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Autore: crikke90    27/07/2007    17 recensioni
Siamo ancora a Kanto, nella Battle Frontier, in una città indefinita a festeggiare carnevale e la mente di Ash si perde tra la folla. Non fisicamente, s'intende.
Misty è immersa nello spirito della festa, ma non è da sola... e Gary... bhe, Gary riemerge dal nulla per aumentare la comicità della situazione!
Un'altra mia caratteristica fic comico demenziale senza faccine. Oddio, di demenziale tende ad avere ben poco una volta superato il primo capitolo....
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brock, Gary, Tracey | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Mondo E’ Bello Perché E’ Rosa
Capitolo 01: Che La Sfiga Sia Con Te!

Non era affatto normale…
Ash guardò spaventato e disgustato la visione di Vera che, uscita dal camerino di prova, indossava un vestito da Goldeen, tutto solo perché era carnevale.
-E’ inverno, stupida!- fu pronto a dire Drew arrossendo come un pomodoro maturo. Il fatto che il ragazzo si fosse auto-invitato non importava a nessuno lì dentro perché c’era da convincere la ragazza che non poteva uscire fuori mezza nuda e con il fondoschiena al vento, soprattutto in una città piena di maniaci come quella.
Brock era rimasto scandalizzato credendo che forse, da grande, Vera avrebbe potuto avere un futuro come attrice dello spettacolo. Cresciuta il suo corpo si sarebbe modellato bene…
Max aveva chiuso gli occhi arrossito come un pomodoro —era stagione forse?— e si era tolto gli occhiali per non dover vedere assolutamente la sorella in quello stato.
Per tornare al primo nome citato nella storia, Ash stava attraversando un tunnel lungo, molto lungo, dove ricordava nella stessa stagione tra l’altro, un’altra sua amica vestita con quel costume… e non avrebbe saputo dire se allora quella fosse stata una cosa spiacevole o meno; sapeva solo che all’interno del tunnel vedere Vera con la faccia coperta da quella di Misty non era sano, non era naturale, non era affatto normale.
-Sorellina…- il fratello si era auto imposto di non guardare. -Cambiati d’abito o sarò costretto a svelare al mondo quello che facevi a 5 anni…-
La ragazza sobbalzò, chiedendosi cosa diavolo facesse a 5 anni —poiché il suo cervello aveva rimosso tali ricordi— ma spaventata da questo tornò di corsa nel camerino ancheggiando vistosamente —anche se senza volerlo poiché con quel costume e quei tacchi alti era impossibile camminare— cercando un altro costume da provarsi.
-…che cosa faceva a 5 anni Vera?- chiese Brock, in un sussurro, troppo curioso per restare lì fermo in attesa.
-Giocava con le bambole, mi sembra.- rispose il ragazzino.
-Ma è una cosa normale! No?- fu la reazione di Ash, tornato apparentemente normale dopo che il tunnel nero dei ricordi sgradevoli e gradevoli allo stesso tempo lo aveva attraversato all’altezza del fegato.
-Sì, ma qualcosa dovevo inventarmi, non trovate?- i tre uomini annuirono solenni. Drew sospirò come se un grosso peso gli fosse stato levato dallo stomaco.
-Almeno si spera che adesso scelga un costume più consono…- sbuffò. -Ma si rende conto che uscendo in quel modo si sarebbe presa una broncopolmonite?-
-No, lei non si rende conto di nulla.- Brock incrociò le braccia al petto. -E’ fondamentalmente stupida, come Ash.- l’interpellato lo fulminò con gli occhi.
-Grazie amico mio.- fece con fare sarcastico.
-Prego.-
-Questo va bene?- Vera uscì sorridendo a trecentosessanta gradi con costume rosso da cinesina con uno spacco laterale che le faceva vedere le mutandine bianche. Aveva anche dei graziosissimi orecchini nascosti però dai capelli. Ash si mise le mani nei capelli facendo cadere il cappello.
-Basta! Mi vado a ricoverare!- urlò voltandosi indietro preoccupato per la sua salute mentale —il tunnel stava facendo il suo ritorno!!—.
-Sei una pazza.- la fulminò Drew.
-No… in fondo può andare…- Max le girò attorno poi notò lo spacco. Sbatté le palpebre sistemandosi gli occhiali sul naso, dunque guardò in faccia la sorella e con espressione solenne annunciò: -Ti si vedono le mutande con gli orsetti.-
Passarono un paio di secondi in totale silenzio seguiti dalle risatine soffocate dei presenti —anche dal tunnel— e la ragazza arrossì fino all’inverosimile rinchiudendosi nel camerino. Ad averla traumatizzata più di tutti era stata la faccia di Drew che aveva assunto un’espressione innaturale che non gli aveva mai visto… faceva quasi paura —balle! Si vergognava come una ladra—
-E allora…- si fermò un paio di secondi a prendere fiato poiché aveva inconsapevolmente urlato da dietro la tenda. -…trovatemelo voi un costume!-
…una parola…

