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Autore: Alexiel Mihawk    10/01/2013    0 recensioni
Deirdre rise.
Nell'oscurità del tempio in rovina l'eco della sua risata si propagò con fare sinistro, inoltrandosi nei corridoi scuri, tra le colonne semidistrutte e le mura scrostate dal tempo. Di fronte a lei lo Sahagin si dibatteva con forza, stava morendo e lei si divertiva a guardarlo contorcersi in cerca della sua preziosa acqua; seduta su un piano di pietra, che forse una volta era stato un grosso tavolo, dondolava lentamente le gambe in attesa che la vita della bestiola si spegnesse, ansiosa di cominciare l'esperimento.

Sono passati 3 anni dalla fine di Final Fantasy X2 e qualcosa si muove. Una nuova ombra sta calando sul mondo afferrandolo con mani artigliate, al fine di portare desolazione e morte. Qualcuno dovrà, ancora una volta, ergersi a suo protettore; qualcuno dovrà tornare a combattere e forse morire. Ma chi sarà disposto a rinunciare alla vita tranquilla che si è costruito?
In questa atmosfera di morte si dipana la storia di Auron e Rikku che ricostruiranno il loro rapporto da zero.
[Seguito di "Solo un Bacio" ; Auron/Rikku]
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Giulia, che ha aspettato pazientemente per anni, senza mai smettere di sperare.








"The dead need guidance. Filled with grief over their own death, they refuse to face their fate. They yearn to live on, and resent those still alive. You see, they envy the living. And in time, that envy turns to anger, even hate. Should these souls remain in Spira, they become fiends that prey on the living. Sad, isn't it? The sending takes them to the Farplane, where they may rest in peace."
Lulu


Il folle è un morto che cammina e che respira. Se uccide lo fa senza disperazione, forse per stizza, è un cadavere che uccide. La follia ha già superato la disperazione e per questo vive senza vivere, vive da morta e, se uccide, uccide già morta.
Vittorino Andreoli





Laws of Variation: the sweetest perfection of a lost love
1. Conjuring, Summoning, Sending






Dicono che la linea di confine tra genio e follia sia molto sottile, quasi invisibile, alle volte basta un soffio di vento, il bagliore di un ricordo, uno sguardo di troppo per superare il limite e a quel punto tornare indietro è impossibile.
La follia alimenta il rancore, il rancore alimenta l'odio e l'odio porta alla perdizione. Certo non tutti i dissennati raggiungo questo status, ma la maggior parte delle persone che ammattivano, su Spira, erano da ritenersi pericolose, soprattutto quando si trattava di individui in grado di esercitare la magia. Ora che Sin non esisteva più, ora che gli abitanti non erano più terrorizzati dall'idea di una punizione divina per i loro peccati, ognuno si sentiva libero di fare ciò che più gli aggradava: alcuni abusavano del loro potere, altri usavano la magia senza controllo, altri ancora compivano impunemente delitti sfuggendo abilmente alle braccia della giustizia. Tuttavia si trattava di cose normali, in ogni mondo esiste il male, quell'ombra nera che semina discordia e violenza, che è insita nella natura degli esseri umani, ed era solo un piccolo prezzo da pagare in confronto alla distruzione e al dolore che in precedenza venivano portati da Sin. Inoltre la milizia cittadina era sempre all'erta, vigile e attenta provvedeva alla protezione dei cittadini come una madre che, pur vedendo che il pericolo maggiore è oramai cessato, continua a proteggere i suoi figli seguendoli con occhio accorto in ogni loro passo.
Nel caso di Deirdre Grimoire a scatenare la follia era bastato molto poco. Già debilitata per i numerosi lutti subiti in passato, era sopravvissuta solo grazie al suo rancore; era incredibile quanto odio fosse in grado di covare una creatura così fragile e così minuta.
La scintilla era scattata quando aveva visto lei.
Lei, che era stata all'origine di ogni loro disgrazia, lei che passeggiava felice col suo ventre rotondo, mano nella mano con l'uomo che amava, anche lui fautore di distruzione. Perché loro potevano essere felici e lei no?
Non era giusto. Non era giusto che gli altri fossero felici.
Non dovevano.
Non potevano.
Aveva deciso che doveva fare agire, che doveva fare qualcosa, che doveva riscattarsi: avere la sua vendetta.
A qualsiasi costo.


