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Autore: Camilla L    08/01/2013    6 recensioni
Renesmee è cresciuta, ha quasi completato il suo percorso evolutivo e nonostante la sua natura da ibrida, come ogni adolescente di questo mondo dà qualche grattacapo ai suoi genitori.
QUESTA STORIA FA PERTE DELLA SERIE "EDWARD & RENESMEE"
Seconda classificata al contest "Padre e figlia! XD" indetto da Alice_Nekkina_Pattinson sul forum di Efp...
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Edward & Renesmee'
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Nome efp e forum: Camilla L (camilla L)
 
Titolo storia: La Vita Segreta Di Una Teenager Sovrannaturale
 
Raiting: Verde
 
Protagonisti: Edward Cullen / Renesmee Cullen
 
Prompt: Libro (Bianco)
 
Nda: successivo alla saga
 
Introduzione storia: Renesmee è cresciuta, ha quasi completato il suo percorso evolutivo e nonostante la sua natura da ibrida, come ogni adolescente di questo mondo dà qualche grattacapo ai suoi genitori.

Storia partecipante al contest "Padre e figlia! XD" indetto da Alice_Nekkina_Pattinson sul forum di Efp  
 
La Vita Segreta Di Una Teenager Sovrannaturale
 

Pov Edward
 
Anchorage (Alaska)-29 Agosto  2012
2:30 p.m.
Sono passati ormai sei anni da quando è nata mia figlia Renesmee e ancora faccio fatica a realizzare di essere diventato padre: ancora non mi sembra vero che quella splendida ragazzina dai capelli color del rame sia veramente mia figlia, che sia il frutto dell'immenso amore che provo per la mia dolce Bella. Eppure è così, quella bellissima adolescente che cresce a vista d'occhio è proprio mia figlia, i tratti somatici identici ai miei ne sono la prova, ma se solo una decina di anni fa qualcuno mi avesse predetto quello che sarebbe successo, lo avrei preso per pazzo. Renesmee, come avevamo previsto, nel giro di pochissimi anni ha già assunto le sembianze di una quindicenne e come tale, si comporta in modo ribelle e cocciuto. Da qualche tempo, infatti, sua madre ed io fatichiamo un po' a tenere a freno la sua esuberanza e la sua voglia di essere a tutti i costi trattata al pari degli adulti. Da qualche settimana ci siamo trasferiti qui in Alaska e la mia, non più piccola bambina ha espresso il desiderio di iniziare il liceo insieme a me, a sua madre e ai suoi zii. Abbiamo deciso di accontentarla, ma solo a patto che prima dell'inizio delle lezioni faccia un ripasso approfondito di ogni materia. L'intera famiglia, in questi anni, ha fatto il modo di insegnarle il più cose possibili, ma abbiamo sempre preferito che passasse molto più tempo a giocare che non china sui libri: la sua infanzia è stata anche fin troppo breve e poi ha davanti a sé tutta l'eternità per imparare qualsiasi cosa voglia. Anche se possiede un cervello molto simile al nostro e assorbe come una spugna ogni lezione le venga impartita, non l'abbiamo mai forzata ad imparare cose che ad una bambina non sarebbero servite a molto.
Circa trenta minuti fa sarebbe dovuta iniziare una delle nostre lezioni, ma come ieri e il giorno precedente, Renesmee è in forte ritardo. Ultimamente si comporta sempre così, gli orari e gli appuntamenti per lei sono diventati un optional e quando non arriva in ritardo, addirittura nemmeno si presenta. Fino ad ora ho sempre lasciato correre, ma sto iniziando a perdere la pazienza: se vuol essere considerata adulta, tale deve essere anche il suo comportamento.
 
4:00 p.m.
La lezione di mia figlia avrebbe già dovuto essere terminata, ma non è neppure iniziata e sono due ore che la aspetto passeggiando su e giù davanti alla porta di casa. Oggi sembra addirittura sparita nel nulla. Potrei andarla a cercare, ma aspetterò ancora un po', sono assolutamente certo che questo ennesimo ritardo sia collegato con quello che da qualche settimana a questa parte tenta di nascondermi, pensando alle cose più inutili che le passano per la testa. Raramente ho avuto occasione di arrabbiarmi con lei, è sempre stata una bambina tranquilla e ubbidiente, ma in questo ultimo periodo ne ha davvero combinate di tutti i colori e credo proprio sia arrivato il momento di farle capire che così non può andare avanti.
 