Immaginate di sguinzagliare quattro uomini per un negozio alla ricerca di un costume per una ragazza. Bene, fate conto ad un maniaco, un bambino innocente, un famoso coordinatore e un allenatore con la testa da un’altra parte. Quante possibilità avete di ritrovare il negozio in uno stato quasi completamente sano?
-Ash!- urlò il bambino dopo aver notato il compagno di viaggio che, per trovare la taglia dell’amica, aveva fatto cadere a terra un minimo di venti vestiti. Rimasto con solo la gruccia in mano guardò spaesato il bambino.
-Ops…- mugolò. Il suo interlocutore sospirò spazientito e si avviò verso di lui ma inciampò inavvertitamente nella gamba di un tavolino —come lo sa solo lui— facendolo cadere a terra… e rotolando per terra lui stesso ritrovandosi sulla testa un reggiseno imbottito color Magenta.
Benissimo!
-Che cos’è tutto questo casino?- urlò Drew arrivando da un altro reparto.
Vista la situazione decisamente drammatica sobbalzò facendo un passo indietro di troppo sbattendo contro uno scaffale, vedendo infrangersi a terra un grazioso copricapo di vetro… no, non era un copricapo, era un ornamento, cavolo!
Brock assunse un’espressione alla “Io non li conosco” ma lo tradì il fatto di avere in mano un reggiseno imbottito viola con dei disegni rosa e un compagno di viaggio troppo sincero e spontaneo.
-Brock! Che diavolo hai in mano?- chiese Ash.
-Uno, due, tre e quattro…- una commessa li aveva indicati uno per uno con fare sospetto. Cavolo. Cavolino. Cavoletto! -Cosa state combinando? Ripagherete voi tutti i danni!- intanto da dietro Vera —stanca di aspettare— si nascondeva il volto con le mani dall’imbarazzo.
I quattro moschettieri lo notarono solo dopo, ma lei aveva già comprato un costume da Skitty dotato di una minigonna e una scollatura non indifferente.
Ovviamente non aveva avuto idea delle condizioni climatiche…

