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Autore: Lady Deeks    06/01/2013    5 recensioni
Sospiri.
Ricordare quei giorni, quelle parole e il comportamento di Jack ti fanno male.
Ti fai forza ripensando al motivo per cui stai uscendo quei tristi ricordi dal cassetto in cui li avevi rinchiusi.
Non ti capita spesso di avere a cuore un sospettato o un caso, ma questa volta è diverso perché ci riconosci Jack in quell'uomo e vuoi fare tutto ciò che è in tuo potere per non vederlo perdersi.
(Storia basata sull'episodio 2x11 "Simulazione")
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kensi Blye, Marty Deeks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E tu ti fidi di lui

 

È confuso e disorientato Talbott: non ricorda bene cosa gli è successo e le tue domande, ogni cosa, lo spaventa.
Comincia a piangere, e ti è impossibile non vedere lui in quell'uomo.
I suoi stessi occhi: tristi.
Il suo stesso sguardo: lontano e insicuro.
Il panico che si impossessava di lui ad ogni rumore o gesto improvviso.
Tu che lo ascoltavi, che lo consolavi.
Era tanto che non ci pensavi, ma lui ti ricorda troppo Jack.
Sbatte violentemente i pugni sul tavolo.
Tu ti spaventi come quando era Jack a fare così.
È frustato e turbato e lo capisci fin troppo bene.

-So cosa sta passando.-

-Faccio molta fatica a crederlo.-

E ti tornano in mente, tutti in una volta, i giorni passati con Jack e con essi tutto il dolore provato prima- perché dopo l'Iraq non era più lo stesso- e dopo la sua partenza- perché nonostante tutto lo amavi ancora.
''Faccio molta fatica a crederlo" aveva detto Talbott, ma si sbagliava: lo sai benissimo.
Ti volti esitante verso la telecamera.
Loro non sanno niente di Jack e tu sai benissimo che vi stanno osservando, che vi stanno ascoltando, ma questa volta non puoi mentire e inventarti una storia falsa come tuo solito.
Questa volta non vuoi mentire.
Ti perdi di nuovo in quei giorni e in quei ricordi e cominci a raccontare quel che per tanto tempo hai tenuto nascosto a tutti.

-Sei anni fa ero fidanzata con una marine, si chiamava Jack. Era di stanza a Falluja: il compito della sua unità era di far rispettare il coprifuoco. Sparatorie, imboscate ogni notte... Ritornò. Ma non era più lo stesso.-

Sospiri.
Ricordare quei giorni, quelle parole e il comportamento di Jack ti fanno male.
Ti fai forza ripensando al motivo per cui stai uscendo quei tristi ricordi dal cassetto in cui li avevi rinchiusi.
Non ti capita spesso di avere a cuore un sospettato o un caso, ma questa volta è diverso perché ci riconosci Jack in quell'uomo e vuoi fare tutto ciò che è in tuo potere per non vederlo perdersi.

-Diceva che la vita là era come vibrarsi nell'aria, con quel continuo flusso di adrenalina ogni cosa sembrava più vivida e reale. E ritornare da me... ritornare da me, era come cadere a terra. Io feci tutto quello che potevo: lavorai...- le lacrime ti salgono traditrici agli occhi.

Hai provato a frenarle, ma non ci riesci.
Ti volti per asciugarle.
Odi farti vedere debole, ma questa volta non puoi fare altrimenti.
Ti fai forza, riprendi a raccontare.

-Lavorai col suo psichiatra, gli davo le medicine e lo ascoltavo, l'ho sempre ascoltato, sempre. Ma una mattina di Natale, mi alzai e se n'era andato.-

Da quel giorno non hai più avuto una vera relazione, vero? Solo appuntamenti occasionali e senza mai concederne un secondo.
Talbott è in silenzio di fronte a te, sembra più calmo ora.
Ti offri di accompagnarlo a casa, forse lo aiuterà a ricordare, e ti dirigi verso la porta preparandoti ad affrontare i tuoi colleghi.

