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Autore: willow11    08/01/2013    5 recensioni
Durante una fuga da Lima, Santana si ferma in un bar di una cittadina della Pennsylvania.
-Siete parecchio annoiati in Pennsylvania- disse la latina, sorseggiando la sua coca cola corretta.
-Annoiati? Non penso proprio…- rispose sarcastica l’altra –da dove vieni?-
-Lima-
-Ohio…-
Santana la guardò compiaciuta, sapere che Lima fosse in Ohio non era di dominio pubblico.
-E… Cosa ti porta qui...- Chiese incerta constatando che ancora non sapeva il suo nome.
-Santana- rispose la latina porgendole la mano.
-Spencer…-Si presentò l’altra regalandole un lieve sorriso.
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Santana Lopez
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PLL+glee

premessa, questa storia è un crossover
tra Glee e Pretty Little Liars
è anche un esperimento
perchè non ho mai fatto una cosa del genere...
ma ero troppo tentata.
Glee stagione 4
PLL fine stagione 2(nessuno spoiler su -A)


Vero Einstein? –A

Oh, I wanna dance with somebody
I wanna feel the heat with somebody Yeah,
I wanna dance with somebody
With somebody who love me


L’ispanica perse un battito sentendo quella voce e iniziò a rallentare.
Fortunatamente si trovava sulla corsia di destra.
-Dannata suoneria!- imprecò mentre la voce di Brittany risuonava all’interno della sua macchina.
Senza constatare chi effettivamente la stesse chiamando, prese il cellulare e rispose.
-Pronto-
-Santana?-
-Berry?- Domandò confusa la latina.
-Oh Santana sei tu…-
-Questo è il mio numero nana… E per la cronaca, sei in viva voce nel mio suv quindi stai bene attenta a quello che dirai… Cosa vuoi?- Chiese poi premendo il piede sull’acceleratore.
-Sapere come stai…- disse ovvia la ragazza dall’altro capo del telefono.
-Chi ti ha chiamata?-
-Noah…-
-Puckerman? Oddio perché ha chiamato te?-
-Suppongo perché il cellulare di Quinn è irraggiungibile…-

La latina sbuffò –comunque è tutto ok…- rispose seccata.

-Sei sicura che non vuoi parlarne?- Chiese preoccupata la cantante.
-No!- rispose secca.
-Ma ti farebbe bene… Noah mi ha detto che appena li hai visti…-
-Rachel- la zittì bruscamente la mora –per favore…- aggiunse, addolcendo di poco la voce.
-Ok… Posso almeno sapere dove stai andando?-
-In questo momento mi sto allontanando da Lima…-
-Ma stai tornando a Louisville?-
L’ispanica deglutì –non lo so…-

-Santana Lopez- cominciò una voce maschile facendola spaventare.
-Hummel?-
-Si Lopez, questa chiamata la sto pagando io, ascolta vieni qui e non rompere, è chiaro?- disse secco Kurt mentre.
-ridammelo-

L’ispanica storse il naso sentendo confusione dall’altra parte.

-Si Santana, a me e Kurt ci farebbe molto piacere se tu ci venissi a trovare-
-Cosa?- Chiese la latina quasi schifata mentre continuava a guidare.
-Si San, noi ti vogliamo bene…-
-Parla per te- Specificò Kurt.
-Hai bisogno di cambiare aria, pensiamo… ahia… Penso che New York ti farebbe bene…-
-Ciao Berry- replicò seccata la latina chiudendo definitivamente la telefonata.


Dopo un paio di miglia vide una piccola piazzola di sosta e decise di fermarsi.
Era stanca, decisamente troppo.

Aprì lo sportello e uscì dall’auto.

Aveva bisogno d’aria.

Rimanendo vicino all’auto guardò verso la direzione da cui era venuta.
Era buio ma le luci delle macchine illuminavano la strada.

