Storia scritta per L'Albero di Natale indetto da destiel_italia, sul prompt pupazzo di neve. :3
Forse sono tutti quanti un po' OOC, io non riesco a giudicare abbastanza oggettivamente. :(
Sempre legata al solito filone di storie con mini!Cas e compagnia. Per capire pienamente un passaggio di questa particolare shot, è consigliabile aver letto prima quella precedente, di cui, però, al momento non ricordo più il titolo. :D
Devo cominciare seriamente a prendere in considerazione l'idea di creare una serie...


« C’è un mucchietto di neve sul tavolo della cucina ».
« Mh, » mugugni con poca convinzione, senza aver ascoltato realmente quel che Sam ti ha appena urlato.
Cambi canale distrattamente, mentre senti i passi di quel gigante di tuo fratello avvicinarsi e raggiungerti in salotto.
« C’è un mucchietto di neve sul tavolo della cucina. Perché diavolo c’è un mucchietto di neve sul tavolo della cucina? »
« Cas mi ha detto che non aveva mai fatto un pupazzo di neve e che voleva provare, » rispondi senza guardarlo, schiacciando un tasto a caso sul telecomando.
Impieghi forse una manciata di secondi di troppo a riconoscere il solito film per famiglie che trasmettono tutti gli anni durante il periodo di Natale, poi sbuffi e cambi ancora una volta canale.
« Cas ti ha detto? »
Rotei gli occhi.
« Ha scritto, Cas mi ha scritto che voleva provare a fare un pupazzo di neve. Dio quanto sei pignolo, Sam! »
Decidi di fermare il tuo zapping inconcludente su un programma pieno d’idiozie natalizie uguale agli altri mille che appestano sempre la programmazione tv, durante il mese di Dicembre.
È noioso e banale, ma almeno in questo la conduttrice è una donna e puoi sempre lavorare un po’ di fantasia.
Sam continua a parlare e tu continui a non guardarlo, perché stasera ti senti talmente sopraffatto dalla noia da riuscire a convincerti che ignorare il problema sia la soluzione migliore per risolverlo.
« E perché non lo hai semplicemente portato in giardino? »
« Perché fuori la neve è troppo alta, continuava a sprofondare. Ho rischiato di perderlo due volte » sbuffi, sistemandoti meglio sul vecchio divano di Bobby, fino ad occupare tutto lo spazio disponibile.
« E adesso vuoi lasciarmi in pace, non vedi che sto cercando di seguire? »
Senti Sam borbottare qualcosa prima che i suo passi si allontanino nuovamente verso la direzione da cui erano venuti, lasciandoti finalmente da solo e in pace.
La conduttrice del noioso programma natalizio fa in tempo a trasformarsi in una bomba sexy, vestita solo di un paio di corna  e un codino da renna, che si struscia languida sul cavallo dei tuoi pantaloni, e tu sei a tanto così dal venire nei pantaloni, quando la voce di tuo fratello ti buca un’altra volta i timpani, riportandoti bruscamente alla realtà.
« Dean, la neve si è sciolta ».
Sibili un’imprecazione tra i denti, sbadigliando subito dopo.
« Cazzo Sam, si può sapere qual è il tuo problema? Che cosa vuoi che me ne fr- ».
« Ma a quanto pare Cas non era ancora riuscito a fare il suo pupazzo ».
Ringhi, e per un attimo accarezzi seriamente l’idea d’ignorarlo e girarti dall’altra parte.
« Credo sia uscito, c’è un buco nella neve che ricopre il davanzale ».
Ti arrendi.
Spegni la televisione e ti metti seduto.
« Non sono la sua fottuta balia » borbotti, strofinandoti le mani sugli occhi, ma alla fine ti alzi e raggiungi tuo fratello in cucina.
Quando entri, Sam sta studiando con occhio critico il contenuto del frigorifero ed, effettivamente, la finestra è socchiusa e c’è un buco, nella coltre di neve che ricopre il davanzale, che potrebbe avere approssimativamente le dimensioni che ha Cas al momento.
Sbuffi, strofinandoti il palmo di una mano sulla bocca.
Quando riesci finalmente a recuperarlo, non ti senti più la punta delle dita e Castiel ha l’aspetto di un fazzoletto molto stropicciato e molto bagnato, soprattutto.
Sorridi, nonostante tutto.
« Ti piace proprio la neve, eh? » lo punzecchi, tenendolo per il colletto del trench con l’indice e il pollice, come fosse un gattino.
Cas, gocciolante e gelato, ti guarda con quei suoi soliti occhi impossibilmente blu, poi fa l’unica cosa che la ben poco dignitosa posizione in cui è messo gli consente di fare: gonfia le guance.
Scoppi a ridere.
Una decina di minuti più tardi siete tutti quanti seduti sul divano, ad annoiarvi davanti alla televisione.
Castiel sonnecchia nel palmo della tua mano come se niente fosse successo, stringendo tra le minuscole braccia l’ormai onnipresente scarafaggio, dopo essere stato lavato, cambiato ed asciugato con un vecchio phon – sei stato costretto, causa forza maggiore, a provvedere tu stesso a quest’ultima imbarazzante parte.
« Tu non hai visto niente » ammonisci tuo fratello senza guardarlo, rubandogli il telecomando dalle mani.
Sam ti fissa in silenzio per qualche secondo, avverti il suo sguardo perforati la tempia, e puoi quasi sentire i suoi neuroni litigare tra di loro nel tentativo di decidere se continuare a prenderti per il culo fino alla morte sia o meno una cosa indegna di lui.
« Io non ho visto niente » acconsente infine, forse solo perché è quasi Natale e a Natale si sa, si è tutti più buoni – o meno stronzi, che dir si voglia.
Raccoglie una birra dal pavimento e te la passa, sistemandosi meglio contro i vecchi cuscini mangiati dalle tarme.
« Buon Natale, comunque ».
Sull’orologio della televisione scatta in quel momento la mezzanotte e senti Castiel voltarsi sull’altro fianco e raggomitolarsi maggiormente contro il suo amico a sei zampe.
« Buon Natale ».