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Autore: Jessica Fletcher    05/01/2013    2 recensioni
più o meno il seguito di Beautiful night, la mia prima Wolvista....nubi all'orizzonte di Ryan e Natalia, lui prende una sbandata per un'altra donna....sarà la fine per il loro amore?
Attenzione spoiler sulla puntata 10x18, praticamente l'ultima puntata di tutta la serie
rating giallo più che altro per il linguaggio
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ryan Wolfe, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Ryan e Natalia'
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forgive me

Per sempre


"Ti devo parlare, Natalia" esordì Calleigh Duquesne in quella nebbiosa mattina, "ti devo parlare in segreto e quello che ho da dirti non ti piacerà affatto"
Natalia Boa vista guardò con aria interrogativa la propria collega e amica, Calleigh era l'unica che sapesse tutto di lei, della sua vita sentimentale. Quando, qualche mese prima, Natalia le aveva rivelato che faceva coppia fissa con Ryan Wolfe, Calleigh ne era stata, al tempo stesso, contenta e preoccupata; contenta perché voleva un mondo di bene sia a Natalia, sia a Ryan ed era felice che si fossero trovati, una buona volta per tutte; preoccupata perché aveva una folle paura che  le cosa potessero finire come fra lei ed Eric, cioè che lui,  per ambizione o per qualche altro stramaledetto motivo, arrivasse a tradire la fiducia che ella gli aveva riposto rovinando così irrimediabilmente il loro rapporto.
Purtroppo le cose erano andate ancora peggio di quanto Calleigh avesse temuto, e ora doveva dirlo a Natalia, anche se le pesava moltissimo fare una confessione del genere.
"Va bene, spara" esordì Natalia, mentre se ne stavano tutte e due in un bar appena fuori dalla centrale di Miami Dade sedute in un tavolino fuori dalla portata di ogni possibile sguardo e con davanti due caffè fumanti,
"Beh, Natalia, devi sapere che ....che...." Calleigh faticava a trovare le parole giuste "che Ryan, ieri, ha regalato un braccialetto a Samantha"
"Samantha chi? La nuova venuta? Quell'oca giuliva che l'altro giorno tra un po' mi manda a puttane tutte le prove? Non è possibile che Ryan provi qualcosa per lei, non il mio Ryan!"
"Proprio, lui, Natalia, proprio il tuo Ryan le ha regalato il braccialetto anche se .....anche se a darglielo è stato Eric"
"Cosa? ha fatto da paraninfo?"
"O da ruffiano, se preferisci....sì, lo sai pur troppo bene quanto sia imbranato Ryan quando si tratta di donne, soprattutto se la donna in questione gli sta a cuore"
Natalia annuì, conosceva anche troppo bene la timidezza del suo ragazzo in fatto di vicende amorose; l'unica donna con la quale non era stato affatto timido, era stata Erika Sykes, la giornalista; ma lì si trattava di una cosa semi-mercenaria: tu mi dai le notizie che arrivano in centrale e io ti do' qualche altra cosa in cambio, a Ryan non importava un fico secco di Erika e ci andava solo per farsi una sana scopata di quando in quando. Ma qui la faccenda sembrava ben diversa.
"Cosa pensi di fare?" le chiese Calleigh.
"Magari è stato solo un gesto di amicizia, magari dovrei parlarne con Ryan", Natalia improvvisamente tacque (e se poi mi dice che è vero? che è innamorato di lei? Non so se ce la farei ad accettarlo)
"O, magari, potrei chiedere ad Eric, tanto per saperne di più" proseguì.
Calleigh la guardava e non sapeva che cosa consigliarle, lei, in effetti, avrebbe chiesto immediatamente spiegazioni all'interessato e, magari, si sarebbe anche infuriata e lo avrebbe mandato a quel paese; però non siamo tutti uguali a questo mondo e spesso reagiamo in modo differente gli uni dagli altri.
"Beh" sbottò alla fine "bevi il caffè che altrimenti diventa freddo e poi rientriamo, è un po' che siamo sparite; si domanderanno che fine abbiamo fatto."