4:20 p.m.
Quando, finalmente, arriva nelle mie vicinanze (con ormai più di due ore di ritardo!) inizia a scusarsi mentalmente con me...
“Scusa papà, scusa, lo so, sono in un ritardo pazzesco!”- pensa mentre corre all'impazzata per diminuire almeno di qualche secondo il suo ritardo.
-E' inutile che ti affanni a correre così forte, ormai hai già superato le due ore di ritardo, credi che qualche secondo in più o in meno cambi qualcosa?- le chiedo, quando sono certo che possa sentirmi.
-Scusami papà, ma...- inizia a dire, appena arriva davanti a me.
-Hai molto di cui scusarti.- le dico severamente.
-Lo so. - risponde soltanto.
-Qual è la motivazione del ritardo di oggi? Hai perso la nozione del tempo o ti sei dimenticata di come si fa a leggere l'ora? Lo sapevi benissimo che oggi sarei rimasto a casa apposta per farti lezione, potevi almeno dirmi che non ne avevi nessuna voglia e io me ne sarei andato tranquillamente a caccia con il resto della famiglia.- la rimprovero allora, sentendomi nel contempo sempre più arrabbiato.
-Io volevo far lezione con te, ma... -
-Renesmee, basta! Sii sincera, almeno e dimmi che avevi qualcosa di più interessante da fare che stare qui con me ad annoiarti. Comunque, sappi che se continui a snobbare le lezioni in questo modo, al liceo non ci verrai. Hai fatto un patto con me e tua madre e comportandoti in questo modo non lo stai affatto rispettando.- continuo.
-Da domani cambierà tutto, te lo prometto!- mi assicura preoccupata.
-Intanto inizia con l'andare in casa e prendere in mano quel libro che ho preparato sulla tua scrivania.- le ordino. A testa bassa fa esattamente quello che le ho chiesto e in pochi secondi è già seduta alla scrivania della sua stanza.
- Inizia a leggere e quando l'avrai finito tutto ne dovrai scrivere un riassunto dettagliato di almeno tre pagine, nella stessa lingua.-continuo, nello stesso tono.
- Ma è in tedesco...io...non so nemmeno una parola di tedesco.- dice lei, preoccupata.
- Strano, credevo proprio di si, sono settimane che non fai altro che canticchiare mentalmente delle carine filastrocche in quella lingua.-le faccio notare.
-Questo non vuol dire che lo sappia parlare.-
-Pensavo proprio di si, ne sai davvero tante.-
-Non fai prima a dirmi che ti sei accorto che ti sto nascondendo qualcosa?-mi chiede all’improvviso, con un tono acido che non mi piace per niente.
-Io posso dirti tutto quello che voglio e vedi di cambiare tono, perché questo non mi piace per niente.- ribatto, ancora più severamente.
-Tu puoi sempre dire quello che vuoi e io non posso nemmeno pensare ad una filastrocca? Non è giusto!- protesta, mettendo il broncio e incrociando le braccia.
-E questo ti sembra un comportamento da adulta? Se vuoi essere considerata così, inizia ad esserlo.-
Renesmee mi guarda negli occhi con aria di sfida:
-Sei tu che mi stai trattando come se avessi pochi mesi, io mi sto solo adeguando.- dice.
-Va bene, cara la mia signorina adulta, da domani e finché non inizierà la scuola, tu non uscirai di casa, così imparerai a rispettare le regole e a moderare i toni. - le comunico allora.
-Ma stai scherzando, spero?-
-Mai stato più serio di così. E' ora che la smetti di essere convinta di poter fare tutto quello che vuoi.-
-Ma mancano ancora un sacco di giorni all'inizio della scuola! -
-Così avrai più tempo per prepararti al meglio, iniziando col leggere questo libro.- concludo, estraendone un altro dal cassetto.
-E in che lingua è?- mi chiede, parecchio scocciata, mentre lo prende dalle mie mani.
-In francese! Questa la sai, sono stato io stesso ad insegnartela. -
-Si! Anche di questo ne devo fare il riassunto?- mi chiede, rassegnata.
-Certo, l'esercizio rimane il medesimo di prima.-
Mentre sta per iniziare a leggere, qualcosa distrae entrambi: degli ululati arrivano alle nostre orecchie e sembrano provenire da Sud...
