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Autore: ehichristina    07/01/2013    1 recensioni
Le fan si spostano, no quello è Louis. Dall'altra parte vedo Zayn che è a terra per aiutare l'altro, ma non riesco a vedere niente. Comincio a preoccuparmi. Liam si alza e mi viene in contro. Tutto intorno a me si ferma. Non c'è niente, solo Liam.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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           Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.


"Piccola, che ne dici se vengo a casa tua?" il telefono mi fece capire che il messaggio era da parte di lui, dato che solo lui ha quella suoneria.
Un sorriso spuntò sulle mie labbra, lo amavo, lo amavo più di qualsiasi altra cosa.
Con lui ero a mio agio, stavo bene, i momenti con lui vorrei non finissero mai.
"Ok straniero, vieni pure." risposi. In casa non c'era nessuno e andava benissimo.
Beh, d'altronde qui viene solo mio padre una volta al giorno, per cinque minuti, colpa di quel dannato lavoro. Mentre mia madre, beh, scappò sedici anni fa, quando avevo solo due anni. Se ne andò con un americano conosciuto per caso, lasciandomi da sola con mio padre. Ma lui lavorava, non poteva starmi dietro... Fortunatamente c'era la mia carissima nonna che gli dava una mano. Una settimana dopo il mio tredicesimo compleanno se ne andò... Dovetti fare tutto da sola, povero papà... Ha fatto di tutto per darmi una mano, ma gli hanno dato due giorni liberi dopo la morte di nonna, solo due, sono senza pietà. Ma me la sono cavata.
Saltando, una parte importante... anche se con questa storia della mia famiglia non c'entra niente. 
Dai quattordici anni fino a sedici, sono stata vittima di bullismo fisico e verbale. 
Sono stata picchiata quindici volte, si le ho contate, da delle ragazze, sempre il solito gruppetto composto da cinque ragazze, tre castane, una bionda e una rossa. Sempre loro. E sette volte da loro cinque, più tre ragazzi, loro amici. (tromba-amici, ma questi sono dettagli.) e verbalmente, uhh, sai quante volte? a scuola, fuori, al computer... Ogni santa volta da tantissime persone.
Mi autolesionavo. Mi tagliavo sulle braccia, sulle cosce e sulla pancia. Alcuni tagli sono quasi spariti, ma dei più grandi sono rimaste le cicatrici.
Un giorno ho tentato il suicidio, ma è il che è successo un miracolo. Un ragazzo mi ha fermata, lui mi ha salvata. Lui è tutto per me.
Sentii la sua auto fuori, la portiera che si chiude e i suoi passi sui sassi.
Ed ecco il citofono che suona...
- Posso entrare? - chiese ironicamente.
- Scusa, ma non ti conosco e la nonna mi ha insegnato che non devo aprire agli sconosciuti... - risposi ridendo, poi aprii.
Non appena chiuse la porta dietro a se, mi abbraccio e mi baciò.
- Come mai oggi sei così carino? Di solito è più bello Carlito di te! - dissi io ridendo e accarezzandogli i capelli. Carlito è il mio cagnolino, uno sharpey.
- Tu invece neanche oggi sei carina! - sussurrò.
Salimmo le scale ed entrammo in cameretta.
Inizialmente ci sedemmo sul letto, poi lui, lentamente mi sdraiò, poi si mise sopra di me e poggiò le sue labbra sulle mie, infilando una mano nella maglietta del mio pigiama.
E' così dolce quando bacia. Le sue labbra sono delicate e ha un modo di fare inspiegabile.
Mi accarezzò la coscia e l'inguine poi... squillò il telefono.
Dissi a Harry che dovevo andare a prenderlo, per forza. Se è mio padre devo per forza rispondere. Così si tolse, e m guardò correre al piano di sotto come un'imbecille.
- Pronto? - risposi al telefono.
- Sto arrivando, comincia ad apparecchiare. - disse papà, buttando giù subito.
O cazzo bubbolo.
Corsi di nuovo le scale per tornare in cameretta, avrò perso due kg.
- Amore, devi andartene, sta arrivando mio padre. Lo sai, no? - dissi a Harry tenendogli la mano.
Lui mi guardò e basta.
Che faccino da cucciolino malinconico.