Guardò l’orologio.
9.30
Si passò tutte e due le mani sui capelli.
Non era sicura per quanto tempo avesse guidato.
Ricordava solo che dopo aver assistito a “quella cosa” era corsa via in lacrime salendo sulla macchina lasciandosi Lima e il sole alle spalle.

Tutto alle spalle.

Non sapeva che fare.
Si appoggiò alla macchina e si girò verso la direzione ignota che stava percorrendo.
Alzò lo sguardo e vide un cartello.

Welcome to Rosewood(Pennsylvania)

Riguardò nuovamente l’orologio, forse aveva bisogno di una pausa.


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-Ciao bellezza cosa ti porto?-
-Tequila…- rispose secca Santana una volta entrata nel pub di quella strana cittadina.
-Posso avere un documento?- Chiese il barista.
-giornata di merda…!- sbuffò la latina -Portami una coca cola… con limone e senza ghiaccio-
L’uomo sorrise soddisfatto e cominciò a riempire il bicchiere per la ragazza.

Santana chiuse gli occhi per poi riaprirli.
Era stanca.

Cominciò a guardarsi attorno.
Quel pub della Pennsylvania non era poi così diverso da quelli dell’Ohio.
Poca luce, tanta gente, musica e puzza di birra.

-Em no, non l’ho ancora vista, vi chiamo io dopo…-
Santana si girò in direzione di quella voce e vide una ragazza mora seduta poco distante da lei, con in mano un cellulare.
Questa sbuffò e chiuse la chiamata.

Santana continuò a fissarla.
La ragazza incrociò i suoi occhi, poi si guardò intorno e, dopo essersi assicurata che nessuno la vedesse, bevve alla goccia uno degli shot presenti sul vassoio accanto a lei.
Inevitabilmente ruttò facendo ridere la latina.

Sentendo qualcuno ridere, la ragazza dello shot si girò nuovamente verso Santana.
-Scusa- disse lievemente imbarazzata.
-Anche tu hai lasciato i "documenti"- specificò aprendo le virgolette con lei dita – a casa?-
La ragazza rispose con un sorriso.
Santana vide il suo cellulare che vibrava sul bancone e glielo indicò
La ragazza lo prese e dopo aver visto chi fosse lo ripoggiò sul bancone senza rispondere.

Santana allora prese la sua coca cola e si avvicinò a lei che stava a un paio di sedie lontana.

Come l’ispanica le fu vicina, questa prese un altro shot e lo versò nel bicchiere di Santana.
Poi, sempre attenta a non versi vedere ne prese un terzo e bevve nuovamente alla goccia.

-Siete parecchio annoiati in Pennsylvania- disse la latina, sorseggiando la sua coca corretta.
-Annoiati? Non penso proprio…- rispose sarcastica l’altra –da dove vieni?-
-Lima-
-Ohio…-
Santana la guardò compiaciuta, sapere che Lima fosse in Ohio non era di dominio pubblico.
-E… Cosa ti porta qui...- Chiese incerta constatando che ancora non sapeva il suo nome.
-Santana- rispose la latina porgendole la mano.
-Spencer…-Si presentò l’altra regalandole un lieve sorriso.


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-Quindi mi stai dicendo che prima l’hai lasciata, poi lei ha provato a tornare con te, e tu hai continuato a dirle di no, e che adesso, che sei andata a riprendertela sta con un ragazzo che, correggimi se mi sbaglio, è stato anche con te?-
-Divertente no?- Annuì Santana ridendo rumorosamente.
-O mio Dio Santana Lopez, sei un totale disastro-  rise Spencer mentre buttava giù un altro shot per poi sprofondare nel divano di casa sua.
-Lo so- ridacchiò Santana versandosi altra tequila che la padrona di casa le aveva gentilmente offerto.
-Volevo solo proteggerla…- Spiegò alzando le mani.
-Ti prego non dire quella parola…- continuò l’altra ridendo –ho perso il mio ragazzo per lo stesso motivo…-
-Volevi proteggerlo da te stessa perché avevi paura di tradirlo?- Chiese acuta la latina.
-No, da un maniaco o maniaca sadica omicida che manda messaggi e firma bigliettini facendosi chiamare “A”- rispose Spencer continuando a bere.

