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Autore: Leo    26/07/2007    9 recensioni
Goku e Kakaroth. Chi è l'uno e chi è l'altro? E perchè mai dovrebbero andare d'accordo?
"Tu mi hai lasciato chiuso nella tua anima per tutto questo tempo...perchè non dovrei odiarti?!"
"Perchè in fondo...anche tu mi ha lasciato chiuso nella tua anima..."
Genere: Introspettivo, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Goku e Kakaroth

 

“Che diavolo succede?!” “Di chi è quest’aura?” “Non è possibile!!”

 

Le voci dei guerrieri si spargevano su tutta la terra, e gridavano tutte frasi simili. Vegeta, Gohan, Goten, Trunks, Piccolo, Yamcha, Tenshinhan, Crilin, e persino il buon Majin Bu, dalla casa di Mr. Satan; tutti si meravigliavano per ciò che sentivano. La terra era di nuovo in pericolo, e stavolta il suo mostro era l’uomo più impensabile. Ogni guerriero lasciò la sua residenza per raggiungere la città del sud, dove le vite di migliaia di persone venivano spezzate da una potenza che molti avevano già riconosciuto…ma nessuno voleva credere a ciò che sentiva.

I primi ad arrivare sul posto furono Gohan e Goten, che erano i più vicini di tutti…e appena videro quella tuta, si fermarono sbalorditi. I capelli dorati venivano scaraventati indietro a causa delle onde d’urto provocate da migliaia di onde energetiche lanciate contro tutto ciò che si muovesse. Anche la tuta arancione e blu schioccava sul corpo muscoloso dell’uomo che avevano d’avanti. Piccolo raggiunse per primo i due sayan, e come essi, rimase sbalordito per ciò a cui stava assistendo. Il piccolo Goten aveva una lacrima che gli appannava un occhio, e guardava sbigottito e inorridito quello spettacolo, che mai e poi mai avrebbe pensato di vedere.

“…P-papà…” disse il bambino. Nessuno si muoveva; erano completamente paralizzati, un po’ per la paura, un po’ per lo stupore. Poi Goten non resistette più. “PAPÀÀÀÀ!!!” gridò il piccolo, che, chiudendo gli occhi, fece cadere una lacrima, che si allontanò, attratta verso la terra riarsa e bruciata dai vari colpi. A quel grido, l’uomo si fermò, e rimase fermo per una manciata di secondi, in cui il silenzio era spezzato solo dall’ululare del vento e dalle grida della gente impaurita che, nella città, scappava in ogni direzione. Poi si voltò lentamente, mostrando il volto che tutti temevano, e sapevano che avrebbero trovato. Gli occhi azzurri non davano più quel senso di sicurezza che sempre avevano trasmesso, ma erano più simili a due pezzi di ghiaccio, e il sorriso innocente che sempre illuminava il suo viso, era stato sostituito da un ghigno malefico, che ne toglieva ogni luminosità. Ma non c’erano dubbi.

 

Son Goku era l’artefice di tutto quel disastro.

 

“Ciao, figlioli…quand’è che siete arrivati?!” disse con una voce che non si adattava al salvatore della terra. “Papà…che stai facendo papà…” gli disse Gohan, guardando lo sfacelo in basso. “Non sai quanto è divertente!” disse Goku in un ghigno divertito. “Dovreste provarci anche voi…non ci vuole molto: basta aprire la mano verso qualsiasi cosa, e…”. A questo punto, come per fare un esempio, Goku rivolse il palmo della mano verso un palazzo, e lanciò una potentissima onda energetica, che lo ridusse in macerie. “…boom!” disse in un risolino malvagio. “Il divertimento è assicurato in questo modo! Perché non ci provate anche voi?!”.

Gli altri assistevano increduli. Già: non potevano credere che quelle parole erano uscite dalla bocca di un uomo così puro, e così buono. E soprattutto non potevano credere che avesse davvero fatto tutto quello.

Nel frattempo gli altri guerrieri avevano raggiunto il luogo. Son Goku li guardava arrivare a uno a uno, poi il suo sguardo si fermò su Vegeta, uno degli ultimi arrivati insieme a Yamcha e a Tenshinhan. Inizialmente lo guardò con odio. Poi ritornò il precedente ghigno. “Principe dei sayan!” disse con tono sarcastico. “Lei sicuramente si vorrà unire alla conquista di questo pianeta, non è così?!”. Tutti, compreso Vegeta, guardarono sbalorditi quello che tutto poteva essere fuorché il Goku che tutti loro conoscevano. Cosa stava succedendo?

