Fantasmi
del passato
Anastasia
e Christian erano comodamente seduti sul divano di casa, con l’intenzione di
trascorrere una serata tranquilla. Lei, con la testa appoggiata sulle gambe di
lui ed i piedi appoggiati su un cuscino, leggeva un libro, mentre lui lavorava
sul portatile e contemporaneamente, con una mano, accarezzava i capelli di sua
moglie.
Ogni
tanto la mano scivolava giù, lungo il fianco della donna che amava, per
soffermarsi sul ventre ancora troppo piatto per poter rivelare la gravidanza
inaspettata.
Era
di sole undici settimane e, per scaramanzia, avevano deciso di non divulgare
ancora la lieta notizia. Solo i loro genitori erano stati informati dell’arrivo
del primo nipotino. I lividi e le botte ricevuti per colpa di Jake Hyde ormai
erano spariti e con essi l’incubo di tutto quello che quell’uomo aveva fatto
passare alla loro famiglia.
Il
telefono di Anastasia squillò.
Essendo
dentro la sua borsa significava alzarsi ed interrompere quelle piacevoli
coccole. Ana sbuffò sonoramente e Christian sorrise.
<
Resta lì, vado a recuperarlo io >.
Detto,
fatto. Si alzò con grazia ed agilità, riuscendo a non scuotere troppo sua
moglie, quindi fu di ritorno dopo pochi istanti, con il BlackBerry di Anastasia
in mano ed una smorfia sul viso.
<
Perché quella faccia schifata? >
<
È il tuo amico Josè >
<
Non ce l’avrai ancora con lui, vero? >
<
Rispondigli, così ci togliamo questa seccatura >
Christian
passò il cellulare a sua moglie che lo prese, camuffando un sospiro con un
finto sbadiglio.
<
Ciao Josè! Come stai? ...davvero? Grande! …mmm, ne parlo con Christian e poi ti
faccio sapere, ok? >
Anastasia
chiuse la telefonata, poi si mise seduta, per poter parlare a suo marito,
guardandolo in faccia.
<
Cosa mi devi dire? > anticipò lui.
<
Josè fa un’altra mostra. Ci ha invitati al vernissage >
<
Tu ci vuoi andare? >
<
Sì >
<
Ci tieni davvero molto? >
<
Sì. Mi piacerebbe rivederlo e voglio anche vedere le sue nuove opere. Se a te
non va, non sei costretto ad accompagnarmici. Ci andrò da sola oppure con Kate
>
<
Quand’è la mostra? >
<
Mercoledì prossimo >
<
Ok, ti ci porterò > disse lui, chiudendo il discorso, con un’alzata di occhi
al cielo.
<
Non devi farlo, se non ne hai voglia. Non ho intenzione d’avere un musone
accanto per tutta la serata! >
<
Ho detto che ti ci porto e prometto che non terrò il muso. >
Anastasia
lo guardò poco convinta e Christian, di rimando, sfoderò il suo più bel sorriso
sghembo e disse:
<
E poi l’ultima volta che sono stato ad una sua mostra ho comprato sette tuoi
ritratti. Voglio venire per assicurarmi che tu non sia di nuovo in bella mostra!
Non potrei sopportarlo! Tu sei mia. >
Si
abbracciarono stretti ed Anastasia aggiunse:
<
Non devi essere geloso di lui. Ho scelto te, ti ho sposato, sono qui con te e
sono incinta di tuo figlio! Cos’altro devo fare per tranquillizzarti? >
<
Mmm…vieni qui, Mrs Grey, che te lo spiego! >
Ed
incominciò stampandole un grossissimo bacio sulla bocca.
∞∞∞ il mercoledì successivo ∞∞∞
Christian
ed Anastasia stavano ammirando le ultime fatiche di Josè.
C’erano
foto, ritratti, paesaggi, acquerelli e molte altre opere di buon gusto.
Christian
rimase ad osservare un ritratto, fatto a carboncino, che ritraeva una donna
nuda, vista di schiena, avvolta da un lenzuolo morbido. Gli ricordava vagamente
Anastasia, ma solo per certi particolari, come i capelli lunghi e scuri o la
corporatura esile e delicata.
Quando
incontrarono l’autore si fermarono a parlare un po’ con lui.
<
Complimenti. Ci sono delle opere davvero molto belle >
<
Grazie infinite. >
<
Il carboncino è notevole. Ha un che di familiare. Hai di nuovo preso spunto da
mia moglie? > Gli occhi di Christian lampeggiarono in direzione
dell’artista, che gli sorrise apertamente.
<
No, questa volta la mia musa è un’altra fanciulla. Anzi, a dire il vero, è la
mia fidanzata! >
<
È qui? Ce la presenti? > chiese Anastasia, felice nel sentire che anche il
suo migliore amico aveva trovato la sua anima gemella.
<
Purtroppo stasera ha avuto un imprevisto sul lavoro e non c’è, ma spero di
presentarvela presto. Vi piacerà! È una ragazza così dolce! >
<
Che cosa fa? >
<
Insegna in una scuola materna. Dovreste vederla, quando è in mezzo ai suoi
bambini! Loro l’adorano perché lei è sempre solare e divertente. >
Christian,
notando lo sguardo di adorazione assoluta che Josè stava sfoderando, mentre
pensava alla sua ragazza, si sentì sollevato, nel sapere che al suo vecchio
“rivale” era finalmente passata la cotta che aveva avuto per sua moglie, ed in
un momento di gratitudine disse:
<
Josè, noi il prossimo weekend andremo ad Aspen. Ho promesso a Ray d’andare a
pescare con lui. Se tu, la tua fidanzata e tuo padre volete unirvi, ne saremmo
più che lieti. Il posto non manca di certo. >
<
Caspita, Aspen! Mi piacerebbe davvero, ma non so se riesco a venire, con la
mostra e tutto il resto >
<
Tu pensaci e poi ci fai sapere. Anche all’ultimo momento non è un problema. Il
posto per voi c’è sempre >
<
Ancora grazie >
<
Ti lasciamo alla tua mostra. Ciao Josè, a presto. >
<
Ciao Ana, ciao Christian >
∞∞∞ Aspen ∞∞∞
Christian,
Ana, Ray e Mr Rodriguez, scesero dal jet della società di Christian e presero
posto all’interno del suv, che Taylor aveva noleggiato per poter raggiungere la
casa di montagna dei coniugi Grey.
