Ti guardi allo specchio
con occhi gonfi di tristezza
per via di quel mare
indomabile di ricci,
per via delle cicatrici
che il sonno ha lasciato
sul tuo viso,
ahimè,
perfetto.
Ti imbarchi
su una zattera poco sicura
sul mare del mondo,
cavalchi le onde
della fragile quotidianità
con fare deciso,
incurante dei pescecani
che ti azzannano
strappandoti lembi
di carne ancora grondanti
di sangue.
Li affronti,
e seppur con dolore li vinci.
Lo fai per tuo figlio,
quel bimbo
che dentro il tuo guscio materno
s'appresta
a svegliarsi,
donandoti un altro motivo
ancora,
per vivere.
Poi a casa di nuovo,
ti aspetta il tuo uomo,
lo vedi,
ti vede,
si incrocian gli sguardi
in balletti
invisibili sulle note
dei baci.
Ti annusa,
sorride.
Il profumo di donna
lo rende leggero,
capace di tutto,
immortale.
**Fondamentalmente ho beccato un concorso in cui chiedevano una poesia sulla donna nella sua quotidianità...e niente, è uscita fuori, non so se andrà bene, non so se mi piace( probabilmente no xD) però è qua v.v**