- Mi dispiace. Tanto ci dovremmo vedere domani, no? - dissi stringendogli la mano.
- Prometti che domani sera vieni al concerto? - mi disse facendo labbruccio.
- Certo... - risposi sorridendo.
- Ti voglio in prima fila. - disse poggiandomi una mano sulla guancia sinistra.
- Sarò in prima fila. - lo baciai a stampo e uscì. Lo guardavo andar via... Era così fottutamente bello.
Merda, meglio che mi muovo, altrimenti faccio ritardare mio padre.
Piatto e bicchiere con acqua frizzante e una fetta di limone. Prendo il panino, lo apro, lo scaldo. Nel frattempo, preparo il prosciutto crudo e la mozzarella da metterci dentro. Finito il panino, lo metto nel piatto e sciacquo la mela, poggiandola accanto al bicchiere. Nel giro di cinque minuti papà arrivò. Entrò di corsa e si mise a mangiare. Non ce la faceva a dire neanche una parola, aveva pochissimo tempo...
Mi dispiace vederlo solo una volta al giorno e quel momento è quando mangia di furia un panino e la sua solita mela.
Quel maledetto lavoro lo sta uccidendo. Torna ogni volta dopo la mezzanotte e parte di casa alle 06.00 di mattina.
Tre minuti, e si alzò dal tavolo.
- Ciao tesoro, ci vediamo domani. - mi disse lui, baciandomi la guancia e uscendo.
Neanche il tempo di dire 'Ciao papà' che era già in macchina.
Da fuori urlò - Erin, domani ti chiamo! - e sparì.
Mi metto alla tv, guardo un programma, all'inizio è tutto divertente e romantico. Leslie, una ragazza innamorata di Patrick. Lui non la conosce neanche. Un giornò la notò e si innamorò. I giorni che passano insieme sono divertenti e pieni di felicità, un giorno lui si ammala e muore.
Leslie, disperata, si butta sotto un treno.
Mh, ma che finale felice.
Dopo cominciò un'altro programma, 'Le lampadine' ti spiegava come si fanno e il modo per usarle. MOLTO interessante.
Cinque minuti e mi appisolai sul divano.
Buongiorno mondo.
Faccio colazione e mi vesto. Leggings, una maglia larga con una faccina sopra che sorride, alquanto strana e le blazer grige. Lego i capelli e esco. Non mi trucco neanche, tanto non c'è nessuno a quest'ora.
Fa particolarmente freddo oggi, mi stringo nel cappotto e cammino a passo svelto.
In centro non c'è anima viva. Entro nel mio negozio preferito per vedere se sono arrivati vestiti o scarpe nuove.
Non appena entro, vedo davanti a me, un vestito bianco. Quello è mio. 
Me lo prendo insieme ad altri due jeans, una felpa e un paio di scarpe con il tacco.
Compro qualcosa da mangiare per mio padre, che stasera non ci sono e torno a casa.
Non appena arrivo prendo una mela e un mandarino. Di solito pranzo con la frutta, poi non ceno, per questo sono quasi anoressica. Però a colazione ci vado di brioches con la nutella e cappuccino. Quindi...
Mi siedo sul letto con il pc, ci sto fino alle sei. Eh si, quando mi metto al pc chi mi ci toglie più.
Così vado a fare la doccia, di corsa. Non appena esco vado a preparare la roba per mio padre, tra un po' dovrebbe arrivare.
Mi preparo per bene e esco. Vado alla fermata del bus, che mi avrebbe portato vicino all'arena dove si sarebbero esibiti i ragazzi.
Arrivo tra le prime, Harry avrà detto di farmi entrare a tutti i costi, volevano portarmi dentro.
- Se fate entrare me, fate entrare anche loro. - dissi indicando delle fan dietro a me.
Così fecero entrare anche loro con me.
Entro e mi posiziono davanti al palco, aspettando che tutto abbia inizio.
Sono le nove.
I ragazzi dovrebbero entrare a momenti.
Infatti, eccoli.
Gli occhi verdi del riccio, incontrarono, dopo qualche ricerca, il blu dei miei.
Si trovano. Si illuminano. Sono innamorati gli uni degli altri.