Vegeta guardava insistentemente Goku. Una gocciolina di sudore colò dalla sua fronte; non riuscì a rispondere nemmeno una parola. Ma Goku non sembrava volerne nemmeno una dal sayan. “No, vero?!” disse prima che nessuno potesse anche solo fiatare. “Già…non le interessa più conquistare pianeti…non è più il principe che tutti conoscevano e temevano…”. Il suo sguardo cambiò. Al posto dell’aria sarcastica, comparve un accesso d’ira. “NON SEI PIÙ DEGNO DI ESSERE IL PRINCIPE DELLA NOSTRA RAZZA!!!”. Le parole rombavano nell’aria come dei tuoni. Goku sembrava convinto di quello che diceva. E Vegeta dal canto suo non sapeva davvero cosa dire. Poi Goku riprese il tono sprezzante di prima. “D’altronde…non lo sei più da quando sei stato battuto da un volgare sayan di terza classe…” disse quasi canzonandolo. Vegeta si stupì ancora di più. Come potevano uscire da una bocca come quella parole così pesanti?! Si fermò a guardare meglio quel sayan che aveva di fronte. Guardò i suoi occhi, e il suo risolino. Sembrava…assomigliava tanto a lui quando venne sulla terra per la prima volta…sembrava avere lo sguardo di Napa…o di Raddish…sembrava un vero sayan!

Anche lui sorrise, e a quel gesto Goku inarcò un sopracciglio, senza capire il perché di un simile atto. Poi Vegeta alzò la testa, e, senza perdere il sorriso, disse semplicemente “Bentornato Kakaroth”. Non c’era un tono, non un’inflessione…solo quelle parole, che provocarono lo stupore di tutti, compreso quello del sayan, che in pochi secondi si riprese e iniziò a ridere sguaiatamente. Guardò di nuovo il principe dei sayan. “In fondo, dovevo aspettarmi che avresti capito tutto…prima o poi…”. Vegeta continuava a sorridere. Ma sudava; sudava freddo, perché sapeva che si era scatenata una furia che difficilmente avrebbero potuto tenere a freno.

“Allora…” continuò il sayan. “…non vuoi tornare ad essere il sayan spietato e crudele di un tempo?! Non vuoi assaporare il diletto della guerra e della morte?! Non ti manca tutto questo…principe dei sayan!”. Queste ultime parole vennero pronunciate con ripugnanza dal sayan. Vegeta perse il suo sorriso. “La tua offerta è allettante…ma non mi interessa, grazie…”. Kakaroth fece una smorfia, poi riprese a sorridere. “Già…c’era da aspettarselo da un codardo come te!”. Vegeta represse un attacco d'ira, e cercò di mantenersi. Si limitò a rispondere. “Non chiamarmi col soprannome che meglio ti si addice!”. Kakaroth lo guardò con aria di sfida. “Io sarò un codardo…” inarcò ancora di più il suo sorriso. “…ma non sono un traditore!”.

