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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    07/01/2013    1 recensioni
[Post 7x00 The Doctor, The Widow and the Wardrobe]
Un battito di ciglia, un singolo battito dei cuori e sono fuori, sotto la neve, a osservare il legno della porta senza neppure rendermi conto di quel che faccio, senza una giacca, una sciarpa o dei guanti.
Fa freddo fuori ma fa più freddo dentro.
E voglio allontanare questo gelo.
Se non definitivamente, almeno quel tanto che basta per ricordarmi cosa sia il calore.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Doctor Who
Rating:
Per tutti
Personaggi/Pairing:
Ponds, Eleventh
Tipologia:
OneShot
Genere:
Fluff, Slice of Life, Sentimentale
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.

Note: Post-Speciale di Natale della Settima Stagione, “The Doctor, The Widow and the Wardrobe”

No-One Should Be Alone At Christmas”

No, no-one should be alone at Christmas.”

I'm fine, I don't mind. I'm really very good at...”

I'm talking about your friends!
You can't let them think that you're dead!
Not at Christmas!”


POV DOCTOR

Ed eccomi qui, sul TARDIS desolatamente vuoto e silenzioso.

Era da parecchio che non sentivo questo posto così freddo e triste.

Più di 900 anni e tanti compagni di viaggio dopo, l'idea di affrontare di nuovo un viaggio del genere da solo, nelle profondità del flusso temporale e dell'Universo mi sembra così spaventosa...

Non credo di voler restare solo.

Non oggi.

Non stasera.

Non adesso.

Non qui dentro.

Questa bellezza è fatta per viaggiare, per condividere esperienze, per stare uniti.

Come la famiglia che ho appena lasciato tra le pieghe del passato, davanti ad un caminetto acceso per tornare qui, in questo posto.

L'unico luogo dell'Universo cui posso, almeno in parte, dare la definizione di casa.

Sono atterrato poco fa, eppure non ho il coraggio di uscire, di affrontare la neve che sta cadendo silenziosa all'esterno mentre il piccolo schermo lampeggia, segnalandomi che abbiamo toccato terra in una zona tranquilla, residenziale, davanti ad una casa azzurro cielo con un portone dello stesso colore così uguale alla tinta della mia “scatola pazza”.

Non so bene quanto tempo sia passato, o forse lo intuisco e non voglio saperlo per certo, e non sono certo dell'accoglienza che mi verrà riservata.

Madge Arwell – dal mio punto di vista sono passati appena pochi secondi da quando l'ho salutata, per lei sono passati all'incirca settant'anni – ha detto che “nessuno dovrebbe restare solo a Natale.” ma io non sono nessuno.

Sono solo un pazzo con una cabina della polizia blu, che viaggia per il tempo e lo spazio, che tende una mano senza accettarla del tutto quando gli viene tesa.

Senza vere e proprie radici, senza veri e propri legami.

A parte gli occupanti della casa là fuori.

E River.

Oh! Sì, sì, hai detto di non avere alcuna famiglia...”

Devono esserci persone che ti amano...”

Oh.

Beh...

Effettivamente...

Un battito di ciglia, un singolo battito dei cuori e sono fuori, sotto la neve, a osservare il legno della porta senza neppure rendermi conto di quel che faccio, senza una giacca, una sciarpa o dei guanti.

Fa freddo fuori ma fa più freddo dentro.

E voglio allontanare questo gelo.

Se non definitivamente, almeno quel tanto che basta per ricordarmi cosa sia il calore.

POV AMY

Esco dall'armadio in cui ho ammassato alla rinfusa i giocattoli di quando ero bambina armata di pistola ad acqua, un ammasso informe di plasticaccia da due soldi ma particolarmente utile e necessaria stasera.

E' Natale, di sotto è tutto pronto per festeggiare, la casa è totalmente decorata, tutto è bellissimo e splendente.

Ma al prossimo giro di carole credo che darò di matto.

Mi infilo in bagno, sgusciando tra Rory, mezzo in pigiama e mezzo in accappatoio, e la parete, riuscendo infine a farmi strada fino al lavello.

Con attenzione, riempio il serbatoio dell'arma fino all'orlo, poi la sistemo tra il giro-vita e la pelle nuda, rabbrividendo per l'acqua che mi bagna il fianco prima di coprire il tutto con il maglione di due taglie più grande che indosso in giornate come queste.

Che stai facendo?”

Mi organizzo per difendere la nostra casa. Non so tu, ma il prossimo gruppo che vuole cantarci Jingle-Bells verrà colpito senza pietà da questa.” ribatto, toccando con cautela il rigonfiamento che cela la mia arma.

Rory mi guarda con espressione stupefatta e al tempo stesso, forse, preoccupata.

Per la mia sanità mentale, probabilmente, ma anche lui sa che vivere a stretto contatto con una creatura straordinaria come il Dottore mischia e ti fa rivedere tutte le tue priorità.

Già...

Il Dottore.

Con aria cupa, getto un'occhiata di sbieco alla fotografia appesa sopra il mobiletto delle medicine.

