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Autore: thenone    11/01/2013    20 recensioni
- Ho sognato che eravamo perfettamente intrecciati come ramoscelli di un ulivo o questa è la vita vera? Mi massaggio il punto dove ho dato il pizziccotto. No, non era un sogno. Dasy è tutta mia.
- Non riesco a non ridere pensando che, pochi giorni fa, passavo le notti insonni immaginandomi tutto questo o di tutti quei giorni, settimane e mesi che cercavo di rubarle un bacio.
- Elly si muove flebilmente. Panico. Cosa devo fare? Dovrei avvicinarmi e svegliarla definitivamente con quelle parole che non le ho ancora detto per poi accarezzarla e farle capire come mi sento?
- Stringo Farrah ancora un po' di più a me. Vorrei poter immortarare questo momento con una foto e poi incorniciarla. Riprodurrei questo giornoa ripetizione per poterlo rivivere per sempre. 
- Le sue guancie diventano ancora più rosse e un sorriso le si forma in viso. Ogni dubbio svanisce, lasciandomi pensare che lei, in un istante, è diventata tutto.
 
[..]
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Truly, madly, crazy, deeply in love with you 





Piano apro gli occhi, cercando di abituarmi alla luce del giorno che entra dalla finestra. Volto la testa, guardando l’ora sul comodino. Sono le 6.50 e io sono già sveglio. Che grande traguardo, Liam. Secondo una mia normale giornata mi alzerei e correrei al lavoro, per lavorare ore e ore e tornare a casa e non trovare nessuno, se non la mia confusione. Invece mi volto dall’altro lato, trovando Desy ancora ad occhi chiusi. Mi lascio scappare un sorriso, osservando il suo corpo stretto al mio, avvolto nel misero lenzuolo del mio letto. Non posso ancora credere che tutto sia successo. Aspetta, io sto ancora sognando, sono sveglio o da qualche parte nel mezzo? Il mio sorriso scompare, mentre tolgo un braccio da quel abbraccio che dura da ieri notte, dandomi un pizzicotto, anche piuttosto forte. Ho sognato che eravamo perfettamente intrecciati come i ramoscelli di una vite o questa è la vita vera?
Mi massaggio il punto dove ho dato il pizzicotto, mentre stringo un po’ di più la presa della mano che è ancora legata alla sua, sorridente e felice. No, non era un sogno. Dopo mesi che la mia vita era un semplice routine continua tra amici, lavoro e casa, Desy è riuscita in qualche modo ad abbatterne i muri, capovolgendo tutto con un semplice gesto.
Desy adesso è qui, al mio fianco, abbracciata a me mentre ancora dorme tranquilla. Sento i suoi respiri regolari contro il petto. I corti capelli rossi sono spettinati e sono sicuro che quando si alzerà e si guarderà allo specchio gli urlerà qualche insulto, facendomi ridere. La sua mano cambia posizione, accarezzandomi flebilmente il petto, prima di posarsi e farmi sentire il calore di quel tocco. Poso il capo sul suo, stringendola e ridendo come un ebete.
Desy è tutta mia.

*


Entro in cucina sbadigliando fragorosamente. Osservo distrattamente il sole fuori che sorge sulla piccola cittadina di Mullinguar. Apro l’anta del frigo, con un gesto automatico e inizio ad osservare ogni singola cosa riposta sugli scaffali, come se non avessi fatto la spesa io, l’altro ieri, e non sapessi cosa ci sia dentro. Alla fine mi perdo a pensare ad altro, come a Maggie, per esempio, che di là si sta preparando di fretta. Afferro il cartone del latte, improvvisamente sorridente. Chiudo il frigo e prendo la mia tazza nello scaffale, per poi posarla sul tavolo assieme ai miei cerali preferiti. Mi siedo, iniziando a fare colazione come ogni mattina.
“Niall, hai visto il mio cellulare?”, dice Meg, spuntando con il volto senza trucco, i capelli spettinati e un espressione preoccupata, dalla porta della camera.
Scoppio a ridere, mentre lei mi osserva torva e forse anche arrabbiata. “Hai guardato la tua mano?”, dico, mentre lei  sorride con me, guardando il telefono che tiene tra le mani minute, prima scomparire di nuovo dietro la porta.
Giro i cereali e il latte con il cucchiaino, guardando il contenuto inebetito e sorridendo ancora più stupidamente di prima. Il punto è che non riesco a non ridere pensando che, pochi giorni fa, passavo le notti insonni immaginandomi tutto questo o di tutti quei giorni, settimane e mesi che cercavo di rubarle un bacio. Niall Horan, lo sfigato che adesso ha trovato la ragazza giusta e che, se non fosse che lei potrebbe darmi delle stupido e andarsene via da me, aprirei questa finestra e lo urlerei a tutto il mondo.