I
due uomini più adulti si guardarono intorno, ammirati dal panorama autunnale,
che colorava ogni cosa di rosso, oro ed arancione. Erano colori caldi ed
assolutamente incantevoli.
<
Christian, questo posto è meraviglioso! >
<
Sì, Ray. Anch’io lo adoro. Venivo qui da piccolo e l’ho sempre amato. Si sta in
pace col mondo. >
<
Sono felice che abbiate un posto del genere. Ne avrete bisogno, per quando arriveranno
dei bambini e vorrete riposarvi un pò! >
Ray
sorrise teneramente verso sua figlia, strizzandole l’occhio in segno d’intesa.
Il loro segreto era al sicuro con lui!
Anastasia
sorrise di rimando, lanciandogli un bacio al volo.
<
Sono contenta che Josè possa raggiungerci in serata, così finalmente potremo
conoscere la sua ragazza! Sono molto curiosa!
Tu l’hai già incontrata, Rodriguez? >
<
No, ma me l’ha descritta come una creatura da favola. Sarà una vera sorpresa
per tutti. >
E
la sorpresa non fu certo di poco conto quella sera, quando Mrs Bentley annunciò
l’arrivo degli ospiti attesi.
<
Sono arrivati Mr Rodriguez e Miss Williams >
Christian
ed Anastasia si alzarono dal divano su cui erano seduti, in compagnia di Ray e
Rodriguez Senior, per andare incontro ai loro amici.
<
Ciao Ana, ciao Christian! Vorrei presentarvi Lily, la mia ragazza. >
Anastasia
rimase interdetta e si ammutolì di colpo, mentre Christian riuscì solo a dire:
<
Cazzo! >
Leila.
∞∞∞∞∞∞
<
Cosa significa? Voi vi conoscete già? >
Anastasia
balbettò qualcosa, prima di riuscire a dare senso ai suoi pensieri.
<
Prego, venite pure dentro, accomodatevi >
Christian,
più per educazione che per desiderio, si fece da parte e lasciò che i due nuovi
arrivati entrassero in casa sua. Istintivamente, però, prese per mano sua
moglie, spostandola impercettibilmente dietro a lui, come a voler fare scudo
col suo corpo.
Josè
rimase senza parole, notando la freddezza con cui erano stati accolti e, di certo,
la parola sfuggita dalla bocca di Christian non era stata il miglior invito.
L’imbarazzo
fu, momentaneamente, messo da parte, per fare le presentazioni ai genitori che
aspettavano in salotto.
Christian
approfittò di quel momento per prendere Anastasia da parte e portarla in
cucina.
<
Voglio quella donna fuori da casa mia! >
<
Christian, come possiamo mandarli via? Li abbiamo invitati noi! >
<
Non mi interessa. Lei non deve stare nemmeno nella stessa città dove sei tu,
figurati se la voglio sotto lo stesso tetto! > e mentre pensava a come fare,
si passò entrambe le mani fra i capelli, segno di grande stress, ansia ed
esasperazione.
<
Calmati, adesso. Nemmeno io sono particolarmente felice di questa situazione,
ma ormai Leila non è più un pericolo. Anzi, non lo è mai stata davvero, per me.
>
<
Ah sì? Ti sei forse dimenticata della vernice sulla macchina? Delle gomme
squarciate? Dell’intrusione in casa nostra? Della pistola? >
<
Certo che no, ma è successo sei mesi fa. È tutto a posto adesso! >
<
Chi te lo dice? Puoi giurarmi che rivedere noi due insieme non le scateni una
qualche reazione vendicativa? >
In
quel momento entrò Josè, che li guardò serio.
<
Si può sapere qual è il problema? >
Questa
volta fu Anastasia a mettersi tra Christian e Josè, mentre suo marito cominciò
con le prime spiegazioni.
∞∞∞∞∞∞
<
Io ed Anastasia abbiamo avuto una brutta esperienza, con Leila. >
<
Brutta? In che senso? >
<
Leila è una mia ex >
<
Cosa? Tu e la mia Lily stavate insieme? > gli occhi di Josè si fecero
improvvisamente seri e carichi di risentimento.
<
È una storia vecchia che preferirei dimenticare >
<
Certo che sei proprio un bastardo! Prima ci stai insieme e poi la rinneghi! È
colpa degli uomini come te, se certe donne poi non si fidano più. >
<
Come ti permetti? Io sarei un bastardo, secondo te? Non sono io quello che ha infilato
la lingua in bocca ad una ragazza ubriaca cercando di approfittarsi di lei!
>
<
Ho fatto una stronzata e non era ancora tua moglie quando è successo! >
<
Ma io ero già innamorato di lei e tu l’hai aggredita! >
<
Ed io cosa dovrei dire, allora? Tu e Lily avete...ecco…>
<
È stato più di tre anni fa e voi non vi conoscevate ancora >
<
Ciò non toglie che tu e lei abbiate fatto…sì, insomma…voi… >
<
Dillo, una buona volta, Josè! Abbiamo scopato, niente di più! >
<
Niente di più? Ti sembra che sia niente? >
<
Certo che è niente. Io e Leila ci siamo solo divertiti. Non eravamo coinvolti
sentimentalmente. È stato un rapporto vuoto, nulla rispetto a quello che Ana è per
me. Lei è il mio amore e lo difenderò con tutto ciò che è in mio potere! >
<
Difendere da cosa? Lily è una donna stupenda! >
<
Ho un pessimo ricordo di Leila e non voglio rischiare. Specialmente ora che… >
Christian
si zittì in tempo, prima di rivelare la gravidanza di sua moglie.