Una cavolata, scattata il giorno del nostro matrimonio, con lui conciato come se fosse uscito da una sartoria e non dall'altra parte di una dannatissima crepa spazio-tempo che mi ha sussurrato all'orecchio per tutta la mia infanzia.

Siamo abbracciati, al centro ci sono io, Rory alla mia destra e lui alla mia sinistra.

Ridiamo davanti al TARDIS.

Mi asciugo di straforo una lacrima che scende dagli occhi mentre, uscendo nel corridoio, non posso far a meno di notare i nostri pupazzetti, in bella mostra sullo scrittoio simil-antiquariato d'angolo.

Sembrano sorridere.

Sorridiamo tutti e tre.

Da dietro, Rory mi abbraccia e io lo lascio fare.

Sento freddo e non so perchè.

Manca anche a me, Amy. Manca anche a me...”

Impossibile non sentire la tua mancanza, Dottore...

Impossibile, dopo averti conosciuto.

E mi verrebbe voglia, in questo momento di darti un pugno talmente forte da farti girare la testa dall'altra parte.

Certo, poi ti abbraccerei ma un pugno o un ceffone non te lo leverebbe nessuno.

E' il minimo, mi pare?

E' vivo, River ce lo ha detto.”

E' vivo... Ma potrebbe almeno farsi rivedere...”

Non sono delusa, dopo aver passato anni al suo fianco credo di sapere come funziona la sua testa, ma mi manca...

E' il mio migliore amico, è la persona più importante per me dopo Rory. E River.

Mi ha restituito i miei genitori e anche se non è tipo da sentimentalismi vorrei fargli capire quanto sia importante.

Buffo, ha sempre detto di non aver mai incontrato nessuno che non sia importante ma si è sempre comportato come se lui stesso non lo fosse, come se la sua vita contasse poco o nulla per chi gli sta attorno.

Tutto quel lottare da un capo all'altro dell'Universo, quel mettersi costantemente nei guai, quell'ostinazione nel proteggere pianeti, razze, creature, quel suo accorrere se un bambino piange...

Non si è reso conto che tutte queste piccole azioni lo rendono importante al pari e forse anche più degli altri?

Non si è reso conto che quello che lo muove è l'amore, che è per amore se Rory è rimasto a vegliare la Pandorica con me dentro...

Che è l'amore a muovere davvero questo Universo e che è l'amore che lui sta costantemente negando, nascondendosi in quella stupida cabina telefonica blu, così affascinante eppure così... gabbia per lui, per i suoi cuori e per il suo spirito.

E' un bussare insistente alla porta di casa a farmi sobbalzare e a irritarmi.

Questa volta...” ringhio, estraendo la pistola: “Rory, controlla se ho messo il bicchiere giusto, quello coi cravattini, al posto per il Dottore.”

Sissignora.” dice lui con un accenno di risa nel tono.

Dandogli un veloce bacio sulle labbra, mi precipito giù dalle scale sbuffando e, all'ennesimo bussare, esplodo: “Ahhh, se siete un altro coro di Natale sappiate che ho una pistola ad acqua. E non vorrete certo bagnarvi in una notte come questa!”.

Spalanco la porta e il mio cuore ha un sobbalzo.

Ma cosa...?

POV RORY

Entriamo in cucina assieme, io e il Dottore, fianco a fianco, e mentre Amy è di spalle, intenta a fischiettare allegra mentre tira fuori l'arrosto dal forno, io gli passo di straforo un fazzoletto, che lui accetta con aria confusa: “Asciugati gli occhi, prima che ti veda.” gli sussurro, dandogli una pacca sulla spalla.

Se un tempo ero geloso, e forse anche invidioso, del legame tra lui ed Amy, adesso come adesso non posso più esserlo.

Insomma, chi mai potrebbe continuare ad essere geloso del proprio genero?!

Quando ha finito ed è tornato il solito, allegro, scavezzacollo di sempre, e ha smesso di curiosare tra le pentole sul fuoco come un bambino, gli faccio vedere dove deve sedersi.

Peccato avere la macchina fotografica al piano di sopra, la sua faccia nel vedere il bicchiere è impagabile.

Sì, sì, è tuo, è per te, sposta quel braccio o ti brucio con la teglia!”

Con un lieve tocco sulla spalla, lo faccio voltare e spostare: è strano vederlo così... umano.

Rory, siediti, è pronto!”

Con un vago sorriso e un sospiro sottile, obbedisco: meglio non irritarla, non oggi.

Non in questo momento.

E all'improvviso, quel gelo che sembrava essere caduto perennemente in questa casa da quando l'abbiamo salutato per l'ultima volta, è scomparso, lasciando al proprio posto solo una buffa sensazione di calore.

Mangiamo, scherziamo, Amy e il Dottore si lanciano la crema pasticcera come due bambini poi, abbandonando i piatti al loro triste destino, ci spostiamo in salotto, ci spargiamo disordinatamente su tappeto e divano.

Fuori continua a nevicare ma qui non fa più freddo.


Apriamo i regali!”

E chi ti dice che ci sia un regalo anche per te?”

Pond, sei cattiva. Io un regalo per voi l'ho portato!”

   
 
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