Il concerto va a gonfie vele... Harry mi indica tantissime volte e mi guarda durante i suoi assoli, io sorrido. Le fan mi guardano e sorridono, vorrebbero essere al mio posto, per questo un po' di odio, ma sono felici per me, per questo un grande sorriso.
All'improvviso, succede qualcosa, si sente una botta. Una botta forte.
Tutto si ferma. Delle urla, non sento altro, non vedo niente, le fan mi vengono addosso e mi coprono la vista. Non si sentono più le voci che cantano.
Riesco a vedere che uno di loro cade, ma non vedo la faccia. Faccio un piccolo salto, ma non vedo. Vedo Niall però, sta piangendo, è rosso rosso, e uno di loro lo sta abbracciando, forse Harry.
Le fan si spostano, no quello è Louis. Dall'altra parte vedo Zayn che è a terra per aiutare l'altro, ma non riesco a vedere niente. Comincio a preoccuparmi. Liam si alza e mi viene in contro. Tutto intorno a me si ferma. Non c'è niente, solo Liam.
Il cuore mi si è fermato per tre secondi. Dice alle guardie del corpo intorno al palco di farmi salire, loro, capendo la situazione, così fecero.
Non potevo crederci, qualcuno gli ha sparato.
Il sangue si stava espandendo per il palco. 
Ancora non ci credo, poi, all'improvviso, cascai di penso sulle ginocchia. Misi le mani sulla bocca e comincia a piangere. Piangere come non avevo mai fatto, neanche quando è morta la nonna. Niall venne ad abbracciarmi. Dopo un po', ricambiai l'abbraccio. Poi mi diressi verso il corpo di Harry.
Le fan urlavano. Io guardai i suoi occhi. Erano spenti... Non erano più illuminati come prima, non si vedeva più il verde risplendere.
La sua pelle era già chiarissima. I suoi capelli si erano scuriti.
- Amore, amore... - dissi stringendogli la mano. Era così fredda.
Le mie lacrime scendevano, come fiumi in piena.
Le fan piangevano... volevano venire da lui, ma le era impedito.
Guardai il cielo, pregando. Non aveva fatto niente di male, e io avevo bisogno di lui. Perchè proprio a me?
Mi chinai, gli baciai la guancia e sussurrai - Continuerò a sussurrartelo, amore siamo un miracolo. - e lo abbracciai. Quando mi alzai, sorrise... poi chiuse gli occhi per sempre.
Louis mi prese il braccio e mi portò via.
I ragazzi mi riportarono a casa... Dissero che dovevo stare tranquilla, e che sarebbero passati domani mattina. Decisi di tagliarmi. Uno solo. 
Guardai sul tavolo. C'era un biglietto di mio padre.
'Sto via tre giorni, mi mandano in Irlanda, quando leggerai, sarò già partito. Ti amo figlia mia. 
Il tuo amato papà'
Papà... non ho neanche lui adesso vicino, volevo sperare che tornasse tra poco e mi abbracciasse, ma adesso sarà in volo, o già in Irlanda.
Mi stendo sul divano, tutta coperta completamente dal piumone che avevo sistemato per mio padre e tra le mie lacrime mi addormento.
La mattina mi sveglio prestissimo. Alle 06.30.
Guardo il soffitto. Era tutto un sogno...
Cerco di convincermi, ma non è così.
Alle 07.00 mi arriva un messaggio da Liam... "Sei sveglia? Io e Niall stiamo arrivando... Gli altri non si sono svegliati..." rispondo. "Si, venite."
Cinque minuti ed erano da me. Wao, secondo me erano qui fuori già da un po'.
- Hey, Erin... - disse Niall, - Hai dormito? - aggiunse Liam.
- Poco.. - rispose. 
- Ti capisco... - dissero in coro.
Li portai in camera mia e tirai fuori una scatola... La' c'erano le foto mie e di Harry e molte altre cose... Regali che mi aveva fatto, dediche... Rovistando... avevo le lacrime agli occhi.. Trovai una canzone attaccata ad un cd.
Me lo ricordo... Questa la scrisse Harry per me... Quando la lessi piansi, lo abbracciai e provai a cantarla. Lo ricordo come se fosse ieri.
- Questa me la ricordo... - dissi ai ragazzi - Si? - continuarono.
