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Autore: intersect    08/01/2013    3 recensioni
Terminata la profonda chiamata con la madre Nathan Sykes – promettente cantante nella giovane boyband The Wanted, - poggiò il capo sullo schienale del divano in pelle nera, chiudendo gli occhi e sospirando profondamente. Le tanto agognate vacanze, - meritate oltretutto – erano arrivate e adesso lui si stava godendo il dolce far niente in casa sua e della sua attuale compagna Giulia che spadellava da tre quarti d'ora buoni in cucina a cucinare “qualcosa che ti piacerà tanto, amore!” aveva esclamato quarantacinque minuti prima.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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there isn't an heart vacancy in my heart.

 

I.

 

«Hai mangiato?»

«Si, mamma.»

«Ti sei messo il maglione della nonna?»

«Si, mamma.»

«Non stai prendendo freddo?»

«No, mamma.»

«Salutami Giulia.»

«Si, mamma.»

Terminata la profonda chiamata con la madre Nathan Sykes – promettente cantante nella giovane boyband The Wanted, - poggiò il capo sullo schienale del divano in pelle nera, chiudendo gli occhi e sospirando profondamente. Le tanto agognate vacanze, - meritate oltretutto – erano arrivate e adesso lui si stava godendo il dolce far niente in casa sua e della sua attuale compagna Giulia che spadellava da tre quarti d'ora buoni in cucina a cucinare “qualcosa che ti piacerà tanto, amore!” aveva esclamato quarantacinque minuti prima.

«Giulia, sei sempre viva?» gridò il ragazzo intenzionato a non lasciare più il divano.

«Si, tranquillo. Come sta tua madre?»

«Uh, una meraviglia come sempre. Ti saluta!»

«L'hai ringraziata da parte mia?»

«... Ovviamente»

«No, non l'hai fatto.» La ragazza entrò nella sala con addosso un buffo grembiule da cucina rosa shocking ricoperto di bocche rosse.

«Amore, lo farai tu personalmente appena avrai finito di preparare questa stupenda cena.» la raggiunse e la strinse a sé, respirando il suo profumo che non era più solo quello dolce di Prada Candy ma una miscela di soffritto, carne e cioccolato.

«Che cosa stai preparando? Odori di... buono.»

«Vedrai – battè le mani lei, prima di circondargli nuovamente il collo – mi amerai dopo questa cena..»

«Ti amo anche adesso, io.» Giulia si aprì in un sorriso dolcissimo che fece gonfiare di gioia il cuore di Nathan.

Si erano incontrati in una maniera, semplice, quasi stupida. Lui era riuscito ad intrufolarsi nel primo supermarket che aveva adocchiato ed era corso nel reparto pieno di dolciumi e mentre stava per prendere l'ultimo pacchetto di Pocket Coffee una mano esile, curata glieli fregò con non curata eleganza.

 

«Scusami, quelli sono i miei.»

«Non c'è scritto il tuo nome.» Nathan, infuriato e al limite dello stress alzò gli occhi sulla figura davanti a lui e rimase a bocca asciutta: i capelli rossi le incorniciavano il viso pulito da imperfezioni e due occhi castani evidenziati da mascara e matita illuminavano il suo viso.

«Scusami, non volevo risponderti male..» si giustificò lui, grattandosi la nuca imbarazzato.

«Tranquillo. Ti faccio un'offerta: paghiamo il pacchetto e ce lo mangiamo insieme sulla panchina qui di fronte»

 

«Nathan?» la voce della sua ragazza riportò il castano sul pianeta Terra.

«Stavo pensando al nostro primo incontro.»

«Quando mi hai fregato i Pocket Coffee!» rise lei, abbandonandosi sul petto del ragazzo e lasciandosi stringere, assaporando quel senso di completezza tra le braccia del suo ragazzo.

«Giulia, amore .. non lo senti anche tu questo odore di bruciato?» Giulia si staccò velocemente dalle braccia di Nathan e corse in cucina, disperata.