Quelle parole venivano dette come se i due sayan fossero due bambini che cercavano di vincere uno stupido gioco verbale, ingiuriando contro l’altro parole ostili, e pungolandosi a vicenda. E come un bambino, che aveva capito di aver perso quel gioco, si infuria e si accende d’ira, così Vegeta, dopo quella offesa, divenne furioso, e, trasformato in super sayan, si lanciò contro il suo rivale. Immediatamente Gohan e Piccolo cercarono di fermarlo, e anche tutti gli altri gridavano a Vegeta di non andare, di calmarsi, ma quello sorpassò come un fulmine il namecciano e il figlio di Goku, passò davanti a uno sbigottito Goten, che, fra le lacrime, osservava la disputa tra i due sayan, e si scaraventò contro di lui. Ma Kakarot non si fece cogliere alla sprovvista, e, spostandosi velocemente per schivare il potente pugno dell’avversario, lo colpì con una gomitata alla base del collo, facendolo cadere rovinosamente verso il suolo. Poi sparì alla vista degli altri guerrieri. Intanto Vegeta cercò di bloccarsi in aria per impedire lo schianto; si fermò, e subito alzò lo sguardo per cercare il sayan, ma si accorse immediatamente che non l’avrebbe trovato lì. Difatti, abbassò lo sguardo e lo trovò appena sotto di lui, pronto a cercare, col suo pugno, il mento del principe. Ma stavolta fu il principe a scansare il colpo e a caricare il pugno, che colpì  lo stomaco del nemico. Kakaroth, che perse della saliva dalla bocca, e si piegò in due. Vegeta provò a colpire nuovamente, ma quello gli bloccò il braccio con una mano. Alzò la testa, e mostrò il suo ghigno. Poi rivoltò l’avversario, spedendolo verso il terreno, dove, stavolta, Vegeta si andò a schiantare. Il principe cercò di alzarsi stringendo gli occhi per la fatica. Sentiva del movimento intorno a lui…delle persone scappavano da lì. Poi aprì gli occhi, e vide tutto il sangue che macchiava la sua tuta. Voltò leggermente lo sguardo, e vide un uomo che malauguratamente si era trovato lungo la traiettoria della caduta, e il suo sangue zampillava verso il principe dei sayan, che a quella vista spalancò la bocca. Poi si voltò nuovamente con sguardo pieno d’ira, ma subito la sua espressione mutò in una maschera di stupore e paura, trovandosi nuovamente di fronte il sayan. Questi lo prese per il bavero della tuta, sporco di sangue non suo. Avvicinò il volto fino a che non furono talmente vicini da sentire l’uno il fiato dell’altro. Kakaroth sorrise, poi lasciò andare Vegeta e si rialzò in piedi. Il principe rimase immobile e stupito, tanto che non si accorse che la gamba del sayan si avvicinò velocemente al suo viso, atterrandolo.

Kakaroth sorrideva, poi si guardò le dita sporche di sangue. Sorrise, e cominciò a succhiarsele una a una, assaporandone il gusto, che gli inebriava il cervello. Poi qualcosa lo colpì alla schiena. Si girò adirato, e vide Piccolo senza il turbante e il mantello, che generalmente completavano la sua divisa, con il palmo aperto. Il namecciano si mise in guardia, e senza una parola aspettò l’inevitabile attacco, che quel gesto avrebbe provocato. Ma prima che Kakaroth avrebbe potuto anche solo pensare a un movimento, Gohan e Goten scesero ad affiancare Piccolo trasformandosi in Super Sayan, e così pure fecero tutti gli altri guerrieri, formando dinanzi al sayan una schiera di combattenti pronta ad attaccarlo ad una minima mossa.

Kakaroth sorrise. “Pensate che basti una così minima quantità di gente per mettermi KO?!” disse in tono sarcastico. “E poi perché dovreste intervenire? Perché ho distrutto una città? Perché vi ho chiesto di divertirvi insieme a me? O per quell’impostore laggiù?” disse indicando il corpo tremante di Vegeta che lentamente cercava di alzarsi. “Non ti permetteremo di fare altro male!” disse Crilin. “A costo di rimetterci la pelle…” continuò Tenshinhan. “…salveremo il mondo anche da te!” concluse Yamcha. Kakaroth a questo punto sorrise. “Credono ancora che io sia Goku…” disse a bassa voce. “Meglio così! Avranno più riguardi e incertezze!”.

“Non ti permetteremo di fare del male al mio papà!” disse il piccolo Trunks con le lacrime agli occhi. “Quello che tu chiami ‘papà’ è un bastardo che merita la morte, per quello che ha fatto al nostro popolo!” affermò il sayan, provocando in Trunks un accesso d’ira, che gli fece digrignare i denti e aumentare l’aura. “Vegeta, non ha tradito nessuno, e tutt’ora è fiero di essere il principe dei sayan!” gridò Piccolo. “Lo dimostra benissimo stando seduto in poltrona a guardare la televisione, o a oziare con la sua stupida famigliola…” ribatté Kakaroth irato. Gohan lo guardò pieno di collera. “Non la passerai liscia!”. A questo punto il sayan si abbandonò a una risati sguaiata e sarcastica. “Credi davvero di riuscire ad attaccare tuo padre, ragazzo?”. “TU NON SEI NOSTRO PADRE!” gridò a questo punto il piccolo Goten mentre le sue lacrime scendevano copiose lungo le sue guance rosse.

