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Autore: eijuliet    07/01/2013    1 recensioni
"sei strano, Harry."
"sei bella, Faith."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'well,let me tell you a story
about a girl and a boy..
he fell in love for his bestfriend,
when she's around, he feels nothing but joy.'


Faith chiuse la porta piano,ma il vento impedì questo e la sbattè forte. La ragazza pronunciò un 'perdono' alla madre che molto probabilmente sobbalzò per l'azione appena avvenuta. Si sistemò la grande borsa a tracolla sulla spalla e scese le scale del palazzo, arrivando finalmente al portone di esso. Lo aprì e un'ondata d'aria la travolse, facendole chiudere la giacca che provava a ripararla dall'attuale nemico che provava a rendere il suo cuore più freddo di quello che già fosse di suo.

Harry correva per una stradina di Londra,cercando di superare l'autobus subito dietro lui. La fermata si fa sempre più vicina,ma intanto il bus lo supera. Accellera il passo facendo agitare lo zaino in spalla e finalmente si accosta al mezzo, che apre le porte ospitandolo e, con ancora il fiatone, sale sedentosi accanto ad una signora anziana,che le sorride amichevolmente.

Dopo buoni minuti la ragazza arriva ai viali del centro inglese, si siede su una panchina fortunatamente vuota e afferra il libro di Hunger Games dalla borsa, che adesso si trovava accanto a lei. Il vento cessa a strati,sempre di meno mentre degli uccellini cinguettano sopra la sua testa presi a procurare un nido. Ma questo non lo sa per certo, dato che il suo sguardo è troppo preso a capire ogni singolo rigo di quel libro che tanto amava.. "Vincere significa fama e ricchezza. Perdere significa morte certa. Ma per vincere bisogna scegliere. Tra sopravvivenza e amore. Egoismo e amicizia. Quanto sei disposto a perdere?"

Il panorama accanto ad Harry scorreva velocemente, poi si fermava, e dopo ricominciava questo ciclo, all'infinito. Le note di Girl Panic dei Duran Duran risuonavano nella sua testa, facendolo rilassare. Gli era sempre piaciuto cantare e non perdeva mai occasione per farlo, ma adesso non era esattamente il momento adatto. La madre continuava a ripetergli che aveva una futura carrira da star e ogni volta che lo faceva lui scoppiava in una risata isterica, quasi nervosa. Sarebbe dovuto scendere tra tre fermate: erano le quattro. Sospirò spostando lo sguardo fuori dal finestrino e l'immagine di una ragazza lo fece sorridere, alzandosi istintivamente. Uscì dal bus e attraversò la strada, portando le cuffiette in tasca, senza nemmeno premere pausa sull'ipod. Scompigliò la sua criniera e le vennero in mente tutte quelle volte che era proprio lei a farlo. Odiava che glie lo facessero, ma a Faith lo permetteva. Sorrise e gli si posizionò davanti.

Un'improvvisa mancanza di luce fece ombra sulla pagina del libro. Faith alzò lo sguardo per capire cosa fosse successo e sobbalzò quando vide che non era una nuovola ad oscurare quel poco sole che si era venuto a creare, ma bensì il suo amico. Sorrise chiudendo il libro mantenendo l'indice sulla pagina per non perdere il segno e poi si alzò.
"che ci fai qui?" accennò una risata abbracciandolo.
"veramente stavo andando a casa, poi ti ho vista e sono sceso dall'autobus,tu?"
"non avevo meglio da fare e sono venuta qui a leggere."
"ti piace veramente tanto leggere,eh?"
Annuisce e si risiede, facendogli spazio buttando la borsa ai suoi piedi. Il rapporto che c'era tra loro due era unico. Un pò come le amicizie tra maschio e femmina che succedono nei film e questo la rendeva ancora più bella e vera. Faith si gira verso lui che si è accomodato con il solito sorrisetto dipinto sul viso. Quasi contemporaneamente lui fa lo stesso e si ritrovano a contemplarsi occhiate indecifrabili. Per la ragazza i suoi occhi sono il posto dove può sentirsi al sicuro.

