Capitolo uno.

Diamine! Sono in ritardo come tutti gli anni. Il primo giorno di scuola, si sa, è qualcosa di traumatico e lo è ancora di più quando ci si trasferisce in una nuova scuola in quarta superiore e io me ne ero appena resa conto. Esco di casa senza salutare mia madre che dorme, cosa che non farà ancora per molto visto il terribile casino che ho appena fatto chiudendo la porta di casa.
Tanto per cambiare quel fottuto ascensore non funziona e mi tocca fare sei piani a piedi correndo, arrivo alla fermata del bus appena in tempo per vedermi passare davanti l'autobus, perché ovviamente niente poteva andare per il verso giusto se no non mi chiamerei Alissa Bianco. Costretta a tornare indietro e ad andare in garage a prendere la mia bicicletta, perdo altro tempo e oramai sono le 8 meno 10 e non ce la farò mai ad arrivare in tempo; ma inizio a pedale comunque alla velocità della luce verso la nuova scuola, quelle strade le conosco da così poco tempo e mi fanno pensare a quello che è successo prima di trasferirmi e anche a quello che è successo in questi tre mesi qui in Irlanda. Inizio a chiedermi perché da quando mi ero trasferita qui a Mullingar non ho fatto altro che leggere e non sono mai uscita a cercare di fare amicizia con qualcuno a parte tutti quei personaggi interessanti dei libri. Penso che le cose che ho vissuto nell'ultimo anno siano le principali colpevoli di tutta questa mia chiusura, solitudine e di tutti quei tagli sulle mie braccia nascosti dalle felpe. Neanche il tempo di accorgermi che una lacrima mi sta rigando il viso che sono già davanti alla scuola e corro verso l'ingresso, mi dirigo verso la mia aula dove dovrebbe essere iniziata la lezione di psicologia, busso e sento un avanti da una voce maschile, entro e mi sento esageratamente osservata -Hemm... Professore mi scusi il ritardo ho perso l'autobus.- dico imbarazzata. -Non si preoccupi, si sieda vicino a Malik, il ragazzo che sembra un galletto con la cresta- dice ridendo, provocando le risate di tutta la classe e del diretto interessato. -Sei la ragazza nuova giusto? Alissa Bianco se non sbaglio, si accomodi pure!- dice notando che sono ancora in piedi, così mi dirigo verso il banco di quel Malik. Mi ricordo che il professore aspettava ancora una mia risposta -Certo sono io, non sbaglia!- dissi forzando un sorriso. Mi siedo e il prof continua a chiedere alla classe come avessero passato le loro vacanze estive. -Io sono Zayn!- senti bisbigliare dalla mia destra, mi volto e noto che c'è il mio nuovo compagno di banco che mi tende la mano destra e mi sorride -Piacere Alissa!- bisbiglio sorridente. - Non sei di qua, vero. Hai un cognome italiano se non sbaglio, giusto?- concluse sempre sorridente - Non sbagli, si sono italiana. Più precisamente di Genova.- fa una faccia pensierosa che era più buffa che altro- Mai sentita nominare!- disse - Immaginavo! Nemmeno io avrei mai voluto sentirla nominare.- dico pentendomene subito- Perchè?- chiede lui interessato facendomi pentire ancora di più della affermazione fatta poco prima - Magari un giorno te lo spiego...- dico abbassando lo sguardo - Oh mi dispiace essere sembrato invadente, scusa.- lo vedo imbarazzato e mi scappa un sorriso- Non fa niente!- dissi fingendo un sorriso.
Dopo qualche minuto di silenzio tra noi- Non hai caldo con la felpa?- sbianco stringendomi ancora di più in essa- Hem no sto bene così...- dico fingendo un altro sorriso.
Pov. Zayn
Questa ragazza è strana e sembra così fragile che mi verrebbe voglia di proteggerla nonostante la conosca da si e no dieci minuti. La vedo sudare ma appena le chiedo se ha caldo con la felpa sbianca e non riesco a capirne il perché.


Ehilà!
Benvenuti nella mia storia non so di preciso come andrà avanti ma spero che qualcuno la legga e magari che qualcuno mi lasci anche qualche recensione, giusto per sapere se fa schifo o no..
Bhee vi lascio anche il mio account di Twitter: @Lovaticx1D