Santana allora si fermò un attimo e la guardò.
Spencer deglutì realizzando quello che aveva appena detto.

Dopo qualche interminabile secondo di silenzio Santana scoppiò a ridere.
-Tu eres loca!-(tu sei pazza)disse scoppiando a ridere.
-Lo se-(lo so) rispose a tono Spencer tirando un respiro di sollievo.

Santana pensò che la sua voce in spagnolo aveva un non so che di affascinante.

-A cosa hai pensato?- Chiese Spencer.
-Perché?-
-Sei diventata rossa improvvisamente- aggiunse la proprietaria di casa.

Santana si fece seria –ma cosa sei un maledetto genio o cosa?-
-Yep-(si) rispose Spencer.

-Dios mios… Chica…-(dio mio ragazza)
-Que pasa con las chicas?-(che succede con le ragazze) Continuò divertita Spencer puntando in modo seducente gli occhi su di lei.

Santana la guardò confusa.

Non sapeva bene perché in quel momento quella ragazza appena conosciuta le sembrava cosi bella.
Ma era come se stesse in un'altra dimensione, in un mondo parallelo.

Era decisamente ubriaca.

Per un attimo rivide la scena che l’aveva tormentata fino a qualche ora prima.
Brittany e Sam che si scambiavano teneri e pubblici baci davanti all’armadietto della bionda.
Girò di nuovo lo sguardo verso Spencer che la guardava incuriosita –non ripensarci…- le sussurrò piano.
Santana sgranò gli occhi, come cazzo aveva fatto?

Smise di pensare e si avvicinò di più al volto della ragazza che adesso la guardava con un pizzico di lussuria.

Probabilmente pure lei era ubriaca.
-Insomma, Santana Lopez… Que quieres hacer?-(che vuoi fare)

Santana mosse entrambe le sopracciglia e si morse un labbro.
Spencer sorrise e senza ulteriori indugi la baciò.

La mora approfondì il bacio portandosi a cavalcioni sopra di lei.
Le sue mani vagavano vogliose sulla camicetta a fiori della ragazza.

Spencer allora l’attirò di più a se gustando il sapore di quelle labbra.
Per quanto volesse bene ad Emily, fino a quel momento non aveva bene realizzato cosa davvero spingesse l’amica a preferire le donne agli uomini.
Fino a quel momento.

Santana continuava a muoversi sicura sul corpo di quella ragazza appena conosciuta senza mai smettere di baciarla, quando l’aveva sentita parlare in quel bar non poteva immaginarsi che nel giro di poche ore le avrebbe fatto perdere completamente la testa.
Quella ragazze era così sveglia cazzo!

Con delicatezza fece scorrere le mani sui fianchi e poi sulle gambe, risalendo piano sull’interno coscia.
Spencer sentì una scarica attraversarle la schiena e, rendendosi conto di quello che sarebbe successo da lì a poco, sbarrò gli occhi per poi staccarsi dalle labbra carnose della latina senza però interrompere il contatto visivo che sembrava essere fondamentale per entrambe.

Santana allora la guardò in cerca di una risposta.

-Tu sei arrabbiata con Brittany…-cominciò portandole una ciocca scura dietro l’orecchio.
-E tu sei incazzata con le tue amiche perché ti hanno chiesto di fare qualcosa che ti confonde- replicò la latina avvicinandosi pericolosamente al suo lobo destro.
Spencer lasciò andare un gemito quando la mora le morse l’orecchio sussurrandole qualcosa che faticò a tradurre.
-Santana…- provò ancora una volta allontanandola.
-Spencer!-L’ammonì la latina facendo uno scatto e riportandosi all’altezza dei suoi occhi.
La ragazza riprese fiato mentre si perdeva in quegli occhi neri.
Erano misteriosi e intensi, forse troppo anche per lei.
-Mi vuoi?-
-Credo di si…-
-E allora sta zitta…- disse colmando definitivamente le distanze tra i loro corpi.