Harry amava le iridi marroncine con piccoloe smagliature verdi chiaro della ragazza, era come una casa per lui. Amava rinchiudercisi e proteggersi dal mondo che c'era là fuori. E faceva di tutto per farglielo capire. Lei sospirò voltando lo sguardo nuovamente di fronte a sè per guardare alcuni soggetti che erano appunto presenti: un bambino su un triciclo spinto dal padre che intanto parlava al telefono, una signora che lanciava delle briciole di pane a uccelli e proprio in questo momento, davanti ai loro occhi, passava una donna sulla trentina che faceva sbattere i suoi tacchi a spillo sull'asfalto con lo sguardo perso. Soffriva.
"vuoi venire da me?" Faith si alza poggiando il libro dentro la borsa per poi prenderla in spalla. Chissà in cosa sperava in quell'istante.
"accetto volentieri.." sorrise lui,per poi afferrarle la mano.

A quel tocco Faith nemmeno per un motivo valido, si irriggidì. Non era assolutamente la prima volta che le loro dita si intorcigliavano, no. Eppure c'era qualcosa di più. Sentiva come che emanava un vortice di emozioni in ogni lembo della sua pelle. Ma perchè? Cominciarono ad incamminarsi verso casa della ragazza, facendo dondolare avanti e indietro le loro braccia. Ogni tanto sorridevano a quella vista, ma nessuno pronunciava parola. C'era come un imbarazzo. In effetti Faith non era una di quelle ragazze che amava parlare, era più brava ad ascoltare cosa dovevano dirle gli altri. Probabilmente Harry non le doveva dire nulla, quindi rimanerono in silenzio, un silenzio che valeva più di mille parole. Sfuggì un lamento dalla bocca di lei, facendo girare il ragazzo.
"freddo?"
"abbastanza.."
Dette quelle parole, Harry si tolse la sciarpa arrotolandola sul suo collo. Lei sorrise dolcemente e abbozzò un 'grazie'.

Sono le persone silenziose quelle che hanno di più da trasmettere. Sembrano vuote, mentre dentro esplodono e nessuno se ne accorge. Era questo quello che Harry amava di Faith. Finalmente arrivarono al portone, Harry aveva proseguito tutto il percorso senza sciarpa e molto probabilmente il giorno dopo si sarebbe svegliato con il mal di gola, ma non le importava perchè avrebbe sopportato questo ed altro pur di rendere felice la ragazza al suo fianco.
Fait spalancò la porta della sua camera e le fece segno di entrare. Lui in cambio sorrise e fece un passo dentro la dimora dove avevano passato dei momenti indimenticabili assieme. Si avvicinò alla parete davanti a lui e cominciò ad osservare tutte le foto che erano appese, lui era più volte presente e la cosa gli piaceva. Gli piaceva il fatto che l'ultima cosa che lei vedeva prima di chiudere gli occhi e sprofondare in un sonno pieno di sogni, era lui. Passò una mano sullo spazio centrale del muro bianco dove cessavano le fotografie e si dava inizio ad una calligrafia perfetta che finiva per scrivere: "cause this love, is only getting stronger."

La madre era uscita, erano da soli in casa. Faith osservava Harry curiosa, non capiva benissimo cosa stesse facendo su quella parete, però le piaceva. Le sembrava che lui volesse incorniciare tutti quei ricordi che mostravano le foto e custodirli nella mente o nel cuore, per sempre.
"ne abbiamo combinate insieme.." ironizzò lui voltandosi.
Lei replicò inarcando per pochi istanti le sopracciglia e poggiò la borsa sulla scrivania. Rimise il suo amato libro nell'apposito scaffale e tirò fuori la macchinetta fotografia, sistemando anche essa al suo posto.
"vuoi qualcosa da mangiare, bere?" cambiò discorso.
"vorrei.." non riuscì a finire la frase che cominciò a piovere, bruscamente.
"un ombrello." rise poi,provocando un sorriso anche sul viso di lei.
"vuoi già andartene?"
"forse."
"sei strano, Harry."
"sei bella, Faith."
A quelle parole le si bloccò il sangue. Nessun ragazzo prima d'ora le aveva detto quelle parole, ad eccezione del padre ovviamente.
Scese lentamenta dalla scrivania dove ci si era seduta e deglutì.

