al dottore di darmi un altro paziente.
Sono stufa.
E’ strana.
E’ viva, ma le ferite non si rimarginano.
 
Ho chiesto al dottore di essere licenziata.
Non lavorerò mai più in un ospedale.
La stanza pullula di scarafaggi,
Anche con porte e finestre chiuse, riescono a raggiungermi.
 
L’Ospedale...
 
Sto’ male.
Devo vomitare.
Ma non esce niente.
Solo bile.
Pus e sangue esce dai rubinetti,
Ho cercato di fermarli, ma non si fermano.
 
Ho bisogno della droga...
 
Aiutami... “
 


NOTE D’AUTRICE
Eccomi qui! :D
Con questo capitolo triste... tristissimo T_T per fortuna che non abbandonerò la cara Lisa... tornerà, tornerà :) Vabè, basta spoiler...
Sicuramente la sua morte è una delle scene che più rimangono impresse. Ricordo che quando la vidi per la prima volta mi misi a piangere XD
Eccola qui:  
  http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=LJHP4MK9CtY
Povera...
Ok, fatemi sapere! Al prossimo capitolo... sperando che non sia deprimente come questo.
Continuo a piangere come una bambina di tre anni... alla prossima!! :D
   
 
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