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Autore: _itsnickymine    08/01/2013    7 recensioni
“sua figlia?” chiese curioso Nicholas, non capendo a cosa l’uomo si stesse riferendo.
Cosa c’entrava la figlia del presidente? ma soprattutto, il presidente aveva una figlia?
“sì. Si trova in India in questo momento, sta frequentando un prestigioso collegio lì, ma ormai non può più starci quindi bisogna riportarla qui, in America” spiegò attentamente l’uomo guardando Nicholas un po’ spaesato.
“e serve il mio aiuto per portarla qui? Non hanno trenta jet privati?” chiese curioso il riccio sarcastico.
“serve il tuo aiuto per essere la sua nuova guardia del corpo” disse John sorridendo al riccio.
Nicholas rimase a bocca aperta.
Era uno scherzo? Il presidente non poteva chiamarlo solo perché aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse d’occhio la figlia.
No, non poteva farlo. Nicholas era uno dei più bravi e giovani agenti segreti.
Ancora pochi anni di servizio e sarebbe diventato amministratore della sua compagnia.
Ancora pochi anni e sarebbe diventato vice-capo, e poi ancora capo.
No, stava scherzando, non poteva essere possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stavo studiando biologia quando sono entrata velocemente su efp per vedere se qualche autore aveva aggiornato, e per sbaglio ho cliccato sulla mia ff ed ho viso le 7 RECENSIONI. Dio ma voi siete pazze, cioè al primo capitolo sette recensioni, tipo che sto morendo asdfghjhgfdssdfghgf che cosa meravigliosa che siete :')

vi amo tanto tanto e per ringraziarvi eccovi un nuovissimo capitolo tutto per voi :*

:) lasciatemi qualche altra recensione per questo u.u mi raccomando, conoscete la mia regola, vero? Più recensioni, più rapidamente posto MHUAHAHHAHAHAHAHHAHAH piccole ricattatrici crescono AHAHAH al prossimo capitolo, baci<3




                                                                                                               

                                                                                                                                       Capitolo 2.


 

Aveva fatto molte ricerche sulla figlia del presidente per quasi tutta la notte.

Si chiamava Keira Isabelle Yasmine Jackson.

Aveva diciassette anni e mezzo ed era molto carina.

Aveva visto varie foto di lei da piccola, ed era davvero una bambina molto carina.

Dalle foto sembrava molto dolce, tranquilla non come la descrivevano gli altri.

Aveva inoltre letto su molte riviste alcune cose su di lei, ma non sempre quello che si leggeva nelle riviste era vero.

“buongiorno, sono Nicholas Jonas, agente del presidente. Devo parlare con la preside del collegio”

Nicholas era entrato nell’enorme e bellissimo collegio dell’india, dove si trovava la figlia del presidente.

Dall’esterno non sembrava un collegio ma un enorme hotel lussuoso.

Forse perché era una splendida giornata di sole e faceva molto caldo quindi l’edificio era super illuminato dalle tante e immense finestre, ma era davvero un bellissimo spettacolo da vedere.

Non aveva mai visto un edificio più splendido e grande di quello. Quante ragazze frequentavano quel collegio? Sicuramente tantissime.

Sapeva che l’India era un paese molto ricco ma non fino a quel punto.

“mi segua”

La voce della donna interruppe nick dai suoi pensieri.

Il riccio e altri due della scorta seguirono la donna che li portò in una grande aula, che doveva essere l’ufficio della preside.

“buongiorno” disse la donna sorridendo agli uomini

“la signorina Jackson sarà qui fra pochi minuti, ma non posso rilasciarvela senza un permesso scritto” disse la donna guardandoli attentamente, quasi squadrandoli.

“oh si, ce l’ho” disse il riccio prendendo una busta dall’interno della sua giacca e dandola alla preside.

La donna lesse attentamente quello che c’era scritto e dopo vari minuti sorrise a Nicholas.

Proprio in quell’istante la ragazza entrò nell’ufficio.

Nicholas, vedendola, rimase un po’ scosso.

Era davvero molto bella ed inoltre era vestita come una indiana.

Portava un lungo sari azzurro.

Il sari era la tradizionale tunica indiana, che tutte le donne indossavano.

