Un ideale
Quando la fiamma brucerà anche l’aria e il fumo oscurerà il cielo finalmente non parleranno. Forse grideranno.
Presto molta attenzione nel scendere le scale. Sarebbe imperdonabile giustiziarmi sul portone, proprio nel giorno in cui la decisione è mia: condanna a morte o amnistia.
Cammino bagnato fradicio per le strade sotto il sole cocente. Soldati mi scrutano sospettosi. I più mi ignorano. Tra poco non potrete più ignorarmi. Non potrete più fermarmi. Forse potrete spegnere la fiamma ardente, ma il non le stelle. Per quelle non basterebbe loro il diluvio universale.Finalmente arrivo in piazza vestita di antichi fasti. I carri armati son come falchi appostati in mezzo alla folla, parole concitate girano fra volti arrossati e impauriti. I militari latrano ordini incomprensibili. Leggo nei loro occhi il disprezzo e dentro i miei odo salire la rabbia per quel potere troppe volte delegato ad altre mani, preso e sganciato ancora dai vostri aeroplani.
Sento distintamente salire il vento e il vento non lo possono fermare con le mani. Non si può bloccare, non si può imprigionare, non si può fucilare. Neanche la libertà, per quanto possano uccidere i liberi, si può fermare. Questo li spaventa, quando qualcuno la invoca posso leggere la paura nei loro occhi. La paura è l’anticamera dell’odio, che sale fino ad esplodere nelle canne dei loro fucili.
Arrivo al centro della piazza. L’acciarino è pronto. Una fiamma illuminerà Praga. Quella fiamma sarò io. Io sarò la speranza di chi è stanco di chinar la testa e tirare avanti. Io sarò il richiamo per chi ha abbassato il mento per non guardare. Io morirò per questa piazza, ma vivrò sempre negli incubi degli oppressori.
Sono bagnato di benzina, basterà la scintilla del fiammifero.
Sale il vento ma non lo possono fermare.
Brillano le stelle ma non le possono spegnere.
Nascono le idee e non le possono imprigionare.
Un ideale è nato. Non lo possono fermare. non lo possono spegnere. Non lo possono imprigionare.
Possono solo temerlo.
GMZ