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Autore: 5secsofharry    06/01/2013    7 recensioni
«Buongiorno, finalmente si è svegliata!» mi disse il dottore.
«Dov'è Harry? Dov'è il mio ragazzo?» chiesi in tono disperato, e lo ero davvero. Volevo solo che mi dicesse che stava bene.
«Vede signorina, ha subito un brutto colpo purtroppo ed è ancora in coma»
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cinque mesi.
Cinque mesi da quel dannato 15 luglio 2012.
Cinque mesi da quando gli diedi l'ultimo bacio.
Cinque mesi da quando vidi per l'ultima volta il suo sorriso che riusciva a migliorare le mie giornate.
Cinque mesi da quando i suoi occhi incontrarono per l'ultima volta i miei.
Cinque mesi da quando non era più con me.



Mi svegliarono, come sempre, i suoi baci sul collo quella mattina.
«Buongiorno piccola» mi disse accarezzandomi la guancia.
Dalla mia bocca uscirono solamente dei mugugni, avevo ancora sonno e non riuscivo ad aprire bene gli occhi, poiché c'era il sole che mi accecava ed io ero girata verso la finestra; mi voltai verso Harry, aprii gli occhi e notai che mi stava sorridendo e a sua volta sorrisi anche io.
«Vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo» disse lasciandomi un bacio sulla fronte.
Mi misi seduta sul letto, infilai le infradito e scesi in cucina a preparare la colazione.
Aprii la dispensa, tirai fuori la scatola di cornflakes e la posai sul tavolo, presi la tazza, versai dentro il latte e la misi dentro al forno a microonde per due minuti. Mentre aspettavo delle mani mi cinsero i fianchi, mi girai di scatto e senza neanche darmi il tempo, Harry si fiondò sulle mie labbra; le nostre lingue si inseguivano, era uno di quei baci che non ti scordi, uno di quei baci che ti tolgono il fiato. Si staccò da me e i suoi occhi verdi erano fissi nei miei color nocciola.
«Ogni volta che ci guardiamo negli occhi, mi innamoro sempre di più di te» gli sussurrai flebilmente, mentre lui sfoggiò ancora una volta il suo meraviglioso sorriso.
Il timer del microonde suonò, mi staccai dalla sua presa, presi il latte, con la tazza e un cucchiaio in mano mi diressi verso il tavolo, mi sedetti sulla sedia e versai i cereali dentro la tazza.
«Amore?» mi richiamò Harry
«Mh?»
«Niall stasera farà una festa e ci ha invitati, ti va di andarci?» mi chiese mentre svogliava il giornale.
«Perchè no?» sorrisi «E' sabato e stasera non abbiamo in programma nulla»
«Perfetto,» mi rispose «è alle nove e mezza.»
«Okay!» dissi alzandomi dalla sedia e riponendo la tazza nel lavandino.

 

Erano le nove ed era il caso che mi iniziassi a preparare per la festa.
Aprii l'armadio e vidi due vestiti: un tubino molto semplice verde acqua che arrivava a metà coscia e un vestitino blu con le spalline, stretto in vita e che poi man mano si allargava.
«Harry, vieni qua!» urlai.
«Dimmi tutto» spuntò dalla porta con su solamente i bermuda bianchi a righe verticali azzurre in tutta la sua bellezza.
«Quale metto? Questo verde acqua o questo blu?» gli chiesi quasi disperatamente.
«Secondo me quello blu è molto meglio, quello verde acqua è troppo corto» rispose mentre si abbottonava la camicia celeste.
«Uhuh, c'è qualcuno geloso qua?» lo provocai avvicinandomi e finendo di chiudergli l'ultimo bottone.
«Sì, sono molto geloso e tu dovresti saperlo, Amy» mi rispose molto sinceramente guardandomi negli occhi.
«Io sono solo tua, appartengo a te e ti amo più di tutto»
«Ti amo anche io, patatina»
«Patatina? Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?»
Si mise a ridere, la sua risata era la cosa più bella che le mie orecchie potessero udire.
Presi un cuscino che era sul letto e glielo tirai in testa.
«Così impari!» si avvicinò a me, mi buttò sul letto e iniziò a farmi il solletico.
«Mai mettersi contro Harold Edward Styles!» urlò imitando la voce di un omone e io mi misi a ridere. Riuscii a liberarmi dal riccio, presi il vestito e andai in bagno a finirmi di preparare.

