Goku e Kakaroth
“Che diavolo succede?!” “Di chi è quest’aura?” “Non è
possibile!!”
Le voci dei guerrieri si spargevano su tutta la terra, e
gridavano tutte frasi simili. Vegeta, Gohan, Goten, Trunks, Piccolo, Yamcha,
Tenshinhan, Crilin, e persino il buon Majin Bu, dalla casa di Mr. Satan; tutti
si meravigliavano per ciò che sentivano. La terra era di nuovo in pericolo, e
stavolta il suo mostro era l’uomo più impensabile. Ogni guerriero lasciò la sua
residenza per raggiungere la città del sud, dove le vite di migliaia di persone
venivano spezzate da una potenza che molti avevano già riconosciuto…ma nessuno
voleva credere a ciò che sentiva.
I primi ad arrivare sul posto furono Gohan e Goten, che
erano i più vicini di tutti…e appena videro quella tuta, si fermarono
sbalorditi. I capelli dorati venivano scaraventati indietro a causa delle onde
d’urto provocate da migliaia di onde energetiche lanciate contro tutto ciò che
si muovesse. Anche la tuta arancione e blu schioccava sul corpo muscoloso
dell’uomo che avevano d’avanti. Piccolo raggiunse per primo i due sayan, e come
essi, rimase sbalordito per ciò a cui stava assistendo. Il piccolo Goten aveva
una lacrima che gli appannava un occhio, e guardava sbigottito e inorridito
quello spettacolo, che mai e poi mai avrebbe pensato di
vedere.
“…P-papà…” disse il bambino. Nessuno si muoveva; erano
completamente paralizzati, un po’ per la paura, un po’ per lo stupore. Poi Goten
non resistette più. “PAPÀÀÀÀ!!!” gridò il piccolo, che, chiudendo gli occhi,
fece cadere una lacrima, che si allontanò, attratta verso la terra riarsa e
bruciata dai vari colpi. A quel grido, l’uomo si fermò, e rimase fermo per una
manciata di secondi, in cui il silenzio era spezzato solo dall’ululare del vento
e dalle grida della gente impaurita che, nella città, scappava in ogni
direzione. Poi si voltò lentamente, mostrando il volto che tutti temevano, e
sapevano che avrebbero trovato. Gli occhi azzurri non davano più quel senso di
sicurezza che sempre avevano trasmesso, ma erano più simili a due pezzi di
ghiaccio, e il sorriso innocente che sempre illuminava il suo viso, era stato
sostituito da un ghigno malefico, che ne toglieva ogni luminosità. Ma non
c’erano dubbi.
Son Goku era l’artefice di tutto quel
disastro.
“Ciao, figlioli…quand’è che siete arrivati?!” disse con
una voce che non si adattava al salvatore della terra. “Papà…che stai facendo
papà…” gli disse Gohan, guardando lo sfacelo in basso. “Non sai quanto è
divertente!” disse Goku in un ghigno divertito. “Dovreste provarci anche voi…non
ci vuole molto: basta aprire la mano verso qualsiasi cosa, e…”. A questo punto,
come per fare un esempio, Goku rivolse il palmo della mano verso un palazzo, e
lanciò una potentissima onda energetica, che lo ridusse in macerie. “…boom!”
disse in un risolino malvagio. “Il divertimento è assicurato in questo modo!
Perché non ci provate anche voi?!”.
Gli altri assistevano increduli. Già: non potevano
credere che quelle parole erano uscite dalla bocca di un uomo così puro, e così
buono. E soprattutto non potevano credere che avesse davvero fatto tutto
quello.
Nel frattempo gli altri guerrieri avevano raggiunto il
luogo. Son Goku li guardava arrivare a uno a uno, poi il suo sguardo si fermò su
Vegeta, uno degli ultimi arrivati insieme a Yamcha e a Tenshinhan. Inizialmente
lo guardò con odio. Poi ritornò il precedente ghigno. “Principe dei sayan!”
disse con tono sarcastico. “Lei sicuramente si vorrà unire alla conquista di
questo pianeta, non è così?!”. Tutti, compreso Vegeta, guardarono sbalorditi
quello che tutto poteva essere fuorché il Goku che tutti loro conoscevano. Cosa
stava succedendo?
