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Autore: _Dolphin_    05/01/2013    2 recensioni
-Vide gli occhi di Artù chiudersi e non rispose più, non si muoveva più, era morto. Il suo amico era morto e lui non era riuscito a salvarlo.-
Artù è morto e tutti cercano di guardare avanti, ma il regno non funziona. Il regno ha bisogno del suo re, il grande re. Eppure Artù sembra non voler tornare.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Gwen, Merlino, Principe Artù, Sir Leon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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dsry Affogo il mio dispiacere per la fine di Merlin con questa One Shot, perchè non riesco ancora a capacitarmi del modo in cui è finito.
Devo iniziare a superare il lutto per la fine brutale di questo meraviglioso telefilm, perchè ancora adesso quando guardo questa gif o qualunque gif/video/foto riguardi la morte di Artù gli occhi mi si appannano. Sì, sono una stupida ç__ç
Buona lettura!




-Solo..solo..solo abbracciami, per favore. Voglio dirti una cosa merlino.-
-Non mi dirai addio, no.-
-Merlino tutto quello che hai fatto ora lo so, per me, per Camelot, per il regno che mi hai aiutato a costruire.-
-Ci saresti riuscito anche senza di me.-
-Forse. Voglio dirti qualcosa che non ti ho mai detto: grazie.-
-Artu,nooo..-

Vide gli occhi di Artù chiudersi e non rispose più, non si muoveva più, era morto. Il suo amico era morto e lui non era riuscito a salvarlo eppure non era forse quello che aveva fatto in tutti gli anni passati? Non lo aveva salvato da ogni tipo di cosa soprannaturale? Era quello il suo destino, lo era sempre stato e adesso aveva fallito. Una maledettissima spada aveva ucciso Artù.
Sentiva il dolore espandersi dentro di lui, un dolore talmente forte da farlo piegare in due. Conosceva quasi tutte le formule magiche eppure non ne conosceva nessuna in grado di alleviare il dolore.
Una volta aveva detto ad Artù che lui non meritava le sue lacrime e invece adesso stava piegato nell'erba a piangere come un bambino perchè aveva perso il suo migliore amico e Camelot aveva perso il suo Re.
Artù sarebbe dovuto diventare un grande re, ma come poteva diventarlo se adesso era morto?
Si fece coraggio e chiamò il drago perchè solo lui poteva salvarlo, lo sperava davvero.
Speranze che però furono distrutte nell'attimo in cui il drago gli disse che non poteva fare niente per aiutarlo e che Artù sarebbe tornato quando Albione avrebbe avuto bisogno di lui.
Merlino si lasciò andare alla disperazione più grande e depose Artù in una barca mentre lo lasciava andare nel lago di Avalon.
Il dolore, mentre la barca si allontanava, crebbe a dismisura e per un attimo Merlino pensò che fosse un dolore troppo grande da sopportare e che sarebbe morto, ma poi si ricordò le parole del padre:
“Io esisterò per sempre, come tu esisterai per sempre” e le lacrime scesero ancora più velocemente  quando capì che avrebbe dovuto convivere con quel dolore per l'eternità.


-La città è in delirio, dobbiamo fare qualcosa. Il regno non potrà continuare a lungo così.-
Merlino che stava andando con Artù Junior da Gwen, la sentì parlare con Lion. Rallentò il passo per sentire meglio.
-Non sono abbastanza forte per governare un regno tanto grande e..non so come ho fatto in questi dieci anni. Lui saprebbe cosa fare. Mi manca così tanto.- continuò Gwen.
-Lo so, manca a tutti, ma ce la faremo. Possiamo farcela.-rispose Lion.
Merlino si schiarì la voce per fargli capire che stavano arrivando.
Appena Artù Jr vide la mamma l'abbracciò e le diede un bacio.
-Io e zio Merlino siamo andati a cavallo e abbiamo raccolto questi per te- disse mostrandole un mazzolino di violette.
-Oh, ma sono bellissimi tesoro, grazie mille!- Gwen esplose in un sorriso a trentadue denti e baciò il figlio sulla testa.
Lanciò un'occhiata a Merlino e Lion, intuendo che i due volessero restare da soli prese per mano il piccolo Artù e lo portò con lui dagli altri cavalieri. Il bambino era sempre entusiasta di stare con loro.
Gwen si avvicinò a Merlino e gli poggiò una mano sulla spalla mentre guardavano il piccolo allontanarsi.
Merlino sentì un groppo in gola.
-Più cresce e più diventa uguale a lui.-mormorò.
Gwen annuì e si poggiò una mano sul cuore.
-Ieri mi ha chiesto come mai suo padre non l'avesse mai conosciuto, ha detto che secondo lui non gli voleva bene perchè altrimenti sarebbe stato lì con lui. Mi sono mancate le parole, Merlino. Sono passati dieci anni e a me sembra sia passato solo un giorno.-
Merlino cercò di ricacciare le lacrime indietro che ancora oggi, dopo tutto quel tempo, gli salivano quando si parlava di Artù. Abbracciò Gwen e rimasero per un po' così a ricordare i tempi in cui erano felici e a entrambi sembrò che Artù fosse ancora lì, in mezzo a loro.