~


Deirdre rise.
Nell'oscurità del tempio in rovina l'eco della sua risata si propagò con fare sinistro, inoltrandosi nei corridoi scuri, tra le colonne semidistrutte e le mura scrostate dal tempo. Di fronte a lei lo Sahagin si dibatteva con forza, stava morendo e lei si divertiva a guardarlo contorcersi in cerca della sua preziosa acqua; seduta su un piano di pietra, che forse una volta era stato un grosso tavolo, dondolava lentamente le gambe in attesa che la vita della bestiola si spegnesse, ansiosa di cominciare l'esperimento.
Lo Sahagin sarebbe stata la prima creatura vivente su cui intendeva testate questa procedura, procedura che fino a quel momento non era altro che una mera tesi partorita dalla sua mente obnubilata dall'odio. Non era certa che avrebbe funzionato, ma non aveva importanza, lei aveva tempo, tutto il tempo per provare, provare e provare ancora.
Quando l'animale smise di agitarsi e iniziò a disperdersi in lunioli colorati, lei saltò in piedi e si avvicinò, doveva stare attenta perché era questa la parte più difficile della procedura: riunire i lunioli, richiamare l'anima, ricreare la vita senza un corpo da cui partire. Non si trattava di resuscitare qualcuno ferito mortalmente, non sarebbe bastata la magia bianca, nessun Reiz o tanto meno Areiz per ridare vita a qualcosa che in questo mondo non era più esistente. No, a lei serviva qualcosa di più.
Qualcosa di proibito.
Un misto tra l'invocazione, per riportare l'anima sul piano terrestre, la magia nera per ricreare un corpo morto, e la magia bianca, per donare nuovamente la vita.
Avrebbe creato un homunculus, sarebbe stata la prima e lui l'avrebbe ringraziata per questo, l'avrebbe finalmente riconosciuta per il suo valore, l'avrebbe amata.
Convinta della perfezione della sua procedura Deirdre iniziò a richiamare l'anima dell'animale, ma si accorse subito che qualcosa non andava.
Riusciva a richiamare un'anima, certo, era un'invocatrice, aveva conoscenze di magia non indifferenti, eppure l'anima che appariva di fronte ai suoi occhi non aveva la forma di un Sahagin, ma di un Pirhanha.
Si rese ben presto conto che avrebbe dovuto procedere per tentativi.


~


Le sparizioni di animali domestici si erano fatte sempre più frequenti.
Dapprima si era trattato di qualche gatto che, uscito dalle case, libero come richiedeva la sua natura, non era mai più tornato. Poi era stato il turno dei cani, e i cani, si sa, sono animali fedeli, che trovano sempre la strada di casa, anche quando si smarriscono, perché senza il loro padrone sono soli e spauriti.
Nessuno vi aveva fatto molto caso all'inizio, capita che gli animali muoiano o scappino, ma i numeri erano aumentati drasticamente nelle ultime settimane, e gli abitanti della costa iniziavano a farsi delle domande.
Si vociferava che ci fosse un terribile mostro alato, affamato di carne fresca, che durante le notti senza luna si alzava in volo dalle rovine desolate di Baaj per fare razzie sulle coste; si diceva che fosse più grande del leggendario eone Valefor e che avesse lunghi artigli e occhi iniettati di sangue, dicevano anche che il giorno in cui non ci sarebbero più stati animali da cacciare avrebbe iniziato a nutrirsi di esseri umani.
«Dicerie» borbottavano gli abitanti del posto «Sciocche superstizioni pensate per spaventare gli ingenui e per terrorizzare i bambini.»
Ma chi, scettico, aveva dubitato dell'esistenza del mostro, aveva dovuto ricredersi quando erano iniziate a sparire delle persone.
Erano in pochi a riconoscere in quegli eventi l'opera dell'uomo.
Non era credibile che un enorme uccello fosse apparso dal nulla, un uccello di cui prima non si era a conoscenza, che non era mai esistito e di cui nessuno aveva mai sentito parlare, nemmeno nelle antiche leggende. Doveva per forza trattarsi di un essere umano, di qualcuno con un cuore tanto nero, tanto indurito dalla vita, da riuscire a rapire donne e bambini senza scomporsi, senza provare rimorso.
Il panico iniziava a diffondersi e la milizia non sapeva da dove cominciare con le ricerche. Dicevano di andare a investigare a Baaj, ma la verità era che nessuno aveva più voluto mettere piede su quell'isola da quando Seymour Guado era morto; veniva considerata maledetta e nemmeno il più sprovveduto dei creduloni vi si sarebbe mai avventurato, figurarsi quindi una persona dotata di senno.


~


Eppure Baaj era abitata.
Da quando Deirdre ne aveva fatto la sua dimora per i corridoi bui e le fredde sale in rovina erano tornate a risuonare voci umane.
Capitava di intravedere tra le colonne, sul selciato all'esterno del tempio, figure minute che correvano; se qualcuno fosse passato da quelle parti avrebbe pensato di stare sognando, era come se di fronte agli occhi stupiti degli ignari passanti si fosse materializzato un ricordo. Un ricordo che arrivava da tempi lontani, quando il tempio non era in rovina, quando i bambini venivano a giocare, gli invocatori a pregare, le donne a far benedire i loro nascituri.
Solo a uno sguardo più attento ci si sarebbe accorti che qualcosa non andava.
Dalle cavità della terra fuoriuscivano grida di terrore, le pietre stesse rabbrividivano e il tempio appassiva, lasciando alle intemperie e alla rovina libero accesso, pregando quasi di venire distrutto, conscio delle malignità e delle atrocità commesse al suo interno.
Ma nessuno degnava l'isola di più di un'occhiata fugace.

