Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: mangagirlfan    08/01/2013    1 recensioni
[...]Ichigo sentiva l’incessante rumore della pioggia che batteva violenta contro il vetro. Teneva gli occhi socchiusi, tra le mani una vecchia foto di famiglia leggermente spiegazzata. Sorridevano tutti in quella immagine, anche lui, le cui risate ormai si sentivano riecheggiare per la casa davvero raramente. Sorridevano perché il tempo delle lacrime non era ancora arrivato. Perché il pilastro che sorreggeva la loro famiglia era crollato, andandosene via per sempre. Ormai ne restavano solo le macerie – i ricordi – e neanche quelle sembravano più bastare. E non sarebbero bastate mai. Sua madre era morta e se n’era andata, lasciando un’enorme vuoto nella famiglia ed una crepa insanabile nei cuori di tutti quanti. Soprattutto il suo.[...]
Ha partecipato all'iniziativa: Cinquantamila lacrime, Bleach angst fest, di Bleach yaoi forum
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurosaki Ichigo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: The only thing left. Ruin.
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Ichigo Kurosaki, accenni Misaki Kurosaki.
Prompt: Pilastro
Rating: +14
Conteggio Parole: 721
Riassunto: […]Ichigo sentiva l’incessante rumore della pioggia che batteva violenta contro il vetro. Teneva gli occhi socchiusi, tra le mani una vecchia foto di famiglia leggermente spiegazzata. Sorridevano tutti in quella immagine, anche lui, le cui risate ormai si sentivano riecheggiare per la casa davvero raramente. Sorridevano perché il tempo delle lacrime non era ancora arrivato. Perché il pilastro che sorreggeva la loro famiglia era crollato, andandosene via per sempre. Ormai ne restavano solo le macerie – i ricordi – e neanche quelle sembravano più bastare. E non sarebbero bastate mai. Sua madre era morta e se n’era andata, lasciando un’enorme vuoto nella famiglia ed una crepa insanabile nei cuori di tutti quanti. Soprattutto il suo.[…]
Note: Oneshot, Introspettivo, Angst,


Ecco qui, la mia storiella che, almeno in parte, mi soddisfa un po'. Devo dire che non è stato facile scrivere una storia coerente, visto che oltre al prompt dovevamo usare un pezzo di due canzoni (o solo una se volevamo) da inserire nella storia. la prima è Hello degli Evanescence, la seconda è iris, dei Goo Goo Dolls. L'ho inserita in neretto ed ho cercato di dargli un'interpretazione abbastanza fedele cercando però di farla andare a mio vantaggio.

Spero che possa essere apprezzata^^

Comunque apro una piccola parentesi che, chi mi conosce sa già: io non amo in particolar modo l’angst. Mi fa venir un’angoscia e una tristezza addosso assurde. E poi, a mio parere, la tristezza si descrive meglio. E’ più facile scrivere di roba triste, che di roba felice. Per me non rappresenta una sfida così grossa. Ma il contest si incentrava sull’angst e quindi mi son chinata alla volontà di chi ha indetto il tutto ed ho scribacchiato qualcosina e questo è il risultato. Stavo finendo la tesi, quindi avevo lo stress a mille e l’angoscia pure, quindi, come ho detto, è stato abbastanza facile, trasportare su carta qusto tipo di sentimenti. Anche se, come al solito, non sono mai convinta del tutto, e non lo sarò mai. È stata pubblicata a settembre su un altro sito. E con questa manca una sola fic da finir di pubblicare. Poi, potrò andar avanti con la fiction che mi preme finire. Ma son dettagli.
Buona Lettura^^


The onlything left. Ruin.


