08/01/2013
7 recensioniSomewhere I belong.
Titolo: Somewhere I belong.
Rating: Arancione.
Personaggi: Merlin, Arthur, Mordred.
Pairing: Merthur [MerlinxArthur], Merdred [MerlinxMordred].
Introduzione: Un mago, un re ed un druido. Tanto amore, nessuno disposto a contraccambiarlo.
Note: prima di tutto uno speciale ringraziamento ad Antys. È dalle sue Merdred che ho preso ispirazione, quindi se questa ff vi è piaciuta dovete per forza andare a leggere le sue, che sono di gran lunga meglio. In realtà dovreste farlo anche se non vi è piaciuta. Insomma, andate a leggerle é.é
Vi lascio il link della sua pagina: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=26115
Credevo che non sarei mai riuscita a scrivere una fanfiction con un rating superiore al giallo. E invece, eccola qui. Essendo la prima non prometto nulla di buono, non so nemmeno che ne verrà fuori, spero solo di non deludervi troppo.
I testi che troverete sono pezzi dei capolavori dei Linkin Park, liberamente tradotti (da un sito) in italiano. Il titolo di ogni capitolo è il titolo della canzone a cui mi sono ispirata per scriverlo, e davvero, vi consiglio di ascoltarle, perché sono stupende.
Non ho altro da aggiungere, se non buona lettura!
Vi ricordo che una recensione fa sempre piacere, soprattutto se avete consigli da darmi, o eventuali domande o dubbi.
A presto!
1. In pieces.
Ti aggrappi spasmodicamente con una mano alle tende color porpora che vi nascondono, affondando il viso contro la spalla del tuo Signore, per sopprimere i gemiti incontrollati. Le mani dell’altro stringono sempre più forte la tua tunica, strattonandoti ad ogni spinta sempre più vicino a sé. Stringe i denti, il viso contratto nello sforzo di non lasciar trapelare alcun suono: in questo, devi riconoscerglielo, è molto più abile di te.
Con un’ultima spinta, più forte e decisa delle altre, il tuo Signore scivola fuori dal tuo corpo, allontanandosi da te. Non ci sono sguardi per il suo servo, né parole dolci e confortanti.
Il massimo che sei abituato a ricevere a quel punto è un ‘ricordati che l’armatura attende ancora di essere lucidata’.
Mi dici di andare via, ma le mani mi pregano di restare.
Le tue labbra dicono che tu ami, i tuoi occhi dicono che odi.
E tu ti limiti ad annuire, rigido ed immobile in quell’angolo buio, le vesti ancora calate.
E quando il tuo Signore volta l’angolo ti abbandoni a terra, lasciandoti sfuggire un veloce sospiro, e magari qualche calda lacrima.
Mi avevi promesso il cielo, e poi mi hai gettato come una pietra.
Mi hai avvolto tra le tue braccia, e raffreddato fino alle ossa.
Che cosa sei Merlin nelle mani di quell’uomo che dici di amare? Niente più che un corpo caldo, senza volto né sentimenti; sei solo un gioco, uno dei tanti passatempi del tuo Signore; sei solo un ripiego, usato solo quando non ci sono altri a scaldare il suo letto.
Letto? Non ti sei nemmeno mai avvicinato ad esso, se non per svegliare il tuo re. No, portarti nel suo letto sarebbe troppo, significherebbe mostrarti che tu rappresenti davvero qualcosa per lui.
Ma non lo sei, non sei nessuno.
C'è verità nelle tue bugie, c'è dubbio nella tua fede.
Tutto quello che ho è quello che tu non hai preso.
Etu, tu sarai solo, solo con i tuoi segreti e solo con i tuoi rimpianti.