I'M NOT INVISIBLE, BITCHES.

“CELINE, è da mezz’ora che ti chiamo, muovi quel cazzo di culo e alzati da quel letto!”
La finezza, no perché poi rompe il cazzo su chi gli insegna quel linguaggio colorito, mavvaffanculo.
Le vacanze estive erano cominciate, almeno non avrei visto quei mucchi di pippa che avevo in classe, ma dovevo andare al flash mob sui 'one direction' che si sarebbe tenuto allo stadio olimpico.
Mi alzai con la velocità di un bradipo per poi alzarmi di scatto de dare una testata all'armadio, amen.
Andai in bagno a prepararmi e poi scesi di sotto.
“Non mangi niente?” Mi chiese mamma.
“No, sono in ritardo, salutami papà, sciao bela”

Perché esistono le urla? A che servono? A romperti il timpano e a sfracassarti la minchia, ecco a che servono, calme, non urlate come un branco di pecore in calore, certo, anche io ero emozionata ma non mi mettevo a ballare 'oppa gangnam style' a ritmo di up all night.
Dopo circa due ore tornai a casa.

“ECCOLA AMICI, COM'è ANDATA?”
“Papà? Lo sai che non puoi comportarti come un ragazzo di vent'anni, sei vecchio, è inutile che usi queste parole e questo tono, caput?” incrociai le braccia.
Mio padre rimase impalato a fissarmi.
Gli passai davanti e gli schioccai un bacio sulla guancia, che bastarda.
Andai in cucina a passo felpato, feel like agente 007 e abbracciai mia madre da dietro dandogli un bacio sulla guancia.
“Ehi, com'è andata?”
“Bene, credo che devi portarmi da... da...” mia madre mi fissava divertita “insomma... da quello che visita le orecchie, credo mi si siano rotti i timpani, anche i triangoli” dissi convinta.
“Triangoli?” ridacchiò mamma.
“Si, non lo sapevi? Dentro le orecchie ci sono i triangoli, che arrogante.”
“Io sapevo che c'erano le trombe” ammise.
Che famiglia di andicappati le trombe.. mpff! Maddai, tutti sanno che dentro le orecchie ci sono i triangoli.
Accesi la 'tv'.
“One direction in italia”
'Si come no' pensai.
“Per tutta l'estate, Roma.”
Sgranai gli occhi... one direction.. italia... roma... ODDIO... no, non ho ancora capito.
Credo di doverci dormire su e assimilare tutte queste parole.
Passai il pomeriggio sul divano, mentre svuotavo l'ultima -di tre- vaschette di gelato.
“Amore, ma i gelati?”
Oh cazzo cazzuto.
“Iovvhdfdhiogdf”
“Perché hai un cucchiai in bocca?”
Ah.
“Perché sai, Liam Payne, ha paura dei cucchiai, quindi se io ne mangio uno, tutti gli altri cucchiai verranno qui per salvarlo e sarà in quel momento che io li imbusterò tutti e li brucerò, geniale, no?”
“Perché quella sera tuo padre non si è andato a fare una bella pisciata”
I'M NOT INVISIBLE BITCHES. I LISTEN YOU. DEFICIENTES.
Si sono fatte le nove di sera e... si, io me ne vado a dormire.

Sento il campanello suonare, delle voci confuse e passi equivalenti a quelli di un elefante salire le scale e poi spalancare la porta di camera mia, per la paura mi ficco ancora più sotto le lenzuola.
“Cogliona, non sono un elefante”
Ah, è mia cugina, tanto meglio.
“Irene?!” dissi tirandomi su “che..?”
“Solo per dirti che ti accompagnerò..”
“Dove?”
“Ma come non lo sai?”
A MINUTE DI SILENCE.
“OH CAZZO I ONE DIRECTION VENGONO IN ITALIA.” grido saltando giù dal letto e lanciando senza volerlo una ciavattata in faccia a mia cugina che è stesa sul pavimento.

CONTINUA.



CIAOOOOOOOOO!
DO YOU REMEMBAH ME? I REMEMBAH YOU.
Ho riscritto il capitolo, si perchè come l'avevo scritto un anno fa si poteva usare come lassativo, yes bitches. come tutti gli altri alla fine.
mmmi fate sapere cosa ne pensate? 
lasciatemi qualche recensione, vi prego c:
più di dieci parole.
baci, celine xx