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Autore: layla493    07/01/2013    1 recensioni
Pensieri di una ragazza che soffre per amore.
Ricordi. Ricordi che fanno un po' male, un po' sorridere. Dipende da come li guardi.
Un passato, non troppo lontano, una foto un po' rovinata dal sole.
Una ragazza che ha voglia di crescere e di non soffrire ed un ragazzo che l'ha solo usata per qualche bacio, per la sensazione di sentirsi un po' amato.
J. è un'altra fregatura. E' un'altra delusione. Ma sono ancora in piedi.
(E' la prima cosa che scrivo in questo sito, sono accetti consigli e giudizi positivi e negativi)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lettera a J.


Avevo promesso a me stessa che dopo dell’ultimo idiota che mi ha fatta soffrire, dopo la prima batosta, non avrei più pianto. Mi ero detta che il mio sorriso è la cosa più importante e che nessuno poteva rubarmelo.
Più che una promessa con me stessa, era un patto con il tempo. Volevo che il tempo mi facesse crescere e, per farlo, non bisogna piangere come le bambine.
Già, preferisco pensarla così, non sono io che piango di mia spontanea volontà, è il tempo che passa veloce che mi sta facendo piangere, perché non vuole farmi crescere. Ma io voglio crescere, dannazione !
Avevo sempre pensato che per crescere bastavo io e un po’ dell’amore che rubavo dai libri, dalla musica, dalle coppiette felici che vedevo sul lungomare …
Sono sempre stata convinta di bastare a me stessa, perché certe volte stare con me stessa è come essere in coppia : sono lunatica, forse un po’ schizofrenica. Una parte di me vuole una cosa, l’altra mia metà più oscura ne vuole un’altra. Ultimamente ho realizzato che, no, per andare avanti in questa vita non posso farcela da sola.
E’ tutto difficile … tanto, troppo. E nonostante abbia le spalle larghe, nonostante sia forte … Beh, da sola non credo di farcela. A volte avere le spalle larghe è una fregatura.
La cosa più comica (sai che risate) è che tutti pensano che io sia forte, che non abbia bisogno di nulla. Ehm, no, non è così. Ho bisogno anch’io di un po’ d’amore. Come tutti.
Anche con J. non è andata, è il solito stronzo che sa di essere bello e sfrutta il tutto a suo vantaggio.
Eppure sono qui, a piangere come una scema, senza sapere il motivo.
Forse il motivo lo so, ma non voglio ammetterlo, perché ammetterlo significherebbe rompere quel patto fatto con il tempo. Forse un po’ c’avevo sperato, nonostante avessi già inquadrato che tipo fosse, cioè il meno adatto a me : la bambina che ha bisogno di un po’ d’amore per crescere.
Mi piaceva abbracciarlo, abbracciare le sue spalle larghe e lisce e mi piaceva accarezzare i suoi ricci ribelli che tanto odia.
Mi piaceva guardare i suoi occhi neri come la pece e sprofondarci dentro, dentro quel mare nero.
Mi piaceva guardarlo mentre pensava a chissà cosa, assorto … mentre mi raccontava del suo lavoro, oppure mentre ricordava i tempi non molto lontani della scuola con la voce un po’ piena di malinconia.
Mi facevo molti viaggi mentali su di lui da piccolo in un paese così diverso dal mio e, immaginavo me e lui in qualche bel posto assolato.
Mi divertivo a fargli i grattini sulla schiena e lo osservavo in silenzio sorridendo, sentendolo un po’ mio. Non sapevo quanto mi sbagliavo.
Mi piaceva baciare quelle labbra piene e lisce molto più esperte delle mie.
E mi piaceva molto quando quelle labbra tentatrici, si appoggiavano sul mio collo, facendomi venire mille brividi.
Quante braccia ti hanno avvolto ?
Quante mani ti hanno accarezzato i capelli ?
Quante hai guardato dritte negli occhi, quante ne hai ammaliate ?
A quale hai deciso di aprire il tuo cuore, a chi hai raccontato la tua storia triste ?
Quante unghie laccate di giallo come le mie ti hanno fatto i grattini sulla schiena ?
E quanto hanno riso quando,  dopo essersi fermate gli dicevi ‘E chi t’ha detto di fermarti’?
Quante ragazze hanno fantasticato di visitare il Brasile insieme a te ?
Quante promesse hai fatto, quali hai mantenuto ?
Forse sono io quella sbagliata o, forse sono l’unica giusta. Non so quale tra le due opzioni mi faccia più paura, sinceramente.
Forse sono io la stupida, sono io quella che non sa comportarsi.
Vado da un eccesso ad un altro, niente sfumature. O tutto nero o tutto bianco : o troppo gelosa o troppo menefreghista, o troppo appiccicosa o troppo fredda.
L’ho detto io, niente sfumature.
Non so se sono io quella incapace ad amare o se sono gli altri che sono incapaci ad amare me.
E, probabilmente la seconda opzione è la peggiore, perché finché il problema è tuo puoi cercare di lavorarci sopra. Ma se il problema è di qualcun altro, beh, puoi solo accettarlo e basta.
Per quanto possa fare male.
Caro Tempo, ti propongo un altro patto : non voglio più avere il batticuore per nessun altro al mondo. Non voglio più essere quella che non sa farsi amare. Voglio essere quella che non ama, e basta. Ci stai ?


Note dell'autrice :
Salve a tutte, anime pie che avete deciso di leggere ! 
Sono nuova, non so se ho fatto tutto bene, spero di sì. :)
Comunque vorrei sapere che ne pensate !
E' la prima volta che pubblico qualcosa di mio, volevo pubblicare una storia ma ho pensato che per la prima volta sarebbe andata bene una one-shot. Giusto per rompere il ghiaccio. Ho preso spunto da una canzone stupenda di Ligabue, per il titolo. Si chiama Lettera A G. Se avete tempo ascoltatela. E' bellissima !
Un bacio a tutti ! :)



  
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