<
Si può sapere di che cosa parli? Perché ce l’hai tanto con lei? >
Christian
sospirò, si passò una mano fra i capelli, poi disse, piano: < Sono cose
personali. Chiedilo a lei >
Essendosi
fatto un po’ tardi ed essendo tutti piuttosto stanchi, Anastasia e Christian
mostrarono ai loro ospiti le loro camere, quindi ognuno si ritirò per la notte.
Quando
Josè chiuse la porta della camera, si sedette sul letto e chiese a Leila:
<
Christian non ha voluto darmi alcuna spiegazione. Dice che devo chiederla a te.
Lily, che cos’è successo tra di voi? Perché ce l’ha tanto con te? >
<
Non è facile da spiegare… >
<
Se ci tieni a noi, provaci. Non posso vivere serenamente la nostra storia se tu
hai dei segreti con me >
<
Josè, io ci tengo davvero a noi… >
<
Quindi? >
<
Prima devi sapere che io ero una persona diversa, all’epoca. Ora sono cambiata,
ma allora mi piacevano un certo tipo di uomini, come Mr Grey. >
<
Intendi ricchi sfondati e stronzi? >
<
No, intendo uomini molto possessivi ed autoritari. >
<
Va avanti. Ti ascolto. >
<
Io e Mr Grey ci siamo frequentati per circa sei mesi, poco più di tre anni fa.
All’inizio era solo sesso, poi però io mi sono innamorata. Quando gli ho detto
che avrei voluto un tipo di relazione più importante, lui ha preferito chiudere
la storia. >
<
Che stronzo! Ti ha illusa, sfruttata e poi buttata via! >
<
No! Lui era stato chiaro fin dall’inizio. Non voleva una fidanzata ma una con
cui…divertirsi, ed io avevo accettato tutte le sue condizioni. Speravo solo
d’essere diventata qualcosa di più per lui, ma non è stato così. Alla fine l’ho
lasciato. >
<
Quindi è finita così? >
<
Sì. Ci siamo lasciati e pochi mesi dopo ho incontrato Albert, il mio ex marito.
Gli volevo bene, ma credo d’averlo sposato solo perché avevo voglia di vivere un
amore da favola ed ho voluto vedere in lui il principe azzurro che non era.
Siamo stati insieme un paio d’anni, poi ho conosciuto Geoff. >
Leila
guardò Josè, prima di proseguire. Lui le sorrise, incoraggiandola ad andare
avanti con il racconto.
<
Geoff era fantastico. Era diverso da tutti gli uomini che avevo frequentato.
Era divertente, allegro e mi faceva stare bene. Tu gli assomigli molto. >
Leila
sorrise, guardando il cielo stellato dietro le alte vette.
<
Sono scappata con lui. Eravamo innamorati ed io ero finalmente felice. Poi lui
ha avuto un terribile incidente d’auto…ed è morto >
<
Oh….mi…mi dispiace, piccola! >
<
Sono andata fuori di testa. Sono caduta in una forte depressione ed ho
sbarellato di brutto. Ho fatto delle cose assurde e me ne vergogno davvero
molto, adesso. >
<
Cos’hai fatto? >
<
Avevo bisogno che qualcuno si prendesse cura di me. Non potevo tornare da
Albert e, nel frattempo, avevo scoperto che Mr Grey s’era fidanzato! Mr “voglio
solo una con cui scopare il weekend” si era fidanzato con Miss Anastasia Steele.
>
<
E allora? Gli hai fatto una scenata? È per questo che ce l’ha con te? >
<
Peggio. Ho agito da vera stalker. Ho danneggiato l’auto di Ana, sono entrata in
casa di Mr Grey e… >
<
E…? >
<
Mi sono introdotta anche nell’appartamento di Ana …armata di pistola >
<
Cosa? Hai tentato di uccidere Ana? >
Josè
era sconvolto.
<
No! No! Io volevo solo attirare l’attenzione di Mr Grey e sapevo che l’unico
modo per farlo era mettermi alle calcagna della sua donna. Lui è molto geloso e
possessivo, nei suoi confronti, e non avevo alcun dubbio che mi avrebbe
cercata, pur di fermarmi! >
<
Ora comincio a capire perché Christian abbia dei problemi a controllarsi, quando
ci sei tu nei paraggi! >
<
Come biasimarlo? Ad ogni modo, quando ha capito in che stato mi trovavo, mi ha
aiutata. Ha pagato le cure mediche per tirarmi fuori dal tunnel in cui ero
caduta ed anche la scuola d’arte. Ha dimostrato d’essere una persona buona,
quasi un amico, per me, nonostante tutto, ma ha posto una sola condizione:
dovevo sparire dalla sua vita per sempre. Trovarmi qui l’ha sconvolto. >
<
Però è finita, anche per te, no? Cioè…lui è sposato con Ana… >
<
Sì, certo! Non ho più alcun interesse verso di lui. Gli sarò sempre grata, per
tutto quello che ha fatto per me, ma davvero non vorrei tornare indietro. Ora
sono di nuovo me stessa. Ho ritrovato la voglia di dipingere, di esprimere la
mia arte, lavorare con i bambini è fantastico…ed ho trovato te! Tu sai capirmi
come nessuno ha mai fatto prima. Mr Grey, a modo suo, mi ha dato tanto ma non è
quello di cui ho bisogno adesso. Allora andava bene, ma adesso io voglio una
persona che mi stia vicino per quella che sono nell’anima…e tu sei l’unico
capace di leggermi dentro, Josè. Davvero. Devi credermi. >
<
Ti credo, amore, ma …è difficile accettare tutto questo… >
<
Se vorrai prenderti del tempo per pensare io lo capirò… forse è meglio che io
me ne vada. >
Leila
strinse le labbra, per trattenere un singhiozzo e Josè le fu subito accanto.