Erano mesi che sperimentava; molti tentativi si erano risolti in disastrosi fallimenti, a cui erano seguite urla di disappunto, vetri infranti e gemiti sommessi; altri erano serviti ad indicarle la via da seguire e ora ne era certa: era possibile.
Sapeva come fare.
Per richiamare in vita un'anima quando il corpo non esiste più sul piano reale bisognava eseguire un procedimento estremamente complesso, se prima era convinta che evocare i lunioli fosse sufficiente ora si era resa conto che era necessario un involucro, era necessario un sacrificio più grande.
Per questo aveva iniziato a rapire le persone, persone piene di energia, di voglia di lottare, di voglia di vivere, perché era l'unico modo.
Il rito prevedeva, per prima cosa, un sacrificio.
Una vittima nelle cui vene scorresse lo stesso sangue dell'anima che si intendeva richiamare alla vita, qualcuno che fungesse da catalizzatore; insieme a questo era necessario un vincolo ulteriore, un oggetto appartenuto al defunto, una ciocca dei suoi capelli, un'unghia, un capo di vestiario molto usato, qualcosa che potesse legare a sé il morto.
E poi serviva un involucro. Deirdre aveva notato che non aveva importanza quando fosse diverso esteticamente dall'originale, bastavano poche ore perché i lunioli della salma posseduta si rimodellassero fino ad assumere la forma originaria dell'anima che contenevano.
Una volta richiamata l'anima e legatala a un corpo fisico bastava ridare la vita: doveva combinare Reiz con Areiz e nel frattempo usare Drain per rubare il flusso vitale alle vittime designate e mantenere costante il flusso di energia necessario alla rianimazione.
Le prime volte si era accorta che senza utilizzare Drain i suoi rianimati morivano dopo poco, non appena esaurivano l'energia impressa loro dalla sua magia bianca, e lì aveva capito che se anche fosse riuscita a riportarlo in vita il numero delle vittime non sarebbe calato.
Aveva deciso che non le importava, dopotutto lui era la sua priorità, più importante di chiunque altro, più luminoso di chiunque altro.
E ben presto sarebbero stati insieme di nuovo.
Come una famiglia.