Uscimmo di casa alle nove e ventisette e durante il tragitto in macchina, Harry si mise a cantare Sweet Disposition dei The Tamper Trap, ecco un'altra cosa che amavo di lui: la sua voce. Era profonda e soprattutto quando cantava era bellissima, per me era l'ottava meraviglia del mondo.
Arrivammo a casa di Niall e la musica era assordante. Da vero gentiluomo Harry mi venne ad aprire la portiera della sua Range Rover e mi fece scendere da quella bestia di macchina.
Ci dirigemmo verso l'entrata e trovammo subito il biondino ad accoglierci.
«Hey Harry! Sono contento che tu sia venuto, è da tanto che non ci vediamo!» e si abbracciarono
«Ciao Amy!» Niall salutò anche me con un bacio sulla guancia «Ciao Niall! Vedo che ti sei rifatto la tinta eh?» gli dissi tanto per dir qualcosa e non fare la figura del baccalà «Sì, diciamo che non riuscivo più a vedermi con i capelli marroni!»
Harry mi prese per mano e mi porto verso il soggiorno.
La casa era una reggia: aveva tre piani e ogni stanza era enorme.
«Tu resta qua, io arrivo subito!» mi urlò Harold a causa della musica troppo alta. Feci come mi disse lui, anche se non sapevo dove dovesse andare, magari a salutare qualche suo amico.

Mi feci dare dal barista un cocktail che lui diceva fosse la sua specialità, quindi non so bene cosa ci fosse dentro, ma era buono; si avvicinò a me un ragazzo piuttosto alto, con gli occhi blu e i capelli laccati verso l'alto.
«Ciao, tu devi essere Amy!» mi disse porgendomi la mano. Come sapeva il mio nome? «Sì, e tu chi sei? Come sai il mio nome?» gli chiesi perplessa stringendogli la mano «Piacere, io sono Louis. So chi sei perchè sei la fidanzata di quel ragazzo laggiù» mi disse indicandomi Harry. Sì, Harry che si stava tranquillamente facendo una biondina. 
Non potevo credere ai miei occhi, mi avvicinai furiosa, presi la bionda per i capelli e la trascinai via.
«Quindi tu mi hai lasciata da sola per venirti a fare questa troia? Vaffanculo Harold, davvero. Ti odio!» dissi sommersa dalle lacrime.
«Amy, non andartene, posso spiegarti tutto!» mi disse rincorrendomi.
«Spiegarmi che cosa, Harry? Non c'è niente da spiegare, ho visto tutto con i miei occhi. Hai buttato sei anni di fidanzamento nel cesso, mi congratulo» gli risposi continuando a piangere.
Stavo per uscire dalla porta quando sentii sollevarmi.
«Cosa cazzo stai facendo Harry? Mettimi giù!» urlai mentre mi dimenavo
«No! Ora tu mi fai spiegare tutto» mi rispose portandomi verso la macchina.
Aprii la portiera e mi fece sedere dentro, fece il giro ed entrò anche lui sull'auto, la mise in moto e partì.
«Senti, è lei che mi ha baciato, non sono stato io!» fece una pausa «Dicono tutti così.» «Ma devi credermi!» disse guardandomi e togliendo lo sguardo dalla strada. «Harry perfavore, guarda la strada» non mi ascoltò e continuò a parlare «Amy io ti amo, ti prego credimi. Non farei mai una cosa simile, lo sai! Sono sei anni che stiamo insieme e io non ho mai amato una persona tanto quanto amo te» iniziai a piangere di nuovo, ma ad un tratto vidi delle luci accecanti venirci incontro, realizzammo troppo tardi che stavamo andando in contromano «Harry, la strada! Guarda la strada!» urlai, ma fu troppo tardi. Non vidi più niente.