Ci fu qualche secondo di pausa. I guerrieri avevano paura di attaccare per prima era pur sempre Goku!

Fu un momento: Kakaroth sorrise con aria di sfida, poi si lanciò sull’orda di guerrieri gridando: “IDIOTI!”. Tutti si misero in guardia aspettando con i nervi a fior di pelle. Ma proprio allora davanti ai combattenti apparve qualcuno.

Kakaroth si fermò, e guardò stupito il nuovo arrivato. Perse una gocciolina di sudore. “Hun…pensavo che saresti morto…avrei dovuto ucciderti io!”. Gli altri guerrieri guardavano sbigottiti. Nonostante fosse di schiena lo riconobbero subito: capelli color dell’oro, e tuta dalla tonalità arancione e blu. “G-Goku…?!”.

Goku era serio, e guardava il suo alter-ego. Poi guardò Vegeta che era ancora a terra, tremante e in stato semiconscio. Ed infine guardò il panorama, deturpato dalla furia di quell’essere. Tornò a guardare Kakaroth, digrignando i denti. “Come hai fatto a sopravvivere, maledetto bastardo…avevo ucciso anche Dende!”. Goku guardò con severità il suo doppio. “No…non l’avevi ucciso…era ancora vivo quando Mr. Popo gli ha dato un senzu.”. Kakaroth rimase stupito da quella affermazione. “Accidenti…mi ero completamente dimenticato di quel maledetto nero!”.

Tutti assistevano senza parlare, poiché nessuno sapeva cosa dire, né riusciva a capire cosa stava succedendo.

 

“Non ti perdonerò mai!!!”. Goku si trasformò in super sayan di terzo livello, e si scaraventò addosso a Kakaroth, che, a sua volta, prese le sue stesse sembianze, e cominciò un combattimento all’ultimo sangue, nel quale entrambi i contendenti ricevettero ferite da ogni parte. Nessuno interveniva, e nessuno avrebbe potuto intervenire, vista la velocità a cui andavano i due sayan. A stento riuscivano a vedere i movimenti; un boato, e un altro, e un altro ancora, ma ogni volta proveniente da un luogo diverso. Poi un ennesimo rombo proprio davanti ai guerrieri, e i due ricomparvero alla vista di tutti, completamente laceri e contusi; ognuno stringeva nella sinistra, il braccio destro dell’altro, ed entrambi tremavano cercando di usare ancora più forza. Si staccarono, concedendosi una pausa. Entrambi ansimavano, e chi li guardava non avrebbe saputo distinguerli. Né li distinsero i guerrieri, che guardavano ora l’uno, ora l’altro combattente, pronti per difendersi in ogni caso.

Uno dei due sorrise malignamente, e con voce affannosa disse all’altro: “Credo sia inutile batterci per ora…ma non credere che la partita sia finita…anzi…siamo appena agl’inizi!”. Detto questo, un’enorme fiammata avvolse il suo corpo, e in un istante scomparve alla vista di tutti. Goku, non volle inseguirlo, perché sarebbe stato inutile. I suoi capelli tornarono del colore naturale, accorciandosi vertiginosamente. Gli altri guardavano con timore, con tutti i dubbi possibili per la testa.

Goku si voltò, e vide i loro sguardi attoniti. Sorrise come era solito fare. “Forse vi devo qualche spiegazione…”

 

 

Mi sa che un paio di spiegazioni ve le devo anch’io…

Innanzitutto, per chi non l’avesse capito, o meglio, per sicurezza(credo che tutti abbiano capito!), avviso che Kakaroth è la parte “malvagia” della situazione.

Poi vorrei dire che per la realizzazione di questa storia ho preso spunto da una storia di Yokary90, precisamente: Hate or Love Yourself? …ovviamente non è un plagio, né ho intenzione di copiare in qualche punto, ma l’idea di base è la stessa. Spero che la suddetta non si arrabbierà…e confido nella sua clemenza. ^__^’

Inoltre vorrei avvisare che visto che non ho idee chiare, che il tempo in vacanza è poco, e che l’unico punto di connessione con il mondo di Internet e affollato di gente che meno sento e meglio è, l’aggiornamento sarà estremamente lento!

Ringrazio in anticipo chi leggerà, e spero in qualche recensione, buona o cattiva che sia…

Al prossimo capitolo!

 

  
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