-…perché non parlate?- l’allegro gruppetto era in giro per la città da una ventina di minuti circa e nessuno, oltre Vera, aveva spiccicato parola. Ovviamente Vera era in costume… e nonostante il cielo fosse coperto di nuvole, essendo loro in mezzo a tanta gente cominciavano a sentir caldo.
Caldo a Febbraio. Non c’era più religione…
Nessuno dei presenti avrebbe mai rivolto parola alla ragazza… almeno fino a quando lei non si sarebbe tolta quel costume invocando al freddo… o quando sarebbe morta di polmonite atipica, ormai non faceva differenza. L’unico problema stava nel fatto che, in quel preciso momento, loro avevano caldo!
-Sia maledetto il buco dell’ozono…- sussurrò Drew.
-Concordo.- annuì Max convenendo per la prima volta che quel tizio non era così antipatico come aveva sempre sostenuto.
-Ho cal-- stava per decretare Ash, stanco della vita che stava conducendo —o meglio, di ciò che stava indossando— ma Brock fu pronto a tappargli la bocca in modo tempestivo avviando nel suo cervello la procedura di “cancellazione tracce” —esisteva?—
-Anche io ho voglia di calamari…- calamari? Tra tutte le parole esistenti doveva andare a pescare i calamari?
-Ma io…- il moro stava per svelare a tutta la città la sua temperatura corporea ma, a costo di ucciderlo, gli altri tre non glielo avrebbero permesso!
-Lo so, sei un pozzo senza fondo!- Max si mise a ridere nervosamente: non era bravo a dire le bugie… l’allenatore non riusciva a comprendere quello che stava sopravvenendo ma non poté dire nulla poiché i suoi occhi riuscirono a incrociare qualcuno che gli fece cancellare dalla mente tutto quello che gli era accaduto da lì alla nascita.
Cavolo! GARY!
Non era sano! No, in realtà non sarebbe rimasto sano!
Ricordò a malincuore che, l’ultima volta che lo aveva visto, gli aveva urlato cose poco carine del tipo “Sei uno stronzo e nessuna donna si metterà con te” ribattendo tra l’altro cose del tipo “io, invece, sarò sicuramente fidanzato la prossima volta che ci vedremo!”
Ovviamente le sue ingiurie erano andate a buon fine visto che stava andando a passeggio con una ragazza, lui, il bastardo. Se qualcuno non lo avesse capito, il contenuto della frase è ironico.
Altrettanto ovviamente lui la ragazza non se l’era trovata.
Quello diventava un grosso problema…
Ma perché doveva trovarsi a litigare con quel tizio ogni volta che lo vedeva? E perché doveva trovarsi a fare delle sfide assurde a cui lui non avrebbe mai vinto? E perché dopo aver perso il suo amabile amico glielo faceva pesare attaccando manifesti per un’intera regione?
Doveva smetterla di litigare con lui non sarebbe rimasto sano sul serio…
Pregò in turco —pur non conoscendo il turco— che il suo caro amico d’infanzia non l’avesse visto in mezzo a tutta quella gente mentre stava ribollendo dal caldo…
-Ashy!- appunto! La prossima volta avrebbe pregato in latino, magari sarebbe stato ascoltato! -Cosa ci fai qui? Non ti fa caldo?- alzò gli occhi notandolo in costume da bagno con uno stuolo di ragazze voltate verso di lui ad ammirargli il fondoschiena.
Cavolo!
-No!- Drew si fece avanti con forza difendendo quel briciolo di orgoglio maschile che gli era rimasto per portare in giro una Vera molto “al naturale”. -Anzi! Fa quasi freddo oggi…-
-Già!- si fece avanti Max. Poi ai due venne un dubbio che esplicarono all’unisono.
-E tu chi saresti?-
-Gary Oak!- enfatizzò il suo nome come se fosse un principe o roba simile, al che Vera, la quale aveva acquistato —probabilmente su eBay— dei grandi e intensi lucciconi agl’occhi gli si rivolse con il dovuto rispetto.
-E cosa ci fa qui, Gary-sama?- Drew fece un sobbalzo all’indietro dalla sorpresa e dalla gelosia. Avrebbe imprecato se fosse stato sicuro che nessuno avrebbe potuto sentirlo.
-Sfilo in tutta la mia bellezza!- rise.
Ash per un attimo si chiese cosa non lo aveva ancora portato a sfotterlo per la grande stupidaggine che gli aveva detto quell’ultima volta non sapendo che, quando si chiama un cane, il cane risponde. In quel caso il cane era la metafora adatta per indicare la domanda o la beffa tanto temuta in quell’ultimo quarto di secondo.
-E la tua ragazza, Ashy?-
Appunto.
Cominciò faticosamente a pensare cercando disperatamente di non andare nel pallone e di risultare convinto, anche in minima parte andava benone, di quello che avrebbe detto incurante di tutte le regole di etica e morale che sua madre aveva tentato di piantargli nel cervello insieme ai pomodori.
Quale nome avrebbe dovuto fare per sopravvivere all’ira del suo migliore amico —constatato il fatto che con un migliore amico del genere non aveva bisogno di nemici…— e rimanere vivo?
Non cominciò nemmeno a fare l’analisi mentale di chi avrebbe potuto sacrificare per una buona causa, poiché aveva esitato veramente troppo, e cominciò a far vibrare le corde vocali per prendere tempo.
-E’ rimasta a casa… era stanca…- ridacchiò mettendosi una mano dietro la testa. Fottuti principi morali!! Vide Gary strabuzzare gli occhi sorpreso.
-Allora ti sei seriamente trovato la ragazza!- No, pensò interiormente, non potendo dirlo visto che, per tale errore, sarebbe risultato morto all’anagrafe da lì all’eternità. -E chi è?-
Già, chi?
-N-Non credo tu la conosca…- balbettò ancor meno convinto.
-Non sarà Pel di carota!- non fu capace di spiegare perché ma arrossì di botto non potendo in alcun modo replicare quello che quel tizio di fronte a lui stava insinuando e, per qualche strano motivo, questi lo prese per un sì. Gary cominciò a ridere come un forsennato al che l’imbarazzo di Ash scomparve e con lui tutto il gruppetto lo guardò interrogativamente. -Allora la tua ragazza, Ashy, ti sta facendo le corna!-