Quello stesso pomeriggio Natalia affrontò Eric "E' vero o non è vero che Ryan ha regalato un braccialetto a Samantha e che sei stato tu a darglielo?"
Eric scoppiò a ridere "E' vero sì! Il nostro Ryan è un vero imbranato con le donne, pensa che è cotto e stracotto di Samantha e stava quasi per tirarsi indietro quando ha saputo che a me interessava un pochino. Ma  a me, in realtà, di Samantha importa ben poco: è una bella donna, ci sarei volentieri uscito un paio di volte, magari me la sarei portata a letto, ma non sono proprio innamorato di lei. Ryan, invece, le muore dietro da un po'; mi spiaceva per lui e così, l'ho aiutato"
Natalia sentì le lacrime affiorarle agli occhi, tirò su col naso e cercò di darsi un contegno, ma non è facile darla da bere a uno sbirro "Natalia, cos'hai?" chiese infatti Eric;
"Ho che sono innamorata di Ryan e che sto con lui da tre mesi almeno....anche se forse dovrei dire che stavo con lui! E tu, bell'amico che sei! Mi hai proprio aiutata!"
"State insieme??? da tre mesi??? Ma io non ne so niente, credimi; non lo so proprio! Però, siete stati bravi a nascondervi e a nascondere quello che provate l'uno per l'altra. Complimenti! Ehi, ma, Natalia cosa c'è?" Natalia aveva incominciato a piangere sommessamente
"Dai, non fare così" continuò Eric, abbracciandola "vedrai che le cose si aggiustano, magari è solo una sbandata, una cosa di poco conto o, magari, sono io che ho frainteso." Eric cercava invano di consolare la povera Natalia la quale invece era sempre più disperata; e lui la capiva, eccome se la capiva! Quando Calleigh gli aveva detto di "volergli bene come ad uno di famiglia" era andato nella più cupa depressione e gli ci era voluto un bel po' di tempo per riprendersi. E, strano a dirsi, Ryan era stato fra coloro che lo avevano aiutato maggiormente; per questo Eric non lo riteneva capace di tradire ed era convinto che le cose con Natalia si sarebbero di sicuro aggiustate.

I giorni seguenti furono un vero inferno per Natalia, non sapeva che cosa fare, che cosa pensare. La sera continuava ad aspettare Ryan alla fine di ogni turno, ma lui non ne voleva proprio sapere nemmeno di andare a prendere l'aperitivo con  lei, figuriamoci andare a cena insieme o passare insieme la notte. Di giorno, se lei lo cercava, faceva di tutto per evitarla  e  ogni volta che lei prendeva l'iniziativa di dargli un piccolo bacio o di toccarlo un po' più affettuosamente lui si scostava e accampava strane scuse tipo "Non ora, ho da fare" oppure "Natalia, cosa fai? vuoi che ci vedano tutti?".
La povera Natalia era nella più totale confusione, non sapeva più nemmeno se i due erano ancora una coppia o altro, certe volte avrebbe voluto chiedere spiegazioni ma aveva una folle paura di quello che Ryan avrebbe potuto risponderle, finché un brutto giorno.....

Finché un brutto giorno Ryan le si avvicinò e le disse "Natalia, devo parlarti. Devo parlarti in privato e  seriamente"
(ecco, ci siamo!) pensò Natalia seguendolo verso la piccola stanzetta di balistica; Ryan entrò per primo, aspettò che anch'ella fosse entrata poi chiuse con attenzione la porta; "Natalia, quello che ti vorrei dire è che.....che dobbiamo prenderci un momento di riflessione"
"In che senso, Ryan?" Natalia faceva la finta tonta ma sapeva benissimo dove il suo collega voleva andare a parare e si sentiva morire dentro;
"Devi sapere che .....che provo qualcosa per un'altra persona e che, fino a quando non avrò fatto chiarezza su quali sono i miei sentimenti, preferirei che non ci frequentassimo più. Non come coppia, almeno. Non voglio ingannarti, Natalia, e nemmeno ferirti; anche se lo so che ti sto facendo male con queste mie parole. Ma voglio essere sincero con te e spero che continueremo, almeno, ad essere buoni amici"
"E' difficile, Ryan, rimanere amici con la persona che ti spezzando il cuore, non lo sai? Senti, fai quello che vuoi, la vita è la tua, gestiscila come meglio credi. Io avevo sperato di farne parte, un pochino, ma evidentemente mi sbagliavo. Non mi chiedere di rimanere tua buona amica, non ci riuscirei; saremo colleghi, ci rispetteremo e condivideremo quello che, nel lavoro, ci sarà dato di condividere. Per il resto vite separate, vai pure da quella Samantha e mettiti pure con lei, non me ne frega niente. Ma....se ti dovesse andare male, se lei non si rivelasse la donna adatta a te; non venirmi a cercare perché non so se mi ritroverai"  Natalia avrebbe voluto  piangere tutte le sue lacrime, ma non poteva dargli la soddisfazione di vederla disperata; così si avvicinò verso la porta, la aprì e corse fuori.  Corse fino alla docce, si chiuse dentro una di esse, appoggiò la schiena alla parete, si lasciò cadere a terra e diede il via a tutte le sue lacrime.