Era lungo e lasciava un po’ scoperta una spalla, mentre poi copriva tutte le gambe.

Inoltre aveva un velo legato sui lunghi capelli biondi e tantissimi gioielli. Sembrava una principessa indiana. Era bellissima.

Non aveva mai visto una ragazza così bella, mai nell’intera sua vita e di ragazze belle ne aveva viste a migliaia, ma lei le superava di gran lunga tutte.

Aveva un’aria da principessa, si quelle principesse indiane dei cartoni animati o dei libri.

Aveva dei profondi occhi azzurri che avrebbero potuto illuminare una città e avrebbero potuto far sciogliere i ghiacciai.

Nicholas era rimasto davvero colpito e quasi non riusciva a parlare.

“Isabelle” la chiamò la preside “hai visto che bella sorpresa? Tuo padre ti rivuole in America, questi simpatici uomini ti sono venuti  a prendere e lui..è il tuo nuovo bodyguard” continuò la donna intimando alla ragazza di avvicinarsi.

Così fece, infatti si avvicinò al riccio guardandolo attentamente.

Sembrava quasi squadrarlo e Nicholas notò che c’era qualcosa che non andava nel suo sguardo, non era sicura di quello che le aveva appena detto la preside, si vedeva.

“piacere di conoscervi signorina Jackson, sono l’agente jonas” si presentò il riccio

Isabelle non ascoltò nemmeno le parole del ragazzo ma continuava a fissarlo in silenzio.

“c’è un errore” disse poi distogliendo lo sguardo da Nicholas e guardando la preside.

Nicholas e gli altri due uomini guardarono la ragazza attentamente, curiosi. Un errore? Di cosa stava parlando?

“un errore?” chiese la preside

“si. Questi non sono i miei bodyguard.” Disse sorridendo ai tre.

“oh no, si sta sbagliando, signorina. Vostro padre mi ha assunto da poco e forse..non vi avrà avvisata” s’intromise il riccio

“proprio ieri ho sentito mio padre per telefono e non mi ha detto nulla riguardo quest’uscita anticipata dal collegio e di questo nuovo bodyguard!” disse la bionda

“ma mi hanno portato anche una lettera firmata appositamente da vostro padre” disse la donna alla ragazza

“è falsa” decretò la bionda sicura con un tono di voce fermo ed indifferente

“che cosa?” chiese Nicholas stupito quasi ridendo.

“ma si, non vedete che lui è piccolo? Avrà si e no vent’anni. Avete mai visto una guardia del corpo così giovane? Io non credo, sono degli impostori, arrestateli” disse la ragazza

Nicholas rimase ad occhi spalancati fissandola. Avevano ragione, quella ragazza era davvero una peste. Gli veniva quasi da ridere. Perché si stava inventando quella storia?

“ascoltami bene dolcezza, potrai prendere in giro tuo padre, la tua tutrice e le altre guardie ma me no. Non sono così stupido e non mi farò ingannare così facilmente da una ragazzina quindi prendi le tue valigie e vieni con noi, ti riportiamo a casa. Poi parlerai con tuo padre” disse il riccio guardandolo

“non è possibile” disse Isabelle guardandolo.

Già cominciava ad odiarlo. Perché il padre non sapeva scegliere una guardia del corpo decente?

“cosa?” chiese Nicholas

“non è possibile, io non me ne vado di qui” disse la bionda sicura di se

“e per quale assurdo motivo?” chiese ancora il giovane

“non credo siano affari che la riguardino agente jonas, io non voglio andarmene, rimarrò qui altri tre giorni. Quindi siete pregati di sparire” disse la ragazza

“mi dispiace per lei, piccola Jackson ma oggi verrà con me. Fine della storia” terminò il riccio

La ragazza stava per rispondere ma la preside s’intromise.

“tesoro, c’è il presidente, alias tuo padre, al telefono” disse nervosamente guardando la bionda.

La ragazza roteò gli occhi sbuffano.

