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Autore: lazyreckless    08/01/2013    4 recensioni
"non lo vedevo da due settimane, non poteva continuare cosi'.
continuavo a rigirarmi nel letto, senza riuscire a prendere sonno. portai il cuscino sopra la testa, di solito mi faceva addormentare anche nei casi piu' gravi di insonnia, ma niente, il sonno non aveva voglia di venire a farmi visita. contai pecore, buoi, pastori e tutto cio' che c'era di contabile sulla terra, niente. provai a non pensare a niente, anche se mi riusci' veramente difficile. provai a pensare, a pensare tanto da stancarmi. niente, insonnia totale."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non lo vedevo da due settimane, non poteva continuare cosi'. 
continuavo a rigirarmi nel letto, senza riuscire a prendere sonno. portai il cuscino sopra la testa, di solito mi faceva addormentare anche nei casi piu' gravi di insonnia, ma niente, il sonno non aveva voglia di venire a farmi visita. 
contai pecore, buoi, pastori e tutto cio' che c'era di quantificabile sulla terra, niente. 
provai a non pensare a niente, anche se mi riusci' veramente difficile. 
provai a pensare, a pensare tanto da stancarmi. 
niente, insonnia totale.
 
avevo voglia di vederlo, di abbracciarlo, di sentire il sapore delle sue labbra sulle mie. l'assenza di louis mi faceva questo effetto: insonnia e nostalgia. 
con un gesto repentino, alzai le coperte, e mi misi seduta sul letto, a fissare il muro davanti a me. 
inizialmente vidi tutto completamente nero, probabilmente per la velocita' con cui avevo alzato la testa; mi succedeva sempre.
Poi la mia stanza comincio' a prendere forma, anche se era quasi completamente inghiottita dal buio, tranne per un fascio di luce fioca che entrava dal corridoio. avevo lasciato la luce accesa in salotto. 
 
e poi mi lamento della bolletta della luce.. dovrei stare piu' attenta.
 
sorrisi, al buio, poi trovai la forza di alzarmi, e mi recai in bagno. 
'zombie'. non avrei potuto trovare parola migliore per descrivermi.
occhiaie giganti, capelli spettinati e per i fatti loro, sembravo la vecchia pazza dei simpson che lancia gatti. 
 
gran bel paragone, rob, davvero. mi complimentai sarcasticamente con me stessa. 
mi lavai la faccia, attaccai i capelli in una specie di strana crocchia, venuta molto male, e tornai nella mia stanza. 
 
aprii l'armadio, presi i primi jeans che incontro' la mia mano vagante, e con lo stesso metodo scesi la felpa. li indossai, ma, dimenticando di essere in pigiana, misi la felpa su quest'ultimo. me ne resi conto dopo, ma volevo uscire, volevo raggiungerlo ad ogni costo. non sarei riuscita a rimanere un'altra sola ora senza i suoi occhi celesti, senza la sua risata cristallina. erano cose che mi mancavano troppo, e delle stupide telefonate non potevano rimediare a questa mancanza. 
 
misi le blazer, senza nemmeno allacciarle, poi presi i rayban da vista, o sarei andata incontro a un pericoloso incidente, essendo cosi' cieca. 
 
scesi le scale, afferrando giubbotto e chiavi, e uscendo di casa. 
entrai in auto, realizzando solo in quel momento che non ero piu' nel mio lettuccio caldo a fingere di sonnecchiare. misi in moto, decisa a raggiungere il mio boo bear quella sera stessa. la velocita' che imponevo alla macchina, con la forza del mio piede, era indescrivibile, -e probabilmente punibile con un bella multa-, ma dovevo raggiungerlo. passarono i primi dieci minuti, poi altri dieci, ma vidi soltanto un paio d'auto per strada. stranita, guardai l'orologio della macchina: erano le quattro e mezza di notte. forse avrei fatto bene ad avvertire louis, prima di presentarmi da lui alle cinque di notte, facendogli prendere un paio di infarti. 
mentre questi pensieri attraversavano la mia mente assonnata, vidi passare un'auto accanto a me, nella direzione opposta. rimasi un'attimo interdetta, era proprio come quella di lou. "e' il sonno, non pensarci" mi dissi. 
eppure, anche il ragazzo che guidava aveva un aspetto familiare. 
poco dopo, ricevetti una telefonata.
 