E così nei giorni seguenti Ryan cercò di fare del suo meglio per conquistare Samantha, si mostrò simpatico, professionale, competente;  i suoi sforzi, però, non sortirono l'effetto sperato, la ragazza dimostrava di apprezzarlo ma niente di più, lo considerava un caro amico e basta. Natalia fra se e se non sapeva se esserne felice (tò, bastardone che altro non sei; prenditi questo due di picche!) o dispiaciuta se rifletteva che la sua storia d'amore, in fin dei conti, era stata sacrificata per un pugno di mosche.
Poi, un bel giorno, accadde una cosa che lasciò di stucco (e non solo di stucco!) Ryan:  Samantha gli presentò il proprio fidanzato: un giovane procuratore alto e prestante che rispondeva al nome di Josh Avery,  un gran bel pezzo d'uomo...

Un  gran bel pezzo di cacca, considerando quello che Avery avrebbe combinato da lì a poco. Introducendosi, nel laboratorio della scientifica adducendo motivazioni di lavoro, aveva fatto in modo di scombinare la prova principale  di un caso a cui Ryan e Samantha stavano lavorando. Questo aveva mandato a carte quarantotto tutto il caso e il diabolico avvocato della difesa  aveva avuto gioco facile nello scagionare il principale indiziato e pressoché certo colpevole.   La Scientifica di Miami, però, e soprattutto il suo capo, il luogotenente Horatio Caine, non ci stavano a farsi menare per il naso e le indagini erano andate avanti  in un modo ancora più approfondite arrivando così a controllare anche  la persona del bel Josh. Il sostituto procuratore Avery, infatti, risultò essere coinvolto in un gioco ben poco chiaro e questo gli costò il posto, la fidanzata, la reputazione e, quasi, la libertà.  

Come conseguenza della caduta in disgrazia di Avery  tutte le prove dei vari casi  a cui Samantha aveva lavorato furono, a causa del conflitto di interessi e del rapporto che c'era fra i due, considerate non valide e pertanto cassate dai giudici.

 Fu un duro colpo per il dipartimento di polizia di Miami Dade, alcuni pericolosi delinquenti di cui era stata provata la colpevolezza si sarebbero, così,  trovati a piede libero con grande dispiacere e preoccupazione di Horatio Caine il quale vedeva vanificato il lavoro di giorni, per non dire mesi e naturalmente Samantha si trovò di colpo nell'occhio del ciclone.

In un primo momento la reazione di Natalia era stata quella di mettersi a sghignazzare amaramente: quella smorfiosa aveva avuto il fatto suo! Poi però aveva riflettuto che, con Josh Avery fuori dai piedi, la storia fra Samantha e Ryan non avrebbe avuto più ostacoli e che lei avrebbe così perso anche la più flebile speranza di rimettersi insieme al collega (non sei per niente un tipo vincente, Natalia!).

Ma fu solo quando vide Ryan abbracciare una piangente e quasi-dimissionaria Samantha, giù in laboratorio, e dirle che avrebbe fatto qualsiasi cosa per scagionarla e per salvarne l'onore e il posto di lavoro che si rese conto di non avere più possibilità e sentì il proprio cuore spezzarsi di netto.

