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Autore: 19_ACSECNARF_94    08/01/2013    0 recensioni
Lei. Lui. Loro. Una storia d'amore finita male. Ecco una frase estratta dalla soria:
...Beve il suo caffè amaro, tanto amaro come i ricordi di una vita andata a rotoli, ma ha un lontano retrogusto dolce, dolce come il giorno in cui lo incontrò per la prima volta.
Non lo scorderà mai...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Caffè dolce o caffè amaro?

Come ogni mattina Sara è seduta ai tavolini di quel bar, davanti ad una tazza di caffè e ripensa a lui. Sono mesi che lo pensa. Ma lui non c’è.
Se n’è andato, ha trovato un'altra, forse più carina di lei, ma a lei questo non interessa. Ed eccola lì, per l’ennesima mattina seduta in quel maledetto bar dove ha conosciuto Stefano. Beve il suo caffè amaro, tanto amaro come i ricordi di una vita andata a rotoli, ma ha un lontano retrogusto dolce, dolce come il giorno in cui lo incontrò per la prima volta.
Non lo scorderà mai.

Era la prima volta che entrava in quel bar. Andò al banco, prese un caffè e si sedette ad uno dei tavoli. Stava lì quando la porta si aprì. Lei non vide chi entrò, come poteva, dava le spalle alla porta!
“Pietro fammi uno dei tuoi caffè che ne ho proprio bisogno!”
“Subito! Ma Ste come sei conciato?”
A quel punto si girò e vide un uomo che indossava una corazza e un drappo rosso sulle spalle. Non riuscì a trattenere le risate.
“Perché ride?”
“Carnevale è passato da un pezzo!”
“Se le fa ridere come sono vestito, perché venerdì sera non viene al teatro dietro l’angolo, io e la mia compagnia diamo uno spettacolo sui romani. Ovviamente le offro io il biglietto”
Le porse un pezzo di carta e disse “L’aspetto alle venti in teatro, se non viene ci rimarrò molto male”.
Si incamminò verso la porta, l’aprì, poi si girò verso Sara e disse “Comunque mi chiamo Stefano”
“…Sara”
“Piacere di averti conosciuta. A presto.”
Si girò e se ne andò.
La ragazza ancora stordita, e con il biglietto in mano, aprì la borsa e lo depose in una delle sue tante tasche. Non sapeva proprio che fare con quel biglietto, forse lo avrebbe regalato a Sofia, la sua amica che adora tanto il teatro.
 
Il venerdì arrivò presto e Sara, riaprendo la borsa, trovò quel biglietto. Non sapeva cosa fare, decise di tentare la fortuna. Prese una monetina. Se fosse uscito testa sarebbe andata, altrimenti avrebbe chiamato le sue amiche.
Lanciò la monetina.
Saliva, saliva sempre più in alto.
Finalmente scendeva.
Ora era nelle mani di Sara.
Croce!
Prese il telefono e chiamò le sue amiche.
“Sofia ti va di andare a mangiare una pizza? Ora chiamo anche le altre. Che dici?”
“Scusa Sara, non posso festeggio il mio anniversario con Andrea!”
“Vabbene, sarà per la prossima volta!”
Chiamò anche Luisa, Giovanna e Nunzia. Ma nessuna poteva uscire.
Ci aveva provato! Ma niente, la fortuna l’aveva beffata, le aveva fatto credere che il teatro non era la cosa giusta da fare, per poi precluderle la possibilità di uscire, e condurla verso quel teatro.
 
Lo spettacolo fu veramente bello, ricco di colpi di scena ,bei costumi e gli attori erano bravissimi, soprattutto Stefano.
Finito lo spettacolo Sara stava per andare via quando qualcuno le afferrò la mano e la fece voltare. Era lui!
“Credevo che non saresti venuta!”.
“Invece eccomi qui!”.
“Già!”.
“Siete stati bravissimi!”.
“E questo era il nostro primo spettacolo, pensa quando debutteremo a Broadway! C’è un festa, vieni con noi?”.
“Oh non posso. Mi dispiace devo tornare a casa .”
“Dispiace anche a me.”.
“Ma domani sera sono libera.”. Si rese troppo tardi di quello che aveva fatto, ma il danno ormai c’era.
“Bene, vada per domani! Posso accompagnarti?”.
“Si, grazie!”.
Arrivati al portone del palazzo Sara disse “Sono arrivata! Grazie per la stupenda serata.”.
“Grazie a te per essere venuta!”.
Si fissarono negli occhi per dei secondi che sembravano anni, poi lentamente, molto lentamente, lui avvicino il viso a quello di lei. La ragazza inclinò il capo sul lato aspettando. La distanza diminuì ancora. Ora le loro labbra si sfioravano. Presto si trovarono intrappolati in un travolgente bacio.
 
Erano passati anni da quel bacio, per Sara erano stati gli anni più belli della sua vita, finché lui non aveva rovinato tutto con una lettera infilata sotto la porta.

Cara Sara,
sono stato bene questi anni, ma non posso continuare a stare con te. Tu meriti di meglio! Ti prego di non cercarmi. Per il tuo bene dimenticati di me, pensarmi ti farebbe solo del male.
Addio
Stefano.


Ora Sara è seduta in quel bar, con in mano un pezzo di giornale e la lettera. Una lacrima le sgorga dagli occhi e cade su quelle parole che fanno male più del veleno. Posa gli occhi sull’articolo “Stefano Scacco e la sua fidanzata misteriosa sono in dolce attesa…”, non legge oltre. Finisce di bere il suo caffè e se ne va, lasciando la lettera e l’articolo su quel tavolo. Ora che sa che il problema non era lei, ma era lui ad avere un’altra, può finalmente dimenticarlo, farà male, ma lei ci riuscirà.

 
 
 
 

  
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