Merlino stava inginocchiato sull'insieme di pietre che dieci anni prima aveva voluto mettere vicino al lago di Avalon in memoria di Artù. Ogni anno tornava lì e rimaneva tutto il giorno, rievocando tutte le cose che si erano detti con il suo amico. L'espressione di Artù quando gli aveva rivelato di essere un mago, le parole sincere quando gli aveva detto di restare sempre la stessa persona e l'espressione carica di dolore quando lo aveva ringraziato per l'ultima volta consapevole che non avrebbe più avuto l'occasione per farlo.
Le lacrime scesero come sempre lungo le guance di Merlino e il dolore tornò ad impossessarsi di lui, come ormai capitava da dieci anni.
Ricordava bene le parole che il drago gli aveva detto e quello era il momento adatto per vedere Artù tornare.
Il regno di Camelot stava per crollare, c'erano guerre su guerre e ogni volta c'erano sempre più morti. La gente aveva fame, ma non c'era abbastanza cibo per tutti e nonostante Gwen facesse del suo meglio, sapeva che solo Artù poteva risollevare Camelot.
-Testa di fagiolo, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Camelot ha bisogno del suo re, Gwen ha bisogno di suo marito, Artù Jr ha bisogno di suo padre e io..io ho bisogno del mio amico. Mi dispiace così tanto. Ti prego, torna, torna da noi.-
Continuava a sperare di vederlo uscire dall'acqua con la sua armatura e invece le acque restavano calme e immobili.
A un certo punto urlò con tutto il fiato che aveva e si chiese come sarebbero potuti andare avanti senza un re valoroso come Artù e si chiede cosa poteva rispondere al piccolo Artù la prossima volta che gli avrebbe richiesto quando tornava il padre, perchè Merlino fin da quando Artù Jr era un neonato gli aveva promesso che un giorno suo padre sarebbe tornato e lui non ne aveva mai dubito, ma adesso, dopo dieci anni, si chiese se forse non avesse commesso uno sbaglio per aver fatto una promessa che non era sicuro di poter mantenere.
Eppure nemmeno Gaius aveva mai dubito del fatto che Artù sarebbe tornato, perfino quando ormai era vecchio e stava per morire gli aveva sussurrato di non perdere la speranza.
Sì, pure Gaius lo aveva lasciato per passare a vita migliore. Non aveva fatto in tempo ad abituarsi a un dolore che, dopo neanche un anno, si aggiunse quello per la perdita dell'uomo che praticamente lo aveva cresciuto.
Il sole stava per tramontare così decise di tornare a Camelot, perchè sicuramente il bambino stava aspettando lo “zio Merlino”. Lo aveva sempre chiamato così e a lui faceva venire sempre un sorriso quando lo chiamava.
Guardò un'ultima volta il lago e poi si girò per tornarsene a casa.
Quello che vide lo paralizzò. Lui era lì, lo fissava e sorrideva. Non era una visione, non era un'anima, era una persona in carne ed ossa. Il suo amico, il re.
-Sì, Merlino anche io sono contento di vederti e me la passo abbastanza bene.- disse Artù con il suo solito tono arrogante.
Merlino non disse niente, incapace di proferire parola, ma si avvicinò a lui per accertarsi che fosse vero e poco prima che lo abbracciasse, Artù parlò di nuovo.
-Non vorrai abbracc..?-
Merlino non gli fece finire la frase perchè lo strinse in un caloroso abbraccio.
-Sta' zitto!-riuscì finalmente a dire. -Mi sei mancato. Sei mancato a tutti noi.-disse mentre si asciugava le lacrime e poco gli importava di sembrare un bambino piagnucolone. Il suo amico era tornato, dopo dieci anni.
-Avete bisogno di me e io sono tornato.- disse Artù scrollando le spalle, come se fosse una cosa del tutto ovvia. -Allora, che mi sono perso in questi dieci anni?-chiese.
Merlino, mentre si incamminavano verso Camelot, gli raccontò tutto quello che si era perso e ad Artù per poco non gli venne un infarto quando scoprì di essere padre. Non sapeva che Gwen fosse incinta quando aveva combattuto la sua ultima guerra, quella mortale, quella contro la sorellastra perfida.
-Come si chiama?-chiese con gli occhi che gli brillavano per l'emozione.
-Artù Jr.- rispose Merlino.
L'amico lo guardò storto e fece una smorfia.
-Avete davvero una grande fantasia.-
Merlino scoppiò a ridere e per un po' camminarono in silenzio.
-Come se la cava Gwen?-chiese Artù sottovoce.
Merlino attese qualche istante prima di rispondere.
-Se non fosse stato per il piccolo non ce l'avrebbe fatta. É stato un duro colpo per lei, lo è stato per tutti.-
Artù annuì e posò una mano sulla spalla di Merlino. Nei suoi occhi era chiara la riconoscenza nei confronti di Merlino, perchè sapeva che si era preso cura di Gwen e di suo figlio. Era un grande amico, Merlino.
-Sappi che anche se sei un mago non ti farò pulire la mia stanza con la magia.- disse Artù per alleggerire la tensione.
Merlino scoppiò di nuovo a ridere.
-Adesso la magia è permessa a Camelot, posso pulire come voglio.-
-Questo è da vedere.- rispose Artù con tono autoritario.
Merlino alzò gli occhi al cielo.
-Testa di fagiolo.- mormorò.
Artù gli diede una spallata scherzosa.
Erano felici di essere uno a fianco dell'altro, sapevano che si sarebbero rincontrati e nessuno dei due era disposto a perdere l'altro perchè si volevano bene e avrebbero trascorso tutto il tempo possibile insieme, anche se nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso.
Quel tipo di amicizia non muore mai, nemmeno dopo cent'anni e forse, l'amicizia tra Artù e Merlino è una delle più forti al mondo. Morirebbero uno per l'altro e non hanno bisogno di dirsi che si vogliono bene perchè entrambi lo sanno.
   
 
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