“papà” disse prendendo il telefono

“tesoro mio, è mai possibile che con te non si può stare un giorno tranquilli? Quello è il tuo nuovo bodyguard e sì, io oggi ti rivoglio a casa, faremo i conti quando tornerai, quindi prendi immediatamente le tue valigie e vai all’aeroporto. Ci vediamo a casa” disse il padre attaccando il telefono senza darle il tempo di controbattere

“allora?” la intimò Nicholas

“lei è il mio nuovo bodyguard” disse la ragazza scocciata

Nicholas sospirò compiaciuto

“finalmente l’ha capito, mia cara isabelle” disse il riccio sospirando

“preferirei se per lei fossi ancora la signorina Jackson” disse Isabelle sicura di se.

“d’accordo signorina Jackson, è pregata adesso di seguirmi per andare in aeroporto, il jet privato ci aspetta” disse poi il riccio sorridendo

La ragazzo sbuffò seguendolo.

Sarebbe stato un viaggio davvero molto lungo.

 

 

 

 

Erano appena arrivati in aeroporto e camminavano verso il gate che li avrebbe portati al loro jet privato.

“io dovrei andare in bagno” si lamentò la bionda

“ci andrai in aereo” disse il riccio

“no, ci voglio andare qui, in aereo mi ha schifo” si lamentò ancora la ragazza

Nicholas fece cenno agli altri due uomini della scorta di avviarsi mentre lui accompagnava la bionda in bagno.

Entrarono in bagno.

“che fai? Entri in bagno? Questo è per le donne” si lamentò la ragazza notando che Nicholas era entrato con lei nell’ingresso del bagno

“tesoro mio, mi credi davvero così stupido? Non ti lascio mica da sola in bagno. Su sbrigati che tra un po’ dobbiamo partire.” Disse il riccio sorridendo.

Questo nuovo bodyguard era davvero più intelligente degli altri, beh almeno si sarebbe divertita.

Finalmente qualcuno che al posto del cervello non avesse una nocciolina.

Entrò nella cabina e fece velocemente pipì nonostante il sari glielo impedisse.

Uscì dalla cabina e si lavò le mani.

“non dovresti cambiarti?” le chiese il riccio che si era appoggiato al muro

“perché dovrei?” chiese curiosa la ragazza

“perché tu sei americana e stai per rientrare in America, non dovresti vestirti come un’indiana” la informò Nicholas

“io mi vesto come voglio” ammise la ragazza

“tuo padre ti farà cambiare” disse il riccio

Ad un certo punto Isabelle ebbe un brillantissima idea.

“sai una cosa? Hai ragione, mi cambio, nella borsa dovrei avere qualcosa. Perché non vai a prendermela? Ti aspetto qui” disse la bionda pregando dentro di lei che nicholas andasse via. Forse aveva ancora qualche possibilità di poter scappare.

Nicholas rise.

“guarda che mi offendo se mi reputi così sciocco, su andiamo” disse poi il riccio spingendola via mente la ragazza sbuffava.

Entrarono nel jet privato felocemente.

Due della scorta entrarono e si appostarono accanto al pilota mentre Nicholas si sedette su una delle poltrone rilassandosi.

Isabelle invece non si sedette e continuava a camminare avanti e indietro. Odiava volare in aereo. Odiava gli aerei.

“dovresti sederti, tra pochi minuti partiamo” la informò Nicholas

“la smetti di dirmi quello che devo fare? E poi ti avevo chiesto di darmi del lei” disse la bionda pungente

“io ricambio il trattamento, visto che anche tu mi hai dato del tu, l’ho fatto anche io” si difese il riccio

“io sono una donna” ammise la ragazza

“e allora? Io sono un uomo” disse ancora il riccio

“ e allora?” chiese la bionda

“ e allora siediti e allaccia la cintura che partiamo” disse il riccio

“vado a cambiarmi” disse la mora sbuffando prendendo il trolley che si era portata davanti e dirigendosi nel piccolo bagno del jet privato.

Aveva avuto proprio una bella idea. Si, si sarebbe cambiata.

Tolse la tunica, il velo ed i tanti gioielli indiani mentre indossò poi una gonna corta blu scuro con un top bianco molto largo sopra da cui si intravedeva il suo reggiseno rosso. Mise poi un paio di scarpe con il tacco e dopo aver sciolto meglio i capelli, che prima erano legati da una forcina, si truccò leggermente e sorrise.