Harry l'aveva detto. Non sapeva ancora se aveva fatto bene o forse sarebbe dovuto rimanere zitto. Era comunque ormai troppo tardi, perchè in questa vita purtroppo non c'è il tasto 'rewind', come in una canzone. Non ci pensò su due volte e le afferrò un polso,facendola così voltare. Si alzò piano. Lei sembrava quasi impaurita. Come faceva ad aver paura del suo migliore amico?
"Harry, forse è meglio che tu vada.." Cosa? Non credette a quelle parole. Lo stava cacciando; in modo più dolce si, ma lo stava facendo.
"ma.."
"niente ma Harry, vattene ti prego."

Il cuore le si strinse. Stava dicendo al suo amico più fidato di andarsene. Perchè? Per un motivo che era più che valido per lei: non riusciva ad amare.
La mente della ragazza continuava a ripetere che forse quella era il momento giusto per tentare e provare ad innamorarsi, a trasmettere emozioni a qualcuno..

Harry sorpreso di quel comportamento, non voleva contraddire la sua amata, così afferrò nuovamente lo zainetto e andò in salone, aprendo la porta di casa.
"allora ciao,Faith." disse prima di uscire una volta per tutte da lì dentro.

Delle involontarie lacrime scesero dal volto di Faith. Riusciva a far soffrire tutti, vedete? Era per questo che a tutti i ragazzi che si avvicinavano -che non erano nemmeno pochi- le diceva un 'no' secco. Era riuscita a far soffrire anche l'unico ragazzo che la faceva sorridere. Che l'amava per quello che era veramente, non per cosa mostrava esteriormente. Si sedè sul letto e prese il suo volto tra le mani.
'perchè a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo carattere di merda? Perchè riesco a far soffrire anche le persone che amo più di me stessa?' nella sua testa rimbombavano da una parete all'altra queste domande. In questo momento avrebbe solo voluto afferrare quelle lamette e tracciare dei tagli su quei piccoli polsi.
Prese un respiro e si affacciò alla finestra. Harry era ancora lì. Seduto sul gradino che separava il palazzo dalla strada. Quasi per certo stava piangendo.
Faith voleva cambiare. Si era messa in testa che con il ragazzo che l'aveva aiutata sempre in tutto, forse riusciva a trasmettere qualcosa in più dell'amicizia. La pioggia continuava a piovere e non aveva nemmeno dato l'ombrello al ragazzo. Una buona ragione per scendere e rivedere i suoi smeraldi.
Corse accanto alla porta e lo afferrò; prima di scendere si ricordò che le aveva prestato anche l'ombrello, quindi prese anche essa e scese arrivando davanti a lui.

Harry sentì dei passi che si facevano sempre più leggeri dietro di se'. Subito pensò che fu un qualche abitante del palazzo che doveva uscire 'chi uscirebbe mai con questa pioggia? Solo un deficente.' ma ritirò quelle parole non appena vide la ragazza con sciarpa e ombrello in mano.
"bè t-ti sei scrodato questi.." Faith tremava. Sarà per il freddo.
Si alzò con quelle poche forse che le rimasero e afferrò entrambi gli oggetti. Fece un segno con la te
sta come per ringraziarla e si voltò ancora una volta verso quella che era diventata un fiume,piuttosto che una strada. Sarebbe venuto a grandinare. Fece un passo in avanti che bastò a fracicarsi tutto,dalla testa ai piedi.
"veramente hai scordato anche un'altra cosa.." disse poi richiamando l'attenzione.
Si girò quasi stufo e non riuscì a credere cosa fosse appena accaduto: Faith era attaccata a lui, che cingeva le braccia intorno al suo collo mentre le labbra cercavano di trasmettere finalmente amore. Inizialmente era quasi sorpreso, ma non se lo fece ripetere un'altra volta, così la prese per la vita alzandola da terra quel poco che bastava per farla roteare in aria.

"indovinate adesso? Sono passati anni da quel 8 ottobbre 2008 e Faith riesce con un semplice bacio stampato sulle labbra di Harry, a trasmetterle le stesse emozioni che provò la prima volta che le loro bocche si icontrarono."




Grazie a tutte coloro che sono arrivate fino a qui,ci tengo veramente tanto.
Seguitemi su twitter,sono hugmewatson
Se siete arrivate fino a qui,non vi faticherà lasciare una recensione,giusto?
  
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