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Autore: MaryLetiz    08/01/2013    0 recensioni
[The Hunger Games]
[The Hunger Games]Questa è la prima fan fiction che scrivo (forse anche l'ultima) quindi se non vi piace ditemelo, perché voglio che siate sinceri. Spero vi piaccia :)
Parla di 2 ragazzi destinati a partecipare agli Hunger Games :)
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io sono Meg, una ragazzina di 15 anni povera e malridotta. La mia vita è uno schifo qui nel distretto 10. La odierei se non fosse per il mio migliore amico: Thomas. Lui riesce sempre a farmi ridere. È simpatico e dolce. E me ne sono innamorata, ma lui non sa niente. Tengo molto alla nostra amicizia, anche se lui è più grande di un anno ci vogliamo bene. Ciò amiamo di più è andare a raccogliere erbe, l’unica cosa diversa dal lavoro che ci offre il nostro distretto. 
Abitiamo a Panem, uno stato formato dalla capitale (Capitol City) e da 12 distretti. Ogni distretto ha un determinato lavoro…noi del 10 ci occupiamo dell’allevamento, quelli del 3 si occupano dell’elettronica, quelli dell’11 dell’agricoltura, il distretto 12 del carbone. Prima della ribellione che successe 27 anni fa, i distretti erano 13, ma durante la guerra il 13 venne distrutto. Dopo i Giorni Bui (così vengono chiamati i giorni di ribellione contro la capitale), Il Presidente Snow ha deciso che ogni anno ogni distretto avrebbe fornito 2 ragazzi, un maschio e una femmina, tra i 12 e i 18 anni che verranno rinchiusi in un’arena. Cosa faranno??? Semplicemente dovranno combattere all’ultimo sangue e l’unico che rimane in vita verrà ricoperto di gloria. Questi sono i terribili Hunger Games.
 
Oggi è il giorno della mietitura, ovvero il giorno in cui vengono scelti i 2 tributi. Sia io che Thomas siamo sorteggiabili. Non voglio essere scelta. Non voglio che sia scelto Thomas. No. 
Verso le 5 di mattina mi sveglio e dopo aver guardato se ci sono Pacificatori in giro, me ne vado per i campi dove lo trovo. Thomas mi corre incontro abbracciandomi e io faccio lo stesso. Abbiamo paura tutti e due. Il suo nome è scritto su 36 foglietti, il mio su 24. Ma non vogliamo parlarne. “Tutto bene?” gli chiedo. “Si, ma ho paura”. Ed è vero. Leggo il suo terrore negli occhi. Sembra tanto forte se si guarda la sua corporatura robusta, ma è pur sempre un ragazzo che ha l’anima di un cucciolo indifeso. Non riuscirebbe mai a vincere gli Hunger Games. “E tu?” mi chiede. “Anche io ho paura”. Ma se vengo scelta, avrei più possibilità di lui di vincere, lui lo sa. Sono abile con il coltello, più di Thomas sicuramente. Ci insegnano ad usarlo per uccidere gli animali quando sono pronti per il macello. Comunque non riesco a dire altro. Lui è sempre così allegro e vederlo così mi uccide. Dopo aver mangiato un po’ di pane trovato per fortuna, andiamo a casa. Ormai bisogna andare..
 
Arrivo a casa e trovo mia madre che piange. Cosa succede ora? Chiamo papà ma non mi risponde. Strano, di solito il giorno della mietitura è sempre a casa. Raggiungo mia mamma, ma appena entro nella sua stanza rimango spiazzata: mio papà disteso sul letto immobile, nemmeno un accenno di respiro. Mio padre è morto. Mia mamma mi guarda mentre io sto per scoppiare a piangere. “Ti prego non piangere..” mi dice. Non riesco a trattenermi e alla fine esplodo. Lei viene verso di me e mi abbraccia. “Ho preparato qualcosa per te, ma prima va a lavarti..ti prego non essere triste, devi essere forte”. Vado a lavarmi e poi torno in camera mia. Ho ancora le lacrime agli occhi, ma appena vedo il vestito preparato da mia madre sorrido. È un vestito semplice, grigio, ma per me è bellissimo. Lo indosso e poi vado da lei che mi pettina i capelli. Li lascio sciolti, con un semplice cerchietto nero. Mangiamo quelle poche erbe che sono riuscita a raccogliere stamattina e qualche ratto che girava vicino a casa. Dopo di che vado nella stanza da letto dei miei e mi avvicino al corpo inerme di mio padre. “Ti ho sempre voluto bene papà. È successo tutto così in fretta e troppo veloce per capirlo. In un secondo tutta la mia vita è cambiata e mai avrei pensato questo.. no mai!!! Io devo andare avanti anche se tu sei volato via! Ma se è vero che chi muore ci guarda da lassù, allora spero che tu mi assista e che sia orgoglioso di me.” Mamma mi chiama. È ora di andare ormai. Mi pettino un’ultima volta i capelli color bronzo e insieme a mia madre cammino lentamente verso il Palazzo di Giustizia.
 