<
Piccola, non fare così. Ho solo bisogno di digerire tutta questa storia…ma non
voglio che tu te ne vada >
<
Davvero? >
<
Sì, sono sincero. Forse dovremmo andare via tutti e due. >
<
Mr Grey non potrà che apprezzarlo. Mi pare d’aver capito che abbia dei problemi
anche con te >
<
È una storia vecchia. Un equivoco, che lui tende a tirare fuori nei momenti
meno opportuni. > Josè sbuffò e Leila lo abbracciò forte.
<
Non mi importa. Io non voglio sapere nulla del tuo passato. Mi basta far parte
del tuo presente e sapere che mi vuoi nel tuo futuro. Mr Grey può stare
tranquillo. >
I
due innamorati rimasero stretti per qualche minuto, cercando di assimilare
tutte quelle nuove informazioni. Poi Josè chiese:
<
Perché lo chiami Mr Grey? Fa tanto datore di lavoro! >
<
Perché lui non mi ha mai dato il permesso di chiamarlo per nome. >
<
Ma come? Andavate a letto insieme! Che razza di rapporto avevate? >
<
Una specie di accordo del tipo “ do ut
des ” >
<
Certo che è parecchio strano anche lui, eh? >
<
In effetti è una persona molto particolare, ma non lo giudico, per questo. Non
ne ho alcun diritto >
<
No, nessuno può giudicare. Nessuno può sapere davvero quali motivazioni ci
siano dietro a certi comportamenti >
∞∞∞
Contemporaneamente,
nella stanza padronale, Christian ed Anastasia stavano affrontando la stessa
situazione, ma da un altro punto di vista.
<
Non capisco se Leila era consapevole di venire a casa nostra o davvero non
s’era resa conto che eravamo noi, gli amici del suo Josè. >
<
Dalla faccia che ha fatto, quando ci ha visti, direi proprio di no. Lei sapeva
che tu avevi una casa qui? >
<
In effetti no. Non l’ho mai portata qui o in altri posti, a parte l’Escala >
Christian
sbuffò, passandosi una mano fra i capelli, poi guardò sua moglie, con sguardo
colpevole. In fondo era stato lui ad invitarli a passare il weekend ad Aspen.
<
Come stai? >
<
Io sto bene. Sei tu quello più sconvolto >, rispose lei tranquilla.
<
Lo so. Non mi sarei mai aspettato di vederla di nuovo e di certo non davanti
alla porta di casa mia! Che cosa facciamo, adesso? >
<
Potremmo andare oltre. Lei e Josè sembrano felici, insieme… >
<
Ma con tutte le ragazze che ci sono al mondo, perché il tuo amico doveva
mettersi proprio con Leila? >
<
Probabilmente si sta facendo la stessa domanda anche lui! >
Ad
Anastasia scappò da ridere. La situazione era così assurda!
Christian
la guardò malissimo poi, però, dovette ammettere la comicità della situazione.
<
Ok. Proverò a fare il buon padrone di casa ed a non sclerare. Non troppo,
almeno. Lei però ti deve stare lontana! >
<
Christian, io domani non ho la minima intenzione di venire a pescare con te e
Josè! >
<
Nessun problema. Resto io con te. Se è per questo, non ti perderò d’occhio per
tutto il weekend! >
<
Christian non essere assurdo! > Anastasia alzò gli occhi al cielo,
esasperata.
<
È inutile che fai la seccata. Se credevi che prima fossi apprensivo con te, non
immagini dove io possa arrivare, specie adesso che sei incinta di mio figlio!
>
<
Ma >
<
Niente “ma”. Non se ne discute nemmeno! >
Christian
guardò sua moglie con occhi quasi spiritati, poi si addolcì.
<
Vieni qui, amore. Lo so che sono insopportabile, è che ti amo così tanto…impazzirei
se ti accadesse qualcosa! >
Si
abbracciarono teneramente, poi le mani di lui indugiarono sul ventre di sua
moglie, per lasciare una carezza amorevole al figlio atteso, quindi le dita
scivolarono verso la femminilità di lei, infiammandola di desiderio.
Si
amarono con dolcezza, con la voglia di appartenersi, di sentirsi uniti sia
mentalmente che fisicamente.
Subito
dopo fecero insieme un bagno rilassante, coccolandosi e lavandosi a vicenda.
∞∞∞
Christian
si stava infilando i pantaloni del pigiama, mentre Anastasia era ancora intenta
ad asciugarsi i capelli, quando qualcuno bussò alla porta della loro camera.
L’uomo
andò ad aprire e rimase stupito nel trovarsi davanti la sua ex sottomessa.
<
Posso parlarti? >
<
Che cosa vuoi? >
<
Volevo chiedere scusa a te ed a tua moglie. Davvero non sapevo che foste voi,
gli amici di Josè. Mi aveva parlato di una sua vecchia compagna di università e
di suo marito. Non avevo capito che stesse parlando di voi >
<
Dalla faccia che hai fatto quando ci hai visti, ti credo. >
<
Io e Josè andremo via domattina. Non ci sembra il caso di restare qui.
Inventeremo una scusa plausibile, nessuno saprà mai la verità. >
<
Io ed Ana ne abbiamo parlato. Se vi fa piacere potete restare. >
<
Siete molto gentili ma no, non è il caso >
<
Grazie. Non dovrei dirlo ma, onestamente, lo apprezzo molto. >
<
Lo immaginavo. Sei una persona completamente diversa, dal Mr Grey che conoscevo
io, ma su questo ci avrei scommesso! >
Leila
sorrise apertamente e Christian si ritrovò, suo malgrado, a sorridere di
rimando.
