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Autore: jarjar    06/01/2013    4 recensioni
Brittany e Santana compiono due anni di matrimonio. Santana alla ricerca del regalo perfetto, Puck che vuole chiedere a Q di sposarlo chiedendo aiuto a San e Britt che deve dare un'importante notizia alla moglie, trasformeranno questa in una giornata davvero wanky.
[friendship Pucktana/Quinntany]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Wanky day




C'erano poche cose di cui Santana Lopez era sicura: senza alcun dubbio Brittany era la donna della sua vita; la sua autostima era la più alta nel raggio di chilometri; Berry era una rompiscatole cronica e da quel giorno in poi, Santana potè ritenersi certe del fatto che quel sabato sarebbe rimasto una delle giornate più wanky della sua vita.
Tutto era cominciato quella mattina, quando la sua sveglia era suonata alla solita ora per essere puntualmente ignorata dalla latina che l'aveva messa a tacere con un rapido movimento del braccio, ritrovandosi in completo ritardo sulla tabella di marcia.
Il sabato solitamente non lavorava nello studio legale newyorchese nel quale l'avevano assunta finiti gli studi alla NYU. Tuttavia quel particolare sabato si era ritrovata a correre per fermare un taxi e sperare di arrivare in tempo all'appuntamento con il suo amico Noah.
Britt si era alzata presto per finire di provare una coreografia alla scuola di ballo con Mike, le aveva detto che dopotutto mancavano pochi giorni al concerto di Kesha al Madison Square Garden e la crew non poteva assolutamente farsi trovare impreparata. Le aveva dunque lasciato un tenero bacio sui lunghi capelli corvini, al quale Santana aveva risposto con un grugnito, aveva preparato il caffè che era l'unica bevanda calda che riusciva a non bruciare, ed era uscita non portando però con sé il suo borsone giallo.
Così, dopo aver rubato il taxi ad un ragazzo imbranato e troppo intento nel fissarle il fondo schiena per protestare, Santana era riuscita ad arrivare sulla cinquantesima senza troppi danni.
«Ehi Snix, puntuale come sempre vedo!»
La ragazza scese dall'auto e si avvicinò all'amico seduto sugli scalini dell'appartamento che condivideva ormai da alcuni anni con la fidanzata.
«Ciao anche a te moicano» rispose acida.
«Oh andiamo Santana, pensavo che avessimo superato il momento “era glaciale”. Vieni qui e abbracciami, stronzetta!» disse Noah alzandosi per stritolare la giovane donna che aveva di fronte.
«Okay, adesso staccati però: abbiamo già condiviso abbastanza germi per oggi. La dottoressa non è in casa, vero?»
«Ovviamente no, altrimenti avrebbe fiutato qualcosa di sospetto sapendo del nostro incontro. Britt piuttosto?»
«Ha le prove anche oggi, pare che siamo fuori pericolo.»
Ebbene si: lei, Santana Snix Lopez, aveva organizzato un incontro clandestino con il suo migliore amico, nonché ex trombamico del liceo Noah Puckerman, all'insaputa delle rispettive dolci metà: Brittany e Quinn.
Ma quello non era certamente un sabato qualunque. Normalmente Santana non si sarebbe mai scomodata per uscire dal letto ad un orario decente nel suo giorno libero. Se c'erano dunque due cose che Santana riteneva più importanti di una bella e salutare dormita, erano la richiesta d'aiuto di un amico e la sua Brittany.
Nonostante la corazza glaciale infatti, la latina teneva moltissimo a quegli ex compagni di scuola che erano ormai la sua famiglia e quando Puck l'aveva chiamata in ufficio due giorni prima, chiedendole di aiutarlo a scegliere un anello di fidanzamento per Quinn, non aveva potuto rifiutare: erano pur sempre due delle persone più importanti della sua vita e lei aveva sempre saputo che erano fatti l'uno per l'altra.
Tuttavia, sebbene importante, quello non era l'unico regalo che doveva fare Santana quel giorno. Quello sarebbe stato il Giorno: lei e Brittany avrebbero festeggiato il secondo anniversario da quando si erano sposate al comune di New York City, bellissime nei loro abiti candidi, davanti a tutti i loro amici e ad una Rachel Berry stridente e singhiozzante come poche volte l'avevano vista e avrebbero voluto vederla.
Effettivamente l'ispanica non sapeva per quale motivo una persona previdente come lei si fosse ridotta all'ultimo minuto per comprare un regalo degno della sua donna, probabilmente perché nulla di ciò che aveva visto poteva essere paragonato splendore di Britt-Britt.
«Avanti Puckzilla, non abbiamo tempo da perdere!» sbottò Santana, avviandosi verso la fermata della subway più vicina. Era già mattina inoltrata e loro due non avevano la più pallida idea di cosa prendere per le rispettive compagne.
La Fifth Avenue era affollatissima di turisti e abitanti della Grande Mela che non avevano perso l'occasione di sbirciare fra i lussuosi negozi della città in quella splendente giornata autunnale.
Ancora una volta la latina inveì contro la baraonda di persone che affollavano quella che era una delle arterie principali di Manhattan.
New York le era piaciuta fin da subito, fin da quando aveva lasciato Lousville chiedendo il trasferimento alla New York University. L'avevano colpita entrambe le facce di quella immensa e variegata medaglia: da un lato il caos e la confusione del centro dell'isola, dall'altro la tranquillità che ci si poteva ritagliare uscendo appena dalle principali mete turistiche. Anche per questo motivo, dopo l'arrivo di Britt e la fine degli studi, le due ragazze avevano acquistato con i primi stipendi una villetta a Brooklyn. A Santana era sembrato un ottimo posto dove vivere e dove poter metter su famiglia e considerando che entrambe lavoravano nel centro di Manhattan, Brooklyn era un ottimo posto dove trovare il giusto equilibrio fra caoticità e serenità.
L'ispanica sapeva bene che per l'anello di fidanzamento di Quinn avrebbero dovuto buttarsi sul classico: un bel brillocco di classe e avrebbe sistemato la migliore amica per poi dedicarsi a sua moglie. Dirottò così Noah verso l'entrata di Macy's e si diresse a colpo sicuro verso il reparto gioielleria.
«Cos'è, vuoi metterti a cantare Santa Baby per abbassare i prezzi? Ti ricordo che non siamo a Lima, Santana.»
«Scusa?» rispose scocciata mentre si dirigeva verso il banco di “Cartier” adocchiando un delizioso e semplice anello a fascia con un piccolo diamante squadrato.
«Insomma, so che ti pagano più che bene ma io sono solo un barista e no San, non posso permettermi un anello da diecimila dollari!» sbottò Puck.
«Beh, signor saputello, mi dica pure qual è il budget che abbiamo a disposizione allora.»
«Al massimo duemila dollari.» disse il ragazzo in un sussurro per non essere udito dai commessi.
«Coosa?!» urlò scioccata la latina.
«Dannazione abbassa la voce, Snix!»
«Ascoltami bene uomo delle caverne, non ho intenzione di rifilare alla mia migliore amica un anello che abbia meno di un carato, perciò facciamo una bella cosa: io aggiungo gli ottomila mancanti e tu lo consideri il regalo di nozze mio e di B.» concluse soddisfatta la ragazza.
«No, non posso proprio accettare. Non so neanche se vorrà sposarmi!»
«Smettila di dire idiozie e se ti senti ancora in debito allora puoi sempre prometterci il posto assicurato di damigelle d'onore nonché madrine dei vostri piccoli ibridi Quick.»
«Come se non fosse già scontato.» rispose Noah mentre l'amica chiedeva alla commessa di farle vedere quel piccolo anello che, lo doveva ammettere perfino lui, sarebbe stato perfetto per Quinn. Il ragazzo fece un segno con la testa alla sua amica per dirle che accettava, ma anche per mostrarle la propria riconoscenza. Perché entrambi sapevano che sarebbe sempre stato così fra loro: potevano prendersi a parolacce a più non posso, ma alla fine si sarebbero capiti e supportati a vicenda.
Così quando Santana si rivolse alla donna e le disse “Lo prendiamo”, Puckerman non poté che ringraziare ancora una volta la sua buona stella per avergli affiancato una persona come la sua amica San.