Il padre si sarebbe infuriato tantissimo, ma poco importava lei amava la sua doppia vita.

Si perché lei aveva un doppia vita, un doppio stile, una doppia personalità.

Prima una dolce indiana e dopo una nerd.

Uscì dallo stanzino, notando che Nicholas era intento a guardare fuori ma una volta sentita la porta del bagno aprirsi si voltò e quasi non sputò l’acqua che stava bevendo.

“p..potresti coprirti un po’ di più?” chiese il riccio

“Certo che a te non sta bene mai nulla,  e che palle. Mamma mia, prova a farti un po’ gli affaracci tuoi, il tuo compito è solo quello di sorvegliarmi mattina e sera, poi per il resto non è tuo lavoro” disse Isabelle lamentandosi

Nicholas annuì sospirando. Sarebbe stata una missione alquanto difficile con quella ragazza.. Ne era sicuro.

La ragazza si sedette sulla poltrona accanto alla finestra dell’aereo, proprio di fronte a Nicholas.

Era altamente infastidita da quel ragazzo, che non smetteva di fissarla e di commentare ogni suo comportamento, già lo odiava. Come aveva tutta quella confidenza con lei? Gli altri bodyguard a malapena le dicevano ‘ciao’ e lui si permetteva addirittura di giudicare e dire la sua. Bha. Era scioccata. Questa volta il padre era davvero sicuro che quello sarebbe stato il suo ultimo bodyguard, ma si sbagliava Isabelle sarebbe stata il suo nuovo incubo.

“la smetti di fissarmi? Cos’è? Non hai mai visto una gonna?” chiese scocciata la bionda prendendo telefono dalla sua borsa.

“nervosa?” chiese Nicholas guardandola

“per niente, sei tu che mi innervosisci”

Nicholas rise mentre la bionda cominciò a sbuffare, componendo un numero sul suo iphone bianco.

“che fai? Guarda che stiamo per partire e dovresti spegnere il cellulare” la informò nicholas

Isabelle sbuffò sonoramente.

“devo prima chiamare il mio ragazzo, non lo vedo da mesi. Non credi dovrei dirgli che sto tornando a casa?” disse la bionda sarcastica

“tuo padre lo sa?” chiese il riccio guardandola

“cosa?” chiese la bionda

“che hai un ragazzo” rispose nicholas

“a mio padre interessa solo dell’America, del bene di ogni cittadino e di stupidi uomini che come lavoro hanno quello di seguirmi” si lamentò la bionda

“si interessa anche di te” ammise nicholas

“non credo” sussurrò Isabelle guardando a terra

“se non fosse così, allora non avresti una squadra di bodyguard tutta tua” la informò nicholas

“ecco, a mio padre interessa solo delle guardie del corpo, non come mi sento io” ammise Isabelle

“ti sbagli” disse il riccio

“non credo.” Ribattè la bionda

“si, invece” disse nicholas

“no… e adesso basta, mi scoccia parlare con te, quindi sei pregato di ammutolirti per almeno metà viaggio” disse Isabelle sorridendo

“io parlo quanto mi pare” la sfidò il riccio

Isabelle sbuffò  ancora mettendo le cuffiette nelle orecchie e ascoltando ‘it will rain’ di bruno mars, adorava tantissimo quella canzone.

Notò che nicholas rimase a fissarla ancora alcuni minuti per poi sdraiarsi meglio nella poltrona e cercare di addormentarsi.

Non sopportava quell’uomo, o meglio ragazzo, era troppo sicuro di se, troppo arrogante, troppo presuntuoso, in alcuni aspetti sembrava si comportasse proprio come faceva lei.

 

 

 


 

 


SPOILER.

Continuarono a baciarsi sotto gli occhi dei due bodyguards e di nicholas.

“si, però io…mi sento osservato” disse il ragazzo staccandosi dalla bionda

“tu? Figurati io come mi sento ad averli ogni giorno tra i piedi” ammise scocciata la ragazza

Il ragazzo sbuffò accarezzandole la schiena.

“forse…mi è venuta un’idea” disse la ragazza con un sorriso a trentadue denti.

 

 

  
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