<
Sì. Certe cose non si possono cambiare, ma altre possono davvero prendere una
piega inaspettata, eh? >
In
quel momento Anastasia uscì dal bagno, con indosso una maglietta di Christian,
e rimase interdetta nel vedere suo marito sulla porta della camera che
chiacchierava con Leila.
Christian
si voltò verso di lei, allargando le braccia per invitarla al suo fianco.
<
Tutto bene? > chiese Mrs Grey.
<
Sì, grazie Ana. Ero venuta solo per scusarmi. >
<
Non c’è nulla da perdonare. Eravamo tutti impreparati, ma nulla che non si
possa superare. Siamo tutti adulti, no? Sono sicura che domani ci scherzeremo
su! >
Leila
e Christian si guardarono colpevoli, cosa che ad Anastasia non sfuggì.
<
Perché quelle facce? >
<
Leila e Josè domattina se ne vanno > rispose Christian.
<
Ma non è giusto >
<
Ana, è meglio così. Davvero. > aggiunse Leila.
Proprio
in quell’istante i tre vennero raggiunti da Josè, preoccupato nel non veder
tornare in camera la sua Lily.
<
Tutto ok? > chiese, prendendo per mano la sua ragazza e dandole un bacio
leggero sulle labbra.
<
Sì, è tutto a posto > disse la giovane artista.
<
No. > aggiunse Ana, seccata. < Questo doveva essere un weekend per stare
in compagnia. C’è tuo padre, che non vedeva l’ora di passare un po’ di tempo
con te. E tu, Christian, avevi promesso che saresti andato a pescare con Ray.
Ora vi dico io che cosa faremo. Josè e Christian domattina andranno a pescare
con Ray e Mr Rodriguez, mentre io e Leila andremo a fare una passeggiata per
Aspen. Ci accompagnerà Taylor. > aggiunse subito, in risposta allo sguardo
fulminante di suo marito. < Poi, quando tornerete, potremo pranzare tutti
insieme. Il pomeriggio sarà libero e domani sera, dopo cena, noi quattro
andremo in giro per locali. Non ci siamo fatti tre ore d’aereo per restare
ognuno in camera sua. Sono stata chiara? >
Gli
altri tre rimasero in silenzio. Due per educazione, essendo ospiti, il terzo
perché stava trattenendo la rabbia, che gli si leggeva chiaramente in volto.
Christian
riuscì a trovare un minimo d’autocontrollo, poi disse, con voce calma e
tranquilla.
<
Bene. A quanto pare siamo finiti in piena dittatura. Ragazzi, ci vediamo
domattina a colazione. Ora, se ci volete scusare, vorrei scambiare due parole
in privato con mia moglie. >
Anastasia
alzò gli occhi al cielo, mentre Josè e Leila rimasero in silenzio e si
allontanarono bofonchiando un “Buonanotte” impacciato.
Una
volta rimasti soli, Christian sbottò.
<
Che cosa credi di fare? >
<
Non cominciare con le tue solite scenate >
<
Loro non vogliono restare, proprio come io non li voglio qui. >
<
Solo perché non si sono sentiti benaccolti >
<
Ma ti rendi conto di quanto sia imbarazzante tutto questo? >
<
Lo è solo se voi non la smettete di guardare il passato. Le cose sono cambiate,
cerchiamo di vedere il lato positivo! >
<
Che cosa ci sarebbe di positivo in tutta questa storia, di grazia? >
<
Che io ti amo, tu ami me, Josè ama Leila e Leila ama Josè. Non è perfetto? >
Christian
si sedette sul letto, esasperato dall’ottimismo di sua moglie. Si lasciò cadere
all’indietro, ritrovandosi sdraiato supino, con le gambe semidistese. Chiuse
gli occhi, si passò entrambe le mani fra i capelli e sospirò sonoramente.
Anastasia
approfittò di quel momento di pausa per mettersi a cavalcioni su di lui.
<
Christian, so che ti esaspero, ma tu devi fidarti di me e del mio istinto. >
<
Mmm…e che cosa ti sta suggerendo il tuo istinto, adesso? > chiese lui,
muovendo i fianchi, per farle sentire la crescente erezione.
<
Mi sta dicendo di toglierti questi inutili pantaloni e di baciarti dappertutto.
Tu devi solo chiudere gli occhi e lasciarmi fare. >
<
Sono tutto tuo. Fa pure tutto quello che il tuo istinto ti suggerisce. >
Christian
sorrise, rilassandosi e lasciandosi amare da sua moglie.
∞∞∞∞∞∞
La
mattina dopo, tutti gli ospiti si ritrovarono intorno al tavolo per fare
colazione.
I
due uomini più anziani parlavano di esche, di lenze e di tecniche di pesca più
o meno collaudate. I due più giovani ascoltavano senza intervenire. Le due
donne, invece, cercarono di chiacchierare del più e del meno.
<
Siete pronti per fare una scorpacciata di pesce? > chiese Ray, sorridendo
all’idea dell’imminente battuta di pesca.
Josè
stava per intervenire quando Christian prese la parola.
<
Certo che siamo pronti. Io e Josè adesso andiamo a caricare tutta
l’attrezzatura, voi pensate solo a rilassarvi. Partiamo fra dieci minuti. >
Christian
guardò Josè, facendogli cenno di non contraddirlo.
Anastasia
abbracciò suo marito, quindi disse:
<
Bene. Lasciamo gli uomini alle loro prede. Io e Lily andremo a fare un po’ di
shopping ed a berci un frullato, in centro ad Aspen. Ci vediamo per l’ora di
pranzo, ok? >
Leila
guardò la coppia davanti a lei, poi il suo sguardo stupito si soffermò sul
volto di Christian, che alzò gli occhi al cielo e sollevò le spalle con un
gesto che indicava una resa incondizionata. Della serie: “ Con lei è così. Non
ci possiamo fare niente “.
