« Cos’è il giorno? Cos’è la notte? Lo spazio? L’aria? E’ il cibo? .... Sono solo, solo in questo infinito spazio bianco… » la stanza s’illuminava solo quando il tempo passava.
« Cos’è il cielo? Una persona? », la sagoma bianca aveva tante domande ma nessuna risposta.
« Se saprò cos’è…. Apparirà? »camminava nell’infinito spazio, da solo, il suo aspetto si oscurava al suolo.
« Io non ho volto, non ho nome, né anima e pudore…Cos’è l’amore? La felicità e la gioia? ... Io non lo so, questo mondo … così bianco…ci sono solo io, io, una sagoma nera che si distingue dal bianco, il bianco puro sta svanendo…. diventa nero è io divento bianco….Cammino da molto, Sono stanco ma continuo… »Camminava ancora…nello spazio infinito che non finiva mai…
« Per quanto tempo ho camminato non lo so… le mie dita non riesco a vedere, perché io non ho occhi né bocca, sono una linea disegnata ».
Le sue gambe anche se erano esauste non potevano fare a meno di camminare, come se volessero raggiungere o trovare qualcosa. Abbassò lo sguardo e andò a scontrarsi su qualcosa di nero.
« Sono fermo … Il nero mi ha fermato…Se questo, ha potuto “fermare“ le mie gambe … ci sarà qualcosa di nuovo … Qualcosa che potrà cambiare il nero e il bianco ».
La sagoma bianca si avvicinò a quel ostacolo, devo dargli un nome pensò. Il nero e ovunque, ma una cosa diversa deve avere un nome … Muro!... questo nome da la sensazione che qualcosa blocchi l’accesso.
Anche se gli dava un nome non poteva proseguire, la piccola sagoma che era sempre stata indifferente, era curiosa….voleva scoprire cosa si trovava oltre il muro. Poggiò la sua schiena contro il muro e guardò in alto.
« Voglio scoprire oltre il muro cosa c’è… forse tutte le mie domande avranno una risposta… ».La sagoma senza nome si stese a terra. La sua mano cadde a terra…sentì qualcosa…qualcosa di caldo… era una oggetto dorato, un colore giallo che splendeva. Subito dopo aver raccolto quel’oggetto, sul muro apparve un cerchio.
« Che strani colori…. Anche se sono strani, mi riscaldano».
La sagoma si avvicinò a quel cerchio e mise l’oggetto d’orato al suo interno e lo girò… all’improvviso, il muro si aprì. L’omino era felice, perché poteva finalmente scoprire cosa c’era dietro il muro, niente…. In quello spazio non c’era niente… come tutti gli altri spazi era nero… ma qualcosa di diverso c’era! Un’altra sagoma simile a lui ma nera.
«Chi sei?.... »,mandò un messaggio mentale alla sagoma. Non rispose, si limitava a stare ferma.La sagoma nera si avvicinò alla sagoma bianca….gli prese la mano e tutto intorno a lui cambiò. Il suolo diventò tutto verde, le sue mani diventavano rosa, gli comparvero occhi e bocca e dei capelli. Anche la sagoma bianca cambiò, anche lei come la sagoma nera divenne colorata. Dietro di loro il paesaggio prendeva forma. Verde e marrone il terreno, giallo il sole, azzurro il cielo, bianche le nuvole, trasparente e fresca l’aria tutto prendeva forma e colore. In quel momento la sagoma nera ebbe delle risposte alle sue domande e trovò qualcuno con cui condividerle.