~


«Mamma» iniziò a chiedere il bambino «Credi che gli piacerò? A papà.»
La madre rise, era una risata leggera come Myesour non le aveva mai sentito fare, sembrava felice, e quella gioia non poteva non contagiare anche lui.
«Ma certo tesoro, vedrai, ti sarà tanto grato per tutto quello che hai fatto per lui.» disse avvicinandosi al piccolo che, seduto su un altare di pietra, giocherellava con una ciocca di capelli azzurri.
«Pensi che potrò già chiamarlo papà o avrà paura di me?»
«Penso di sì, ma prima devi invitarlo qui, Myesour, devi portarlo da me.» la voce si era fatta un sussurro.
Con una carezza piena d'amore materno la giovane passò la sinistra sul volto delicato del figlio, quindi, con un movimento impercettibile estrasse dalla tasca un pugnale argentato.
«Sii coraggioso, figlio mio, e rendimi fiera.»
Il bambino non fece nemmeno in tempo a vedere la lama arrivare, non fece in tempo a rispondere che il respiro gli si mozzò in gola e invece di un urlo dalle sue labbra già rosse uscì un fiotto scarlatto. Con gli occhi colmi di lacrime rivolse un ultimo sguardo alla madre assassina, il cui viso, duro più della pietra, non mostrava espressione alcuna; strinse più forte la ciocca di capelli, stringendo le nocche fino a sbiancarle, complice la ferita sul petto da cui il sangue usciva copioso, colorando l'ara grigiastra.
Deidre lasciò malamente andare il corpo sul piano di pietra, sfilò il pugnale impregnato di morte e lo lanciò in un angolo, quindi si volse per controllare che ogni cosa, le sue vittime, il nutrimento del suo amore, fossero sempre lì, legate senza possibilità di fuga a una delle pareti.
Era finalmente iniziato il rituale di invocazione.
Con agile mossa simulò una danza, le sue vesti nere svolazzarono intorno al suo corpo magro e sull'altare di fronte a lei iniziarono a radunarsi lunioli luminosi.
Come seguendo il suono vellutato di un piffero magico, l'anima perduta che a lungo era andata cercando iniziava a materializzarsi di fronte ai suoi occhi; con un gesto veloce della mano indicò a quello che fino a quel momento era stato il suo esperimento migliore di portarle un contenitore, e la risvegliata al suo fianco, che fino a quel momento era stata nascosta nell'ombra arrivò strattonando un giovane dalla corporatura possente che venne malamente costretto ad adagiarsi sul giovane defunto. Se l'uomo fosse stato cosciente alla vista delle viscere di quel bambino, del sangue rosso sulle mani, si sarebbe messo ad urlare e probabilmente sarebbe fuggito, ma Deirdre aveva pensato anche a questo e aveva creduto opportuno somministrargli una droga per obnubilargli la mente.
In quel modo l'anima da lei tanto attesa avrebbe potuto più facilmente occupare il corpo, scacciando il suo attuale occupante, poco importava che quando lo spirito originale abbandonava l'organismo questo smettesse di muoversi, il cuore cessasse di battere e non bastasse sostituire il soffio vitale con quello di un'altra coscienza perché si rianimasse, lei aveva l'energia.
E quando i lunioli andarono ammassandosi attorno al ricettacolo che avrebbero occupato ella iniziò a recitare le sue formule magiche, mescolandole le une alle altre per dare loro più forza, per imprimere più potenza.
Di fronte ai suoi occhi, sotto lo sguardo stupefatto di una dozzina di persone che sentivano il loro soffio vitale abbandonarle, il corpo riprendeva colore e rincominciava a muoversi.
E quando il processo si concluse, lui era lì.
Deirdre esplose in un urlo di gioia, consapevole di esserci finalmente riuscita.
Felice, dopo anni, come la prima volta che aveva posato il suo sguardo innamorato su di lui.
«Dove sono?» domandò l'uomo, smarrito, strappato con forza brutale dal piano astrale si guardava attorno con gli occhi contratti in due fessure, in un'espressione di puro disgusto.
«Siete tra i vivi, mio signore, a Baaj, dove siete cresciuto.»
Egli sollevò una mano e, dopo averla fatta girare con lentezza quasi esasperante di fronte al suo stesso viso, sorrise stringendo il pugno.
«Tu, donna, chi sei e io...»
«Mio amato, sono io Deirdre, la tua promessa sposa, ricordi?» l'uomo sembrò annuire, perso in una miriade di ricordi confusi che andavano pian piano facendosi largo nella sua mente «E voi, mio Signore, siete Seymour Guado, e siete qui, finalmente, per avere la vostra vendetta.»








Note:
Ci siamo. Dopo anni finalmente ci siamo, giuro che quasi non ci credo, sono emozionata anche io.
Questo è il primo capitolo di una long fic su Final Fantasy X, la storia come si potrà facilmente intuire da questa introduzione vedrà Seymour di ritorno tra i vivi, alla ricerca della sua vendetta su Yuna e Tidus.
Questa storia si pone come seguito ideale di “Solo un bacio”, di conseguenza il rapporto che più approfondirò, senza dimenticare nessuno, sarà quello tra Auron e Rikku, che avranno già avuto dei trascorsi sentimentali. La One Shot a cui si ricollega questa fanfiction è stata scritta davvero un mucchio di tempo fa e il mio stile è cambiato molto, quindi fate uno sforzo e sappiate che non vi offenderò se la troverete un po' passata, in ogni caso la sua lettura non è fondamentale per la comprensione degli avvenimenti qui presentati. Ricordate solo che sì, ci sono precedenti tra quei due!
Due parole su questo capitolo, come si evince è un introduzione, spero vivamente di riuscire a scrivere capitoli più lunghi e meno noiosi, ma era fondamentale che Seymour tornasse, perché è lui la fonte di tutto, la causa scatenante.
Deirdre è un nome Celtico che significa “donna” e la mia Deirdre incarna la donna nella visione più medievale e pessimistica possibile: donna come portatrice di sventura, donna come origine di ogni male, donna gelosa, donna orgogliosa, donna viziata, donna che ama, donna che odia. Lei è l'estremo in ogni senso. Secondo il mito questo nome apparteneva a un personaggio tragico della mitologia Irlandese, una fanciulla che morì per va del suo cuore spezzato dopo che Conchobhar, re dell'Ulster, la costrinse a sposarlo e uccise il suo vero amore, Naoise.
Il suo cognome, invece, fa riferimento alla parola “Grimorio” che è, di fatto, un libro di magia.
La storia di Deirdre verrà svelata più avanti nella storia, insieme a descrizioni più dettagliate dei metodi che ha utilizzato.
Il nome Myesour è un anagramma del nome Seymour, da cui Deirdre è chiaramente ossessionata, anche la triste storia di questo bambino verrà raccontata meglio più avanti.
Tendenzialmente non aggiornerò fino al 15/16 del mese prossimo, per via della moltitudine di esami che mi aspettano, in seguito cercherò di rendere l'aggiornamento più regolare.





   
 
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