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Autore: San e Rachel    22/07/2004    8 recensioni
"... La spuma del mare, resa dorata dagli ultimi raggi splendenti del sole, lambiva i suoi piedi ogni qual volta si avvicinava un po’ di più alla riva, le onde ormai calme dopo un lungo giorno di impeto giocavano con lei arrivando quasi a toccarla e poi ritraendosi come ad invitarla a provare a raggiungerle..."
Cinque anni sono passati dalla morte di Allie e dalla cattura dell'oscuro signore. Dopo un periodo di assenza lungo due anni, Rachel e suo figlio Dominick, un dolce bimbo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, tornano a casa loro, nel piccolo paesino vicino Tolone, da San, rimasta sola tutto questo tempo. Rachel parla a San di ciò che é venuta a sapere nel periodo trascorso a Londra per lavoro, riguardo ai loro amici Harry, Ron, Hermione, Ginny, Fleur e Bill, con cui hanno perso i contatti da ormai tre anni. E intanto Lord Voldemort medita vendetta...
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Genere: Azione, Malinconico, Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

Capitolo 1 - Nobody wants to be lonely

Il rumore dei piatti sotto la fontana era l'unica cosa che, di tanto in tanto, distraeva il piccolo Dominick dai suoi giochi, seduto sul piccolo divanetto turchino della cucina. San era in piedi accanto al lavandino, ad asciugare i piatti che si stavano autolavando, guidati dalla bacchetta della ragazza, posata a mezz'aria e puntata verso le stoviglie.

Rachel era seduta al tavolo della cucina, che osservava un po' il figlio, un po' la sorella, sorridendo.

- Era tutto squisito, non sapevo avessi imparato a cucinare... ma immagino che per stare da sola e sopravvivere, hai dovuto imparare per forza.-, disse Rachel posando il suo sguardo sulla gemella, che si irrigidì. Posò il piatto a suo posto, e ordinò alla bacchetta di guidare anche la pezza per asciugare. Si girò verso la sorella, slacciando il grembiule. Era ora di affrontare quel discorso.

- Mi dispiace... averti lasciata sola tutto questo tempo... credimi non volevo farlo, ma Dominick é ormai grande, e io dovevo assolutamente fare quel viaggio di lavoro a Londra... abbiamo la possibilità di aprire una filiale a Diagon Alley, capisci?!

San si sedette accanto a lei. La guardò qualche istante, mentre il piccolo Dominick giocava con una ciocca di capelli della mamma, richiamando la sua attenzione. Vedendo la zia e la madre sedute al tavolo si era avvicinato anche lui, per dare modo alla sua sete di curiosità di placarsi. Aveva ancora cinque anni, ma era molto curioso, fin troppo.

- Non ti porto rancore Rachel... non preoccuparti, ma non ho intenzione di aprire una filiale a Diagon Alley... mi basta il nostro negozietto, non chiedo altro...

- Se ti mancasse Ares, la penseresti diversamente...-, disse Rachel corrugando la fronte. - E i nostri amici? Sei stata sola due anni, non hai voglia di tornare un po' lì? Hermione é diventata avvocato ed ha aperto uno studio a Diagon Alley sai, proprio come desiderava... staremo vicino a lei. E poi io vorrei continuare ad andare a trovare Ginny all'ospedale... é ancora in coma, starle così lontano non ti fa nemmeno un po' male? Quel povero ragazzo di Harry va a trovarla tutti i giorni... cambia fiori sul suo comodino tutti i giorni... spesso va anche di notte... povero caro...-, disse mentre un groppo le si formava in gola. Harry non si era mai perdonato ciò che cinque anni a questa parte, era successo a Ginevra. Per quanto riguardava Ron e famiglia, ormai avevano quasi del tutto perso le speranze di avere la piccola di famiglia di nuovo a casa.

- Certo... certo che mi dispiace per Ginny... vorrei anche rivedere gli altri, ma la cosa non mi interessa, io sto bene qui! Ho tutto quello che potrei desiderare e poi... non mettere in mezzo Ares, per favore... Sono già abbastanza perseguitata dai sensi di colpa!

La ragazza si alzò e riprese a lavare i piatti, voltando le spalle alla gemella che sospirò. Prese in braccio Dominick e iniziò a cullarlo fra le braccia.

- Mami... perché zia San si é arrabbiata?-, chiese innocentemente il piccolo, spostando i suoi occhi grigi dal volto della madre, a quello della zia.

- La zia San non si é arrabbiata, tesoro...

- Ma ha detto che é perpetuata dai sensi di colpa!-, ribadì lui deciso.

San e Rachel si guardarono.

Perpetuata?! E questa da dove gli era uscita?

- Ah, ah, ah... perseguitata, Dominick, perseguitata!-, disse Rachel stringendo forte il suo cucciolo, strapazzandolo un po'. Era troppo dolce, quel bimbo.

San si avvicinò al piccolo facendogli un piccolo buffetto sulla guancia, sorridendogli dolcemente.

