Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: moriartea    08/01/2013    2 recensioni
“E perché non lo decidono le loro mamme, il nome delle stelle?”
“Perché le stelle non parlano, non hanno bisogno di un nome per chiamarsi.
Loro brillano, illuminano il mondo, è così che comunicano. Con la luce.”
“E perché io non posso comunicare con la luce?”
La donna dai capelli biondi rise leggermente.
Sua figlia era un covo di domande.
Un pozzo senza fondo di curiosità.
“Perché sei una bambina, non una stella.”
“E perché non mi hai chiamata Stella allora?”
Ragionamento più che logico.
La gente l'avrebbe scambiata per una stella, e non avrebbe avuto bisogno di parlare.
Le sarebbe bastato splendere, splendere di quella luce che solo lei possedeva.
“Perché le stelle sono povere.”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dicono che non è giusto vivere nei ricordi.
Non è sbagliato, solo... non-giusto.
Ma, se vivere nei ricordi non è giusto, allora nemmeno la sua esistenza lo era.
Perché era questo che faceva, viveva nei ricordi, lei.
Viveva nel ricordo di sua madre e della sua passione per la musica di ogni genere.
Viveva nel ricordo di suo padre e della sua passione per l'alcool e le risse.
Viveva nel ricordo della sua di passione, quella che l'ha accompagnata ogni giorno, quella per lo scrivere, per i libri, la carta, le biblioteche e le parole che profumano d'inchiostro.
Viveva nel ricordo del fratello e della sua straordinaria capacità di sorridere in ogni momento.
Viveva nel ricordo di Albicocca, la sua piccola barboncina, l'unica vera amica che avesse mai avuto.
Viveva di ricordi. Solo di quelli. Le bastavano.

 

Mamma, ma quante sono le stelle?”
Sono tante, più di quante ne riesci a contare, e ogni giorno ne nascono nuove.”
E come si chiamano le stelle appena nate?”
Quello sta a te. Sta a te decidere i loro nomi.”
E perché non lo decidono le loro mamme?”
Perché le stelle non parlano, non hanno bisogno di un nome per chiamarsi.
Loro brillano, illuminano il mondo, è così che comunicano. Con la luce.”
E perché io non posso comunicare con la luce?”
La donna dai capelli biondi rise leggermente.
Sua figlia era un covo di domande.
Un pozzo senza fondo di curiosità.
Perché sei una bambina, non una stella.”
E perché non mi hai chiamata Stella allora?”
Ragionamento più che logico.
La gente l'avrebbe scambiata per una stella, e non avrebbe avuto bisogno di parlare.
Le sarebbe bastato splendere, splendere di quella luce che solo lei possedeva.
Perché le stelle sono povere.”
E perché sono povere?”
Perché brillano, sì, ma solo quello.
Hai mai visto una stella fare una capriola? Scrivere una poesia? Abbracciare qualcuno? Ridere alla battuta di un amico? Piangere al momento della rottura del suo cuore?”
La bambina ci pensò su, sorprendendo persino sé stessa di non avere altre domande da fare.
No mamma, non ne ho mai viste.”
Ecco perché non ti chiami Stella. Perché tu sei molto più di questo.”

 

Eccolo, il ricordo più bello. Quello più speciale.
Eppure, ogni volta che ci viveva dentro, ne usciva perplessa.
Era davvero più di una stella?
O quelle erano solo bugie, dette per far sorridere una bambina ingenua come lo era lei?
E se davvero fosse stata più di una stella, non avrebbe dovuto sentirsi importante?
Voglio dire, chi di voi hai mai visto una “più di una stella”?
Lei era unica, e forse un piccolo angolo della sua anima lo sapeva, ma non si sentiva così, no.
Era come se ci fosse un grande telo nero sopra di lei, che le impedisse di brillare.
Perché il nero è più forte di tutto, e anche la stella più brillante risulterebbe spenta, se coperta di nero.
E i suoi capelli lo erano, erano di un nero più nero del nero.
E anche i suoi occhi erano neri. Neri come un corvo, che vola silenzioso tra le vite della gente, senza farsi vedere o sentire. Quel corvo a cui piaceva tanto rubare attimi alle persone e portarseli dentro per vivere più a lungo.
Sì, perché i ricordi prima o poi finiscono.
E se vivi di ricordi, te ne servono di nuovi, altrimenti finirai per morire.
E a quel corvo piaceva davvero tanto, crearsi nuovi ricordi, fabbricarseli da solo.
Quegli occhi che vagavano da un lato all'altro della strada, osservando il mondo e tutti i ricordi che si porta dietro.
Erano neri i vestiti che indossava, l'auto che guidava, la borsa che portava, il cellulare che afferrava per guardare l'ora, segnata da due lancette fatte di tanti pixel, ognuno rigorosamente nero.
Forse era tutto quel nero che la faceva sentire così.
Forse avrebbe dovuto liberarsene, e in quel modo avrebbe potuto iniziare a brillare come doveva.
Forse avrebbe iniziato a essere una stella.
Anzi, più di una stella.
Una stella in grado di abbracciare, ridere, piangere, scrivere e fare le capriole.
Una stella completa, che parla con la luce ma anche con le parole.
Una stella con un nome.
Una stella diversa, particolare, unica.
E forse, alla fine è che questo che siamo.
Siamo stelle.
Tante piccole stelle sparse a caso all'interno di quel cielo infinito conosciuto anche come Terra.
E forse, è questo che dobbiamo fare.
Spogliarci del nero nella nostra vita e permettere a noi stessi di brillare.
E allora forse, solo forse, riusciremo a sentirci speciali.

 

Per un po' ci fu silenzio tra la donna e la sua piccola figlia.
Il che succedeva davvero molto raramente.
Perché quella bambina non taceva mai.
Solo quando pensava a cose importanti.
Mamma, ma le stelle sono speciali?”
Certo che sono speciali!”
Ma allora, se le stelle sono speciali e io sono più che una stella, sono più che speciale, no?”
Esatto.”
E come lo capisci quando una persona è speciale?”
Incontrerai tante persone nella tua vita, ma solo una di loro riuscirà a guardare le stelle, come lo stiamo facendo io e te adesso, e a riuscire ad ascoltarle anche se non parlano. Se una persona capisce le stelle soltanto dal loro bagliore, allora è speciale.”
E perché?”
Perché tu sei più che una stella, no? E se una persona non capisce le stelle, come potrà mai tentare di capire te?”





 

Buonasera.♥
ed eccomi qui con l'ennesima one-shot.
non ho molto da dire in realtà...
mi è uscita così, di getto, l'ho scritta quasi inconsapevolmente.
spero davvero che vi piaccia!
e se vi va, magari lasciatemi una recensione, anche piccola asdfghj
sono ben accettate anche le critiche. so di non essere il massimo come scrittrice, ma senza una critica esterna come faccio a migliorare?
e nulla, spero che vi sia piaciuta!
alla prossima! :)
love you all.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: moriartea