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Autore: Nicky_Directioner    11/01/2013    0 recensioni
[Piccola parte dal testo]
Mamma: Sapevamo che i tuoi voti non sarebbero migliorati, quindi qualche mese fa ti abbiamo iscritta ad un college! Prese un respiro profondo e poi disse: A Londra!
Io: Dovee? dissi quasi urlando.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mamma: I tuoi voti fanno schifo! disse sbattendo sul tavolo l'ultima verifica svolta.
Io: Lo so.
Mamma: Lo sai? Mi stai prendendo in giro per caso?
Io: No mamma, ho detto che so di avere dei voti pessimi, cosa devo dire?
Mamma: Ci avevi fatto una promessa, avevi detto che ti saresti impegnata ed avresti dato il massimo, e questi sono i risultati. Questa volta ci hai veramente delusi.
Io: Ma io ho dato il massimo mamma! Lo hai visto anche tu che sono stata ore e ore chiusa in camera a studiare quelle materie di merda! Mi sono impegnata al massimo ed ho dato il meglio di me stessa per ottenere una sufficienza. I professori dovrebbero apprezzare lo sforzo invece di pensare solo ai soldi che si guadagnano!
Mamma: Non cercare di girare la frittata! Se continui a prendere queste insufficienze un motivo ci sarà no? Mica danno voti a caso.
Io: Invece si.
Papà: Tesoro, non studi abbastanza e questo è quello che ti penalizza. Io e tua madre abbiamo preso una decisione.
Io: Non mi manderete mica dalle suore vero?
Mamma: No. Penso che questa nostra decisione ti farà anche piacere. Oramai hai compiuto 18 anni da qualche mese e sei maggiorenne, quindi puoi perfettamente prenderti le tue responsabilità.
Io: Mi state cacciando di casa per caso? E dove dovrei andare scusate? A vivere sotto i ponti insieme ai barboni?
Mamma: Mi fai finire si o no?
Io: Finisci.
Mamma: Quindi, visto che sei grande puoi perfettamente viaggiare.
Io la guardai confusa, dove voleva spedirmi? o.o
Io: Quindi?
Mamma: Sapevamo che i tuoi voti non sarebbero migliorati, quindi qualche mese fa ti abbiamo iscritta ad un college! Prese un respiro profondo e poi disse: A Londra!
Io: Dovee? dissi quasi urlando.
Mamma: Hai sentito bene. In Europa hanno un modo diverso di insegnare e sono sicura che ti troverai bene! 
Io: Ditemi che state scherzando, vi prego! Veramente volete mandarmi dall'altra parte del mondo?
Papà: Non sei dall'altra parte del mondo! E poi se avrai bisogno, basta chiamare e saremo li da te il prima possibile.
Io: Certo perché da New York a Londra ci vogliono due minuti, vero?
Papà: No, ma faremo di tutto per raggiungerti il prima possibile!
Io: Ditemi un po, volete cacciarmi via come avete fatto con George?
Mamma: Assolutamente no! Tuo fratello è un caso a parte, è stato lui che è voluto andare in Italia per giocare a calcio e noi abbiamo accettato la sua scelta.
Io: Preparandogli la valigia e sbattendolo fuori il prima possibile.
Mamma: Senti signorina, smettila e vai a preparare la valigia, domani mattina si parte.
Io: Domani mattina? Dirmelo prima no, eh? Devo salutare Rebecca, Jamie e tutti i miei amici. Non posso lasciarli così!
Mamma: Rebecca e Jamie verranno in aeroporto con noi domani mattina cosi li vedrai per l'ultima volta.
Io: Ultima volta? Credi veramente che resterò li a Londra per sempre? Ti sbagli. Quando finirò gli studi ritornerò qui e mi farò una vita, possibilmente senza di voi.
Presa dalla rabbia, scappai al piano di sopra e mi chiusi in camera.
Io: Non posso crederci! dissi accasciandomi a terra ed iniziando a piangere.
 