- Non ti preoccupare paperotto, la zia sta bene e non è arrabbiata con te o la mamma...

Non osò alzare lo sguardo su Rachel, per i primi istanti, era convinta che non potesse capirla, o forse che la capisse fin troppo. Aveva capito che stava scappando, che era solo una codarda e che non voleva riaffrontare tutto il passato?

Le due donne guardarono il bambino, che si era portato una mano al mento, in un buffo fare meditabondo.

- Ahmm... però io volevo tornare a casa di zio Ron, dove mamma mi lasciava prima di andare a lavoro... mi divertivo lì, perché c'erano anche i figli dio zio Fred e zio George! Mamma ci torniamo poi? Qui siamo soli, io mi scoccio!

Rachel roteò gli occhi, divertita: si era fissato a chiamare zii, tutti gli adulti che incontrava.

- Ci torneremo, cucciolo, non preoccuparti... se la zia San si decide!-, rispose l'amorevole mamma, scoccando uno sguardo infuocato alla sorella, incenerendola.

San riprese il suo fare sbuffante, che tanto la caratterizzava, praticamente poteva essere soprannominata caffettiera o locomotiva.

- Guarda che non sei obbligata a rimanere qui, Rachel, se tu vuoi aprirlo puoi benissimo farlo, anche senza di me... In fin dei conti sei sempre stata tu, la migliore, io ho sempre odiato la scuola... perciò ogni minimo trucchetto l'hai imparato tu, non io...

Rachel roteò gli occhi. Solo in quel momento, volgendo lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete di fronte, si accorse di quanto fosse tardi. Erano le 22.00.

- Ne riparliamo domani, é tardissimo, Dominick dovrebbe essere a nanna da un pezzo!-, si agitò, facendo scendere il figlio dalle proprie gambe. Lo prese per mano ed andò verso la loro camera da letto, la stessa che era appartenuta anni prima a Rachel, quando i genitori erano ancora vivi. In quella stanza tutto era categoricamente rosa confetto, dalle tende di lino, alle lenzuola di cotone, alla stoffa che ricopriva il lampadario.

San li seguì, e si appoggiò con la spalla allo stipite della porta.

- Mami... me lo metto da solo il pigiamino, così zia San vede come sono diventato bravo!!!-, disse lui gonfiando il petto di orgoglio.

Dominick era un bambino dolcissimo, ma anche poco modesto, questo perché, per via dell'assenza del padre, Rachel e San lo avevano cresciuto viziandolo in ogni modo possibile.

San ridacchiò, nel vedere il bimbo che tentava di mettere il pigiama incastrandocisi dentro. Rachel tentò di aiutarlo diverse volte, ma lui continuava a rifiutare l'aiuto, ne andava del suo orgoglio, diceva. Quando finalmente riuscì ad indossarlo fece il segno della vittoria in direzione della zia, sorridendo allegramente.

- Si vede che sei proprio cresciuto, ormai sei diventato proprio un ometto! E bravo il mio nipotino preferito! -, disse avvicinandosi al bimbo e scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia.

- Zia sei proprio sciocca... sono il tuo unico nipote!!!-, disse lui scuotendo il capo, rassegnato al fatto che aveva scoperto da tempo, e cioè che gli adulti erano proprio strani certe volte. Fece spallucce, si passò le manine lattee tra i capelli per aggiustarseli, e si ficcò con la testa sotto il lenzuolo, poi con tutto il corpo, e girandosi con strani aggrovigliamenti di gambe e braccia, rispuntò fuori con la testa.

Le due donne continuarono a ridacchiare, era troppo tenero. San salutò Dominick con un altro bacio sulla guancia, rimboccandogli meglio le coperte, salutò Rachel con un cenno della mano e un flebile "notte" e si allontanò per il lungo corridoio, dirigendosi verso il salotto.

- Mami... perché zia San é triste?-, chiese lui sprofondando con la testolina nel cuscino.

- Non é triste piccolino, non preoccuparti. Ora dormi, io ti raggiungo fra poco... vuoi che ti lasci la luce accesa?-, chiese mettendo un dito sull'interruttore della lampada da notte, sul comodino. Il bimbo scosse la testa, in segno di sì: aveva paura del buio, perché quando si addormentava senza luce sognava sempre uno strano fantasma molto simile alla mamma, però con due trecce castane e tanto, tanto sangue sul candido vestitino di seta bianca.

Rachel rivolse un sorriso alla sua piccola creatura e, lasciando la luce accesa, chiuse la porta, augurandogli la buona notte. Si diresse in salotto, sedendosi accanto alla sorella che stava "guardando" la televisione, girando i canali a casaccio.

- Non dovevi andare a dormire sorellina?

- Hai notato quanto, persino nei gesti, gli somigli? Che cosa buffa... il figlio di Micheal Corner, assomiglia a Draco Malfoy, signore e signori...-, disse lei con una risatina sarcastica, guardando distrattamente il film sul canale che aveva scelto San.