-ma chi cacchio e' alle quattro e mezza di notte?- imprecai, parlando da sola. riuscii a recuperare il cellulare, non con poca fatica. era incastrato nella tasca del giubbotto. comunque sia, ci riuscii. era lui, louis. risposi, sorpresa.
-amore? successo qualcosa?- chiesi, leggermente preoccupata.
-hei rob, no tranquilla.. aspetta, come mai sei sveglia?..- rimasi un attimo in silenzio, anche lui sembrava stranito.
-eri tu in macchina?- ci chiedemmo contemporaneamente, scoppiammo subito dopo a ridere. accostai, avrei potuto schiantarmi anche contro una montagna -ed ero in pianura- felice com'ero. non guardavo nemmeno dove stavo andando.
-ti sto raggiungendo, tu aspettami da me.- risi, entusiasta.
-ok, babe, ti aspetto.- chiusi la telefonata. rimisi in moto, prestando ora piu' attenzione alla strada, e vedendo che non c'erano altri poveretti -come me- in giro di notte, girai, andando nella strada che poco prima aveva percorso louis. 
andai ancora piu' veloce di prima, ansiosa di vederlo. 
passarono poco piu' di dieci minuti ed arrivai a casa. 
mi stava aspettando fermo, con la schiena poggiata sulla porta d'ingresso. 
non appena vidi la sua figura, illuminata soltanto dalla luce della luna, che, tra l'altro, quella notte non era neanche piena, mi lanciai tra le sue braccia. 
passarono pochi istanti dal momento in cui cominciai a correre, al nostro contatto, ma mi sembrarono davvero interminabili.
 
inalai tutto il profumo che poteva entrare nelle mie narici, mi era mancato davvero tanto l'odore di louis. alzai un attimo la testa, subito lui avanzo' la sua, facendo combaciare le nostre labbra, che davvero non si vedevano da troppo, troppo tempo. 
tutto era circondato dal silenzio, in quel momento non c'era bisogno di parlare, solo di recuperare tutti gli abbracci che non ci eravamo potuti dare in quelle due orribili settimane.

 
-e domani mattina, io parto con te. non mi lasci piu' da sola, stavo andando in crisi di astinenza.- lo informai, sorridendo, ancora attaccata a lui. 
eravamo entrati in casa, ed eravamo seduti sul divano del salone, abbracciati. 
-non puoi stare lontana da me, eh?- mi chiese col suo sorrisetto provocante, che pero' mi suscito' una risata.
-guarda che anche tu ti sei messo in macchina nel bel mezzo della notte, solo per vedere la sottoscritta.- ricambiai il sorriso, guardandolo dritto negli occhi.
-boh, ma dove li trovi due cretini come noi?- rise. quanto mi era mancato quel suono. 
prima o poi registrero' la sua risata, per risentirla tutte le volte che voglio. 
-ma noi siamo unici nel nostro genere, dobbiamo distinguerci dalla massa.- risposi, ridendo con lui. mi poggio' una mano in fronte, controllando se avessi la febbre, il che alimento' ancora di piu' la mia risata.
-ma chi me l'ha fatto fare di venire qua, a quest'ora, da una pazza da manicomio?- chiese a se stesso, ironicamente.
-ah, me lo chiedo anche io.- gli mostrai uno dei sorrisi piu' felici che avessi mai fatto. 
finalmente ero di nuovo tra le sue braccia, piu' felice che mai.
non avrei potuto desiderare di meglio.


-spazio autrice-
hello pipoool(?).
dunque, ho scritto questa OS qualche giorno fa, ma non ho avuto il tempo di pubblicarla.
*coff,coff* stupida scuola. *coff,coff*
comunque sia, e' la prima OS che scrivo.. a mio parere, e' orrenda, ma mi sono impegnata per colorarla, quindi dovevo necessariamente pubblicarla lol
beh, se vi e' piaciuta, mi piacerebbe molto ricevere qualche recensione. c:
se non vi e' piaciuta.. recensite lo stesso, pff.
peace&love.

xniallsfreehugs

 
  
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