 

***

 

Brittany era seduta in un ristorante italiano nel quartiere del Greenwich Village aspettando l'arrivo della sua amica.
«Ehi Britt, scusa il ritardo ma sono passata in clinica per sistemare alcune faccende burocratiche.» disse Quinn raggiungendo l'altra bionda al tavolo che avevano prenotato per pranzo.
«Stai tranquilla, sono arrivata da poco. A dire il vero non trovavo il posto, così ho chiesto ad uno strano tipo con una divisa blu ed un caschetto in testa davvero ridicolo.» sorrise Brittany.
«Un poliziotto?» chiese frastornata l'amica sedendosi.
«Dove?» si girò la ragazza guardandosi intorno.
«No B, lascia stare.» le sorrise Quinn.
In quel momento il cameriere si avvicinò al tavolo per prendere le ordinazioni e le ragazze, memori dei numerosi pasti da “Bel Grissino”, optarono per delle lasagne.
«Q, hai portato i risultati di quella cosa?» chiese la più alta, visibilmente agitata.
«Si, ecco qui. Ci sono tutti i risultati alle analisi che hai fatto l'altro ieri e ti assicuro che non è stato semplice farmele rilasciare dalla Wilson.»
«Sei la migliore, grazie mille.»
«Britt, vuoi che ti traduca cosa dicono?»
«Beh, visto che non credo di poter riuscire ad ottenere una laurea in medicina entro stasera neanche riportando in vita Lord Tubbington, sarebbe carino.»
Quinn cominciò dunque a sfogliare le analisi dell'amica con un'espressione impassibile dipinta in viso.
«Credo di non poterti offrire alcolici per festeggiare.» disse infine sorridendo.
«Vuoi ubriacarti in un momento come questo, Q?!» esclamò Brittany sconcertata.
«B, i risultati sono positivi: sei incinta.» chiarì dunque la dottoressa Fabray.