- Sì... è incredibile, se non fosse perchè eri incinta prima di andare a letto con Draco, direi quasi che sia figlio suo... Ma era questo di cui volevi parlarmi?

Spense la televisione e rivolse tutta la sua attenzione alla gemella dai capelli lunghi, accendendo una piccola lucina su un mobiletto affianco al divano.

Rachel sospirò.

- No... volevo dirti che nessuno vuole essere solo... men che meno tu... perché ti ostini tanto a non venire con me? Prima di partire stamattina, mentre ero all'aeroporto, Hermione non faceva che chiedere di te... voleva tu tornassi lì... andiamo, San...-, chiese con un tono speranzoso.

San chiuse un momento gli occhi, lasciandosi sprofondare completamente nel divano.

- Prendimi per una codarda, pensala come vuoi, ma non me la sento di tornare lì... mi sento tormentata già lontana da tutti loro, sono sicura che tornando a frequentarli sarebbe ancora peggio, e io non ho la forza necessaria, per ora, per affrontare il tutto.

- Fallo per me... fallo per Dominick... ti vuole così bene... quando stavamo lì, chiedeva di te tutti i giorni... ti prego San, ne sono certa che, anche tu, come me, hai bisogno di avere degli amici accanto... e poi lì c'è Zio Albus, non ti piacerebbe rivederlo? E' come se fosse nostro padre...

San si alzò dal divano, avvicinandosi ad una delle finestre del salotto, che davano sul mare. L'aprì e lasciò che il vento le scompigliasse i capelli, mentre si inebriava del profumo particolare che il mare emanava.

- Preferirei di no... sarò egoista, ma preferirei di no... Se vuoi posso darti una mano a mettere a posto il nuovo negozio, sistemando tutti i prodotti e mettendolo a nuovo, in modo che tu possa iniziare subito l'attività, ma poi dopo tornerei qui... E poi il nostro negozio vende bene, sarebbe un peccato chiuderlo, ci perderemmo un sacco di soldi!

Rachel prese un cuscino, appoggiandoselo sul torace ed abbracciandolo. Chiuse gli occhi. Ma cosa doveva fare per convincerla?!

Improvvisamente un'idea le balenò per la testa...

- Va benissimo, dopo tornerai qui!-, disse furbescamente. Portarla lì già era qualcosa, poi ci avrebbe pensato quel geniaccio di Hermione a convincerla.

San sembrò intuire la sua idea e le rivolse uno sguardo corrucciato.

- Non ci sperare, non mi farai mai cambiare idea!

- Sì, sì... buonanotte... vado da Dominick, prima che abbia un altro dei suoi incubi.

Si alzò con un saltò, lanciò il cuscino chissà dove ed abbracciò la sorella.

- Non te ne pentirai!!

Fine 1° Capitolo

Ed eccoci di nuovo qui, sempre fra i piedi!!! Per il bellissimo prologo ringraziate Rachel, anche se non lo ammetterà mai, è tutto frutto della sua mente! È rimasta a rimuginarci tutta la notte, o quasi, cambiando continuamente perchè non si sentiva soddisfatta, ma alla fine ce l'ha fatta, ecco il capolavoro! Credetemi se vi dico che nemmeno lo considerava speciale, che gemella che mi ritrovo! (Nun è veroOoOoO ç///ç ndRachel)(È verissimo invece, ti fanno tutti i complimenti e tu pensi ancora non sia speciale, stupida! ndSan)(Ma io... ç///ç ndRachel)(Shhh! ndSan)
Volevamo ringraziare chi ha già preso a leggere il seguito di "due gemelle scatenate" e soprattutto chi ci ha già recensito!!!


Ninphadora: Tutto merito di Rachel, assicurato! È lei che ha deciso il cambio di metodo, soprattutto vedendo che vi è piaciuto! Mitica sorellina!
claudia: Eheh, ecco a te il primo capitolo! Ancora buone vacanze e, per l'immagine di Ares, ti chiediamo di aspettare ancora un poco, arriverà presto in ogni caso, non preoccuparti! Ci stiamo lavorando!
Ginny: Come già detto, tutto merito di Racheluccia! Ora, infatti, come detto in precedenza, abbiamo addottato questo stile, sperando piaccia di più anche a voi! Tutto molto più descritto e profondo!
Lisa: Accidenti, siamo contente ti abbia fatto questo effetto, tanto da portarti a recensirlo! Speriamo che il metodo di scrivere, che stiamo prendendo, ti continui a piacere! Facci sapere! ^.- I consigli ci tornano sempre utilissimi, sono preziosissimi!
mary1986: Poro Ares? ç.ç Shi, è vero, ma putroppo non diremmo solamente "povero Ares"! Ecco a te l'aggiormento, sperando continui a piacerti!
Elisa: Eh no, proprio mai! Come vedi, infatti, siamo di nuovo qui! XP

Al prossimo chap!!!

Rachel&San Dickinson

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