Brothers
Me ne stavo seduta comodamente sul
letto della mia camera,
attenta ad osservare mio fratello che, sfogliando il libro che teneva
in mano,
continuava a masticare i suoi amati marshmallow, dolcetti gommosi che
non sono
mai riuscita a sopportare.
Mi guardai intorno e, annoiata, mi voltai verso Byakuran e
dissi:
“ Byakuran, ho voglia di fare qualcosa di strano, proibito,
anarchico! ”.
Il mio fratellone alzò gli occhi dal suo
libro e li puntò su di me, piuttosto interessato, e
mi osservò per qualche secondo con il suo
solito sguardo enigmatico.
Dopo si concesse un sorriso e, chiudendo gli occhi, si alzò dalla sedia e mi si avvicinò domandando, con il
suo solito tono di voce superficiale e simpatico: “ Davvero?
”.
Era ormai giunto all’estremità del mio letto quando
mi prese per un braccio e mi fece alzare, mi si avvicinò lentamente e, quando si trovò alla distanza che
preferiva, aprì gli occhi e indirizzò ai miei uno sguardo
misterioso, e dopo non ebbi neanche il tempo di pensare cosa avesse in
mente
che le sue labbra erano già posate sulle mie.
Arrossì di colpo ma non riuscì a liberarmi: le sue mani mi
tenevano stretta a se’ mentre le sue labbra
calde giocavano con le mie.
Fu lui a staccarsi e, tornando al suo solito sorriso
innocuo, domandò: “ Tipo questo?
”.
Ignorai la sua domanda e, spingendolo indietro, cominciai
ad urlargli contro: “ Cosa ti è saltato in mente?! Noi siamo
fratelli, non puoi farle certe
cose” .
E così
dicendo gli
indicai la
porta, lui continuò a sorridere e uscì dalla porta, ma non passò nemmeno un minuto e lui era di
nuovo nella mia stanza con le sue labbra sulla mie, stesi sul letto con
i corpi
quasi nudi.
Continuavo a dire alla
mia testa che era sbagliato ma rifiutava di riflettere: avevo fame
delle sue
labbra, del suo corpo.
Ormai le labbra erano
tornate alle mie, mentre le mie mani s’intrecciavano alle sue
per poi
aggrapparsi alla sua schiena, mentre le sue non si privavano di far sua
ogni
mia parte del corpo.
Riuscii per un attimo,
uno soltanto, a prendere il controllo della mia mente mentre mi trovavo
ancora
sotto di lui, ansimanti e con i corpi sudaticci.
Avrei voluto fermarlo
prima che il danno fosse divenuto irreparabile ma lui era già dentro di me e i
nostri gemiti si univano così come i nostri corpi e le nostre
anime.
Quante
volte ancora le
nostre carni si sarebbero scontrate?
Quante
volte ancora
l’avrei amato?
Quante
volte ancora
sarei stata schiava di quel piacere proibito?
ANGOLO
AUTRICE:
Salve a tutti e grazie se avete letto fin qui. Voglio solo dire che
questa one-shot è stata fatta solo per sfizio in un momento
di noia, quindi nulla di stupefacente se fa tipo ribrezzo XD In ogni
caso dico anche che non ho MAI scritto qualcosa che trattasse di scene
'spinte' quindi non ho voluto completamente farne, adesso, una del
genere, onde evitare qualche scempio. Grazie ancora e mi scuso per
eventuali errori di battitura/grammatica.