Fenice notturna, ombra del sonno
Prega il silenzio, scalpita un sogno
Mancati sorrisi di torbidi giorni
A futili abbracci il mio cuore ricordi.
Tant'era tarda la sera, sģ fresca
Venuta al mio amor, donna di pesca
Un valzer di mani e la luna barbuta:
D'un canto ravvivi la nota taciuta.
Di mortali occhi la piazza s'aggrada
E il dedalo folle nasconde la strada,
Smarrito mi desto da quest'agonia,
In mano una rosa che mostri la via.
Iris e gigli nascondono il fante,
Cuor di fanciullo e manica errante..
Di sogni parlava ai giovani occhi:
Brillavan le stelle nel cuor delle notti.