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Autore: Hazza_Boo    08/01/2013    0 recensioni
os verde Larry basata sulla canzone "Sweet disposition" dei Temper Trap.
Harry e Louis si amano, davvero tanto. Eppure ne hanno passate di belle e di brutte, tra mille problemi con i manager, problemi anche con se stessi. Ma dopo tutto, stanno ancora insieme, cantano fianco a fianco, si sostengono a vicenda e, cosa più importante, non si fermeranno per arrendersi. N.B. c'è una parte poco poco gialla, per il resto è una one shot verde. Uh, e ci ho messo alcune delle mie immagini preferite Larry :3
"Louis aveva fatto scelte sbagliate, Harry l’aveva tradito. Si erano allontanati, ma poi si erano riavvicinati. Si erano detestati, senza mai smettere realmente di amarsi. Ne avevano combinati di casini, ma si erano sempre perdonati tutto. Avevano capito che per sopravvivere avevano bisogno l’uno dell’altro, ed erano sempre rimasti insieme. Per tutti quegli anni. Anche a distanza di tempo si guardavano come la prima volta, persi l’uno negli occhi dell’altro, così… fottutamente innamorati."
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Disposition

 

Sweet disposition
never too soon
oh reckless abandon
like no one's watching you
 
Dolce inclinazione d'animo
Non è mai troppo presto
Incosciente abbandono
Come se nessuno ti stesse guardando

 
Harry non riusciva proprio a resistere. Era sfacciato, si abbandonava agli istinti, non sapeva recitare nemmeno mentire, - neanche a se stesso!. Quindi molto spesso si lasciava andare. La sua era un’inclinazione d’animo verso Louis, era attratto da lui, non poteva resistergli. Ci provava ma falliva molto spesso. Mentre camminavano vicini, dietro Liam e Niall, avvicinandosi alla folla di fan e paparazzi, senza nemmeno pensarci, Harry gli prese la mano, come se nessuno li stesse guardando.
Louis sussultò a quel contatto. Le sue dita si chiusero intorno alla mano del riccio, forte per fargli capire che lui era lì, ma troppo velocemente per non farsi notare. Ormai avevano raggiunto il gruppetto delle fans, vennero investiti dagli urli e dai flash. Harry e Louis restarono a camminare vicini, reprimendo la loro voglia di abbracciarsi o tenersi per mano. Sorrisero, firmarono autografi, cercarono di mostrarsi al mondo felici, sorridenti, ragazzi normali e senza nulla da nascondere.
Eppure Harry sentiva le dita così fredde senza il calore di quelle di Louis. Gli lanciava qualche occhiata, mordendosi il labbro, fingendo indifferenza. E, onestamente, anche se era a qualche passo dal ragazzo si sentiva… abbandonato, vuoto e freddo. Solo Louis, le sue mani, il suo calore, le sue labbra, ogni suo dettaglio, e la consapevolezza di poterlo abbracciare anche in pubblico gli avrebbe colmato quel vuoto. Purtroppo, però, non poteva permettersi quest’ultima cosa. Gli abbracci in pubblico sì, ma solo in modo amichevole e non più intimo. Dannazione! Gridò a se stesso, mentre firmava un autografo ad una fan, e Louis si allontanava sempre di più da lui, facendo foto e abbracciando delle ragazze. Loro potevano essere abbracciate da lui come volevano, ma Harry no. Dannazione, dannazione e dannazione!
 

a moment, a love
a dream, aloud
a kiss, a cry
our rights, our wrongs
 
Un momento, un amore
Un sogno, ad alta voce
Un bacio, un pianto
Le nostre ragioni, i nostri torti

 
Era bastato un momento. Un momento soltanto, un incrocio di sguardi, degli sfioramenti, delle mani che si stringevano, due corpi che si erano scontrati, ed una semplice parola: «Ops», e la risposta dell’altro corpo: «Ciao». Era bastato un solo momento per fare innamorare Louis di Harry, e Harry di Louis. Un  momento per fare ubriacare le loro menti con le loro immagini, con i loro sogni e i loro gemiti soffocati in un camerino, prima di salire sul palco. Ai tempi di X-Factor, quando si erano incontrati in bagno. Uno stava uscendo, l’altro stava entrando. Si erano scontrati, avevano alzato gli occhi e le loro anime si erano unite, i loro cuori avevano combaciato perfettamente, e loro si erano finalmente sentiti a casa.
 
Un sogno. Ecco ciò che li univa. Louis era davvero simpatico, e lui e Harry erano subito diventati amici. Stavano facendo X-Factor insieme, nella stessa band. Ad unirli c’era solo uno strano legame e un sogno. Il sogno di diventare qualcuno di famoso, di importante. Una star del cinema, un cantante, qualcuno di cui la gente si sarebbe ricordata. Erano amici che condividevano un sogno bellissimo e facevano in modo che si avverasse giorno dopo giorno.
 