«LA CARNE! » strillò nel panico, iniziando a piagnucolare. Nathan, ridendo, la raggiunse in cucina abbracciandola dal dietro e cominciando a depositarle una serie sparsa di baci sul collo e dietro l'orecchio sinistro.

«Che dici, ceniamo alla mia maniera?» il colorito della ragazza raggiunse le tonalità più intense del rosso e si voltò indignata verso di lui.

«Nathan! Ti sembra il caso? Il nostro pranzo si è appena ridotto a palline nere dentro la padella» la sua voce e il suo volto erano davvero dispiaciuti al punto che Nathan – mosso da compassione – la strinse più volte e iniziò a sussurrarle nell'orecchio le prime note di Let Me Love You, cover che avevano appena fatto.

«girl let me love you I know your trouble don't be afraid, girl let me help girl let me love you»

«Non giocare sporco Sykes..» borbottò Giulia, ormai sul punto di cedere. Amava la voce di Nathan, e quando aveva scoperto che era un cantante si era fatta cantare ogni cosa possibile. La cullava, la faceva sorridere, ridere, eccitare. Era il suo rimedio contro ogni cosa. Ed era tutto naturale.

«Rilassati..» le sussurrò ad un orecchio, slegandole il grembiule e facendolo cadere a terra e poi la trascinò verso le scale cercando di non cascare durante la salita.

«Nathan..» sussurrò lei, mentre il ragazzo le cospargeva il collo di baci.

«Giulia..» l'aria iniziò a scaldarsi e per quanto Giulia avrebbe potuto fermarsi, non ne aveva la forza. Aveva bisogno di Nathan, davvero.

 

 

«Non trovi che il cinese del ristorante dietro l'angolo sia buonissimo?» i due ragazzi cenavano stesi sul letto, Nathan con i pantaloni della tuta e un maglione blu mentre Giulia, con le gambe nude sotto al piumone indossava solamente la felpa grigia di Nathan, la sua preferita.

«Lo sarebbe stata anche la mia cena.»

«Non preferisci aver passato quel tempo con me?» disse il ragazzo, mettendo il broncio e facendo sorridere innamorata Giulia.

«Preferisco sempre stare con te, cantantuccio.»

«Cantantuccio a me?! Credi che non ho visto quante volte hai guardato i nostri video?»

«Oh si, e mi prudevano anche le mani!»

«Ow, lo sai che quelle tipe valgono meno di zero per me: ci sei solo tu.» Giulia avrebbe anche provato a ribattere, ma dopo che Nathan le faceva certe dichiarazioni lampo il suo cuore prendeva a battere più forte e i suoi occhi iniziavano a brillare.

«Sei arrossita.» rise lui, toccandole le guance con le dita.

«Mhmh»

«Sei ancora più bella, tutta rossa.» Giulia si aprì in un sorriso e nascose la testa sul petto di Nathan che prese ad accarezzarle la schiena.

«Amore?»

«Mh?» alzò la testa la ragazza, arrivando a sfiorare le labbra di lui con le sue.

«Ti amo.»

«Anche io Nathan, anche io.» bisbigliò lei, prima di annullare anche quella poca distanza che rimaneva tra loro.




 

Entro in punta di piedi - o forse volando, - nel fandom dei The Wanted. Li seguo da un sacco ma cimentarmi nella scrittura di una fanfiction ancora non mi era balenata nella testa.
In realtà è colpa di Giulia ( in realtà, è colpa della cover di Let Me Love You!) che in due giorni esatti mi ha fatto partire il trip e adesso vedo Niulia ovunque.
Ecco, quindi gliela dedico perché davvero, sapete quando conoscete quelle persone che vi stanno simpatiche, vi comprendono e vi ci trovate bene? Ecco, è Giulia.
Sono due giorni che parliamo un sacco, senza smettere. Di stronzate fondamentalmente. Però è okay.
Quindi, Ciulia questa è tutta per te e beh, spero possa piacere anche a voi :)
Mi ci sono impegnata abbastanza. 
Se arrivate fino a qui, grazie per averla letta :)

   
 
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