-Ci stanno salutando, se ne stanno andando!- dice poco dopo mia figlia, con voce triste.
-Chi?- chiedo, incredulo.
- Jacob e Leah, tornano per qualche tempo a La Push. - mi risponde, sempre più triste.
- Renesmee, Jacob non andrebbe mai così lontano da te se non fossi tu a chiederglielo, mi vuoi spiegare cosa sta succedendo?-
-Infatti, se non glielo avessi chiesto non l'avrebbe mai fatto, ma non sopportavo più di vederlo soffrire in quel modo...è una storia lunga, papà. - mi confida, iniziando a piangere.
-Se me la vuoi raccontare, io sono qui per ascoltarti. Ora capisco perché ultimamente sei sempre così strana e nervosa.- le dico, accarezzandole delicatamente i capelli.
- In effetti è proprio per questo, nelle ultime settimane non sono riuscita a pensare ad altro. Io voglio un bene immenso a Jacob e senza di lui la mia vita non sarebbe la stessa, ma per me non è niente di più che un fratello o un buon amico, tutto qui.- spiega.
-E lui tutto questo lo sa? Spero che tu glielo abbia spiegato bene prima di chiedergli di andarsene.-
-Si, certo! Mi è dispiaciuto dirgli certe cose, ma non mi sembrava giusto farlo vivere nella speranza che, un giorno o l'altro, in me scatti la scintilla che mi farà innamorare di lui. Capisco che abbia avuto l'imprinting con me e sento di essere profondamente legata a lui, ma sono più che certa che non me ne potrò mai innamorare.- continua, sempre piangendo, ma molto sicura di quello che sta dicendo.
-E come fai ad esserne così certa?- le chiedo, preoccupato da queste sue ultime rivelazioni.
-Perché è qualcun altro che amo. - risponde decisa.
-E chi sarebbe questo qualcun' altro, sempre se posso saperlo? – le chiedo.
Si alza e delicatamente appoggia la mano destra sulla mia guancia. Fin da neonata le è stato chiaro che con me non avrebbe avuto bisogno del suo dono per farmi sapere cosa pensa, ma le è sempre piaciuto questo contatto fisico tra di noi. Fa un lungo respiro, chiude gli occhi e mi mostra per chi palpita il suo cuore...
-Ecco papà! Ti presento il mio ragazzo!-mi dice, mentre nella mia testa la vedo correre al fianco di un enorme lupo.
-Seth? Tu ti sei innamorata di Seth?- chiedo, quasi urlando.
-E lui è innamorato di me. - specifica.
-Ed è con lui che sei stata tutti questi giorni, mentre io e tua madre stavamo qui a casa ad aspettarti?-
-Si…-
-E non potevi semplicemente dircelo?- le chiedo, tornando ad essere il padre arrabbiato di prima.
-Ho preferito non dire niente finché non avessi sistemato le cose con Jacob. Sapessi che fatica spiegare a Seth come si fa a nascondere i pensieri.- dice sorridendo.
-Ah! Bell'insegnamento, complimenti! Hai spiegato al mio migliore amico come si fa a nascondermi che si vede di nascosto con mia figlia.- commento in tono sarcastico.
-Non potevamo fare altro! Arrivavo sempre in ritardo perché prima di venire a casa mi cambiavo e andavo giù al fiume a lavarmi un po', così che non sentiste più di tanto il suo odore su di me. - mi spiega.
-E oggi? Non ti sei nemmeno presentata. Capisco i tuoi tormenti, ma non è così che ci si comporta. Se hai un appuntamento devi sempre fare in modo di rispettarlo e se proprio non ce la fai devi avvisare.-
-Ti ho già promesso che da domani cambierò.-
-Ti ricordo che da domani nemmeno uscirai, perciò è praticamente impossibile che tu possa rincasare in ritardo.- le faccio notare.
-E perché? Ti ho spiegato tutto, ora non devo più vedere Seth di nascosto, non arriverò più in ritardo. -
-E questo cosa c’entra, scusa? Sono settimane che ti comporti come non dovresti ed è ora che ne paghi le conseguenze. Se tu e il tuo lupacchiotto state qualche giorno senza vedervi non morirete e poi avete tutta l'eternità per stare insieme, cosa vuoi che siano questi pochi giorni? E trovo giusto che anche lui paghi per avermi tenuto nascosto una cosa del genere.- le spiego ancora.