Vegeta guardava insistentemente Goku. Una gocciolina di
sudore colò dalla sua fronte; non riuscì a rispondere nemmeno una parola. Ma
Goku non sembrava volerne nemmeno una dal sayan. “No, vero?!” disse prima che
nessuno potesse anche solo fiatare. “Già…non le interessa più conquistare
pianeti…non è più il principe che tutti conoscevano e temevano…”. Il suo sguardo
cambiò. Al posto dell’aria sarcastica, comparve un accesso d’ira. “NON SEI PIÙ
DEGNO DI ESSERE IL PRINCIPE DELLA NOSTRA RAZZA!!!”. Le parole rombavano
nell’aria come dei tuoni. Goku sembrava convinto di quello che diceva. E Vegeta
dal canto suo non sapeva davvero cosa dire. Poi Goku riprese il tono sprezzante
di prima. “D’altronde…non lo sei più da quando sei stato battuto da un volgare
sayan di terza classe…” disse quasi canzonandolo. Vegeta si stupì ancora di più.
Come potevano uscire da una bocca come quella parole così pesanti?! Si fermò a
guardare meglio quel sayan che aveva di fronte. Guardò i suoi occhi, e il suo
risolino. Sembrava…assomigliava tanto a lui quando venne sulla terra per la
prima volta…sembrava avere lo sguardo di Napa…o di Raddish…sembrava un vero
sayan!
Anche lui sorrise, e a quel gesto Goku inarcò un
sopracciglio, senza capire il perché di un simile atto. Poi Vegeta alzò la
testa, e, senza perdere il sorriso, disse semplicemente “Bentornato Kakaroth”.
Non c’era un tono, non un’inflessione…solo quelle parole, che provocarono lo
stupore di tutti, compreso quello del sayan, che in pochi secondi si riprese e
iniziò a ridere sguaiatamente. Guardò di nuovo il principe dei sayan. “In fondo,
dovevo aspettarmi che avresti capito tutto…prima o poi…”. Vegeta continuava a
sorridere. Ma sudava; sudava freddo, perché sapeva che si era scatenata una
furia che difficilmente avrebbero potuto tenere a freno.
“Allora…” continuò il sayan. “…non vuoi tornare ad
essere il sayan spietato e crudele di un tempo?! Non vuoi assaporare il diletto
della guerra e della morte?! Non ti manca tutto questo…principe dei sayan!”.
Queste ultime parole vennero pronunciate con ripugnanza dal sayan. Vegeta perse
il suo sorriso. “La tua offerta è allettante…ma non mi interessa, grazie…”.
Kakaroth fece una smorfia, poi riprese a sorridere. “Già…c’era da aspettarselo
da un codardo come te!”. Vegeta represse un attacco d'ira, e cercò di
mantenersi. Si limitò a rispondere. “Non chiamarmi col soprannome che meglio ti
si addice!”. Kakaroth lo guardò con aria di sfida. “Io sarò un codardo…” inarcò
ancora di più il suo sorriso. “…ma non sono un
traditore!”.
Quelle parole venivano dette come se i due sayan fossero
due bambini che cercavano di vincere uno stupido gioco verbale, ingiuriando
contro l’altro parole ostili, e pungolandosi a vicenda. E come un bambino, che
aveva capito di aver perso quel gioco, si infuria e si accende d’ira, così
Vegeta, dopo quella offesa, divenne furioso, e, trasformato in super sayan, si
lanciò contro il suo rivale. Immediatamente Gohan e Piccolo cercarono di
fermarlo, e anche tutti gli altri gridavano a Vegeta di non andare, di calmarsi,
ma quello sorpassò come un fulmine il namecciano e il figlio di Goku, passò
davanti a uno sbigottito Goten, che, fra le lacrime, osservava la disputa tra i
due sayan, e si scaraventò contro di lui. Ma Kakarot non si fece cogliere alla
sprovvista, e, spostandosi velocemente per schivare il potente pugno
dell’avversario, lo colpì con una gomitata alla base del collo, facendolo cadere
rovinosamente verso il suolo. Poi sparì alla vista degli altri guerrieri.