Un bacio. Era davvero stato un bacio? Harry spalancò gli occhi e si allontanò. Louis, seduto accanto a lui sul letto nella sua camera nella casa di X-Factor, lo guardò senza parole. Non aveva nemmeno più fiato. Era come se la sua mente si fosse liquefatta. Non riusciva più a pensare, nemmeno sforzandosi.
«S-Scusa» farfugliò imbarazzato e confuso Harry, abbassando lo sguardo. Louis non disse nulla, cercò di respirare tranquillamente, di fare luce sulle sue emozioni. Un momento prima stavano parlando tranquillamente, chiusi nella stanza, da soli e isolati dal mondo, come sempre. Poi la conversazione era cambiata, si era addentrata in argomenti più insicuri ed imbarazzati. All’improvviso Harry aveva baciato Louis.
Già, era stato proprio un bel bacio. E Louis non si era tirato indietro. Allora forse lo voleva anche lui. Quanta confusione!
«No, tranquillo» sussurrò Louis balbettando. Harry si allontanò ancora, lasciando spazio a Louis. Restarono in silenzio, seduti vicini sul letto, a teste chine. Non sapevano cosa dire o cosa fare. Aiuto, pregò Louis. Aiuto, non capisco più niente!
 
Un pianto. Quello era proprio il suono di un pianto e proveniva dalla camera di Louis. Il ragazzo stava piangendo, rannicchiato sul suo letto, avvolto dalle coperte, con le ginocchia stette al petto. Le guance erano rigate di lacrime, il volto era arrossato e disperato. Pensava di essere etero, invece, dopo il bacio con Harry, qualche giorno prima, era rimasto così confuso… Tutte le sue certezze erano crollate. Non sapeva più chi era, non sapeva più cosa provava per Harry e se fossero solo amici. Non capiva più nulla e la tensione per le prove di X-Factor si faceva sempre più tagliente e stressante. Stava raggiungendo il limite. E pieno di quella stanchezza, di quel dolore e di tutto quel caos nella sua testa era scoppiato a piangere, non aveva più resistito alla tentazione di lasciare uscire qualche lacrima. Solo che si era lasciato andare un po’ troppo, ed era lì, nel suo letto, non voleva vedere nessuno, non voleva parlare con nessuno. Aveva bisogno di tempo. Aveva bisogno di chiarire. Aveva bisogno di ammettere che, forse, era innamorato di Harry.
 
Era amore. Forte, intenso, meraviglioso, disastroso, diverso, difficoltoso. Ma era amore. Non era una cotta qualsiasi, come sperava che fosse Harry. Non era un errore, come si rimproverava Louis. Quello era amore. Non potevano farci nulla. E avrebbe avuto i suoi alti e bassi. Forse firmare quel contratto con i manager non era sbagliato, si erano detti. Louis e Harry avrebbero potuto vivere quel loro amore di nascosto, senza dirlo al mondo. Che c’era di male? L’importante era stare insieme. Ma nessuno aveva detto loro che sarebbe stata così difficile.
 
«Le nostre ragioni, Louis» aveva detto Harry tremando, con gli occhi lucidi di pianto. «non le vuole sentire nessuno. A nessuno importa se stiamo male…» riprese a singhiozzare. Louis, devastato dal dolore, si sentì come… come se gli stessero andando a fuoco i polmoni, mentre gli strappavano le unghie e gli tagliavano la lingua. Beh, il dolore era più o meno così… no, ma che! Era ancora molto peggio. Si sentiva morire dentro. I due ragazzi si abbracciarono forte, nel buio della notte e della loro casa. Quelli erano gli unici due posti in cui potevano essere se stessi, in cui il mondo spariva e potevano baciarsi senza preoccuparsi che qualcuno li notasse.
«Ssh, piccolo, andrà tutto bene» sussurrò Louis all’orecchio di Harry, accarezzandogli i suoi ricci profumati e soffici.
 
Ne avevano fatti di torti. I loro sbagli erano stati quelli di cedere, di tanto in tanto, davanti alle telecamere e avere degli atteggiamenti che avrebbero potuto smascherare la loro vera relazione. E non solo, avevano sbagliato quando avevano pensato di poter rivelare a tutto il mondo che stavano insieme. Non solo avevano fatto dei torti contro i manager, rischiando di rovinare la loro finzione, ma si erano sbagliati anche tra di loro. Louis e Harry avevano litigato spesso, ma si era sempre risolto tutto. Poi, però, il dolore e la tensione di tutta quella faccenda erano aumentati. E non avevano più retto. Louis aveva fatto scelte sbagliate, Harry l’aveva tradito. Si erano allontanati, ma poi si erano riavvicinati. Si erano detestati, senza mai smettere realmente di amarsi. Ne avevano combinati di casini, ma si erano sempre perdonati tutto. Avevano capito che per sopravvivere avevano bisogno l’uno dell’altro, ed erano sempre rimasti insieme. Per tutti quegli anni. Anche a distanza di tempo si guardavano come la prima volta, persi l’uno negli occhi dell’altro, così… fottutamente innamorati.
 