Poi tutto era precipitato,  Ryan si era recato a casa di Josh Avery per "fare chiarezza", ci era andato nonostante tutti avessero cercato di dissuaderlo dal fare il guerriero senza macchia e senza paura e gli avessero consigliato di attendere e di non agire da solo. Ma lui, testa dura, tremendamente dura com'era, aveva fatto a suo modo e, come sempre, ne aveva pagato le conseguenze. Tanto per cominciare si era preso un sacco di legnate da un incazzatissimo Avery che lo aveva pestato fino a fargli perdere i sensi, poi, quando si era svegliato, si era trovato dolorante, coperto di lividi, col labbro rotto, un dente in meno (e così siamo a due: mi converrà fare l'abbonamento fisso dal dentista),  tutto sanguinante, e, quel che è peggio, in compagnia del cadavere del suo rivale. Eh, sì. Josh Avery era stato ucciso, colpito alla testa da un corpo contundente, e Ryan poteva essere incluso fra i sospettati. Aveva così corso il rischio di essere accusato di omicidio e solo grazie all'ottimo lavoro di Walter e Calleigh era riuscito a venirne fuori pulito (vedi se servono gli amici e i colleghi, Ryan?), e come se ciò non bastasse.....
Come se tutto quello che aveva passato non fosse bastato, lui stesso, indagando, aveva scoperto che Samantha era, alla stessa stregua di Josh, coinvolta in un giro di delinquenza e di spaccio di sostanze stupefacenti, che non rappresentava altro che una talpa della malavita insinuata dentro il dipartimento di polizia e, cosa ancora peggiore, che, introdottasi in casa di Avery, aveva ucciso il presunto fidanzato e, approfittando del fatto che Ryan era senza sensi, lo aveva lasciato svenuto e sanguinante sulla scena del crimine,  per fare ricadere su di lui l'accusa di omicidio; tanto meglio se fosse morto, così non avrebbe potuto discolparsi.
Aveva pianto, Ryan, quando lo aveva saputo, aveva pianto lacrime amare di frustrazione soprattutto perché si era reso conto di essere stato usato e questo gli bruciava da morire anche in considerazione che aveva mandato alle ortiche una storia bella e pulita come quella con Natalia per ritrovarsi nelle spire di quella strega malefica! Si sarebbe picchiato da solo (no! lascia perdere, ne hai prese già abbastanza) quando pensava a come era stato scemo e, depresso e abbattuto come non mai, aveva pensato bene di prendersi una sbronza colossale, di quelle che lì per lì ti fanno dimenticare tutto e poi ti fanno stare male per tre giorni cosicché il malessere fisico possa subentrare al malessere dell'anima  e l'angoscia e il rimpianto per quello che si aveva e che si è perso non sia più così forte.

Mentre era al bar, tutto intento a ubriacarsi e piangersi addosso, Ryan non si era affatto accorto che uno alla volta i suoi colleghi erano entrati nel locale ed erano tutti intorno a lui,  (devo proprio fare una gran pena, pensò il giovane agente alla vista di tutta quella gente che gli sorrideva e che gli dava gran pacche sulle spalle.).
E, autocommiserandosi come non mai, ad un certo punto se ne venne fuori con "Finirà che resterò per sempre da solo". Rimase piuttosto perplesso, poi, a sentire che, fra tutte le parole rassicuranti pronunciate dai suoi colleghi, Natalia, sì proprio lei, se ne era uscita fuori cantando le sue lodi, dicendo quanto era bello e intelligente e che di sicuro avrebbe trovato presto la ragazza dei suoi sogni; la sua ex fidanzata voleva forse prenderlo in giro?
"Farei l'amore con te anche qui su questo tavolo" aveva risposto, lui, un po' con sarcasmo, tanto per ricambiare la presunta canzonatura, e un po' perché lo avrebbe fatto sul serio l'amore con Natalia, ma non su quel tavolo o in macchina, come qualcuno aveva suggerito, ma a casa sua, sul grande letto, con dolcezza e passione come era stato per la loro prima volta. Strano, erano passati solo alcuni mesi ma adesso sembrava un'eternità. (Potessi riavvolgere indietro il tempo!). Ryan, immerso nei propri pensieri, non  si era accorto che Natalia lo stava guardando intensamente; fu Eric che, resosi  perfettamente conto della situazione, cercò di fare in modo che i due restassero da soli: "Si sta facendo tardi, io vado. Qualcuno vuole venire con me?" disse, ammiccando .
"Mi accompagni a casa?" gli chiese Calleigh ricevendo risposta affermativa; dopo di lei, ad uno ad uno se ne andarono tutti, tutti eccetto Natalia e Ryan.

