Storie originali > Introspettivo
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Autore: Orion_Nebula    08/01/2013    1 recensioni
Questo è il mio primo "esperimento" letterario. In realtà, la tematica non rispecchia nessuna delle categorie elencate per etichettare il genere degli scritti, quindi ho puntato su "Introspettivo" in quanto ritengo sia l'attributo che le si avvicini di più.
Rimanere affascinati guardando il cielo notturno è cosa comune... rimanere paralizzati davanti ad uno sfondo che comincia a muoversi lo è un po' di meno.
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimaneva una sola Chesterfield nel pacchetto di Brian, che mezz’ora dopo si sarebbe dovuto presentare al campo per una partita di calcetto con gli amici. Era indeciso: fumarla ora o fumarla dopo?
Nel primo caso, temeva che la sua prestazione in campo sarebbe risultata deludente e affannosa, mentre fumarla dopo aver corso e aver sudato per un’ora sarebbe stato un colpo letale per i suoi già grigi polmoni. Non aveva ancora realizzato, Brian, che quella sarebbe stata una delle tante insulse, stupide partite che si svolgevano circa tre volte alla settimana e nelle quali si finiva sempre per cazzeggiare. 
In lontananza, le campane suggerivano le quindici e intorno a lui c’era un insolito silenzio: non ci era abituato. Quella casa era un via-vai continuo e a pochi metri dall’uscio sfrecciava un numero di automobili che si avvicinava al tre ogni due secondi. Era una di quelle rare volte in cui si ritrovava a casa da solo: i suoi, insieme al fratello e alla sorella più piccoli, erano in vacanza da qualche parte nel nord-est della regione e lui era rimasto nel tentativo di godersi un po’ di relax, con la sacrosanta scusa di dover badare al cane… 
Relax un corno! Dopo gli esami di stato non faceva altro che innervosirsi sempre di più, non sognandosi nemmeno lontanamente di dare la colpa ai troppi caffè. Troppi maledetti, stupidi, meravigliosi caffè…
Dopo qualche minuto passato ad odiare tutto ciò che d’inanimato c’era, Brian si decise a cambiarsi per la partita; indossò maglietta e pantaloncini, prese le chiavi di casa, salutò il cane e scelse di portare con sé quella Chesterfield.
 
Come prevedibile, la partita s’era trasformata quasi subito in un salotto deprimente frequentato da persone puerili e immature. Fortuna che il tempo era volato. Brian non ci stava molto con il fisico di recente: erano passati cinque anni da quando aveva cominciato a fumare e se li sentiva tutti, specialmente quelle dannate volte in cui faceva la strada di ritorno dopo aver giocato. Non fu una bella reazione la sua, quando si ricordò che  doveva portare a spasso la sua povera bestiola ma aveva fatto comunque bene a tenere con sé la sua sigaretta, perché adesso un (ennesimo) caffè ci stava tutto…
Fatta la doccia e tutto quanto, l’orologio segnava ormai le diciannove e un quarto e il sole se n’era già bello che andato. Guardò il cane, che già lo fissava con le orecchie dritte, gli disse “Andiamo?” e si godette il siparietto che ne conseguì. Certe volte pensava che al circo avrebbe potuto fare i soldi grazie a lui… Brian lo portò in fondo alla via, dove si presentava uno spazio immenso d’erba incorniciato da colline illuminate situate a qualche chilometro più avanti, si fermò non proprio sul ciglio della strada (ma nemmeno troppo in mezzo) e fissò il panorama.
La costellazione dell’Orione era ancora molto bassa a oriente e pareva più immensa del solito; guardò le stelle che la componevano cercando di ricordarsi i loro nomi. Si ricordò di Bellatrix, Rigel e Betelgeuse ma solo di quest’ultima seppe trovare l’esatta collocazione. Per non parlare delle stelle che costituivano la Cintura... tabula rasa.
Il suo sguardo ormai era fisso e col passare dei secondi gli sembrò che le case illuminate sulle colline appena sotto l’Orione cominciassero a brillare più intensamente e, anzi, che le colline stesse cominciassero a ondeggiare. Brian sentì un brivido che partiva dai piedi e finiva al cervello. Solo le campane delle venti gli ricordarono che era ora di tornare.
  
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