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Autore: Balla sulle nuvole    10/01/2013    5 recensioni
| Garco | Malinconico / Sentimentale | One-Shot | Yaoi / OOC |
Dopo mesi e mesi d'esilio dal sito ritorno con una one shot senza pretese.
L'ispirazione mi è venuta ascoltando alcune conversazioni idiote tra dei ragazzi in autobus.
Siamo nel 2013 e per quanto la società finga, gli omosessuali sono ancora discriminati.
Almeno nei paesini piccoli lo sono eccome.
Detto questo, vi lascio alla lettura di questa orribile Garco (Marco/Gianluca)
Dal testo:
“Giangi, verresti al cinema con me?” chiese cercando d’apparire il più naturale possibile e riportando l’attenzione del castano su di lui. Una muta scintilla di speranza illuminava i suoi occhi verdi.
Gianluca sospirò amaramente, stringendo la mano libera con forza per la frustrazione.
Amava Marco con tutto se stesso, fin dalla prima volta che si erano incontrati. Purtroppo però, per la società, il loro era un amore malsano.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gianluca Zanardi, Marco Maseratti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Quando l’amore sarà solamente amore.
Fandom: Inazuma Eleven
Avvertimenti: Yaoi
Pairing: Garco, nome appena inventato per la Marco/Gianluca, la mia  OTP yaoi.
Note:  Ok, questa ff doveva risultare angst. Doveva essere parecchio angst ed invece finisce con abbastanza fluff da scaldare i cuori. Non tutti sono bravi come Cate e Cha a trattare con, lo ripeto un'altra volta, l’angst.
Allora, non scrivo qualcosa dai tempi che furono e si vede, se prima ero quasi decente ora faccio proprio schifo. Però Efp mi mancava troppo, mi manca battere le mie dita ossute sulla tastiera, dar voce alla mia fantasia e soprattutto tutto quello che lo scrivere porta con sé.
Bene, questa è una Garco a metà tra il senza senso ed un argomento delicato:l’omosessualità.
Mi dispiace un sacco di non essere riuscita a scrivere quello che volevo, tolta la ruggine ci riproverò.
Però, spero comunque che questa ff aiuti a riflettere, che vi faccia storcere un po il naso al di fuori del mio stile orrido.
 



Quando l’amore sarà solamente
amore:

 

 
Marco strinse la mano di Gianluca con delicatezza, regalandogli uno dei suoi soliti sorrisi spensierati e carichi d’amore.
Si trovavano in uno dei vicoli meno trafficati di Venezia, su di una panchina perfettamente nascosta dalle tenebre della notte, dove i raggi della Luna sembravano non volerli disturbare.
Eppure, lo sguardo attento del giovane Zanardi vigilava costantemente sull’intero perimetro alla ricerca d’intrusi, di movimenti sospetti.
Vedeva figure minacciose spuntare ovunque, armate di sassi e parole di scherno.
Non trovava pace al di fuori dell’appartamento del compagno, in preda alla paranoia, era teso come una corda di violino.
Al suo fianco, coi capelli scarmigliati e i jeans consunti, Marco lo contemplava in silenzio, del tutto rilassato.
Stavano insieme da ben tre anni e, col tempo ed un buon numero di litigate senza capo ne coda, si era abituato alla paranoia del fidanzato.
 “Giangi, verresti al cinema con me?” chiese cercando d’apparire il più naturale possibile e riportando l’attenzione del castano su di lui.
Una  muta scintilla di speranza illuminava i suoi occhi verdi.
Gianluca sospirò amaramente, stringendo la mano libera con forza per la frustrazione.
Amava Marco con tutto se stesso, fin dalla prima volta che si erano incontrati. Purtroppo però, per la società, il loro era un amore malsano.
Erano omosessuali, dei malati da guarire, un errore della genetica.
Ogni giorno ragazzi ancora giovanissimi si toglievano la vita esasperati, discriminati pesantemente dai compagni, picchiati e minacciati in continuazione, mentre l’occhio intoccabile della legge girava loro le spalle.
Nemmeno ai politici importava di loro, la religione poi sembrava fomentare quell’odio immotivato, coprendosi di ridicolo.
Per questo motivo, il moro aveva una fottuta paura di uscire allo scoperto, di camminare mano nella mano col compagno durante il mercato cittadino, di presentarlo al padre che per ironia della sorte era un conservatore convito, di vivere senza menzogne.
E, pur di stare con lui, anche Marco si nascondeva come un topo, nonostante avesse urlato a tutta Venezia la sua diversità.
Era forte Marco, più forte di lui.
“Io.. vorrei ma.. non… perdonami” mormorò, dandogli la schiena, gli occhi arrossati.
Il rosso l’abbracciò in un attimo, stringendolo a sé con tutta la forza che possedeva, per poi sussurrargli con calma all’orecchio, “ Non dobbiamo andarci per forza domani o tra una settimana, per me possiamo aspettare anni. Ma sono sicuro che prima o poi ci andremo e io potrò stringerti a me come fa sempre Fideo con Bianca”.
Gianluca deglutì, trattenendo un singhiozzo, “ che vuoi dire?” chiese ansioso di sapere la risposta.
“Che un giorno il nostro amore sarà semplicemente amore” rispose con sicurezza Marco, col tono di chi non ammetteva repliche.
Il moro sgranò gli occhi e senza esitazione gli credette.
In parte perchè aveva bisogno di crederci più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma sopratutto perchè da quando si conoscevano il viso di Marco non era mai stato così serio e questo per lui valeva più di mille spiegazioni.
“ Un giorno anche mio padre capirà e allora quando glielo dirò non mi caccerà più di casa” esclamò con lo stesso entusiasmo di un bambino davanti alla propria torta di compleanno.
Marco annuì, perdendosi a sua volta nella contemplazione di quel futuro senza pregiudizi, senza idioti.
Dove finalmente gli uomini erano veramente a conoscenza del significato delle parole tolleranza ed uguaglianza e, senza errori di percorso, le mettevano in pratica ogni giorno della loro vita.
Gianluca gli sorrise radioso, poi lentamente avvicinò le proprie labbra a quelle del compagno, pregustando quel giorno tanto atteso in cui ad osservarli ci sarebbe stato anche il Sole.

 
 
 

“Quindi ci vieni al cinema con me, Giangi?” 
"Domani compro i biglietti, Marco"



Spazio autrice in vena di cianciare:

Personalmente io non ho nulla contro i gay o le lesbiche. Penso che l'amore sia un sentimento bellissimo in tutte le salse e che tutti meritano di provarlo, viverlo e farlo sbocciare.
Pultroppo però molte persone non la pensano così, nel mio paesino abbandonato sui monti di capre del genere ce ne sono fin troppe.
E, anche volendo, non capisco cosa abbiano contro una coppia formata da due ragazzi. Non fanno del male a nessuno eppure vengono giudicati come dei terroristi fuori di testa. Dei malati contagiosi.
E sono sicura che per questo motivo al di fuori delle grandi città molti ragazzi/e siano costrette a nascondersi, a fingere.
Questo ovviamente è un mio pensiero, quindi come tale non è legge o certezza pura. Io solitamente di certezze ne dico poche, e spero vivamente di sbagliarmi anche questa volta.
Detto questo, so che Venezia non è un paesino ma non stiamo a mettere i puntini sulle i.
Gianluca è occ, troppo debole forse, però nel contesto in cui l'ho immaginato io per me lui avrebbe reagito così.
Marco è Marco e io lo adoro sempre e comunque.
Ora scappo che è meglio.
Un grazie speciale a chi legge.

Mary

  
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