Per un po', imbarazzatissimi, non si guardarono nemmeno, lei continuava a rimestare il proprio cocktail e lui a rigirarsi il bicchiere fra le mani,  fu Ryan che parlò per primo "Sono stato proprio uno stupido, vero?"
"Direi, parecchio, anche" fu la risposta, secca, sostenuta;
"Potrai mai perdonarmi?"
"Di che cosa? della cavolata che hai sparato qui stasera, ad esempio?" Natalia cercava di prendere tempo "Ti sembra una cosa da dirsi ad una signora? In pubblico, poi"
"Ma volevo rispondere a tono a tutte le lodi che mi avevi fatto, che si capiva benissimo che mi stavi prendendo in giro"
"E qui ti sbagli perché io quelle cose le credo davvero e le dicevo intenzionalmente dal fondo del mio cuore: era ......era un modo per dirti che mi piaci ancora e che mi fai ancora soffrire" Natalia tirò su col naso;
"Beh, se la mettiamo così, pure io, in un certo modo, ero sincero quando dicevo che avrei fatto l'amore con te, davvero lo farei volentieri, e subito, anche se non qui. Ho capito di amarti ancora e ti chiedo di perdonare la sbandata che  ho preso per una donna indegna e che mi ha portato via da te, ma sono pronto anche a capire le tue ragioni e, se non ne vorrai più sapere niente di me, me ne andrò da solo e in silenzio"
Natalia rimase un attimo interdetta, considerando se perdonarlo o meno, poi realizzò che l'orgoglio in amore può fare star bene per un brevissimo tempo ma poi il rimpianto e il dolore ritornano e non se ne vanno più e disse "Ti perdono, ti perdono perché non posso vivere senza di te, perché preferisco essere sconfitta ma insieme a te piuttosto che essere vincente ma da sola". Così dicendo gli si avvicinò, gli sfiorò, piano, con la mano il livido che aveva sullo zigomo e poi il labbro spaccato e tumefatto "Ti fa male?" gli chiese;
"Non tanto" fu la risposta "se mi tocchi tu, non fa poi così male"; lei gli accarezzò il labbro con la punta del dito, poi avvicinò la propria bocca a quella di Ryan, dapprima con cautela poi, rassicurata dalle parole  di poco prima e dal fatto che lui non aveva nemmeno accennato a ritirarsi, provò con un vero e proprio bacio a cui egli rispose. Si baciarono con dolcezza, commossi, mescolando le loro lacrime e lavando via, così,  tutto il male che avevano accumulato in quei giorni.
Rimasero incollati per un po' fino a che non udirono l'applauso degli altri avventori del locale e tutto un coro di "bene" e di "brava" risuonò intorno a loro.
"Vieni, andiamo via" disse Ryan, lasciando sul tavolo il costo delle consumazioni e, cingendole la vita con una braccio, la condusse fuori dal locale.
Era una bella serata tiepida, e c'era la luna piena e una miriade di stelle a rischiarare la notte.
"Per sempre, Ryan?" chiese Natalia, ancora dubbiosa della buona fede del proprio compagno
"Per sempre, Natalia,  stavolta è per sempre, te lo giuro" rispose lui con un sorriso stringendola forte a se.


Stavolta sarebbe per sempre
Non importerebbe niente se
Le parole tue
Mi hanno fatto male ma tanto vale che
Stavolta sia per sempre
Perché l’orgoglio in amore è un limite
Che sazia solo per un istante e poi
Torna la fame




Ed eccomi di nuovo qua con una nuova Wolvista....la storia mi è venuta in mente guardando l'ultimo episodio di CSI Miami (l'ultimo in assoluto), episodio da cui si capisce che fra Natalia e Ryan ci potrebbe essere qualcosa di più di una semplice amicizia; lei soprattutto sembra innamoratissima, mentre lui fa un po' lo scemo con quel pesce lesso di Samantha. Stavo pensando come tutto questo si potesse incastrare con la fanfic che già avevo scritto, quando la radio ha mandato in onda la bellissima canzone di Nina Zilli,  "Per sempre"....ho mischiato bene, agitato gli animi ed è uscito fuori questo racconto. Però non sono molto contenta di come mi è venuto,  non lo so, l'ho betato parecchie volte ma non sono del tutto soddisfatta.  Vabbè lo pubblico lo stesso, tanto a chi vuoi che gliene freghi della coppia Ryan-Natalia? Però se per caso vi capitasse di leggerlo fatemi sapere cosa ne pensate.

Qui avete il link alla canzone (che conoscerete benissimo, immagino)
https://www.youtube.com/watch?v=GnuGyqfQwRU  


bye bye


  
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