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Al primo tuono Santana aprì gli occhi e si girò preoccupata verso l’altra parte del letto.
Spencer, completamente nuda sotto le coperte, dormiva serenamente.

Santana riprese a respirare e si lasciò cadere sul cuscino.

Era abituata a svegliarsi durante i temporali perché Brittany ne era terrorizzata.
Fortunatamente la bionda aveva il sonno più pesante, così Santana aveva il tempo di svegliarsi e di stringerla forte.
Chissà se Sam le riservava lo stesso trattamento…

-Ehy…-
-Ti ho svegliata?- Chiese piano Santana girandosi verso di lei.
Spencer annuì tranquilla.
-Scusa-
-Non scusarti, e da un pò di tempo che ho il sonno leggero…- spiegò l’altra facendo un leggero sbadiglio che contagiò all’ispanica che subito dopo rabbrividì.
-Hai freddo?-
-Un po’… Posso prendere…- balbettò stringendosi sotto le coperte.
Spencer sgranò gli occhi –certo- disse facendo per alzarsi.
Santana allora la fermò con un bacio –non ti ho chiesto di alzarti- la spiazò –dimmi solo dove- chiese nella penombra.
-Nell’armadio…- deglutì la proprietaria di casa.

Santana sorrise soddisfatta e scese dal letto completamente nuda.
Spencer si voltò imbarazzata cercando il suo pigiama sotto le coperte.
L’ispanica sogghignò mentre infilava la testa dentro l’armadio.
-Einstein abbiamo fatto sesso ricordi?…- Disse infilandosi una felpa.
La ragazza non rispose ma arrossì.

Santana tornò sotto le coperte –come mi sta?- chiese indicando la felpa nera degli sixers*
-Ti starebbe bene pure un sacco di patate-
La latina sorrise compiaciuta.

-Non capisco come Brittany abbia preferito un ragazzo a te…-
-Perché sono una stronza…-
-Probabile-
-Ehi!- L’ammonì la latina alzando leggermente il tono di voce –ti ho regalato il miglior sesso della tua vita!-
-Shh- la sgridò l’altra.
-Ma mi hai detto che i tuoi non ci sono…-
-Non si sa mai…- replicò Spencer attirandola a sé.
Santana ricambiò il bacio e poi si staccò –Ah è vero… “A” potrebbe averci sentito… Secondo me è un uomo e si è eccitato- ridacchiò la latina mentre fuori il temporale continuava a tamburellare le finestre.

Spencer faticò a mantenere un sorriso divertito –che hai deciso di fare domani? Raggiungi i tuoi amici a New York?- Chiese cambiando di proposito argomento.

Santana si ributtò sul proprio cuscino –non ne ho idea…-
Spencer si portò su un fianco e la guardò –secondo me dovresti… Magari ti svaghi un po’…- aggiunse addolcendo fin troppo il tono di voce.
-E tu? Farai quello che ti hanno chiesto le tue… Quante hai detto che siete?-
-Quattro… Tre, voglio dire… Siamo Quattro compresa me-  spiegò un po’ in difficoltà.
La latina annuì poco convinta e tornò a guardare il soffitto mentre un altro tuono rimbombava fuori dalla casa.

-Spence…-
-Si…?-
-Posso abbracciarti?- Chiese timidamente.
Senza rispondere la ragazza si avvicinò a lei avvolgendola con le braccia.
-Grazie…- rispose piano Santana.
-Prego…- disse -Einstein abbiamo fatto sesso ricordi?- ridacchiò facendole il verso.
-Che stronza!-L’ammonì l’ispanica cercando di liberarsi.
-Sta buona scherzavo…- replicò la padrona di casa non mollando la presa.
Santana allora si fermò e le baciò la guancia.
L'altra arrossì.
Di nuovo.

