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Autore: Linnea    09/01/2013    6 recensioni
E adesso? E adesso solo la morte. Un vuoto di fronte a te, tu che ti aspetti di abbracciare il corpo caldo dell' amore della tua vita e invece trovi il vuoto, un buco al centro del petto, la consapevolezza.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come le foglie in autunno, il sole al tramonto.
Come le foglie in autunno, il sole al tramonto.


Il vento s'intrufolò tra i suoi capelli ormai brizzolati, increspando le fronde dei Sempreverde e sollevando da terra le foglie che ogni anno si arrendevano al freddo d'autunno.
Arrendersi, come lui, che non sarebbe ritornato mai più.
Ma non era stato il semplice freddo ad ucciderlo. No.
Lui, Angelo celestiale dai riccetti biondi e gli occhi viola era stato stroncato da un male peggiore del freddo che fa rinsecchire le piccole foglie, figlie bastarde della Natura crudele.
Il cancro lo aveva colto di sorpresa, nel cuore della salute e della giovinezza; e lui, povera fogliolina stanca, ammalata e stressata, aveva resistito fino all'ultimo, attaccata al ramo dell'albero della vita, che gli trasmetteva sempre meno linfa e anzi, si faceva agitare dal vento maledetto, tanto voleva scrollarsela di dosso.
E lei, Dominic, povera foglia, alla fine aveva mollato, s'era spezzata, precipitando nel vuoto della morte con un movimento lento e aggraziato tanto quanto la sua lenta agonia; poi, quando finalmente aveva toccato il terreno arido della morte, era subito stata spazzata via, dalla giustizia irrispettosa di chi sopravvive e ha tutto il diritto di calpestare la morte altrui.
Che poi, pensandoci, proprio quando iniziavi a pensare che l'autunno non sarebbe più arrivato, ti piomba addosso l'inverno, che stronca le mezze stagioni e le fa sembrare una presa per il culo.
Perché, oh si, l'autunno arriva, la data è quella, ma tu non te ne accorgi, perché fa così caldo che nemmeno te ne rendi conto. E poi, Boom.
Da un giorno all'altro la temperatura scende a zero.
Era successo proprio così: l'autunno, silenzioso, era arrivato su Dominic, e non gli aveva dato tempo di capire, perché poi era subentrato l'inverno.
Ed ecco spiegati i dolori, le fatiche immani, la sofferenza.
Il cancro è come l'autunno; rifletté Matthew, mentre gli occhi azzurri, stanchi e gonfi e rossi vagavano su quella foto ormai vecchia di qualche anno, accanto a quella del tanto adorato padre.
Era come l'autunno per un bambino di cinque anni in estate, a cui sembra che il tempo passi mai, e i giorni della scuola siano lontani anni luce, quando in realtà sono alle porte.
Gli sembrava ieri di averlo conosciuto; quei ventidue anni insieme erano volati come farfalle, e insieme a loro, insieme alle foglie, insieme agli ultimi giorni d'estate, insieme a Dominic, erano morti.
Allora aveva trentaquattro anni. Se lo ricordava. Dominic, pochi giorni dopo il suo trentacinquesimo anno di vita, gli aveva parlato del cancro ormai in stato molto avanzato con lo stesso tono lagnoso e pieno di scuse di un bambino che chiede scusa per aver rotto un vaso giocando a pallone per casa.
Avrebbe rimpianto per sempre quel che non erano stati; per pura vigliaccheria, poi. Non aveva avuto il coraggio di ammettere quell'amore tenero e dolce come se fosse il primo.
E ricordava la sofferenza nel fare la spola casa e ospedale. Ormai si aspettava soltanto che Dominic morisse.
L'albero scuote i rami.
Dominic fece tirare un respiro di sollievo all'ospedale proprio alle porte dell'autunno.
L'uomo posò un' unica rosa rossa sulla tomba in marmo levigato dell' amico, dell' amato.
Amato in silenzio per ventidue anni.
E adesso? E adesso solo la morte. Un vuoto di fronte a te, tu che ti aspetti di abbracciare il corpo caldo dell' amore della tua vita e invece trovi il vuoto, un buco al centro del petto, la consapevolezza.
Ecco, ecco cos' era la morte.
Sospirò, leggendo le lettere dorate di quel nome tanto amato.
No; si disse, Prima o poi passerà il mio inverno e arriverà la mia estate. L'estate in cui non soffrirò più come il primo giorno, l'estate in cui smetterò di sentire la tua anima che mi scivola come sabbia tra le dita e di sentire il rimpianto graffiarmi il cuore per tutta la sua dannata lunghezza. Arriverà anche per me. Dopo i nostri ventidue anni insieme, dopo il tuo tramonto di sei anni fa, con il tuo ultimo e pallido sole invernale, coperto di nuvole di cemento e piume e lenzuola, l'estate arriverà anche per me.
I mocassini consumati di Matthew pestavano la ghiaia di quel viale tinto di quell'arancione innaturale, dell'irrispettoso sole al tramonto che si prendeva gioco delle foglie morte di Teignmouth.







Note dell' autrice:
Non lo so. Non lo so davvero perché cavolo scrivo queste stronzate. Non che voglia la morte del povero Dommeh, eh! E' una cosa fatta tanto per fare, è una fanfiction, non la realtà, lo sapete.
Abbiate pietà di me, che al posto di andare a dormire, sto qui a scrivere stronzate che ovviamente nessuno leggerà. Vi chiedo soltanto pietà, lasciatemi un segno del vostro passaggio, fatemi sapere che siete arrivati fin qui, o che vi siete fermati al secondo rigo, e ditemi "fai cagare, ma ritirati e fai un favore al mondo intero", con la bandierina arancione. Lo so, perdete tempo, ma guadagnate punti! *cerca di corrompere un lettore inesistente*
LOL! apparte gli scherzi, se vi va di lasciare una recensione mi fate tanto felice :3


Dedicato a una persona speciale, anche se lei non lo sa.
   
 
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