Una
volta che gli uomini furono pronti per partire, Christian si soffermò a parlare
con Taylor, poi andò verso sua moglie. L’abbracciò forte e le disse,
all’orecchio:
<
Ascoltami bene. Sto facendo violenza a me stesso, per assecondare il tuo
desiderio di vedere tutti allegri e felici, ma non accetterò alcun
comportamento rischioso, per cui rassegnati ad avere Taylor alle calcagna per
tutta la mattina. Non ti perderà di vista nemmeno per un attimo. Verrà anche in
bagno con te, se necessario. Chiaro? >
<
Ma Christian >
<
Niente ”ma”. In questo momento sto stringendo fra le braccia la mia ragione di
vita. Ti sei appena ripresa da un’aggressione, vediamo di non replicare. Ok?
>
<
Stai esagerando, ma va bene. >
La
mano di Christian si soffermò sulla pancia piatta di Anastasia, la fronte
appoggiata a quella di sua moglie, gli occhi chiusi, ed un breve sospiro sfuggì
dalle sue labbra.
Josè,
ancora confuso, osservò la scena e disse, intuendo la situazione:
<
Ana…sei incinta? >
Mentre
gli occhi dell’amico si soffermarono sul volto sorridente di Anastasia, quelli
di Christian saettarono subito verso quello della usa ex sottomessa, pronto a
coglierne ogni sfaccettatura.
Leila,
dal canto suo, guardò la futura mamma con sincera felicità.
<
Congratulazione, ragazzi! > dissero quasi in simultanea Rodriguez padre e
figlio.
<
Che meravigliosa notizia! Di quanti mesi sei? > aggiunse Leila.
Christian
rimase in silenzio, mentre Anastasia sorrise apertamente.
<
Sono entrata nel terzo mese. Volevamo aspettare la fine di questo mese a dare
la notizia, ma solo per scaramanzia. >
Leila
guardò Christian e disse, con assoluta franchezza:
<
Mr Grey, ora capisco perché sei così in ansia! Mi rendo conto che tu sia restio
a lasciarla sola, ma ti assicuro che dovranno passare sul mio cadavere, prima
di arrivare a lei. Credimi. >
L’assoluta
sincerità che traspariva dal suo volto, permise a Christian di tirare un breve
sospiro di sollievo. Conosceva il corpo di Leila e le sue reazioni come poche
altre persone al mondo. L’aveva osservata bene. Alla notizia aveva reagito con
sorpresa ed assoluta sincera felicità. Poteva fidarsi.
<
Leila, cerca di non perdere d’occhio mia moglie. Ha la tendenza a cacciarsi nei
guai anche dove i guai di solito non ci sono! >
<
Ok, Mr Grey. Lo farò. >
<
Ah, un’altra cosa…chiamami Christian. Qui non c’è nessun Mr Grey. >
Christian,
leggermente imbarazzato, piegò le labbra in un piccolo sorriso, mentre il volto
di Leila si rilassò visibilmente.
<
Ok…Christian. E tu puoi chiamarmi Lily. Leila fa parte del passato. >
∞∞∞∞∞
La
mattinata andò come da programma. Christian non prese alcun pesce, troppo
distratto dal suo blackBerry, intento a scrivere sms a sua moglie.
Josè
fu più bravo, ma non abbastanza. I due “vecchi”, invece, stavano accumulando un
bel bottino.
<
Christian, c’è qualcosa che non va? Sei sempre col cellulare in mano >
Chiese Josè.
<
No, nessun problema. È solo che mi manca mia moglie… >
<…e
saresti più tranquillo se potessi controllare quello che sta facendo con Lily
>
<
Non posso certo negarlo. Anche se Leil, Lily, mi sembra molto diversa dalla
donna che ho conosciuto io. Ora è felice. >
<
Lo spero. Perché io sono davvero molto innamorato di lei. >
<
Bene. Così finalmente ti togli dalla testa mia moglie! >
<
Ammetto che non è stato facile, ma mi sono messo il cuore in pace il giorno del
vostro matrimonio. Ti guardava, e ti guarda tuttora, in un modo così
adorante…si vede quanto ti ama! Quel giorno mi sono detto che avrei cercato una
donna innamorata di me come Ana lo è di te. >
<
E Lily è quella giusta? >
<
Così pare… >
<
Lo auguro ad entrambi. Lei è stata parecchio sfortunata, nella vita. Merita un
bravo ragazzo e tu mi sembri il suo tipo. >
<
Sono contento che ci siamo chiariti…Ed ora che ne dici di smettere di
chiacchierare e provare a prendere qualche pesce? Sennò quei due ce lo
rinfacceranno a vita! >
<
Ok, diamogli qualcosa di cui parlare! >
∞∞∞∞∞∞
Nello
stesso momento, in un bar di Aspen, Anastasia e Leila stavano sorseggiando un
cocktail analcolico a base di frutta.
<
Sono felice che siate rimasti. Christian tende ad essere troppo ansioso, ma non
ce l’ha davvero con te. >
<
Ne avrebbe tutte le ragioni, ma credo che ora, finalmente, abbia capito che
sono cambiata. >
<
Sì. Si vede che ora sei felice. >
<
Anche lui è cambiato molto. È più solare e molto più loquace. >
<
Diciamo che io non sono il prototipo della moglie ideale, ma insieme
funzioniamo. >
<
C’è alchimia fra di voi, si vede lontano un miglio. Solo tu potevi convincerlo
a sposarsi ed a mettere su famiglia! >
<
Veramente è stato lui a volere fortemente il matrimonio. Il bimbo, invece, è
stato un incidente di percorso, ed anche se all’inizio eravamo sconvolti, ora
siamo elettrizzati all’idea di diventare genitori. >
<
Meritate entrambi un po’ di pace. Ho letto sul giornale quello che è successo.