-Notte Einstein-
-Notte Santana-


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Spencer allungò la mano per spegnere la sveglia che aveva cominciato a suonare.
Dopo aver sbadigliato si girò verso l’altra parte del letto trovandola vuota.
Delusa, si alzò dal letto e scese al piano di sotto.

Niente era fuori posto, evidentemente la latina aveva rimesso in ordine.
La sua attenzione venne attirata da un sacchetto di carta dello starbucks con sopra un post-it.
Sorridente, si avvicinò al tavolo e prese il post-it.

E’stato tutto un sogno
–A


Spencer deglutì terrorizzata e si guardò in torno.
Non poteva essere.
Con molta lentezza aprì la busta di carta.
Dentro c’era un altro post-it

Scherzavo!! :D
Però sarebbe stato bello vedere la tua faccia.
Spero che il cappuccino ti piaccia,
a me invece non piacciono i saluti…

Magari ripasso quando torno da New York
...
grazie per tutto

–Santana

Spencer prese il bicchiere dal sacchetto controllando che non ci fossero altri bigliettini.
Poi riprese a respirare.
Afferrò nuovamente il bigliettino e lo rilesse più volte con un sorriso da ebete stampato in fronte.

-Spence?-
La ragazza trasalì e mise subito i bigliettini in tasca.
-Aria…- rispose vedendo entrare l’amica.
-Hanna e Em stanno arrivando con la colazione…- disse questa osservando la busta dello starbucks.
-Me l’ha portato mia madre… Ma è già uscita…- Spiegò Spencer.
Aria annuì mentre dall’altra porta entravano Emily e Hanna con quattro caffè provenienti dalla stessa caffetteria.
-Finalmente, mi spiegate che avete fatto tutto questo tempo?- Le rimproverò Aria.
-E’colpa di Emily…-Spiegò Hanna.
-Ma non è vero!-Replicò Emily.
-Si è innamorata…- Disse Hanna muovendo il labiale.
-Ti ho sentita… Spencer avresti dovuta vederla, era bellissima, tratti ispanici, fisico assurdo e aveva quegli occhi così… così…-
-Ma chi?- Chiese Aria mentre Spencer cominciava a sudare freddo.
-Em ha visto una ragazza allo starbucks ed è rimasta venti minuti seduta sul tavolino sperando che rientrasse-
-Ma era bellissima e mi ha pure sorriso…-
-Cosa?- Chiese Spencer un po’ troppo interessata.
-Lasciala perdere…- Disse Hanna lasciando Emily alle spalle.

Spencer allora prese il cellulare e scrisse un messaggio.
-che fai sorridi alle mie amiche? Guarda che sono gelosa… Comunque grazie per la colazione! Einstein -

-A chi scrivi?- Chiese Aria curiosa.
-A Melissa, voglio sapere quando torna così da poterle parlare-
Aria annuì.

Dopo neanche un secondo il cellulare di Spencer suonò rivelando un nuovo messaggio

-Emily non gioca più da sola, vero Einstein? –A -


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Ok ok,
lo so era un’idea malsana… Ma ma… come si fa a non resistere alla tentazione?
Domani ho l’aereo che mi riporterà a casa e magari ritroverò la ragione, e forse continuerò l’altra fan fic.

Questa è ambientata in un futuro prossimo per Glee… si suppone la 4x12
E nella 2x21 per Pretty Little Liars, precisamente quando Spencer deve indagare su Melissa.(Ho preferito non andare oltre, perché magari, qualche profano come me è nuovo a questo TF e non volevo rovinargli il finale della seconda stagione).

Detto questo,
fatemi sapere che ne pensate di questo esperimento pericoloso…
mooolto pericoloso!

Ps. È la prima volta in assoluto che mischio due telefilm e che do voce a Spencer, mi scuso se non è tanto IC, motivo per cui era ubriaca per buona parte della storia!
Ma vedremo di lavorarci su.
Ci si risente a Roma…
Baci
Chiara

sixers* squadra di basket del Philadelphia, capitale della Pennsylvania

  
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