Intanto Vegeta cercò di bloccarsi in aria per impedire lo schianto; si fermò, e
subito alzò lo sguardo per cercare il sayan, ma si accorse immediatamente che
non l’avrebbe trovato lì. Difatti, abbassò lo sguardo e lo trovò appena sotto di
lui, pronto a cercare, col suo pugno, il mento del principe. Ma stavolta fu il
principe a scansare il colpo e a caricare il pugno, che colpì lo stomaco del nemico. Kakaroth, che
perse della saliva dalla bocca, e si piegò in due. Vegeta provò a colpire
nuovamente, ma quello gli bloccò il braccio con una mano. Alzò la testa, e
mostrò il suo ghigno. Poi rivoltò l’avversario, spedendolo verso il terreno,
dove, stavolta, Vegeta si andò a schiantare. Il principe cercò di alzarsi
stringendo gli occhi per la fatica. Sentiva del movimento intorno a lui…delle
persone scappavano da lì. Poi aprì gli occhi, e vide tutto il sangue che
macchiava la sua tuta. Voltò leggermente lo sguardo, e vide un uomo che
malauguratamente si era trovato lungo la traiettoria della caduta, e il suo
sangue zampillava verso il principe dei sayan, che a quella vista spalancò la
bocca. Poi si voltò nuovamente con sguardo pieno d’ira, ma subito la sua
espressione mutò in una maschera di stupore e paura, trovandosi nuovamente di
fronte il sayan. Questi lo prese per il bavero della tuta, sporco di sangue non
suo. Avvicinò il volto fino a che non furono talmente vicini da sentire l’uno il
fiato dell’altro. Kakaroth sorrise, poi lasciò andare Vegeta e si rialzò in
piedi. Il principe rimase immobile e stupito, tanto che non si accorse che la
gamba del sayan si avvicinò velocemente al suo viso,
atterrandolo.
Kakaroth sorrideva, poi si guardò le dita sporche di
sangue. Sorrise, e cominciò a succhiarsele una a una, assaporandone il gusto,
che gli inebriava il cervello. Poi qualcosa lo colpì alla schiena. Si girò
adirato, e vide Piccolo senza il turbante e il mantello, che generalmente
completavano la sua divisa, con il palmo aperto. Il namecciano si mise in
guardia, e senza una parola aspettò l’inevitabile attacco, che quel gesto
avrebbe provocato. Ma prima che Kakaroth avrebbe potuto anche solo pensare a un
movimento, Gohan e Goten scesero ad affiancare Piccolo trasformandosi in Super
Sayan, e così pure fecero tutti gli altri guerrieri, formando dinanzi al sayan
una schiera di combattenti pronta ad attaccarlo ad una minima
mossa.
Kakaroth sorrise. “Pensate che basti una così minima
quantità di gente per mettermi KO?!” disse in tono sarcastico. “E poi perché
dovreste intervenire? Perché ho distrutto una città? Perché vi ho chiesto di
divertirvi insieme a me? O per quell’impostore laggiù?” disse indicando il corpo
tremante di Vegeta che lentamente cercava di alzarsi. “Non ti permetteremo di
fare altro male!” disse Crilin. “A costo di rimetterci la pelle…” continuò
Tenshinhan. “…salveremo il mondo anche da te!” concluse Yamcha. Kakaroth a
questo punto sorrise. “Credono ancora che io sia Goku…” disse a bassa voce.
“Meglio così! Avranno più riguardi e incertezze!”.
“Non ti permetteremo di fare del male al mio papà!”
disse il piccolo Trunks con le lacrime agli occhi. “Quello che tu chiami ‘papà’
è un bastardo che merita la morte, per quello che ha fatto al nostro popolo!”
affermò il sayan, provocando in Trunks un accesso d’ira, che gli fece digrignare
i denti e aumentare l’aura. “Vegeta, non ha tradito nessuno, e tutt’ora è fiero
di essere il principe dei sayan!” gridò Piccolo. “Lo dimostra benissimo stando
seduto in poltrona a guardare la televisione, o a oziare con la sua stupida
famigliola…” ribatté Kakaroth irato. Gohan lo guardò pieno di collera. “Non la
passerai liscia!”. A questo punto il sayan si abbandonò a una risati sguaiata e
sarcastica. “Credi davvero di riuscire ad attaccare tuo padre, ragazzo?”. “TU
NON SEI NOSTRO PADRE!” gridò a questo punto il piccolo Goten mentre le sue
lacrime scendevano copiose lungo le sue guance rosse.
Ci fu qualche secondo di pausa. I guerrieri avevano
paura di attaccare per prima era pur sempre Goku!