Il rapimento di Mia Grey, il tuo coinvolgimento, la sparatoria…Mio Dio,
dev’essere stato un incubo. >
<
È stato un weekend davvero difficile. Ho avuto davvero paura, ma per fortuna
tutto s’è risolto per il meglio. >
Le
due donne rimasero in cordiale silenzio. Finirono le loro bevande, quindi,
accompagnate dal fedele Taylor, tornarono a casa.
∞∞∞∞∞∞
Il
pranzo fu gustoso e piacevole, innaffiato da ottimo vino e condito da
chiacchiere spensierate.
Christian,
seduto accanto a sua moglie, fece scivolare una mano sulla gamba di lei,
trasmettendole piccoli brividi di piacere.
Anastasia
arrossì un po’, poi guardò gli altri commensali, che ignoravano il dolce
assalto che suo marito stava organizzando per lei, e si ritrovò a sorridere.
Era
bello sapere che, per Christian, fosse lei l’unica donna con cui desiderasse
stare e che ora si stava anche rilassando un pò.
Aveva
temuto che la presenza di Leila lo portasse ad erigere una sorta di muraglia
verso tutto e tutti, invece era riuscito a superare questa sua idiosincrasia.
Ognuno
di loro poté apprezzare la compagnia dell’altro e le poche volte che Christian
e Lily si parlarono fu solo per intervenire nel corso della chiacchierata.
Niente di personale venne mai fuori e questo fu molto apprezzato sia da Anastasia
che da Josè.
Al
termine del week end, dopo una cordiale stretta di mano, tornarono ognuno alla
propria vita.
∞∞∞∞∞∞
Con
un sospiro di sollievo, Christian appoggiò il suo portatile sul tavolino nell’ingresso
dell’Escala, quindi si girò verso sua moglie e la prese fra le braccia.
<
Finalmente a casa nostra! >
<
Aspen è sempre bellissima, ma devo ammettere che è bello tornare a casa >
<
Ti va di fare la doccia con me? > chiese Christian, affondando il naso e
respirando il profumo dei capelli di Anastasia.
<
Preferirei un bagno rilassante fra le tue braccia > ripose lei, lasciandosi
coccolare da suo marito.
<
Allora andiamo a preparare il bagno. Ho voglia di stare solo con te. Il mio
egoismo sta venendo fuori prepotentemente e non ho alcuna intenzione di
condividere il mio tempo con altre persone che non sia tu! >
<
Ma siamo sempre stati insieme, questo week end! >
<
Insieme, ma pur sempre con tuo padre, Mr Rodriguez, suo figlio Josè e Lily.
Troppa folla, per i miei gusti! È stato snervante dover stare seduti composti
sul divano, a chiacchierare del più e del meno, quando l’unico mio desiderio
era stare con te, a letto od in un qualsiasi altro posto, e fare l’amore! Per
cui ora, moglie mia, fidati di me e lasciami fare il prepotente! >.
Con
uno sguardo pieno di promesse, Christian condusse Anastasia nel loro bagno dove,
dopo pochi minuti, una grande vasca aspettava di accoglierli tra la schiuma
profumata e l’acqua calda.
Si
sedettero in modo che Anastasia fosse appoggiata con la schiena al petto di
Christian, quindi lui, abbracciandola da dietro, le immobilizzò le gambe
intrecciandole alle sue.
<
Allaccia le mani dietro al mio collo. > disse lui, con voce calda e sublime.
Anastasia
fece quanto richiesto da suo marito, permettendogli così d’avere il controllo
sul suo corpo, già bramoso del suo tocco.
Christian
cominciò massaggiare i fianchi ed il ventre di lei, depositando piccoli morsi e
dolcissimi baci sul suo collo e sulla sua spalla poi, facendo scorrere le dita
sulla pelle calda e sensibile, raggiunse il centro del suo universo segreto,
stuzzicando e torturando quella piccola parte, così recettiva ed eccitante.
Più
volte la portò al limite e più volte si fermò.
<
Christian, ti prego… > guaì lei, in preda al desiderio.
<
Oh, Ana, ho bisogno di fare con calma. Oggi voglio di più! >
<
Di più? In che senso? >
<
Fidati di me > disse lui, concentrando in quella piccola frase ogni più
recondito presagio di lussuria.
Christian,
dopo l’ultimo assalto, fece scorrere le mani sulle cosce di Anastasia quindi,
mettendo gli avambracci dietro alle sue gambe, nell’incavo delle ginocchia, la
sollevò, divaricandole ancora di più, poi raggiunse di nuovo, con le dita di
una mano, l’ingresso della sua femminilità e cominciò a stuzzicarla con
maestria.
Mentre
il desiderio di lei cominciò a montare, lui si fece strada, molto lentamente,
nell’unica parte del corpo di Anastasia che ancora non aveva posseduto
interamente.
Spinse
delicatamente un dito, per agevolarne l’apertura, poi, ne inserì un secondo,
muovendoli delicatamente, assaporando già quello che sarebbe accaduto di lì a
poco. Sentendo che lei era pronta ad accoglierlo, li sfilò lentamente e la
prese da dietro, col suo membro duro ed eccitato.
<
Oddio, Christian! >
<
Sentimi, Ana, sentimi! > ansimò lui, preso dal desiderio di farla sua in
ogni modo possibile ed immaginabile.
E
forse fu proprio per quel tono di voce così eccitato, così preso, così intenso,
che Anastasia si lasciò amare fino in fondo.
Christian
era in lei, era dentro il suo corpo con le dita, con il suo membro, con il suo
cuore, con la sua anima.
<
Sei mia, piccola. Ora e sempre! > e con queste poche parole, gridate con voce
strozzata, la sentì venire nella sua mano, e subito dopo si lasciò andare,
godendo degli spasmi dei muscoli della sua donna, che rispondevano alle sue
spinte.
Terminato
l’amplesso, scivolò fuori dal corpo di sua moglie, e l’abbracciò stretta fra le
sue braccia.
<
Come stai? > chiese lui, premuroso.
<
Bene. Molto bene. > sospirò lei, con ancora il fiato corto.