*


Mi passo una mano tra i capelli, uscendo dal bagno e camminando stanco in corridoio. Mi prenderei a schiaffi per tutta questa stanchezza che mi prende la mattina presto, neanche fossi appena uscito da lavoro dopo una giornata passata ad archiviare pratiche. Passo davanti all’unica stanza, prima di sbucare in cucina, ma mi fermo e torno indietro, come se non mi ricordassi il perché quella notte avessi dormito su quella scomoda poltrona nel mio salotto. Mi appoggio allo stipite della porta, incrociando le braccia al petto. La guardo, stretta in una mia vecchia maglia grigia. Dorme, stringendo saldamente a se il pesante piumone. Ha su un espressione seria, mentre il viso è rigato dalle lacrime che probabilmente ha pianto quando l’ho lasciata sola, ieri sera. Scollo la testa, cercando di cancellare l’immagine di lei, che alle 22, si è presentata alla mia porta, con il trucco colato sulle guancie, gli occhi rossi e il respiro affannato. Mi si è buttata tra le braccia, chiedendomi un posto dove dormire senza fare domande. So già che centra quel coglione che lei considera il suo ragazzo. Sospiro, trattenendo la voglia di andarlo a prendere a pugni.
Elly si muove flebilmente, portando le mani davanti agli occhi. Si stiracchia prima di mettersi seduta in mezzo al letto e osservare fuori dalla finestra, alla sua destra.
Panico. Cosa devo fare? Corro in cucina e le porto il caffè e dei cereali in un vassoio a letto?
No, magari detesta il caffè la mattina presto. O forse dovrei avvicinarmi e svegliarla definitivamente con quelle parole che non le ho ancora detto per poi accarezzarla e farle capire come mi sento?
O forse dovrei fare finta di niente, come se non stessi esplodendo dalla gioia perché lei è lì, con me? come se lei non fosse importantissima per me?
“Harry..”, mi sorride, notandomi ancora immobile dalla porta. Sobbalzo, rendendomi conto che la sto fissando troppo. “cosa ci fai lì?”, mi domanda con quel magnifico sorriso ancora in viso.
Alzo le spalle. “Vieni, ti preparo la colazione” e me ne vado in cucina, mentre vorrei dare testate contro il muro. Stupido, stupido, stupido.

*


Non ce la faccio più a guardare quello stupido film strappalacrime che Farrah mi ha costretto a vedere con lei. Si stringe a me, mentre lui, in tv, fa una cosa estremamente romantica. La sento tirare sul col naso, allora mi sporgo per guardarla in viso. Qualche lacrima sta scendendo dai suoi occhi mentre un sorriso stupido le piomba in viso. Si nasconde con un braccio, appena si accorge che la sto guardando. “ma stai davvero piangendo?”, le chiedo, trattenendo una risata.
“si”, dice lei, cercando di fare la dura, ma sembra una risposta un po’ piagnucolosa, “perché quel tizio è più romantico del mio ragazzo!”, continua, strafottendomi.
“Ho i miei momenti”, dico, spingendola flebilmente, mentre lei mi urla di starmene zitto.
Mi siedo bene, posando la testa sulla testata del divano. Sono sul punto di addormentarmi, quando la protagonista, non so perché -e sinceramente neanche mi interessa-, minaccia di lasciare il romanticone di prima. Fisso il televisore stupefatto e assorto, quando in realtà il finale non mi importa. Penso a come sarebbe se Farrah, un giorno facesse la stessa cosa con me. La verità è che sarebbe una tragedia. Mi sembra già di sentire le sue urla e la porta di casa che sbatte, richiudendosi dietro di lei, mentre il mio cuore si spezzerebbe in due. E se un giorno lei non provasse quello che provo io? Se un domani qualcun altro dicesse il suo nome?
Farrah mi porta di nuovo alla realtà con la sua risata, che invade il nostro piccolo salotto. “Che c’è?”
“Due secondi fa mi stavi rompendo le palle perché mi sono commossa e adesso eri bello preso dal film..”, dice, sprofondando di nuovo tra le mie braccia. Mi accarezza il petto, con un fare tenero e possessivo. “sei proprio incorreggibile, Zayn..”, termina, soffocando una risata.
Rido di conseguenza, stringendola ancora un po’ di più a me. Vorrei poter immortalare questo momento con una foto e poi incorniciarla. Riprodurrei questo giorno a ripetizione per poterlo rivivere per sempre.