- Si, qui la canto - indicai il cd - e nel video ci siamo io e harry - così, su consiglio dei ragazzi, mi alzai e lo misi. (canzone: http://www.youtube.com/watch?v=giCooQLhc0w dopo ascoltatevela e immaginate che la canta Erin...)
Riguardandolo piansi come una bambina che perde un giocattolo a cui tiene molto.
Anche Liam e Niall piansero.
Poi mi abbracciarono. 
Dopo poco se ne andarono... Louis e Zayn li chiamarono...
*leggete con questa http://www.youtube.com/watch?v=lte3u3EZKqU ve lo consiglio.*
Non sono più niente senza di lui...
La mia vita fa schifo.
Mio padre non è ancora tornato, gli hanno aumentato i giorni, ci deve stare ancora due settimane.
Sono sola.
Depressa.
Forse, questo è il momento.
'Ciao mamma, non so se ti ricordi di me... Sono Erin, tua figlia... ormai 19enne.
Sai... la mia vita non è stata una delle migliori da quando te ne sei andata...
La nonna ha fatto tutto quello che poteva, dato che il papà non poteva mai esserci, ma quando, dopo i miei tredici anni, se ne andò, tutto ha fatto schifo.
Dai quattordici ai sedici anni, sono stata vittima di bullismo fisico e verbale... Ho passato le pene dell'inferno. TU TE NE SEI FREGATA. Te ne sei andata, non mi hai aiutata, non sai un cazzo di me. Ma nonostante tutto, ti scrivo... ma un motivo c'è.
Mi autolesionavo. Nessuno, apparte il mio ragazzo... ha visto i tagli che ho sulle braccia, sulla pancia e sulle cosce. Nessuno.
Lui, Harry, il mio ragazzo, era la ragione per cui adesso sono ancora qui.
Un giorno ho tentato il suicidio, in quel momento, è arrivato. Mamma, lui mi ha salvata. Come posso ringraziarlo, adesso che l'hanno ucciso?
Mamma, sono arrabbiata con te.
Ma sei pur sempre la mia mammina... e in fondo, anche se non ti conosco neanche... ti voglio bene... 
Non so com'è la tua vita laggiù negli Stati Uniti... Ma, ti sto chiedendo di tornare e prenderti cura del papà. 
Mamma, io lascio tutto. Non ce la faccio più, me ne voglio andare.
Papà è in Irlanda... torna tra due settimane.
Hai tutto il tempo per venire qua'.
Ti prego mamma, sono tua figlia. La tua prima figlia.
Perchè sono sicura che ne avrai fatti altri. Dico che sono gemelli. Maschio e femmina.
Portali con te, ma prenditi cura di papà... lui da solo non ce la può fare.
Quando tornerà e ti troverà lì, tu, gli spiegherai la situazione. E digli di non piangere, di essere forte, perchè io, sua figlia, non voglio questo.
Voglio che lui continui al meglio la sua vita, che si trovi un'altro lavoro... e che torni con te, mamma, per me. 
Beh, che dire.. è tutto... Ciao mamma, e addio.
                                                                                                                         Erin.'
 
Feci spedire la lettera e tornai a casa.
Andai in bagno...
Questo mi ricordava tutti i momenti passati...
Adesso, ci risiamo. Ma questo per me, è un buon motivo.
Poi, però andai in macchina.
Andai in un posto che solo io e lui conoscevamo.
Disperso, circondato dal niente.
Mi tolsi la maglietta e cominciai a gridare - Hey amore, questo è il nostro posto, ti ricordi? Bello, è sempre più bello qua', sono felice di fare tutto questo qua'.
Sto arrivando Harry, aspettami a braccia aperte e fammi felice. 
Fammi di nuovo tua. -
Sorridevo.
Questa per me, era un morte felice.
Mi tagliai prima su tutta la pancia, poi, feci il taglio decisivo.
Profondo, verticale, proprio sulla vena.
Caddi.
Il niente.
 
Mia madre tornò in Inghilterra.
Mio padre tornò a casa e vide mia madre.
Capì, che qualcosa era successo.
ne avevo fatta una simile ma non avevo scritto niente, dettagli e nulla. 
quindi ho fatto questa, spero vi piaccia. 

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Erin - Harry
gli altri non li metto, metto i personaggi principali.
  
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