<
Davvero? O lo dici solo per farmi felice? >
<
Christian, non lo dico per compiacerti! Sono estasiata! Non avrei mai
immaginato che potesse essere così…così intenso e così coinvolgente! Ma credo
che dipenda dal fatto che sia tu a renderlo così speciale. >
<
Oh, Ana. Che piacere mi dai, ogni volta! Mi sorprendi sempre più. >
Rimasero
allacciati ancora per diverso tempo, lasciando che l’acqua si raffreddasse,
poi, lentamente, Christian si alzò, si mise un asciugamano intorno alla vita,
quindi aiutò sua moglie a rimettersi in piedi. L’avvolse in un accappatoio,
bianco e morbido, poi la trattenne ancora fra le sue braccia, baciandole i
capelli bagnati.
<
Lascia che ti asciughi i capelli. >
<
Non ce n’è bisogno, sono solo un po’ umidi >
<
Ti prego, piccola. Voglio prendermi cura di te. >
<
Lo fai ogni giorno, Christian. Mi sento completamente amata da te. >
Ignorando
le proteste di sua moglie, Christian la fece sedere sulla sedia accanto alla
vasca, quindi prese il phon e cominciò ad asciugarle, con metodo, ogni singola
ciocca.
<
Hai dei capelli bellissimi. >
Lei
sorrise e lui ricambiò baciandole la chioma ormai asciutta.
Poi
la prese in braccio e la depose sul loro letto.
<
Sei stanca. Ti ho sfinita. Devi dormire. >
<
Tu non vieni? > chiese lei delusa.
<
Volevo controllare le mail di oggi…ma se mi guardi così, non posso resisterti.
Sei sicura di volermi nel letto? Potrei non riuscire a stare fermo con le mani! > rispose lui,
con una poco velata allusione.
In
risposta Anastasia si tolse l’accappatoio e lasciò che gli occhi grigi di
Christian si soffermassero sul suo corpo.
La
loro luce divenne sempre più calda e l’intensità del suo sguardo bruciò ogni
distanza. Il desiderio di appartenersi divenne una forza incontenibile ed in
pochi istanti l’asciugamano che avvolgeva Christian fu per terra, mentre lui si
sdraiò al fianco di sua moglie.
<
Sei la mia droga. > sospirò lui.
<
E tu sei la mia vita. > rispose lei, dolcemente.
Si
amarono con dolcezza, mai davvero sazi, e solo la stanchezza sembrò dare loro
un po’ di pace.
Nel
dormiveglia che seguì l’amplesso, Christian si soffermò a guardare Anastasia,
che riposava tranquilla. Col pensiero ripercorse gli ultimi mesi della sua
vita, quelli trascorsi da quando l’aveva incontrata.
Quante
cose erano cambiate. Quanto lui stesso era cambiato.
Si
sentiva un uomo migliore, finalmente degno d’essere amato da una donna
meravigliosa come Anastasia.
Un
pensiero incorporeo balenò nella sua mente ed un nodo allo stomaco lo inchiodò
al materasso. Cosa sarebbe stato di lui, se lei un giorno si fosse stancata?
Cosa ne sarebbe stato del suo cuore? Aveva già provato due volte la straziante
sensazione di vuoto, di nulla, di disperazione, che la perdita di lei gli
avrebbe provocato.
Loro
erano destinati a restare insieme.
Al
di là della loro più che soddisfacente attività sessuale, erano legati da un
sentimento a filo doppio. Se tagliavi uno dei due capi, anche l’altro sarebbe
caduto. Potevano esistere solo insieme. Lo sentiva nel suo cuore. Eppure sapeva
che, tra i due, la più forte era lei. Lei sarebbe sopravvissuta, lui no. Lui
aveva bisogno di lei non solo a livello fisico, ma soprattutto a livello di
anima. Lei era la sua coscienza, il suo cuore, la sua linfa vitale.
Aveva
un disperato bisogno di lei. L’amava. L’amava più di se stesso. Più qualsiasi
altra persona al mondo avesse mai amato.
La
strinse appena più forte fra le sue braccia, cercando di imprimere sulla sua
pelle il profumo di lei, quindi sussurrò dolcemente:
<
Non lasciarmi mai, Anastasia. >
La
donna si rannicchiò contro di lui, stringendo nel suo pugno la coperta che li
avvolgeva, quindi, mezza addormentata, riuscì solo a dire:
<
Non posso farlo. Io ti amo. >
Rassicurato
da quelle confortanti parole, Christian, chiuse di scatto gli occhi,
sorridendo, per impedire ad una lacrima commossa di sfuggire dalle sue ciglia.
<
Anch’io ti amo, piccola. Ti amerò per sempre. >
Appoggiò
la testa al cuscino e lasciò finalmente che il sonno lo accogliesse fra le sue
braccia amorevoli, con la certezza che l’indomani mattina il sole li avrebbe
trovati ancora insieme.
Per
sempre.
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
…e
via coi fiumi di melassa!! :P
Lo
so, sono un’inguaribile romantica, ma nella mia testa, un uomo così complicato
come C. in realtà ha molte insicurezze e fragilità che solo l’amore sincero ed
incondizionato di A. può guarire.
Per
cui mettetevi il cuore in pace, oh voi
che leggete le mie storie, perché troverete sempre e comunque C. ed A.
innamoratissimi!
Altra
cosa.
Con
la premessa che, essendo io di sesso femminile, Madre Natura mi ha dotata
dell’ingresso “principale”, non ho mai avuto necessità (e nemmeno la curiosità,
a dire il vero) di utilizzare l’ingresso “secondario”. Per cui se la posizione
del rapporto anale, che ho fatto consumare ai nostri due fanciulli, fosse
fisicamente “impossibile”, la cosa è da imputare alla mia totale ignoranza in
merito! Chiedo venia.
Strabaci
di cuore a tutti voi!
Ciao
Frency70