*


Mi alzo dal divano del schifoso monolocale che mi aveva affidato quel professore stupido che ogni anno organizza le camere per gli studenti del campus. Sto attento a non svegliare la biondina che, ancora nel sonno, mi abbracciava, poco prima. Amber.. Alison.. No, no. Ash.. si, sono certo che si chiami Ash.
Mi vesto con la prima cosa che mi capita sotto mano. Le rimbocco la misera coperta che avevo trovato in mezzo alla stanza, ieri notte, troppo sbronzo per cercarne una seria. Mi sforzo di fare un salto in camera mia e prenderne una più pesante per il freddo di quella mattina.. o pomeriggio?
Le poso la coperta sopra e la vedo sistemarsi meglio, forse sentendo il caldo che piano la invade. Vado in cucina e, guardando il cielo fuori, mi accorgo che non deve essere tanto tardi. Afferro mezzo panino avanzato nel frigo, prima di tornare in salotto con pochi passi. Mi siedo sul tavolino davanti al divano, mangiando il panino e osservando la ragazza ancora addormentata. Ha lunghi capelli biondi, tinti alle punte di rosso tendente al violetto. Dalla sera prima, mi sembra di ricordare che avesse gli occhi chiari. Blu, probabilmente.
Finisco il panino e mi pulisco le mani sui pantaloni della felpa. Mi sporgo in avanti, accarezzandole una guancia con due dita. Ha il viso caldo. Piano sorride, facendomi ridere. Chissà se nel sonno avrà capito che ad accarezzarla è Louis, quel ragazzo sbronzo che l’ha rimorchiata la sera prima. Afferra la mia mano, stringendola a se. Questo suo movimento mi fa portare ancora di più in avanti. Un forte odore di margherite mi invade e penso proprio che non sia il mio divano o la mia coperta a profumare così. Allora porto il viso verso il suo e ispiro quel odore che dovrebbe essere lo shampoo che aveva usato per lavarsi i capelli. La osservo ancora, rendendomi conto che così da vicino è ancora più bella. Improvvisamente apre gli occhi, lasciando la mia mano e immobilizzandosi, vedendomi così vicino. Ha gli occhi del color del grano, quasi come i suoi capelli. Mi fissa in silenzio, stringendosi la coperta a se. Non mi muovo, immobile nel fissare Ash, così piccola, perfetta e indifesa. Non so cosa potrebbe succedere e mi spaventa, davvero tanto. Ma spero soltanto che tutto quello che c’è stato non sia solo una semplice casualità e che lei adesso non si alzi, raccatti i suoi vestiti brontolando una scusa qualunque e se ne vada, lasciandomi solo. E infondo avrebbe ragione perché, si, io sono uno sconosciuto per lei, adesso. Sospira, mentre le sue guance diventano ancora più rosse, sposta lo sguardo sul pavimento della stanza e un sorriso sincero le si forma in viso. Ogni dubbio svanisce, lasciandomi pensare che lei, in un istante, è diventata tutto. Tutto.



so, baby, say you always keep me 
truly, madly, crazy, deeply in love
with you.






 


AH-AH I'M BACK (?)
Innanzitutto non ho la più pallida idea di come scusarmi con voi per le altre mie storie che ho lasciato in sospeso cwc È
 che non so come mandarle avanti e poi non ho tempo, davvero. Però, una sera ho buttato giù questa OS che mi piace particolarmente *w* Non è la solita roba tragica che sono abituata a scrivere e -come avrete capito- è sulla canzone delle yearbook dell'album Truly, madly, deeply. Adoro quella canzone, basta. (?) Per il resto quella roba la su in cima è il primo banner che caricosu Efp e che faccio io *applauso a me* (?)
Grazie a te, che sei arrivato a leggere qui giù in fondo e che hai letto la mia mediocre OS. Spero ti sia piaciuta e, se hai tempo e voglia, lascia pure una recensione :) Ricordati che ti voglio bene. (?)

-Martina
   
 
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