-Lei ha fatto del suo meglio per aiutarlo. Ovunque sia Jack lo sa.-

 

Ti rimproveri.
Come hai potuto farti abbindolare così da quell'uomo?
E pensare che ti sei pure esposta abbattendo la tua barriera e raccontando una fra le cose più intime e dolorose della tua vita per aiutarlo!
Era lui l'assassino e tu ti sei lasciata ingannare ritenendolo una vittima.
Stupida!
Ti aveva detto che era stata legittima difesa e tu ti sei fidata. Sì, perché lui ti ricordava Jack e dovevi fidarti, dovevi aiutarlo.
"Talbott non è Jack" le parole di Sam ti rimbombano in testa.
Ti fidi di Sam, uno dei pochi su cui puoi sempre contare, ma non l'hai ascoltato.
Sam aveva ragione: Talbott non era Jack.
E ti chiudi in te stessa, di nuovo.
Ti è difficile avere fiducia negli altri: troppe volte ti hanno tradita.
Ti è difficile legarti agli altri: troppe volte ti hanno lasciata.
E ti nascondi, ti estranei perché questo è l'unico modo che conosci per non soffrire.
Ti dirigi verso l'auto. Sola. Sì, perché se tuo padre e Jack e ti hanno insegnato qualcosa era che tutti prima o poi ti tradiscono, tutti prima o poi se ne vanno.
Jack aveva sempre ragione, vero?

-Così a quanto pare non vai a Seattle.-

Una voce squillante e allegra ti distrae dai tuoi pensieri. Occhi chiari, capelli biondi, un viso familiare ti è accanto.

-No Deeks, non vado a Seattle.-

È un uomo buono il tuo partner, simpatico anche,a volte inopportuno e troppo chiacchierone, ma buono. Ti piace stare con lui: è affidabile nel suo lavoro e non ti ha mai abbandonata nel momento del bisogno o di pericolo.

-Visto che la vigilia è stata così vivace perché non continuiamo la festa?-

Lo fissi confusa.

-Ehi, non hai un appuntamento?-

Lui ti sorride.

-Ce l'ho!-

Ti sorride caldo, rassicurante. È capitato altre volte che si comportasse così, ma questa volta ti sembra più sincero: non c'è traccia di scherno in quel sorriso.
Lui non ti ha mai lasciata sola, neanche quando eri circondata da sensori laser pronti a far saltare in aria l'edificio.*
Ti ha porto le mani.
"Sicuro?" gli chiedesti.
"No" rispose serio, ma te le strinse forte alle sue e balzò fuori dalla stanza abbracciandoti a sé protettivo.
Lui ti è sempre rimasto vicino.
"Sarò con te ad ogni passo che farai. Anche se non mi vedi, io sarò con te."**
Lui ha sempre capito come stavi o se mentivi.
"Quando dici che stai bene, non stai bene."**
Lui ti conosce.
Forse non è vero che Jack ha sempre ragione, dopotutto.
Forse non passerai un altro Natale da sola.
Non sei sola.
C'è Deeks con te.
E tu ti fidi di lui.

 

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*riferimento alla 2x10 “Vecchi amici”

**entrambe le frasi vengono pronunciate da Deeks nell'episodio 2x20 “Ladro gentiluomo”, dopo, quindi, l'episodio cui fa riferimento la mia shot ma quando sono andata a controllare avevo già scritto tutto e sarebbe venuto uno schifo cambiare o togliere quel pezzo perciò, per favore, datemela per buona :P

 

NOTA DELL'AUTRICE: eccomi qua con un'altra (seppur più breve) storia Densi anche se ruolo quasi centrale ha Jack... Spero comunque che la rivisitazione della puntata e i pensieri di Kensi siano di vostro gradimento.
Questa è la fic di cui vado più fiera :) quindi mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, lasciate un commento se vi va e a presto. :) Grazie a tutti!

  
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