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Autore: Shinji Kakaroth    28/07/2007    7 recensioni
Altra storiella sul rapporto tra due personaggi importantissimi nella storia di Code Geass, Lelouch e C.C. (aka la mia coppia preferita). Aspettatevi altre storie su questi due da parte mia! ^_-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"C'era una volta una giovane chiamata..." la ragazza stava leggendo ad alta voce, sdraiata sul letto. Indosso non aveva nulla, solo il lenzuolo scuro le copriva la pelle candida, mentre leggeva un libro illustrato ad alta voce, come fosse la prima volta che ne prendesse uno tra le mani e non sapesse che quel genere di storie erano riservate ai bambini molto piccoli.
"C.C." disse l'uomo seduto alla scrivania accanto al letto, senza neppure voltarsi verso di lei "Che stai facendo?" sembrava irritato dal comportamento infantile della giovane.
Lei lo stava fissando, ma lui non se ne curava, l'espressione sul viso della giovane era neutra.
Tutto il tempo che aveva passato su questo mondo non aveva giovato ai suoi sentimenti, piu' il tempo passava e piu' le sue espressioni scemavano.
Il suo scopo presto o tardi sarebbe stato raggiunto, ma la verità era un'altra.
Da quando aveva preso contatto con questo nuovo utilizzatore di Geass, aveva pian piano ripreso a provare quei sentimenti che una volta sembravano così vicini.
La vicinanza di quel ragazzo che stava mettendo in gioco la sua semplice vita da bravo ragazzo per poter ottenere la sua vendetta era qualcosa di strabiliante, certo non per lei che aveva visto tradimenti ben peggiori nelle pieghe del tempo.
Quando le parlava con quel tono un po' irritato provava una punta di ilarità e non desiderava altro che pungolarlo un altro po'.
"Sto leggendo un libro, non lo vedi da te?" gli rispose, spostando i lunghi capelli smeraldini.
La risposta a tono della giovane non fece la benchè minima impressione al ragazzo, che continuava a battere ritmicamente sulla tastiera del suo portatile, come se nulla fosse. Poi dopo un po' s'accorse che C.C. lo stava fissando, con la testa girata poggiata sul cuscino, sempre sdraiata sul letto "Che c'è?" le fece.
"Che stai facendo di interessante?" chiese con un tono privo di interesse.
"Sto stilando una lista dei riservisti che abbiamo da poco incluso nei nostri ranghi. faranno parte di piccole cellule che invieremo all'interno delle varie città, in maniera che, durante il conflitto finale che avverrà a breve, si possa raggiungere il massimo del risultato in breve tempo." ogni volta che lo sentiva parlare aveva un breve sussulto al cuore, come una carezza. Certamente non era amore. Non ancora per lo meno.
Ma era qualcosa che s'avvicinava molto a quel sentimento, e per una donna come lei era già tanto "E tu perché stai leggendo una favola per bambini?"
"Perché mi andava." a quella risposta lui sorrise, come faceva sempre.
Una risatina, ma non di divertimento o di derisione, più che altro un misto tra le due, come se con quella risatina intendesse dire 'Proprio la risposta che m'aspettavo'.
Riprese "C'era una volta una giovane chiamata..."
"C.C." ripetè la voce di Lelouch, il giovane principe privo del suo titolo e dei suoi diritti ereditari.
"Che altro c'è?" fece la ragazza osservandolo, ora supina, con il libro ancora tra le mani.
"Nulla, semplicemente suonava bene come inizio di una storia, 'c'era una volta una giovane chiamata C.C.', non credi?"
La stava prendendo in giro?
Il suo viso non sembrava quello dispettoso e crudele dei primi giorni di convivenza forzata. Perché era quello che era stato, una convivenza forzata, con la loro complicità nel voler spodestare una nazione dei suoi territori come come legame che li unisse.
Prese la palla al balzo e continuò facendo finta di leggere la storia "La giovane era una strega bianca, proteggeva la natura e comandava attraverso le sue leggi."
"Costei un giorno, mentre volava sulla sua scopa magica," continuò il ragazzo, facendo un sorriso caldo, uno di quelli che spesso la ragazza vedeva rivolti a Nunnally, la sua sorellina amabile e gentile sulla sedia a rotelle "finì sbandata via dal vento, crollando svenuta per terra dopo una brusca caduta. A raccoglierla dal terreno fu un principe nero, senza regno e senza cavallo."
"Quando il principe ebbe aiutato la strega," disse C.C., questa volta fissandolo negli occhi "questa per ringraziarlo gli donò un cavallo nero, dicendolo che questo l'avrebbe potuto portare ovunque lui avesse desiderato." attese che il ragazzo continuasse la storia in quel loro piccolo giochetto infantile.
"Il principe prese l'occasione tra le mani e salito in groppa al cavallo disse alla strega che se davvero poteva portarlo ovunque volesse, lui desiderava far ritorno al suo regno e riprendere quello che gli spettava." questa volte sul suo viso lesse un po' di malinconia.
"E la strega fu di parola, ma in cambio del cavallo..." sentì bussare.
"Zero?" era la voce della rossa.
"Un attimo." disse soltanto, poi si infilò i guanti e infilò il casco, alzando la mascherina sulla bocca. Aprì la porta.
"Volevo chiederti..." intravide C.C. che giocava nuda sul letto, con il libro di favole, la strega dai capelli verdi fece finta che l'avesse vista in quella condizione per caso. S'era sentita infastidita dell'interruzione di Karen, e per questo aveva avuto la sua piccola soddisfazione nel farsi vedere volutamente in quella condizione.
Lei sapeva che Karen nutriva un sentimento diverso dal rispetto del proprio comandante nei confronti di Zero e la cosa in parte la infastidiva e in parte la divertiva.
"Come si puo' amare una persona che non hai mai visto in volto?" s'era detta più di una volta, riflettendo su quella situazione "Bisogna essere completamente stupidi."
Quando Karen, turbata da quella visione sfuggente si fu allontanata, C.C. fece una risatina che indispettì Lelouch.
Il giovane s'era tolto la maschera non appena le porte s'erano chiuse "Ti diverte così tanto giocare a questo modo con le persone?" quello che le stava rivolgendo era il sorriso velenoso e freddo.
"Sì." disse atona, aspettandosi una reazione del suo interlocutore.
Nulla.
Si volto' verso il computer e continuò a stilare la sua lista.
"Forse vorresti rendere vere le voci sul nostro rapporto?" spostò il lenzuolo, scoprendo il seno destro.
Una cuscinata le colpì piano il viso "Non dire fesserie e datti una mossa a vestirti. Tra breve vorrei fare un giro con il Gawain per testare le ultime modifiche che ha fatto la dottoressa Rakshata."
Lei sorrise per un attimo appena.
Il contatto con quel ragazzo giovava ai suoi sentimenti, che pian piano tornavano a manifestarsi sulla sua persona.
Indossò la divisa bianca, una copia quasi identica della divisa di Zero, ma di colore completamente opposto. Eppure era proprio questa loro contrapposizione ad avvicinarli così tanto. Non c'e' luce senza ombra o mattino senza notte. Ora era meglio non farlo arrabbiare e salire sul Gawain. Poi avrebbero continuato il loro discorso.

Fine

  
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