***

 

Era stata una mattinata stressante, ma Santana era riuscita a superare perfino le stupide battute a sfondo sessuale di Puck pensando alla magnifica serata che aveva davanti.
Svoltò nella strada in cui si trovavano delle villette a schiera crogiolandosi nel pensiero della cena romantica con successivo sesso sfrenato che si sarebbero concesse lei e sua moglie quella sera. Non sapeva se il regalo che le aveva preso fosse adeguato, non voleva deludere le aspettative della sua biondina, tuttavia sperava che alla fine sarebbero bastate loro due per rendere speciale anche quell'anniversario.
Aprì il cancelletto che dava sul piccolo giardino e posò dietro l'entrata la scatola contenente il regalo di B.
Fece scattare la serratura ed entrò in casa. Un ottimo odore di cibo si poteva sentire già dall'ingresso e la cosa spaventò non poco la latina che era perfettamente consapevole dell'inettitudine della compagna ai fornelli.
«Piccola, sono tornata!» esclamò Santana entrando nell'ampio salone e trovando il sofisticato tavolo di vetro apparecchiato con una tovaglia a paperelle che era la preferita dell'altra. Non vedendo Brittany, la mora si precipitò in cucina dove finalmente la trovò ancora vestita come era uscita quella mattina: un paio di skinny jeans ed una T-shirt a righe, intenta a scartare alcuni contenitori del cibo d'asporto. Ecco un'altra caratteristica di quella città che le due ragazze trovavano insuperabilmente utile: potevano ordinare cibo comodamente recapitato a domicilio senza che Santana dovesse scomodarsi a cucinare dopo una stressante giornata lavorativa e senza che Brittany rischiasse di mandare a fuoco la casa.
«Ehi San!» esclamò la bionda fiondandosi tra le braccia della moglie e lasciandole un lungo bacio sulle labbra.
«Dai, ti do una mano a portare le cose in salone.»
Britt aveva optato per il cibo tailandese di un ristorante dal quale spesso ordinavano. La cena era dunque trascorsa normalmente fra Santana che aveva cercato di spiegare l'intenzione di Noah di sposare Q e il motivo per cui loro due non dovevano fargli un eventuale regalo, mentre Brittany alternava i progressi dei suoi compagni ballerini al chiedersi perché i tailandesi non mangino con le bacchette. Entrambe avevano evitato accuratamente di parlare della giornata trascorsa ed erano dunque arrivate al momento della serata che stavano in qualche modo attendendo: la fine del pasto.
«Okay, prima io.» decretò Santana, alzandosi ed uscendo per recuperare lo scatolone che aveva nascosto fuori la porta mentre ignorava le urla di protesta di Brittany.
Al rientro della latina si accomodarono entrambe sul divano antistante all'area da pranzo.
«Uffa Saaan! Ti avevo detto che non dovevi prendermi niente e come al solito hai barato.» sbuffò Brittany senza smettere un attimo di ricambiare il sorriso a trentadue denti che era spuntato sul viso della compagna mentre le porgeva uno scatolone sigillato con alcuni buchi sui lati.
«Non dirmi che è un'astronave?!»
«E' una cravatta Britt! Avanti, aprila!»
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e strappò il nastro adesivo che rivelò un cucciolo di gatto nero con gli occhi gialli accucciato sul fondo della scatola.
Santana non sapeva se avrebbe apprezzato, dopotutto ricordava quanto il suo tesoro avesse sofferto alla morte di Lord T., ma dopo ore di ricerche senza risultato lei e Puck erano capitate di fronte ad un negozio di animali e quel piccolo micetto aveva fin da subito catturato il so sguardo, il che in realtà le faceva venire in mente la propria bionda con quei suoi due tasselli di cielo che ogni volta la stupivano più di ogni altra cosa. Dopo aver coccolato e sistemato il gattino, Brittany fissò i propri occhi lucidi su Santana regalandole uno di quegli sguardi che era certa le avrebbero trasmesso tutta la sua gioia in quel momento, poi ancora una volta abbracciò la sua Sannie quasi avesse paura che evaporasse, troppo perfetta perfino per lei, e le lasciò un appassionato bacio sulle labbra prima di staccarsi.
