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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    06/01/2013    0 recensioni
[Slice Of Life][Musicale]
Quando si aggiunge un nuovo compagno di viaggio...
La canzone che l'ha ispirata è “Il Camionista Ghost Rider” di Davide Van De Sfroos
Dedicata all'autore della canzone e a tutti coloro che trascorrono tanto tempo in viaggio con compagni di viaggio d'eccezione.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Original/Musicisti
Rating:
Per tutti
Personaggi/Pairing:
No Pairing, Qualche Musicista, Il Camionista
Tipologia:
OneShot
Genere:
Slice of Life, Musicale
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono. La canzone che l'ha ispirata è “Il Camionista Ghost Rider” di Davide Van De Sfroos

Note: Dedicata all'autore della canzone e a tutti coloro che trascorrono tanto tempo in viaggio con compagni di viaggio d'eccezione.

SCIÀ CHE VÈMM SCIÀ CHE VÈMM

E al casello di Cesena nord la stradale mi ha fermato

fanno il giro del camion e guardano l'abitacolo

guardano dappertutto e poi si guardano tra loro

"ma è strano sembravate in cinque

dentro la cabina un minuto fa"

"ci sono solo io con tutti i miei dischi, ma prego potete controllare"

Il Camionista Ghost Rider - Davide Van De Sfroos

E come ogni Lunedì, la strada era stata sempre la stessa, gli amici lungo la strada di uguale compagnia rispetto alle altre volte e gli incontri non del tutto inaspettati.

Con la coda dell'occhio, il Camionista osservava Johhny Cash - recuperato la mattina presto in mezzo alla tormenta del Gottardo – rincantucciato in un angolo nell'ombra dell'abitacolo miracolosamente libero di cartacce, intento a strimpellare qualcosa, e accanto a lui, insolitamente taciturno malgrado il sorriso, stava seduto un Woody Guthrie avvolto nella solita camicia a quadrettoni di flanella.

E non era solo il silenzio di Woody la cosa strana di quella giornata che pareva uguale a tante altre.

Lo era anche l'agitazione, palpabile, dell'attesa di Robert, che li aveva raggiunti con estremo ritardo durante il pranzo alla solita osteria di Faenza, quando ormai anche la seconda bottiglia di vino era stata svuotata.

E non aveva toccato neppure un goccio di whisky, non si era neppure irrigidito al solito rondò superato con successo sotto la luce debole del tramonto d'inverno.

E anche la tempesta di Jimi era giunta con più fragore del solito.

E lui cantava Purple Haze con più brio degli altri maledetti Lunedì.

E lasciandosi alle spalle Forlì, il Camionista continuava la sua corsa sotto le prime, timide stelle, che lo avrebbero guidato fino a Cesena.

E il viaggio, come ogni volta, sarebbe finito, lui avrebbe salutato i compagni di viaggio...

...O almeno così pensava, prima di quel “tap tap” sulla spalla, mentre risaliva sul mezzo dopo una sosta d'emergenza in una piazzola di sosta.

Davanti a sè aveva un uomo, con chitarra e una vecchia coppola grigia consunta in testa, pareva anche lui un fantasma, al pari degli altri.

Due accordi familiari con lo strumento e l'accoglierlo a bordo era stata quasi una pura formalità.

E superarono Cesena, andarono avanti, avanti, avanti per tutta la notte, evitarono la Stradale.

E cantavano.

Scià che vèmm scià che vèmm”

   
 
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