so stay there
cause i'll be coming over
and while our blood's still young
it's so young, it runs
and won't stop til it's over
won't stop to surrender
 
Allora stai qui
Perché verrò da te
E adesso che il nostro sangue è ancora giovane
E' così giovane, corre
E non si fermerà finché è finita
Non si fermerà per arrendersi

 
 
Il loro sangue scorreva nelle vene, mischiandosi all’adrenalina. I loro cuori battevano impazziti, i respiri si mescolavano, mentre le loro bocche si modellavano l’una contro l’altra. I loro bacini si scontravano, i loro gemiti aumentavo a ritmo delle spinte e dalla passione. Non erano Harry Styles e Louis Tomlinson degli One Direction, non erano due ragazzini divisi… erano un corpo unico. Si muovevano e respirarono all’unisono. Gemevano contemporaneamente, venivano insieme. Si sentivano soli in un universo infinito. Solo loro. Uniti, insieme, senza paura di nulla e forti. Ogni loro cellula sprezzava energia e amore. I loro corpi erano pieni di calore. Si sentivano invincibili, coraggiosi. Quel legame che c’era tra loro era immenso, eterno, non aveva fine. Le loro mani erano unite, le loro dita intrecciate, sembravano fatte su misura per aderire perfettamente.  
Il loro amore, quella passione e quel loro legame, non avrebbe mai smesso di esistere. Si sarebbero portati nella tomba il loro piccolo segreto. E loro non si sarebbero mai fermati, non avrebbero mai smesso di sperare e sognare fino a quando quella situazione ingarbugliata non fosse finita. Non si sarebbero fermati per arrendersi. Non importa come sarebbero andate le cose, loro non si sarebbero arresi.
 

songs of desperation
I played them for you
 
Canzoni di disperazione
Le ho suonate per te

 
La voce di Harry stava canticchiando alcune canzoni che Louis conosceva. Sembravano scritte per loro e Harry gliele cantava, prima di addormentarsi dopo aver fatto l’amore. Louis si lasciava coccolare dal più piccolo, sotto le coperte del loro caldo letto, abbracciati e vicini, baciandosi di tanto in tanto.
Adesso Harry stava cantando Little things, prima aveva fischiettato altre melodie disperate che sembravano parlare di loro. Quelle canzoni se le dedicavano, le suonavano per loro, perché li rappresentava.
Si trovavano nel loro letto, ad osservare fuori dalla finestra la neve cadere. L’inverno era freddo, ma abbracciati l’uno all’altro, tutto sembrava perfetto e caldo. Louis posò la testa sul petto del riccio, accarezzandogli la pelle morbida e pallida. Harry gli lasciò una carezza sulla nuca, poi iniziò a cantare, sottovoce e delicato, “give me love” del suo amico rosso Ed Sheeran.
« ‘And all I want is the taste that your lips allow’»
Louis alzò la testa, poi il busto e si avvicinò al volto di Harry. Si guardarono negli occhi, si sorrisero e poi, seguendo le parole della canzone, Louis lo baciò. Un bacio casto e veloce sulle sue labbra carnose e rosse, che non si sarebbe mai stancato di baciare e mordere.
« ‘Give me love like never before cause lately I've been craving more’» sussurrò Harry all’orecchio di Louis, prima di lasciargli un bacio sulla guancia.
Louis non se lo lasciò ripetere due volte. Il suo sorriso si fece ancora più radioso e felice, poi riprese a baciare con passione il riccio… dandogli tutto l’amore ed il calore possibile. Avevano bisogno di stare insieme. Di sentirsi al sicuro, di godersi quei pochi momenti di intimità.
Non importa quello che avevano passato e quello che attendeva loro. Per ora gli bastava stare insieme.
Non si sarebbero fermati per arrendersi.
 


____Ehi, sei pregato di leggere_________________
Sì, lo so, l’ultima frase l’avevo già scritta, ma è la frase, è la chiave di tutto ed è anche il titolo della canzone. Allora, da dove inizio? Ah, caro lettore, spero proprio che ti sia piaciuta questa fan fiction su Larry, e te ne sarei molta grata se lasciassi una recensione. Innanzi tutto, sono perfettamente consapevole che su efp, e sul web in generale, girano già delle fan fiction Larry su questa canzone (Sweet disposition dei Temper Trap, spero che tu la conosca), e dunque quello che ho fatto io scrivendo questa storia è una cosa sentita e ripetuta. Però le mani mi fremevano dalla voglia di scriverla, ed ecco qua!
So che non è nulla di che, una cosa abbastanza ordinaria e noiosa… ma davvero ci tengo molto. E, alla fine, ho messo un’altra canzone molto Larry, di Ed Sheeran (ho davvero una cotta per quel rosso, quindi non potevo fargli un torto e non inserirla nella ff.). Non so che altro dire e forse ti sto trattenendo un po’ troppo, o forse nemmeno sei arrivato fino alla fine. Ad ogni modo grazie se hai letto, se sei arrivato fino alla fine e se hai recensito. E scusa per gli eventuali errori.
Bye bye :) xx
 
  
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