Fu un momento: Kakaroth sorrise con aria di sfida, poi
si lanciò sull’orda di guerrieri gridando: “IDIOTI!”. Tutti si misero in guardia
aspettando con i nervi a fior di pelle. Ma proprio allora davanti ai combattenti
apparve qualcuno.
Kakaroth si fermò, e guardò stupito il nuovo arrivato.
Perse una gocciolina di sudore. “Hun…pensavo che saresti morto…avrei dovuto
ucciderti io!”. Gli altri guerrieri guardavano sbigottiti. Nonostante fosse di
schiena lo riconobbero subito: capelli color dell’oro, e tuta dalla tonalità
arancione e blu. “G-Goku…?!”.
Goku era serio, e guardava il suo alter-ego. Poi guardò
Vegeta che era ancora a terra, tremante e in stato semiconscio. Ed infine guardò
il panorama, deturpato dalla furia di quell’essere. Tornò a guardare Kakaroth,
digrignando i denti. “Come hai fatto a sopravvivere, maledetto bastardo…avevo
ucciso anche Dende!”. Goku guardò con severità il suo doppio. “No…non l’avevi
ucciso…era ancora vivo quando Mr. Popo gli ha dato un senzu.”. Kakaroth rimase
stupito da quella affermazione. “Accidenti…mi ero completamente dimenticato di
quel maledetto nero!”.
Tutti assistevano senza parlare, poiché nessuno sapeva
cosa dire, né riusciva a capire cosa stava succedendo.
“Non ti perdonerò mai!!!”. Goku si trasformò in super
sayan di terzo livello, e si scaraventò addosso a Kakaroth, che, a sua volta,
prese le sue stesse sembianze, e cominciò un combattimento all’ultimo sangue,
nel quale entrambi i contendenti ricevettero ferite da ogni parte. Nessuno
interveniva, e nessuno avrebbe potuto intervenire, vista la velocità a cui
andavano i due sayan. A stento riuscivano a vedere i movimenti; un boato, e un
altro, e un altro ancora, ma ogni volta proveniente da un luogo diverso. Poi un
ennesimo rombo proprio davanti ai guerrieri, e i due ricomparvero alla vista di
tutti, completamente laceri e contusi; ognuno stringeva nella sinistra, il
braccio destro dell’altro, ed entrambi tremavano cercando di usare ancora più
forza. Si staccarono, concedendosi una pausa. Entrambi ansimavano, e chi li
guardava non avrebbe saputo distinguerli. Né li distinsero i guerrieri, che
guardavano ora l’uno, ora l’altro combattente, pronti per difendersi in ogni
caso.
Uno dei due sorrise malignamente, e con voce affannosa
disse all’altro: “Credo sia inutile batterci per ora…ma non credere che la
partita sia finita…anzi…siamo appena agl’inizi!”. Detto questo, un’enorme
fiammata avvolse il suo corpo, e in un istante scomparve alla vista di tutti.
Goku, non volle inseguirlo, perché sarebbe stato inutile. I suoi capelli
tornarono del colore naturale, accorciandosi vertiginosamente. Gli altri
guardavano con timore, con tutti i dubbi possibili per la
testa.
Goku si voltò, e vide i loro sguardi attoniti. Sorrise
come era solito fare. “Forse vi devo qualche spiegazione…”
Mi sa che un paio di spiegazioni ve le
devo anch’io…
Innanzitutto, per chi non l’avesse capito,
o meglio, per sicurezza(credo che tutti abbiano capito!), avviso che Kakaroth è
la parte “malvagia” della situazione.
Poi vorrei dire che per la realizzazione
di questa storia ho preso spunto da una storia di Yokary90, precisamente: Hate or Love Yourself? …ovviamente non è un
plagio, né ho intenzione di copiare in qualche punto, ma l’idea di base è la
stessa. Spero che la suddetta non si arrabbierà…e confido nella sua clemenza.
^__^’
Inoltre vorrei avvisare che visto che non
ho idee chiare, che il tempo in vacanza è poco, e che l’unico punto di
connessione con il mondo di Internet e affollato di gente che meno sento e
meglio è, l’aggiornamento sarà estremamente lento!
Ringrazio in anticipo chi leggerà, e spero
in qualche recensione, buona o cattiva che sia…
Al prossimo
capitolo!