La mattina dopo, mi svegliai alle sei, due ore dopo avrei avuto l'aereo. Mi vestì e finì di mettere in valigia le ultime cose, dopo di che scesi al piano di sotto.
Mi mancherà scendere queste scale ogni mattina, restare a fissare le foto di famiglia attaccate ai muri e i quadri fatti da mamma.
Mi mancherà tutto di questa casa.
Non posso credere che l'abbiano fatto veramente. Spedire dall'altra parte del mondo una figlia, chi lo farebbe? Ho una vita qui, e mi piace, non voglio ricominciarne una nuova.
Mamma: Sei pronta?
Io annuì senza guardarla negli occhi. Misi la giacca ed uscimmo di casa. Mi voltai un ultima volta a guardare la casa, il dondolo, la piscina coperta, il giardino coperto di neve dopo di che entrai in macchina.
Papà: Rebecca e Jamie sono già li in aeroporto, sono arrivati mezzora prima.
Io: Bene! dissi fredda.
Mamma: Amore, lo so che in questo momento ce l'hai a morte con noi, ma non avevamo altra scelta! Non vogliamo che tu arrivi a fine anno con qualche insufficienza, ricorda che ce la maturità. Per te vogliamo solo il meglio e mandarti in questa scuola è la scelta giusta! Ricorda che ti vogliamo bene e che quando finirai l'anno saremo qui ad aspettarti a braccia aperte e potrai continuare la tua vita insieme a noi, Rebecca e Jamie.
Papà: Ma si, tanto la nostra piccola è cosi bella che si troverà subito il ragazzo e non vorrà ritornare più qui in America. disse cercando di fare il simpatico.
Io: Non fai ridere!
Papà: Sei molto gentile Nicole, tanto gentile! 
Io: Lo so.
Finalmente arrivammo in aeroporto e quando vidi da lontano i miei due migliori amici corsi verso di loro e mi buttai fra le loro braccia.
Rebecca: Ci mancherai da morire! disse piangendo.
Io: Anche voi mi mancherete! Giuro che vi chiamerò ogni giorno e che quando finirà la maturità partirò subito per New York.
Jamie: Non rimpiazzarmi, mai!
Io: Non vi rimpiazzerei per nessuna ragione al mondo! 
Rebecca: Ti voglio bene amore, tanto!
Io: Anche io! 
Restammo abbracciati per un po, poi arrivò il momento di andare.
Io: Ciao mamma! dissi abbracciandola.
Non mi sarei staccata più, non volevo andarmene!
Mamma: Ciao amore, mi raccomando, studia e divertiti!
Io annuì e dopo salutai mio padre.
Presi le valigie e mi diressi verso il check-in, mi voltai un ultima volta e vidi Rebecca che piangeva come una bambina. E' brutto lasciarla qui, da sola.
A malincuore mi rivoltai e andai via. Salì su un pullman che mi portò all'aereo e poi ci salì.
 
Dire che passai delle ore di inferno è poco. Stavo seduta tra un ciccione super puzzolente che russava come un dannato e un bambino che continuava ad esultare contro un videogioco del cazzo! Iniziamo bene direi.
Chiamai un taxi.
Un uomo mi aiutò a caricare le valigie e dopo avergli dato l'indirizzo del college partimmo. Non era molto distante dall'aeroporto infatti dopo mezzora arrivammo.
Io: Grazie, arrivederci!
Presi le valigie e percorsi un sentiero fatto di sassi, con un prato verde tutto intorno. Non male!
Io: Buongiorno, mi chiamo Nicole Williams e sono nuova! I miei genitori mi hanno iscritta qui qualche mese fa.
x: Williams, Williams, Williams.. Oh si, eccoti! Vieni da New York giusto?
Io: Si.
x: Allora, benvenuta alla London Academy! 
Io: Grazie mille! 
x: Il viaggio è andato bene?
Io: Potrebbe essere andato meglio! dissi ridendo.
x: Immagino! Allora, questi sono i tuoi corsi, gli orari e le chiavi della tua stanza! disse porgendomi dei fogli e un paio di chiavi.
Io: Grazie mille.
x:  Figurati. 
Ripresi le valigie ed andai alla ricerca della camera.
Io: duecentotrentanove, duecentoquaranta, duecentoquarantasette. Ma dove minchia è la duecentoquarantatre? 
xx: Hai bisogno di aiuto? mi disse una voce maschile.

 
 
 
  
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