Misty non era mai stata, nel suo cervello almeno, una ragazza talmente attraente da avere uno stuolo di ragazzi ai suoi piedi. C’era stato Rudy, per quel che sapesse, e poi il nulla più tota- no, forse il più totale no…
Per quanto il suo cervello poté ricordare una volta Tracy gli aveva fatto una domanda molto strana, qualcosa che implicava Misty, in qualche modo, “Sei innamorato di lei?” o simili. All’epoca probabilmente aveva fatto un salto all’indietro cadendo sul fondoschiena e iniziando ad urlare a voce alta che lui, con una racchia come lei, non ci sarebbe voluto mai stare.
Non lo aveva mai pensato, a dire il vero, ma gli veniva spontaneo dirlo… certo se avesse saputo che l’aveva spacciata per la sua ragazza sarebbe stata lei a inveirgli contro…
In fondo non aveva negato perché non era presente e non avrebbe potuto replicare. Più che altro erano i suoi amici che avevano avuto uno strano comportamento standosene beatamente in silenzio mentre lui aveva iniziato a mentire spudoratamente sulla sua vita sentimentale.
Li avrebbe sempre amati! Sì, erano i migliori!
Mentre Gary li guidava per il paese in festa cominciò a grattarsi nervosamente il dorso della mano destra scoprendo di essere stato punto da una zanzara.
Zanzare a febbraio? Non c’era più religione sul serio!!
-Sei sicuro di aver visto Misty?- chiese improvvisamente Brock. -Proprio Misty?-
-Ha quel codino assurdo…- fece Gary. -…è altamente riconoscibile!-
-E’ un bel codino.- si sbrigò a dire Max, in completa difesa dell’amica. -Vero, sorellina?- si voltò in direzione della consanguinea ma questa stava fissando il loro nuovo “amico” con fare decisamente trasognato.
-Sì…- mormorò, probabilmente senza aver compreso una parola di quello che le era stato chiesto. Drew sbuffò cominciando a grattarsi il dorso della mano sinistra, scoprendo di avere, pure lui, un pizzico di zanzara.
Restò un paio di secondi a fissarlo chiedendosi quante possibilità ci fossero che fosse stata veramente una zanzara. Poche, senza dubbio. Decise in ogni caso di assecondare il suo prurito e usare quel piccolo bozzolo come antistress, stessa cosa che, in quel momento, stava facendo anche Ash.

-Un pizzico di zanzara…- Misty si osservò il dorso della mano destra con fare poco convinto.
-Siamo a Febbraio!- rise Tracy. -Probabilmente è qualcos’altro! Forse sei allergica a qualcosa!- la rossa, incurante delle parole che il ragazzo le aveva rivolto, cominciò a grattarsi la mano.
-Prude.- sentenziò. Lui sospirò.
-Così diventerà gigantesco lo sai?-
-Non m’importa!- sbuffò, ma la sua attività venne interrotta dal ragazzo che la prese per i polsi, fermandosi di fronte a lei. Misty cominciò a guardarlo negl’occhi con un’espressione smarrita. Cominciò a chiedersi se quello si potesse chiamare amore. In fondo per lei era sempre esistito Ash e…
Si voltò da un’altra parte, decisamente imbarazzata dalle intenzioni di Tracy, ma le sue iridi verdi videro qualcuno che le fece crollare la terra sotto ai suoi piedi.
Fine Capitolo 1

Commenti da un'autrice che amate tanto a prescindere che io scelga una MistyxTracy o una MistyxAsh: C'è un AMV su YouTube (c) che s'intitola I'm So In Love With You ed è dedicato alla coppia-- no, triangolo AshxMistyxTracy. Questo mi ha dato un sacco d'ispirazione per una fic assai complicata... Notority è già complicata di suo, perchè prima di arrivare a dove penso io mi ci vorranno capitoli interi... questa è stata iniziata come "fic senza senso e senza pretese" dove, alla fine, ho infilato il triangolo e... ah, no, questo appartiene al capitolo prossimo, non posso dirlo... ma Kogarashi/Ery-chan mi ha dato l'ispirazione, diciamo! Cominciare una fic con la battuta "Non è affatto normale" non è normale, vero? XDD
Ebbene gente, questa era PinkWorld. no, non era, è tutt'ora! Ho appena finito il capitolo 2 perciò mi butto sulla pubblicazione... sto cercando di continuare anche Notority! Ce la posso fare... (no, non posso)
^*^ bye gente!! Vi lovvo tutti so much =*

   
 
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