-Lui non centra, è stata una mia idea. - protesta.
-Ancora i miei complimenti, signorina! Non mi sembra che tua madre ed io ti abbiamo mai insegnato a manipolare le persone in questo modo. - I miei rimproveri sembrano non avere mai fine.
-Io non manipolo nessuno, infatti.- controbatte prontamente mia figlia.
-Ah, no? E tu come lo chiami ordinare a Jacob di andarsene, solo perché sai che lo avrebbe fatto? O insegnare a Seth come celare i suoi pensieri? Per me questa è manipolazione bella e buona.-
-Forse, ma ho chiesto a Jacob di andare via solo per non farlo soffrire ancora di più e per quanto riguarda Seth, gli ho solo detto di aspettare a dire in giro di noi proprio in rispetto di Jacob.- mi spiega.
-Comunque sia, mi dispiace per Jacob, si merita una donna che lo sappia rendere felice. E pensare che era convinto che l'imprinting lo avrebbe legato a te per sempre! Spero solo che non odi Seth quanto odiava me quando mi sono messo con tua madre.- commento.
-No, sono rimasti in buoni rapporti, nonostante tutto. Per Jacob, la cosa più importante è che io sia felice e se lo sono stando insieme a qualcuno che non è lui, non può fare altro che farsene una ragione, anche se avrebbe voluto che le cose tra noi andassero in tutt'altra maniera. Seth fa ancora parte del suo branco, anche se per un po' rimarranno divisi. Jacob non starà via per sempre, appena si sarà un po' ripreso da tutto questo tornerà qui.-mi racconta.
-Tornerà qui perché non può starti lontano, ma non credere che si riprenderà molto velocemente, questa volta per lui sarà ancora più difficile da accettare che il matrimonio mio e di tua madre.-
-Lo so, ma non potevo stare con lui solo perché è quello che il suo gene muta-forma vuole, gli voglio bene, non ho mai pensato neanche lontanamente che non sia così, ma niente di più.- continua.
-Ok, tesoro, anch'io voglio solo che tua sia felice e se pensi che sia Seth quello giusto per te, allora sono felice anch'io. Anche se non condivido in pieno ogni tua scelta.- puntualizzo.
-Grazie, papà!-mi dice, abbracciandomi.
-Non pensare di sfuggire alla tua punizione solo perché ti sembro più calmo.- le ricordo, mentre siamo ancora stretti.
-Peccato!- dice, lasciandomi.
-Ora inizia a leggere, che prima di andare a letto dovrai essere arrivata almeno a metà. -
-Ufff!!!! - brontola.
-E senza lamentarti!- le intimo.
-Va bene! E adesso tu dove vai?-mi chiede, vedendomi uscire dalla sua stanza.
-A comunicare al tuo bel lupo che per qualche giorno, se ti vuole vedere dovrà venire qua e che, nel frattempo, può scordarsi di rimanere solo con te. - le rispondo.
-Papà...mi raccomando!- mi dice, leggermente preoccupata.
-Non preoccuparti, non ho detto che gli farò del male, voglio solo fare chiarezza su un paio di regole che deve rispettare.- la rassicuro, mentre già mi incammino verso il punto del giardino dove so che si trova Seth. Anche se non condivido fino in fondo il modo in cui mia figlia ha gestito questa situazione, la vedo molto più serena rispetto ai giorni passati e spero che stare con Seth la faccia tornare ad essere la vecchia Renesmee, quella sempre gentile e rispettosa, perché arrabbiarmi con lei proprio non è nelle mie corde; mentre la rimproveravo facevo quasi più male a me stesso che a lei, anche punirla non mi è affatto piaciuto, ma stavolta era proprio necessario, non è ancora abbastanza grande per fare sempre come le pare e piace.
 
So che manca poco al momento in cui smetterà di crescere e questo mi rattrista, ma anche tra cent'anni, la mia Renesmee sarà la piccola che mi corre incontro, felice di poter finalmente abbracciare il suo papà.
 

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