{ If I smile and don’t believe

Soon I know I’ll wake from this dream

Don’t try to fix me, I’m not broken

Hello I’m the lie, living for you so you can hide

Evanescence – Hello}




Ichigo sentiva l’incessante rumore della pioggia che batteva violenta contro il vetro.
Teneva gli occhi socchiusi, tra le mani una vecchia foto di famiglia leggermente spiegazzata. Sorridevano tutti in quella immagine, anche lui, le cui risate ormai si sentivano riecheggiare per la casa davvero raramente. Sorridevano perché il tempo delle lacrime non era ancora arrivato. Perché il pilastro che sorreggeva la loro famiglia era crollato, andandosene via per sempre. Ormai ne restavano solo le macerie – i ricordi – e neanche quelle sembravano più bastare. E non sarebbero bastate mai. Sua madre era morta e se n’era andata, lasciando un’enorme vuoto nella famiglia ed una crepa insanabile nei cuori di tutti quanti. Soprattutto il suo.
Passò delicatamente il pollice sulla superficie semi-plastificata di quella fotografia, cercando di scacciare quel dolore sordo che gli stringeva il cuore. Chiuse poi gli occhi, lasciando cadere la testa all’indietro ed appoggiandosi contro il muro. Il rumore della pioggia continuava a rimbombargli nelle orecchie e più quel suono fastidioso si faceva strada nella sua testa, più il fiume dei ricordi cominciava a trascinarlo via, facendogli quasi mancare l’aria. Il rosso del suo sangue – così simile al colore dei pilastri dell’Hueco Mundo – era l’unico colore che continuava a perseguitarlo, facendogli quasi venire il volta stomaco. Avrebbe tanto voluto gridare ma la voce sembrava non voler uscire, mozzandogli il fiato a metà strada.
Non puoi combattere le lacrime che non sono ancora scese, Ichigo” gli diceva una vocetta stridula ed alquanto odiosa dentro di lui, così simile a quella dell’altro sé stesso. Ma sapeva che era impossibile. Il suo bianco coinquilino odiava la pioggia che scendeva dentro la sua anima in quei cupi momenti, esattamente come Zangetsu. Almeno in quel frangente, ne era sicuro, non si faceva sentire.
Era la sua coscienza ormai distorta dal dolore a parlare. E questo lo sapeva fin troppo bene.
Il ragazzo si passò una mano sul viso, la pelle ruvida che andava a grattare leggermente sulle palpebre e sulle gote. Anche se in tanti erano andati a ripeterglielo mille volte, dentro di sé sentiva di aver tradito la fiducia dei suoi famigliari. Perché era stato lui a distruggere il pilastro che sorreggeva gli equilibri emotivi del piccolo universo di cui faceva parte. Con la sua stupida debolezza di bambino immaturo aveva tolto un grande sostegno a chi ne aveva più bisogno. Costringendo le sue sorelle a crescere più in fretta del previsto. Impedendo a suo padre di sapere dove esattamente si trovasse l’anima di Misaki. Perché, il suo cuore, se l’era portato via un Hollow.
È il momento della verità in mezzo a tutte le tue bugie, Ichigo” gli diceva invece un’altra voce, così simile a quella della sua spada da riuscire a consolarlo. Perché, in un centro senso, gli ricordavano le parole dette da suo padre quel giorno, nel cimitero.
Riaprì gli occhi, fissando con sguardo vuoto e vacuo le gocce che colavano sul vetro della finestra, alcune lente, alcune più veloci di altre. Erano quelle, ormai, le lacrime che non riusciva più a versare. Tutto ormai gli sembrava così vuoto e senza senso che nulla sembrava veramente reale. C’era una frase sentita in giro e che a quanto pareva, calzava a pennello per quella situazione. Quando ogni cosa sembra esattamente come in un film, sanguinare è l’unico modo per sapere che sei vivo. Perché il dolore era l’unica cosa che, purtroppo, gli faceva comprendere che tutto era tremendamente vero.
Sbuffò, la testa che girava leggermente, mentre percepiva i rumori della casa mischiarsi alla pioggia che lentamente ma incessantemente continuava a scendere. Si alzò dal letto, avvicinandosi alla scrivania, appoggiando la foto sulla sua superficie liscia, mentre un’espressione più corrucciata del solito andava ad increspare le forme del suo viso, le sopracciglia così accigliate da fargli spuntare qualche ruga. Si girò, il cuore ormai insensibile ad ogni pensiero, mentre i suoi passi lo portavano al piano di sotto, dalla sua famiglia. Perché anche se il suo prezioso pilastro era crollato doveva andare avanti, almeno in apparenza.
Per trovare a forza di proteggere ciò che era rimasto di quei ricordi ormai lontani.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: mangagirlfan