«Santana, io...diciamo che non avrei un vero e proprio regalo, insomma...»
«Non fa nulla Britt-Britt, a me non importa. Mi basti tu e mi basterà per sempre sapere che mi ami tanto quanto ti amo io e credimi Britt, ti amo davvero tanto per seppellire il mio odio verso i gatti.» la interruppe la latina.
«San, ma tu non odi i gatti: tu e Lord Tubbington non siete mai stati amici per la pelle ma alla fine avevate legato, no?»
«Più o meno...in ogni caso non è importante al momento. Vorrei che tu brindassi con me, perché ogni giorno in cui mi sveglio vicina a te ed ogni giorno in cui mi regali un sorriso è speciale. Perciò anche se non sono una di quelle romanticone che tiene particolarmente ad anniversari e cose varie, beh tengo realmente a te e ricordartelo una volta di più non potrà che essere una gioia per me.» disse Santana dopo aver versato dell'ottimo spumante italiano in due piccoli calici ed averne offerto uno all'altra ragazza.
«Non so se posso.» sussurrò Brittany senza afferrare il bicchiere.
«Che c'è Britt? Non ti senti bene?» chiese preoccupata Santana appoggiando lo spumante sul tavolo ed avvicinandosi alla moglie.
«No, non in quel senso almeno.»
«In che senso allora? Aspetta...non mi stai tradendo, vero? Perché se è così io non so proprio cosa fare e cosa dire, io non so nemmeno se vale la pena di andare avanti senza di te e...»
«Santana smettila!! Ho bisogno che tu mi faccia finire, senza interruzioni.»
«Si certo, mi dispiace.» bisbigliò quella.
«Oggi non sono stata alle prove. Ho incontrato Quinn e no, non ti tradisco con lei. Insomma, mi sono vista con Quinn perché lei è riuscita ad avere in anticipo delle analisi che ho fatto alcuni giorni fa.» Brittany fece una pausa per scrutare la sua donna che manteneva un'espressione indecifrabile.
«San, come dicevo prima io non ho un vero regalo, però ho una notizia da darti e sicuramente cambierà le nostre vite.»
Ancora nessun segnale espressivo sul volto dell'altra, era arrivato il momento.
«Ricordi quando parlavamo di mettere su famiglia? Mi avevi detto che ti immaginavi noi due con dei frugoletti biondi che giravano per casa e in questo momento certo, stiamo bene ma mi sono detta che le cose non potevano che migliorare. Insomma San, io ho provato con l'inseminazione artificiale. Quinn mi ha preso appuntamento nella sua clinica e a dire il vero le probabilità di gravidanza al primo tentativo erano minime ma...Santana, sono incinta.»
Brittany pronunciò l'ultima frase senza guardarla negli occhi. Non sapeva come l'ispanica l'avrebbe presa e si era preparata al peggio ma sul suo viso non scorgeva altro che sorpresa e sebbene fossero sempre riuscite a capirsi con uno sguardo, quella sera proprio non riusciva a decifrare le emozioni della latina.
«Mi dispiace San, hai ragione: dovevo parlartene, renderti partecipe ma ti assicuro che non pensavo di riuscirci subito, perciò...» non fece in tempo a finire la frase poiché si ritrovò ad accarezzare i capelli scuri di Santana che la stringeva forte a sé mentre una piccola lacrima di gioia le scorreva sul viso sorridente.
«Ti amo così tanto, Brittany S. Pierce.» sussurrò lasciandole dei delicati baci sul collo.
«Ricordalo quando diventerò grossa come Moby Dick, San.» le disse Brittany fra i capelli, facendola ridere.
«Non smetterò mai, Britt-Britt.»
Così, quando quella sera dopo aver fatto l'amore ed essersi accoccolate, Brittany le aveva ricordato che non avevano ancora trovato un nome per il micetto sistemato al calduccio nel salone, Santana non aveva avuto dubbi: si sarebbe chiamato “Wanky”.



*Angolo della pazza/autrice*

Beh, chi non muore si rivede giusto?!
Eccomi qui, riesumata dal 2013. Recentemente ho scoperto la passione per Glee (in particolare Brittana e Quick) perciò avevo in mente l'idea per questa shot e ho deciso di pubblicare dopo secoli.
Fatemi sapere!! 

P.S. Per quanto riguarda la mia long...Diciamo che è sospesa per il momento. 
Buon 2013 a tutti, guys!!



jj

  
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