Siamo arrivate, io mi metto in fila con gli altri ragazzi per farmi registrare mentre mia mamma va con il resto dei genitori. Sono davanti ad un tavolo dove c’è un Pacificatore che mi buca un dito per prendere un po’ di sangue. Ahi che male!!! Poi vado dove sono le altre ragazze. Alcune le conosco, ci vediamo a scuola e siamo in classi insieme, siamo molto amiche. Ma non potrei mai essere un’amica per loro come lo sono per Thomas. Se verrà scelta una di loro me ne farò una ragione. La stessa cosa vale per i ragazzi. Ma se viene scelto Thomas non so cosa farei. Sono troppo legata a lui per perderlo. Al solo pensiero di lui ucciso nell’arena, mi vien da piangere. Solo ora mi rendo conto che non mi piace soltanto…io lo amo. E lo amo tantissimo. Non voglio pensare che forse sarà scelto. Meg, devi essere forte. Devi sembrare forte. E ci provo, ci riesco. Intanto sul palco arriva il sindaco del distretto 10 e Patricia, la donna che annuncerà i tributi scelti. “Felici Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore” comincia lei con una vocina da donna tipica di Capitol City. “Ora vi faremo vedere un video proveniente dalla capitale apposta per voi”. Parte l’inno di Panem e sullo schermo allestito in piazza parte il video che fanno vedere ogni anno, dove spiegano gli eventi che hanno portato alla nascita degli Hunger Games. Si, lo devo ammettere, è noioso ma inquietante allo stesso tempo. Finalmente è finito!! E ora la tensione si sente qui nella piazza. “E ora sceglieremo i fortunati tributi del distretto 10” dice Patricia. “E come sempre, prima le signore”. Si avvicina alla boccia di vetro dove ci sono i biglietti con i nomi e accuratamente ne sceglie uno per poi tornare davanti al microfono. Noi ragazze siamo terrorizzate. Ma tutto succede in un attimo. Una freccia trafigge Patricia e lei cade a terra. Morta.
 
Che strano…nessuno possiede arco e frecce qui, chi può avere ucciso Patricia? I Pacificatori si guardano attorno sorpresi pure loro. Sinceramente mi fanno un po’ tanta paura con i loro sguardi freddi. Intanto il sindaco, anche lui un po’ spiazzato, prende il biglietto stretto tra le mani inermi di Patricia. Legge il nome… “Meg Winslet”. Dopo aver sentito il mio nome mi blocco. Io? No. Mia madre rimarrà sola perché morirò. Questa sarà la mia tragica fine. Finalmente mi sblocco e mi avvicino al palco “accompagnata” per modo di dire (perché mi spingevano!!!) da due Pacificatori. Salita sul palco guardo il volto delle ragazze, un po’ sollevate direi, per fortuna che mi volevano bene da quello che mi dicevano. Invece niente. Vedo mia madre sull’orlo di una crisi nervosa. Prima la morte di mio padre e poi io che vengo scelta come tributo. La capisco. Ma i miei occhi cadono subito su quelli di Thomas, che sono pieni di terrore. Devo essere sincera, non l’ho mai visto così disperato. Cerco invano di rassicurarlo. Intanto il sindaco, dopo aver letto il mio nome, si va a sedere. Ma come? E il tributo maschile? Non posso essere scelta solo io, ci deve pur essere qualcun altro. I miei pensieri vengono sovrastati da un suono. Cosa? Un hovercraft è appena atterrato dietro il Palazzo di Giustizia. E ora? Sta uscendo qualcuno dalla porta. Non avevo mai visto il Presidente Snow di persona, l’ho sempre visto solo in TV, quella vecchia scatola malmessa che abbiamo a casa. Trovarlo davanti a me ora fa un certo effetto. È giovane, avrà circa 40 anni. Ha dei bei capelli neri, corti, occhi verdi, ma di un verde buono, un verde speranza. Ha la pelle bianchissima, proprio come il latte. Nel complesso, si può dire che è un uomo attraente se non per il suo sguardo. È freddo e ti mette i brividi. Si sente perfino la durezza della sua voce quando parla al microfono: “Distretto 10! Felici Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore! Un brutto fatto è avvenuto qui oggi..ma non vi preoccupate! Ora estrarremo il nome del fortunato ragazzo che, insieme alla nostra Meg, avrà l’onore di partecipare ai ventisettesimi Hunger Games!” E piano piano mentre si avvicina alla boccia di vetro, le facce dei ragazzi si dipingono di terrore. Il Presidente Snow prende un biglietto e legge il nome al microfono: ”Jake Miller”. E succede ciò che non mi sarei mai aspettata.
 
Continua...
 
  
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