Aprii gli occhi e ciò che vidi fu un'infermiera piuttosto alta che mi stava cambiando la flebo.
«H-harry» sussurrai; era il mio pensiero fisso.
L'infermiera uscì dalla stanza e pochi minuti dopo rientrò con un uomo anch'egli alto e coi capelli brizzolati.
«Buongiorno, finalmente si è svegliata!» mi disse il dottore.
«Dov'è Harry? Dov'è il mio ragazzo?» chiesi in tono disperato, e lo ero davvero. Volevo solo che mi dicesse che stava bene.
«Vede signorina, ha subito un brutto colpo purtroppo ed è ancora in coma»
In coma? Non poteva essere, non volevo crederci.
«Me lo faccia vedere, perfavore» lo supplicai «Non è possibile ciò signorina, lei deve stare a riposo» ma a riposo ci stia lei, io devo vedere il mio fidanzato. «No, io sto bene, me lo faccia vedere, la prego. Solo per qualche istante.» Il dottore sussurrò qualcosa all'infermiera e poi uscì dalla stanza. Beh? Dove se n'era andato? L'infermiera rientrò dopo qualche minuto «Venga, la porto alla stanza del suo ragazzo» mi aiutò a farmi alzare e insieme andammo da Harry.
Arrivammo nel reparto di terapia intensiva, stanza 198 e lo vidi dal vetro. Era disteso sul lettino, circondato da macchinari. Scoppiai in lacrime, era tutta colpa mia. Aprii la porta della stanza ed entrai, presi una sedia e mi sedetti lì affianco a lui.
«Hey, ciao amore. Se mi stai sentendo, sappi che ti amo più di tutta la mia vita, sei tu la mia vita, sei tu colui che rende le mie giornate migliori. Non m'interessa se ti sei baciato con quella là, voglio solamente che tu ti risveglia, nient'altro. Ti prego Harry, svegliati» le lacrime iniziarono a cadere ininterrottamente, mi distruggeva vederlo in quello stato.
Appoggiai la mia testa sopra la sua pancia e stetti così per un po' di tempo, ma ad un certo punto senti un “bip” prolungato, mi voltai e vidi il monitor che segnava una linea continua, non poteva essere vero. Iniziai ad urlare ma nessuno mi sentiva, suonai il campanello e finalmente pochi istanti dopo arrivarono dei medici. Immediatamente presero il defibrillatore e continuarono ad usarlo sopra Harry, io intanto fissavo il monitor, ma segnava ancora la linea continua; proseguirono con il defibrillatore per circa dieci volte, ma non succedeva nulla.
Un infermiere iniziò a staccare tutti i fili dal corpo di Harry, «che cosa sta facendo lei? Non potete arrendervi, dovete continuare!» dissi tra le lacrime.
«Signorina Amy, ci dispiace dirglielo, ma purtroppo non c'è più nulla da fare. Ha subito un incidente orrendo ed è già tanto che non sia morto sul colpo.»
Non c'è più nulla da fare.
Quelle parole furono come lame per me, mi trafissero l'anima.
Non potevo averlo perso per sempre, non poteva essere vero.
La solita infermiera mi prese per le spalle e mi portò alla mia stanza, mentre Harry veniva portato all'obitorio. Ero paralizzata, non riuscivo a parlare, che ne sarebbe stato della mia vita? Io non volevo passare il resto dei miei giorni senza di lui.

Uscii dall'ospedale il giorno dopo, ovvero il giorno del funerale di Harry. Non so se avrei retto durante la cerimonia, anzi ero sicura di no.
Con me c'erano i migliori amici di Harry: Niall e Zayn e il mio migliore amico Liam.
Piansi durante tutta la messa, con Liam che mi abbracciava a se; finalmente dopo circa un'ora tutto finì e tutti i parenti vennero a fare le condoglianze a me, a sua madre, suo padre e sua sorella.


Ed ora eccomi qua, a casa nostra, da sola, mentre fisso una nostra foto, forse la più bella di tutte quelle che abbiamo in cornice.
«Fra poco ti raggiungerò, amore mio» dissi abbracciandomi la fotografia.
Aprii la porta in mogano che conduceva allo studio, presi un foglietto arancione, il colore preferito di Harry, e ci scrissi sopra con una penna blu; uscii e salii due rampe di scale per poi arrivare in veranda, lì scavalcai la ringhiera e mi ritrovai a due passi dal vuoto. Un solo passo e sarei potuta rimanere con lui per sempre. La mia vita dopo la morte di Harry non aveva più un senso, lo volevo raggiungere.
Staccai le mani dalla ringhiera, allargai le braccia e mi lasciai cadere nel vuoto.

 

BBC NEWS: Trovata morta ragazza nella zona di Little Venice a Londra.
                       La causa della morte è palesemente il suicidio, nella mano aveva un
                      biglietto con scritto: “La mia vita senza Harry non ha senso, ritorno da Lui.”



















HEEEEY.
Ciao a tutti uu E' la mia prima OS, siate buon perfavore lol.
Ho avuto quest'ispirazione settimana scorsa prima di andare a dormire e ho voluto provare a scriverla.
Spero vi sia piaciuta :)

   
 
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