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Autore: ArjaBu    08/01/2013    0 recensioni
Inizia il settimo anno per James e Lily, che tornano a scuola diversi, cambiati, maturati.
Sarà forse l'inizio della storia d'amore che tutti noi amiamo?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a tutti, mi scuso fin da ora con le mie seguaci di “Say you will” e di “ Somebody to love “ per aver cancellato bruscamente e senza preavviso le due storie. In realtà un motivo preciso, c’è , l’ho fatto perché non mi piacevano più, non mi coinvolgevano, mi sembravano scritte da una undicenne più tosto che da una ventunenne. Non riuscivo più a continuarle, e nemmeno a correggerle. Chiedo venia, davvero.
Ciancio alle bande, ho qui fresca- fresca una nuova storia!
Ps: Se riuscirò a districarmi dalla matassa che mi ha impedito di continuare le due storie, le ripubblicherò!
Mi sento in dovere di ringraziare , chi le ha lette  chi le ha messe tra le seguite/ preferite!
:3
Sinceramente vostra
 
Eireen
 
 
 
Coeur
 
 
Capitolo 1
 
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
-- Henry Scott Holland (scheda)
 
 
 
***
 
 
Lily piangeva, guardando il sole fuori dalla finestra che illuminava il prato verde e rigoglioso dei Mc Kinnon.
Una lacrima amara scese dal suo viso, reso stanco dall’interminabile pianto che aveva avuto origine due ore prima, quando si era svegliata di soprassalto a causa di un incubo, l’ennesimo, dopo la morte dei suoi genitori.
Se lo ricordava bene , perché lei era li quel giorno. Era appena arrivata a casa da Hogwarts , un mese fa. Dopo aver lasciato le  valige in camera era uscita di casa per andare a prendere il latte che serviva alla madre . Non appena imboccò la via di casa  al ritorno vide con orrore il marchio nero che incombeva scuro su una casa.
Col cuore in gola, corse a perdifiato lasciando il latte per terra, verso casa continuandosi a ripetere che non era casa sua.
Sfoderò la bacchetta prima di arrivare e scoprire con orrore che si trattava della sua dimora.
Con un grido strozzato , che non riuscì bene dalla bocca, entrò in casa urlando i nomi dei genitori.
Col cuore che batteva e una sensazione di vuoto  alla bocca dello stomaco entro in cucina e vide Cassandra Turner, sua madre, distesa per terra, in una posizione innaturale:
Sua madre con gli occhi spalancati i lunghi capelli rossi scarmigliati usualmente racchiusi in un’alta crocchia ora erano spiaccicati al suolo dal peso della testa, qualche ciocca qua e la era fuoriuscita dalla elaborata pettinatura. Accanto c’era la terrina capovolta con l’impasto per il dolce al suolo.
Senza voce si accucciò al corpo inanimato della madre e con un calore che le sprigionava sul viso e nel cervello, come se fosse stata a contato con un fuoco tutto il tempo; scrollò ripetutamente la madre chiamandola con singhiozzi trattenuti. Rimase così per 5 minuti buoni con la vista appannata dalle lacrime e un dolore lacerante al petto, prima di decidere di andare a vedere dov’era il padre.
Si alzò lentamente, prese la bacchetta in pugno e con una lentezza snervante, come se non volesse vedere suo padre morto, come se significasse ammettere di essere sola, si avviò versò il salotto dove c’era suo padre prima che  lei se ne andasse.
Un urlò roco proveniente dalla gola uscì strozzato dalla bocca della ragazza che si portò una mano alle labbra rosse e aperte.
Si avvicinò con lentezza alla poltrona dove  stava seduto il padre: Le braccia senza vita stese lungo i braccioli, il giornale per terra con i fogli stropicciati e calpestati da impronte lungo la poltrona, e la testa del padre anch’essa appoggiata all’indietro sul poggiatesta della sua poltrona preferita. Gli occhi verdi, che un tempo sapevano darle solo amore e sicurezza erano spalancati e vitrei.
Con orrore si abbandonò per terra , lungo la moquette color beige e tenendosi un braccio iniziò ad ansimare e a piangere, singhiozzando copiosamente. I singhiozzi facevano vibrare il corpo magro della ragazza senza ritegno, come se quel dolore non fosse abbastanza.
Con le mani tremanti e gli occhi appannati dalle incessanti lacrime si avviò gattonando al telefono e fece un numero, uno solo; si poggiò la cornetta sull’orecchio che tremava  :
due  squilli , poi i rumore del telefono cambiò e dall’altro capo della cornetta rispose una voce familiare,  ma allo stesso tempo distante:
-Pronto? – disse dura la voce
-T-Tunia…. S-s-sono L-Lily…. V-vienni a-a-a c-c-asa t-t-ti preego! O-Ora!- singhiozzo velocemente Lily.
-Lily? Cosa è successo? Cosa vuoi da me? Non ti è bastata la lettere in cui ti dicevo che mi sposavo e che non volevo avere più niente a che fare con te? Se stupida o solo sorda?- abbaiò la voce duramente.
Un singhiozzo , un tremolio nuove lacrime e Lily rispose:
-S-sono morti… M-mamma e P-papà sono morti.
Poi dall’atro capo della cornetta sentì un grido e una voce spezzata dal pianto, un brusco rumore e il segnale che la sorella aveva buttato giù la linea.
Non ricordò nemmeno cosa avvenne dopo, ne di Tunia, nel del commuovente funerale, ne dell’abbraccio delle sue amiche, nel della mano paterna che si strinse sulla sua spalla, la mano del papà di Marlène , ne della dolce voce della signora Mc Kinnon che le diceva che poteva passare le vacanze da loro.
Era un corpo che andava avanti per inerzia, era solo un guscio. Era il fantasma di Lily Evans.
La Lily Evans dura, forte, coraggiosa, perfettina, Prefetto-Prefetto. La Lily ligia al dovere e nel far rispettare le regole e sventare tutti gli scherzi dei malandrini non esisteva più.
Era morta con i suoi genitori quella giornata di Giugno.
-Lily!- una voce la risvegliò dai ricordi.
Si girò per vedere Marlène che si avvicinava preoccupata all’amica.
Lily si asciugò le lacrime con un fazzoletto usatissimo e stropicciato le rivolse un sorriso che si arrestò subito .
-Ciao , Lenè.- disse
-Come stai oggi?- chiese preoccupata abbracciando la rossa.
-Come ieri, disse infine.-
-Lenè… Non so come ringraziarvi di tanta ospitalità… mi sento in imbarazzo- confessò stringendosi le  spalle con le braccia.
-Piantala, a noi fa piacere!- rispose l’amica con un sorriso sincero.
Si sistemarono sul letto a due piazze di Lenè e ancora abbracciate guardarono il soffitto bianco della cameretta.
Tra loro non servivano parole, perché si capivano anche senza parlare.
Lily era grata che l’amica non la obbligasse a parlare e a sfogarsi. Avevano un tacito accordo: Lily non piangeva in presenza di Marlène, e Marlenè non le chiedeva nulla.
 
