Il freddo pungente delle piastrelle mi fa rabbrividire. Mi piace questo brivido, è lo stesso che provo quando lo vedo. Si lo ammetto quando sono in sua compagnia non riesco a stare calma: mi viene la pelle d’oca, mi tremano le dita.
È l’umido vapore della doccia calda a svegliarmi da questo imbarazzante e tenero pensiero. L’acqua della doccia scotta. L’asciugamano lo porto con me in doccia, senza di esso mi sento troppo vulnerabile. Si bagna, pazienza. È rosa, che colore del cavolo. Sento scorrere l’acqua sulla schiena. È come un veleno che penetra nella pelle. Il calore mi pervade. È evidente che ho dei problemi, ma me ne faccio una ragione,  la colpa è solo sua se mi sottopongo a tutti questi complessi mentali.
Penso solo a lui. Lo vorrei tanto qui accanto a me. Solo per lui che abbandonerei  la mia armatura per rivelargli la mia parte più semplice, quella che non mostro a nessuno per pura debolezza.
Mi avvolgo ancora di più nell’asciugamano. Voglio isolarmi dal mondo intero per restare sola con me stessa. L’unico suono che ora posso udire è quello della sua voce, no,  c’è anche lo scrosciare dell’acqua purtroppo.
Ji è nella stanza di fianco al bagno con gli altri. C’è solo un bagno quindi disponiamo uno alla volta della doccia. Si poteva fare anche a coppie per me e Isabella, la mia migliore amica, ma sono rimasta in silenzio.
Non sento niente della loro conversazione, non so cosa stanno facendo. Ho l’ansia. Non ho chiuso la porta a chiave. Stupida. Un sorriso malizioso mi appare in viso, credo di averlo fatto apposta. Mi mordo il labbro inferiore,  sono così imbarazzata per me stessa!
All’improvviso sento il cigolio della porta.
“Isa! Sono in doccia, esci!”, ma nessuno risponde. Mi sarò sbagliata. Eccome se ho sbagliato: davanti ai miei occhi si materializza Ji. Non so come abbia fatto io ero li pronta a sentire qualsiasi minimo rumore. Sto sognando a occhi aperti? Cosa faccio ora? Ma lo sa che ci sono io in doccia? Oddio si sta avvicinando, sento il suo respiro. La sua mano prende la tende e la tira. Io sono impietrita, non so come comportarmi, per fortuna che ho l’asciugamano.
“what are you doing, fucking pervert?!?!”
Lui mi guarda e basta. Ha i vestiti addosso. Per fortuna. O forse no.
“Hey, hey, get out of here!”.  Sto per urlare  quando lui mi blocca posando la sua mano sulla mia bocca. Sono incapace di fare qualsiasi cosa.
Ji indossa una maglietta bianca con una salopette turchese. La sua collana Versace è bellissima. Ieri l’ho vista su internet, costava  1200 dollari, ma perché penso a queste cose in una situazione simile!?
Sta entrando in doccia con me, ma che intenzioni ha? Si sta bagnando tutti i vestiti, sembra non importargli. È concentrato sul mio viso. Cerco di indietreggiare, ma la doccia è piccola, è stato un movimento inutile, anzi sono all’angolo, non ho vie di fuga. Stringo l’asciugamano più forte. Ho paura. Sento la sua presenza arrogante sopraffare la mia, è troppo forte non riesco a combatterla, è troppo per me. È troppo importante.
Vedo le sue braccia allungarsi verso di me, esse mi cingono la vita, mi stringe a sé. Siamo solo io e lui adesso. Credo sia giunto il momento di non pensare altro che a lui e di lasciare i futili pensieri scorrere via. Il momento trascorre calmo, si sentono solo i nostri respiri. È un attimo che non voglio dimenticare, deve essere inciso nella mia memoria. Ji è troppo importante per me, non deve scomparire.
Le nostre labbra si incontrano. È un bacio semplice. È una sensazione avvolgente. Non parlo, i nostri gesti si esprimono per noi. Eh già proprio un noi. Forse è esagerato parlare già di una coppia, ma sento che Ji  copre tutto quello in cui io manco e io cerco di fare il possibile per lui, per renderlo felice. Un suo sorriso vale molto più di qualsiasi altra cosa che ci sia nell’universo. Lui è il mio sogno divenuto realtà.
You’re my love.