-Lenè?-
-mmh?-
-Ti va se usciamo?- buttò lì Lily che guardava l’amica.
Lenè si alzò velocemente e sorridendo all’amica le disse:
-Vestiamoci!-
Uscirono di casa dopo un quarto d’ora e passeggiarono per il quartiere assolato e accaldato delle 4 del pomeriggio.
Camminavano silenziose, quando Lily prese la parola e disse:
-Lenè… Io non voglio più soffrire! Voglio sorridere alla vita, mi sono lasciata andare, ma ora tornerò la Lily Evans di sempre! Ho bisogno del votro aiuto, ora più che mai1- disse mettendosi una ciocca di capelli vermigli dietro all’orecchio e guardando l’amica con occhi fieri.
Uno sguardo che l’amica non vedeva da settimane.
La bruna la guardò dolcemente, le prese la mano e le disse:
-Hai noi, Tesoro, e ti promettiamo che quest’anno sarà l’ultimo anno più bello!- assicurò la mora abbracciandola dolcemente.
 
 
N.D.A:
Ora permettetemi alcune note:
-Non so quando i nonni materni di Harry sono morti, io per ragione di trama ho messo la morte prima del 7 anno di Lily! Spero non me ne vogliate!
-E’ la prima volta che scrivo una James e Lily e mi piacerebbe sapere i vostri commenti  e consigli a riguardo! Mi aiuterebbero ad andare sulla giusta via!
Detto ciò alla prossima!
Vostra
Eireen.
  
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